• La seconda tappa del confronto tra TV OLED e proiettori Epson si sposterà a Padova, in occasione del Gran Galà dell'Alta Fedeltà. Nella suite 235 porteremo di nuovo a confronto il TV Sony Bravia 8 II con tecnologia QD-OLED con i due campioni dotati di pannello OLED-WRGB, ovvero il Panasonic Z95B e il Loewe Stellar, tutti con diagonale da 55", mostrati sia in default che dopo una accurata calibrazione. Sessioni il sabato 22 novembre dalle dalle 10:30 alle 18:30 e la domenica 23 dalle 10:30 alle 17:30.

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Doppiaggio: arte o necessità?

ivan55 ha detto:
Che originariamente fa:
" Were-wolf ? "
" here wolf ! there castle ! " :p :p
Devo dire che i nostri doppiatori sono veramente con le palle. Questo è un esempio dove la versione italiana è meglio di quella inglese.

antani
 
antani ha detto:
Devo dire che i nostri doppiatori sono veramente con le palle. Questo è un esempio dove la versione italiana è meglio di quella inglese.

antani
mi consenta di dissentire, eccellenza. :D

In Italia abbiamo trasformato un semplice gioco di parole (tra "lupo-mannaro ?" e "dov'è il lupo ?" ) in una battuta surreale divenuta mitica.

Ma lo abbiamo fatto per necessità e non per genialità. :)
 
ivan55 ha detto:
mi consenta di dissentire, eccellenza. :D
Le consento, ma non troppo :D . Scherzi a parte se c'è un settore dove gli italiani non hanno nulla da invidiare a nessuno è proprio quello della doppiatura. Ancora mi ricordo la pubblicità che era stata fatta in US alla versione doppiata de "La vita è bella". E che dovremmo dire allora noi che doppiamo di tutto?
Quanto alla necessità, è vero, ma a mio parere ciò non sminuisce la professionalità dei nostri doppiatori. Poi ti dirò che un film in lingua originale è sempre meglio. L'altro giorno mi sono visto "The house of the flying daggers" in cinese ed era uno spettacolo. :D

antani

ps oops sono OT
 
...

p.s.: nel caso di "lupo..." non è bravura del doppiatore, che legge solo un copione che gli hanno dato, ma di chi l'ha scritto.
 
Ultima modifica da un moderatore:
nordata ha detto:
nel caso di "lupo..." non è bravura del doppiatore, che legge solo un copione che gli hanno dato, ma di chi l'ha scritto.
Be', ma non scordiamoci che la voce di Fredrick Frankenstein in quel film è di Oreste Lionello, che avrà sicuramente avuto un ruolo importante nella sceneggiatura italiana...
 
CalabrOne ha detto:
Be', ma non scordiamoci che la voce di Fredrick Frankenstein in quel film è di Oreste Lionello,..
Quoto !!!!
La voce di Fredrick (che si pronuncia Fredraick :D ) è uno dei piu' grandi valori aggiunti alla versione italiana.
 
Per me, salvo versioni originali veramente pietose, il doppiaggio l'adattamento
sono una necessità "perdente".

Nel senso che comunque ottieni un risultato inferiore (spesso di gran lunga)
ad un ascolto in lingua originale.

Non posso giudicare i nostri doppiatori non avendo esperienza di altre
scuole di doppiaggio.

PS
Parziale eccezione potrebbero essere i film di animazione, almeno per il
doppiaggio.

PPS
Io preferivo werewolf :D
 
direi che una giusta definizione del doppiaggio, in risposta alla
domanda-titolo del thread sia "necessità artistica".
ovvia la necessità di dover tradurre film provenienti da nazioni diverse nella lingua parlata dove il film verrà diffuso, ma di certo un bravo doppiatore non deve permettersi di snaturare l'interpretazione dell'attore, anzi deve cercare di enfatizzarla e rendere i dialoghi in perfetta sintonia con i gesti e i comportamenti dell'attore stesso; da qui la componente artistica del doppiaggio...
 
marco00 ha detto:
direi che una giusta definizione del doppiaggio, in risposta alla
domanda-titolo del thread sia "necessità artistica".
ovvia la necessità di dover tradurre film provenienti da nazioni diverse nella lingua parlata dove il film verrà diffuso, ma di certo un bravo doppiatore non deve permettersi di snaturare l'interpretazione dell'attore, anzi deve cercare di enfatizzarla e rendere i dialoghi in perfetta sintonia con i gesti e i comportamenti dell'attore stesso; da qui la componente artistica del doppiaggio...
Vorrei spezzare un listello a favore di Marco... :D :D
Lorenzo.
 
