Finalmente 802 DIAMOND!!! Ora via libera a prove e consigli!

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Grazie!
Ora che me lo dici mi è venuto in mente che le 803di non lo avevano. Le 804diamond proprio non me lo ricordo. Però è strano che le 805diamond ce l'abbiano. Boh! Il rivenditore mi ha detto che i 12TC collegati in mono-wiring ci stanno comodi e come dimensione siamo a 8awg. Io non penso di andare oltre quel diametro, anche se non ho ancora scoperto la dimensione (espressa in awg) dei Viablue SC6.
 
Ma figurati non mi è costato nulla controllare.
Effettivamente è una cosa strana magari le 805di si pensa che non necessitano di grandi dimensioni come cavi mentre le altre si,oppure ci sarà un'altro motivo chissà..
Sicuramente la vecchia serie l'ha sicuro perchè lo ricordo perfettamente.
Tu cmq fai piu' prove possibili perchè sono curioso di sapere se noterai delle differenze tra il mono e il bi..
Una cosa è sicura, molte case importanti di casse non prevedono e perciò non usano il biwire sulle loro casse,come ad esempio sonus faber con le sue cremona,concertino,concerto,liuto ecc(che non costano poco) e tannoy con alcuni modelli.
Quindi bisogna capire se serve oppure no....
 
Una cosa è sicura, molte case importanti di casse non prevedono e perciò non usano il biwire sulle loro casse,come ad esempio sonus faber con le sue cremona,concertino,concerto,liuto ecc(che non costano poco) e tannoy con alcuni modelli.
Bhe non è che le SF sono diffusori che suonano ottimamente con e senza biwire.......un conto se mi dici Avalon eidolon, Thiel 3.7, Jmlab Utopia, Usher BE20 allora posso anche capire che il crossover e stato ottimizzato per essere pilotato con due cavi ma questi prodotti suonano estremamente meglio delle Sf anche dei top di gamma.

Secondo me e solo un questione di progettazione c'è che ci crede e implementa la soluzione chi non ci crede e non la implementa, per esempio JBL mette il 4 connettori non per il biwire ma per la biamplificazione attiva, nel manuale e segnalato, nella zona crossover c'è anche un pulsante per escludere il crossover e utilizzarne uno esterno.
 
Una cosa è sicura, molte case importanti di casse non prevedono e perciò non usano il biwire sulle loro casse,come ad esempio sonus faber con le sue cremona,concertino,concerto,liuto ecc(che non costano poco) e tannoy con alcuni modelli.[CUT]
Neppure Avalon ha previsto la possibilità di collegare le Eidolon diamond (le altre non so) in biwiring e sono diffusori non proprio entry level (43.5 k€ a listino).
Ciao, Enzo
 
Non riesco a trovare in rete uno schemino che illustri il percorso della corrente all'interno del diffusore con e senza bi-wiring. Ma 'sti benedetti ponticelli, soprattutto se costituiti dello stesso materiale di cui è costituito il cavo, perché dovrebbero creare problemi?
 
Lo schemino del crossover, per lo stesso diffusore, è lo stesso sia in biwiring che in monowiring. I ponticelli in morsettiera mettono in parallelo le due sezioni a monte del crossover (la sezione medi ed alti in un tre vie consiste già nel parallelo della via del midrange e della via del tweeter). Se metti in biwiring, le due sezioni sono messe in parallelo subito a valle dell'amplificatore.
Riguardo i ponticelli non vedo neppure io che problemi possano dare se le viti sono strette bene.
Ciao, Enzo
 
Ma secondo te il risultato è identico? Hai mai fatto prove in merito?
No: li ho collegati subito in biwiring e non ho mai fatto prove in tal senso. Da me, poi, il collegamento è talmente breve che sono sicuro che non ci siano differenze udibili.
Come scrive Antonio, sono praticamente sicuro che non ci siano differenze udibili neppure con collegamenti più lunghi.
Ciao, Enzo
 
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Ciao transa
Come vedi siamo in molti a pensare che non sia necessario il biwire...però come detto fai delle prove e vedi cosa ne uscirà fuori per te e poi esprimiti a riguardo.
Io sono dell'opinione che sia meglio spendere il giusto per un buon cavo di grossa sezione ma,senza spendere migliaia di euro(già 500€ per me sono tra il giusto e l'esagerato).
Per me già i viablue sc-4 mono mi sembrano ottimi per le 802 volendo esagerare anche gli sc-6.
Quando 2112Luca mi disse di provare dei cavi più grossi mi suggerì gli oehlbach twin mix two da 2x6mm e devo dire che mi trovo benissimo e mi ha migliorato il discorso bassi sulle lunghe distanze.
Adesso mi incuriosiscono questi viablue sc-4 o sc-6 ma penso che non ci siano assolutamente differenze però aspetto sempre le tue impressioni su questi e su altri cavi di grosse sezioni.
 
