• La terza tappa del confronto tra TV OLED e proiettori si terrà a Milano 2, nella bella showroom Spazio 2M di Fabio De Angelis. Al piano superiore saranno a confronto il TV Sony Bravia 8 II con tecnologia QD-OLED e il nuovo Panasonic Z95B con pannello OLED-WRGB, mostrati sia in default che dopo una accurata calibrazione.

    Nella sala cinema si sfideranno i proiettori JVC DLA-NZ500, Epson EH-QB1000 e BenQ W4100i. Sessioni venerdì 28 dalle ore 15:30 alle 19:00 e sabato 29 dalle 9:30 alle 12:30 e poi dalle 14:30 alle 18:00.

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Cosa determina in una catena il tipo di suono?

stevend

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Mi spiego meglio(è una curiosità mia che ho da tempo), per tipo di suono intendo freddo o analitico oppure caldo, in una catena che sia stereo o multicanale come la mia, è l'insieme dei componenti( sorgente, pre, finale e diffusori) oppure si può determinare anche con un solo componente(leggevo in giro per esempio che anche solo il pre può determinare il tipo di suono) spiegatemi secondo voi.
 
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Per cambiare la timbrica basta mettere in uno dei componeti che hai citato un condensatore dal costo di meno di un euro.

Alcuni produttori "impongono" una timbrica particolare ai loro dispositivi come una sorta di firma che li renda riconoscibili agli appassionati quasi "ad occhi chiusi" o anche per avere un suono più "ruffiano", cioè facile da apprezzare da parte dell' orecchio inesperto

Se invece:

- tutti componenti sono prodotti con il massimo sforzo per risultare "neutri"
- la sorgente è digitale (non c'é testina del giradischi e simili)
- non c'é una elaborazione digitale del suono (come Audyssey, Ypao e quant' altro)

la timbrica a mio avviso dipende da:

- 90% casse + ambiente di ascolto
- 9% amplificatore
- 1% DAC ed altri circuiti

Le casse e l'ambiente di ascolto vanno visti come un unicum inscindibile, anche se l' effetto dell' ambiente viene tout-court considerato come un "difetto" da eliminare con dispositivi materiali (condizionamento ambientale: pannelli bastraps e quant'altro) o appunto con la equalizzazione elettronica (per lo più digitale).


Parliamo ovviamente di apparecchi "ideali" perché spesso è il cliente a preferire un amplificatore o una cassa con una sua "personalità" che valorizza magari un dato tipo di musica perché l' ascolto completamente neutro ed analitico è più un obiettivo di monitor da sala di incisione che non da apparecchiatura consumer.
 
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Il tipo di suono è determinato dall’insieme dei componenti.
I diffusori giocano sicuramente un ruolo importante, un altro buon contributo lo da la parte che amplifica il segnale, che dovrebbe essere in grado di riportare esattamente il suono amplificandolo ai diffusori.Non è certo un condensatore che li differenzia ma una ingegnerizzazione dei circuiti che migliora la percezione sonora ed il dettaglio.
Altro componente della catena è la sorgente analogica o digitale ed il DAC preposto alla decodifica.
ultimo ma non meno importante è l’ambiente di ascolto che ha a seconda della sua struttura, dimensione e arredamento una certa influenza.
Per migliorare l’ascolto non bisogna dimenticare anche le connessioni, spesso ignorate o sottostimate ma posso dare anche loro il loro apporto.
 
...Non è certo un condensatore che li differenzia ...

un condensatore li differenza se lo metti lì apposta per farlo.

Mi piace ricordare questo passo del progettista delle Arbour 5.30 "...La stessa configurazione del filtro porta ad una leggera esaltazione della gamma di frequenze attorno a 70--100 Hz. ..." (vedi).

... è che non si dovrebbe ma indagare sui segreti dei cuochi... ;)
 
Il filtro fa parte del cross over del diffusore non centra con l’amplificazione...è ovvio che ogni costruttore possa modulare le frequenze entro certi limiti dando un impronta ma non bisogna dimenticare anche la fisica... un driver da 6,5” non suonerà mai come uno da 15”... come un tweeter a cupola non riuscirà ad avvicinare uno di Heil...”a voja de mettece un condensatore”
 
Ok, tu hai interpretato "per cambiare la timbrica" come "per aggiustare la timbrica"... se è così è ovvio che no...