Il fatto è che la stessa attività di doppiatura è svolta solo in alcuni paesi del mondo: Italia, Spagna, Germania, Francia e pochissimi altri. Nel nord Europa non si usa ed è sconosciuta al mondo anglosassone. Nel mondo arabo e nell'est Europa è penosa, spesso solo una voce fuoricampo. In Italia abbiamo una capacità e una professionalità che secondo me è unica, non solo per l’abilità artistica dei grandi doppiatori, ma in generale di tutti gli operatori del settore. Provate a prendere un DVD, che abbia anche la doppiatura in un’altra lingua, e fate un confronto con l’italiano: la differenza è netta, a nostro vantaggio. Il fatto che sia un “male necessario” non svilisce quella che io considero una grande scuola, spesso non sufficientemente considerata.

antani
 
Ultima modifica:
antani ha detto:
Il fatto è che la stessa attività di doppiatura è svolta solo in alcuni paesi del mondo: Italia, Spagna, Germania, Francia e pochissimi altri. Nel nord Europa non si usa ed è sconosciuta al mondo anglosassone. Nel mondo arabo e nell'est Europa è penosa, spesso solo una voce fuoricampo. In Italia abbiamo una capacità e una professionalità che secondo me è unica, non solo per l’abilità artistica dei grandi doppiatori, ma in generale di tutti gli operatori del settore. Provate a prendere un DVD, che abbia anche la doppiatura in un’altra lingua, e fate un confronto con l’italiano: la differenza è netta, a nostro vantaggio. Il fatto che sia un “male necessario” non svilisce quella che io considero una grande scuola, spesso non sufficientemente considerata.

antani
Tutto giustissimo. Sul fatto che non sia sufficientemente considerata le cose stanno lentamente cambiando. Sempre più attori di cinema o di teatro o, personaggi di rilievo della tv, accettano di doppiare film stranieri. Certo, hanno rilevanza ed evidenza ristrette al nostro paese.
Ultima cosa: doppiaggio, non doppiatura ;)
 
arte o necessità ?

Sto pensando ad un altro caso in cui una forma artistica non esisterebbe senza la necessità , ma non lo trovo. In fondo una delle caratteristiche qualificanti dell'arte dovrebbe essere proprio la non utilità "materiale".

Ma evidentemente questa è l'eccezione che conferma la regola.

Non ho dubbi che si tratti di necessità. Anche se mastico decorosamente l'inglese non sono in grado di gustarmi al 100% un film Americano. Ovviamente poi ci sono tutti gli altri....

Ma non c'e dubbio che si tratti di arte. Basta pensare all'abisso che si riscontra tra le pellicole straniere doppiate dai nostri mostri sacri (Amendola, Chevalier e Laura Boccanera in testa per non dire di Nando Gazzolo quando doppia Volontè o Enrico Maria Salerno con Eastwood ) e alcuni film in lingua originale italiana (non parlo ovviamente dei nostri grandi attori molti dei quali peraltro ci hanno lasciati).
 
Ultima modifica:
Mi permetto da dissentire leggermente con l'"opinione pubblica" sulla qualità dei nostri doppiaggi...
Da un lato abbiamo una lunga tradizione di doppiaggio che da decenni ci da l'illusione che il film o telefilm che guardiamo sia recitato nella nostra lingua, grazie ad un sapiente lavoro di aggiustamento dei tempi, e scelta delle parole che sia adattano al movimento facciale e, nondimeno, ad una ottima capacità interpretativa dei nostri doppiatori.... ma esiste un rovescio della medaglia.
I problemi principali che ci affliggono sono infatti gli adattamenti ai dialoghi che vengono fatti con sempre minore cura e in tantissimi casi anche con "dolo", andando ad adattare, addolcire e in molti casi edulcorare dialoghi che nella versione originale sono molto più schietti, in alcuni casi volutamente volgari, quando non addirittura di significato diverso.
Nei casi dei telefilm, inoltre, da noi trattati poco più che come spazzatura anche se il budget medio di una singola puntata supera il costo medio di un film nostrano, il pressapochismo e la scarsa preparazione di effettua gli adattamenti rende il doppiaggio un'operazione di cannibalismo.
Un altro problema che affligge la nostra arte è la diminuzione costante dei doppiatori.... la necessità di comprimere i costi fa si che i gruppi di doppiaggio si siano trasformati in veri e propri "clan" in cui diventa sempre più difficile per un giovane entrare a far parte, con un conseguente inpoverimento del numero di voci a disposizione... e dei caratteri dei personaggi.
 
antani ha detto:
Il fatto è che la stessa attività di doppiatura è svolta solo in alcuni paesi del mondo: Italia, Spagna, Germania, Francia e pochissimi altri. Nel nord Europa non si usa ed è sconosciuta al mondo anglosassone.