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Non so più cosa pensare. Il web è invaso da svariate discussioni del tipo 'mono o bi-wiring?', dove c'è gente che scommetterebbe entrambi i reni su una maggiore resa del bi-wiring. Forse se fatto con due coppie di cavi potrebbe pure sortire un qualche effetto, però potrebbe darsi che tale effetto sia dovuto alla sezione totale raddoppiata e non ai quattro collegamenti per ogni diffusore in luogo dei due. Cioè magari utilizzando una sola coppia di cavi collegati in mono-wiring con una sezione totale pari a quella delle due predette coppie il risultato potrebbe essere lo stesso. Boh!!!

Nella descrizione degli SC6 (http://www.viablue.de/com/speaker_cables_sc_6_bi_wire_t6s.shtml) ad un certo punto si trova scritto che "...Each of the six Main Conductors is divided further into six sub-conductors, which are arranged in a circle around one air pipe. A sub-conductor consists of 19 strands where silver plating allows for the treble range, clear, detailed, and brilliant highs...". Cioè c'è scritto che ci sono dei sub-conduttori destinati agli alti che sono placcati in argento e che permettono di ottenere alti chiari, dettagliati e brillanti. Ma questa caratteristica non potrebbe essere negativa con l'abbinamento a delle B&W?
 
Ho provato dieci minuti fa a invertire i terminali dei miei SC4, mettendo i fili d'argento sul woofer e quelli di rame sul pannello delle mie Martin Logan. Suonano esattamente nello stesso modo.
 
Non ci dovrebbero essere motivi per i quali un conduttore d'argento o placcato argento, favorirebbe il passaggio delle frequenze acute in quanto l'effetto pelle nel rame è assolutamente trascurabile alle frequenze audio (diverso il caso delle frequenze già oltre qualche MHz).
L'ha appena provato Carlo sulle sue ottime elettrostatiche che, oltre ad avere un modulo d'impedenza molto basso alle alte frequenze, cosa che dovrebbe rivelare il fenomeno, sono estremamente rivelatrici verso tutto ciò che ci sta a monte.
Ciao, Enzo
 
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Un'altra cosa: ma non dovrebbe essere più deleteria l'applicazione di forcelle o banane di infima qualità rispetto all'utilizzo dei ponticelli costituiti da un pezzo di cavo identico a quello utilizzato? Questo è un altro aspetto che gradirei chiarire (e non ditemi che si tratta di queste: http://sardegnalibera.blog.tiscali.it/files/2013/05/seghe-mentali.jpg). Per ora, come ho già scritto più volte, sono convinto che sia la dimensione del cavo a fare la differenza. Più è grosso e meglio è, soprattutto nel mio caso dove, avendo le elettroniche vicine a un diffusore, la lunghezza necessaria ammonta a ben 4+4mt. Secondo molti altri oltre alla dimensione vanno anche considerate altre caratteristiche. Ma la presunta bontà del segnale elettrico ottenuta con queste ulteriori caratteristiche non viene vanificata col passaggio in un corpo terzo, magari, appunto, di scarsa qualità?
 
Prendiamo il caso di voler attenuare per es. le alte freq. del tweeter:
penso che farebbe + effetto un cavo con bassa capacità
( per es con conduttori distanziati e + piccoli di sez)
dedicato agli alti, che si dovrebbe comportare da filtro passa basso e
quindi diminuire l'intensità degli alti;
in questo caso il biwiring potrebbe avere un senso...
Naturalmente se si ha l'esigenza opposta,
si dovrebbero avvicinare i cavi
e aumentarli di sez. giocando cmq sempre sulla capacità,
lasciando perdere l'argento e la resistenza,
che su pochi m è cmq praticamente immisurabile,
sotto gli 0,2 Ohm con cavi
normali fino a 11 metri!
e cmq verificando poi all'atto pratico,
cosa la + difficile...
ditemi dove sbaglio!
 
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Penso poi che sia inutile perder tanto tempo ed energie sui cavi e biwiring:
basta spostare e girare le casse di 1 m o 2 o portare tutto in altra stanza o casa,
magari quando la moglie non c'è :D,
e gli effetti cambiano, in meglio o in peggio,
molto + che cambiando o moltiplicando i cavi.

Cmq la vera differenza, plasticamente rilevabile,
è il collegamento in multiamplificazione, come notai
drammaticamente anche 30 anni fa
durante una mostra di HIFI qui a Fi,
c'era anche da dire che gli amp
erano tutti Mark Levinson...:cry:
 
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