...ciò che intendevo (ma non sono stato accurato a scriverlo!) è: "per alterare una timbrica che altrimenti sarebbe sostanzialmente neutra" basta un condensatrino da pochi centesimi...

...come nel caso delle citate Arbour in cui questa alterazione programmata della timbrica è la "firma" che rende il suono della cassa riconoscibile ad un ascoltatore bendato...

...è fondamentale che si riesca a capire che avere il suono più neutro possibile non è necesariamente negli obiettivi di progettisti e costruttori...
 
Forse state travisando la domanda, del mio conterraneo Vicentino Stevend: la qualità del suono dipende sicuramente in grande parte dal diffusore, poi dal pre che inevitabilmente ne aggiusta la timbrica e dal finale, che deve essere adeguato al diffusore.
A parità di tecnologia (valvole/stato solido/digitale) i finali suonano in modo molto simile, mentre tra l'una e l'altra ci possono essere differenze sensibili, con i valvolari che emettono un suono più eufonico, enfatizzando le armoniche pari e lavorando con il guadagno vicino alla saturazione. Le altre possono essere più o meno dinamiche, brillanti, cupe, anche a seconda dal tipo di tecnologia utilizzata per i finali (mosfet o transistor tradizionali per classe A/B/AB/G/H, digitale per la classe D).
Per ognuna cambia o può cambiare la sezione di alimentazione (toroidale/lamierini/switching).
Non è realistico pensare ad una vera e propria differenza di qualità intrinseca fra i vari componenti, ma di sicuro il risultato finale può cambiare di molto.
In genere sarebbe preferibile scegliere il diffusore in base all'ambiente a disposizione e ai gusti musicali che si ascoltano. Il finale va ponderato in base ai diffusori, il pre per aggiustare la timbrica, oltre che per regolare il volume e scegliere la sorgente.
Le sorgenti idealmente non dovrebbero modificare la timbrica.
L'impasto sonoro è dato dal giusto dosaggio di questi ingredienti.
Io sto arrivando pian piano alla mia idea di diffusore definitivo per casa mia, sul mio salotto e per i miei gusti, per il quale aprirò un thread dedicato.
Per ora è quello che leggete in firma, con le Guregn (tweeter heil, medio planare BG, woofer tradizionale per il medio basso e il basso, con pre e finale a valvole, che alterno alle gloriose 801 fd con pre e finale rigorosamente a SS.
 
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Molto interessante le risposte che avete dato tutti, vi ringrazio e sopratutto il mio conterraneo redhot104(concedetemi un pò di campanilismo:D)
 
Mi allineo alle percentuali di @pace, apportando un ritocco solo nel caso si consideri una sorgente analogica.
Se tra sorgenti digitali (mettiamoci in mezzo di tutto compreso gli estremi come dac/lettori a transistor o a valvole) c’è una differenza minima, quindi in percentuale mi sta bene l’1% di influenza sul risultato, se consideriamo anche i giradischi, l’influenza di ampli e ambiente si ridimensiona leggermente.

Esempio postato:

- 90% casse + ambiente di ascolto
- 9% amplificatore
- 1% DAC ed altri circuiti


Esempio “riveduto” a spanne:

88% casse/ambiente
8% ampli
4% sorgente analogica o digitale

Le variazioni che può imporre un sistema analogico (considerando piatto/braccio/testina/pre phono a transistor o valvole/tuning vari tipo regolazioni fini, interfacciamento o accoppiamento con basi/mensole) possono farsi sentire parecchio, molto di più di quanto succede in un sistema digitale.
Per far suonare freddo e analitico un giradischi, a volte, potrebbe servire un impegno notevole o, per dirla in un altro modo, scarse capacità :D
 
La qualità di un buon diffusore deve emergere anche in ambienti strutturalmente diversi...Anche se questi ed il posizionamento possono determinarne le prestazioni di sicuro non le stravolgono... un bookshelf rimane tale ed un grosso monitor da studio pure...
Ho portato a spasso per diversi anni i miei diffusori in vari ambienti e la loro sonorità di base non è variata più di tanto ...
 
Aggiungerei che una B&W suona da B&W, una Tannoy da Tannoy e via così, ognuna ha un suo modo di portare il messaggio musicale.
Siamo tutti d'accordo che l'ambiente è fondamentale, ma solo per scegliere la dimensione e - in certi casi almeno-il tipo di diffusore, non per la timbrica.
 
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