Quindi siamo forti perchè la concorrenza è scarsa? :D

antani ha detto:
Il fatto che sia un “male necessario” non svilisce quella che io considero una grande scuola, spesso non sufficientemente considerata.

Non so a che livello parli, ma a me sembra l'opposto. Penso che chiunque
ad una domanda sui nostri doppiatori risponderebbe, ripetendo quello che
si sente ovunque, che sono i migliori del mondo, ecc ecc...
 
Un mio amico americano in ferie qui in Italia è stato favorevolmente colpito di vedere la qualità del doppiaggio dei film americani nella nostra lingua,addirittura la risata di Eddy Murphy è molto piu' "caratteristica" in italiano che non l'originale dell'attore.
Mi è capitato in Germania di vedere dei film doppiati in tedesco e devo dire che non avevano un minimo di interpretazione,leggevano solamente il copione,oltre che di fondo a basso volume c'era ancora la lingua originale !

Secondo me il doppiaggio/adattamnto fatto in Italia è notevole,quando fatto bene,sebbene a volte si cambi il senso della frase ,ma restando comunque in tema come appunto in Frankestein Jr (con il lupo ulili,ululà).

Quello che non sopporto è il voler cambiare per forza il titolo originale del film,invece che semplicemente tradurlo inventando titoli che non hanno niente a che fare con il film stesso !(mi viene in mente FBI,protezione testimone,ma ce ne sono molti altri che ora non ricordo)
 
Mac ha detto:
Un mio amico americano in ferie qui in Italia è stato favorevolmente colpito di vedere la qualità del doppiaggio dei film americani nella nostra lingua,addirittura la risata di Eddy Murphy è molto piu' "caratteristica" in italiano che non l'originale dell'attore.
Il mitico Tonino Accolla, doppiatore, tra gli altri, anche di Homer Simpson. :D
A mio avviso un Mostro del doppiaggio :cool:
Lorenzo.
 
Zaphod Beeblebrox ha detto:
...Non so a che livello parli, ma a me sembra l'opposto. Penso che chiunque
ad una domanda sui nostri doppiatori risponderebbe, ripetendo quello che
si sente ovunque, che sono i migliori del mondo, ecc ecc...
Amen, con il tuo commento possiamo anche chiudere il thread, ogni altra discussione e vana. :D

antani
 
Quanto al dire che sono "i migliori del mondo" può anche darsi, non lo metto in dubbio, però, come è stato fatto notare, e un "mondo" molto piccolo.

Il doppiaggio inteso nel senso del termine è limitato a pochissimi paesi al mondo, per molti altri è un semplce traduzione inserita.

Da noi il doppiatore "recita", sicuramente è un bravo attore, ma questo non toglie qualcosa all'attore originale ?

Cerco di spiegarmi, tutti noi diciamo, parlando di un attore, americano-francese-ecc.: è bravissimo, è un grande, però il nostro è un giudizio a metà, basato solo sulla sua mimica ed espressività, ci manca quasiasi riferimento all'altra componente fondamentale, quella recitativa (intesa come "audio" :p).

Noi mediamo il giudizio attraverso la recitazione del nostro doppiatore.

Forse non dovrebbero esistere i doppiatori che recitano, ma solo degli imitatori, che imitino il più possibile la voce originale (nel bene e nel male); sicuramente molti doppiatori italiani recitano meglio della controparte, ma questo non c'entra.

L'esigenza del doppiaggio da noi probabilmete è nata a causa della nostra idiosincrasia per le lingue straniere o forse per snobismo verso le stesse; grazie al cinema (90% in lingua inglese) moltissima gente capisce e si esprime più o meno bene in inglese, anche tra gente che ha una istruzione minima e questo lo si può vedere quando vediamo delle interviste fatte in parti diverse del mondo ed in luoghi definiti "sottosvluppiati" o del terzo mondo.

Noi ci siamo abituati a sentire i film in italiano, è comodo e fa piacere, lo ammetto, ma con l'avvento del DVD abbiamo scoperto anche la possibilità della lingua originale.

Passando velocemente dall'una all'altra ci si accorge delle differenze: nell'originale l'attore "è nella scena" la sua voce è, come dire, più naturale, in italiano la voce è in primo piano, bellissima, ma recita in teatro (molto bene, ma recita); la differenza che ci può essere, ad esempio, tra vedere/ascoltare una scena di vita quotidiana in una piazza di una città e vedere/ascoltare la stessa scena ricostruita in teatro per una commedia.

Magari non sempre, ma nella maggior parte dei casi è così.

Ripeto, secondo me, il doppiatore non deve recitare e (re)interpretare lui la parte, dovrebbe SOLO dare la stessa interpretazione originale, ma in un'altra lingua.

Ciao
 
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