BARXO ha detto:
Gli anziani che si saranno bruciati tutti i soldini da giovani si attaccaranno (cut)....al tram.
E chi giudicherebbe se lo sperpero è avvenuto per spreco o per esigenza?
Vogliamo isitutuire il "Giudice della retta via"?
E se non mi lavo i denti potrò ancora scaricare il costo del dentista dalle spese sanitarie?
E farsi troppe pippe cosa comportebbe, l'esclusione dallo sgravio del costo degli occhiali dall'Irpef?
Qui il discorso si complicherebbe parecchio e sinceramente non condivido il tuo ragionamento.
A mio avviso a noi italiani manca la cultura dello stato, cioè la coscenza che lo stato non è un entità suprema volta solo a depredare i nostri sudati risparmi per sperperarli in mille rivoli sfocianti in mero assistanzialisismo se non, addirittura, in corrutele e malcostumi vari ma è la massima rappresentazione di un insieme di persone. Quindo io sono lo stato, come lo sei tu e altri 59M di italiani.
Gran parte di questa mancata "educazione" è sicuramente da attribuire ad una classe politica, senza distinzioni di appartenenza, che da decenni amministra la cosa pubblica con criteri clientelari o settari invece che nel generale interesse(1).
Parte di questo è dovuto anche agli egoismi personali per cui per ogni soldo che diamo allo stato dovremmo avere indietro qualcosa che sia solo per il nostro esclusivo interesse.
Non è e non deve essere così.
Una comunità ha esigenza comuni ed esigenze particolari che vanno soddisfatte e fra queste c'è l'assistenza alle fascie più deboli.
Deboli significa che possono non essere in grado di provvedere autonomamente alle proprie esigenze, anche primarie, e di questo se ne deve fare carico chi invece ha risorse eccedenti i propri bisogni.
Il perchè qualcuno non possa provvedere ai propri bisogni non credo sia di primaria importanza.
Non si può certo far morire di fame o di freddo uno perché non ha avuto l'accortezza di farsi una pensione adeguata anche la cosa presupporebbe una giudizio sui comportamenti individuali che io non vorrei mai vedere perché potrebbe diventare la base per altre pericolose regolamentazioni comportamentali.
Questo non è assistenzialismo né comunismo (il mettere in comunione tutte le risorse), si chiama mutualità, cioè il reciproco aiuto.
La nostra Costituzione indica all'art. 53 che ciascuno deve contribuire alle spese dello Stato in base alla propria capacità contributiva. Cioè in base a quanto guadagna.
Chi più ha più deve dare e non per benficio personale ma per il benessere di tutta la comunità.
Per questo l'IRPEF e le imposte in generale sono modulate in base agli scaglioni di reddito.
Quello che ha me non sta bene è che negli decenni si sia passati sempre più da una tassazione diretta, rapportata alla capacità contributiva, ad una tassazione indiretta, per lo più basata sui consumi o sul possesso ma indipendente dal reddito personale.
Una trentina di anni fa, l'aliquota IRPEF massima arrivava al 72% per i redditi sopra ai 500.000 annui (un milione di euri attuali più o meno) e l'IVA media era al 14% ma con differenziazione fra quella sui beni primari, al 2%, e quella sui bene di lusso, al 35%.
In questo modo chi guadagnava poco ed aveva esigenze basiche, pagava poche imposte, chi guadagnava molto e pasteggiava a caviale e champagne pagava molto di più.
Oggi buona parte dell'imposizione fiscale si è spostata sulla ben più ampia base dei redditti bassi e medio bassi a liberando ulteriori risorse per quelli alti e il caviale paga la stessa IVA dei bastoncini di pesce surgelati.
Ora sia chi guadagna € 1000 e prende una Panda per andare a lavorare che chi guadagna € 100000 e prende una Bentley per andare a gnocche pagano la stessa IVA.
A me non sembra giusto.
Dovessi fare io le leggi, abolirei completamente o quasi le imposte indirette e ed aumenterei quelle dirette riducento anche le troppe tasse(2) che ci sono ora.
Ciao.
(1)
Una parentesi aneddotica sull'etimologia della parola "Ministro", che deriva da "minus ter" ovvero il "minore tra" e indicava quei servi che nelle corti potevano mangiare dopo tutti gli altri.
Dopo i padroni, che mangiavano a tavola ed i servi di rango superiore che mangiavano gli avanzi dei padroni.
Ai "minus ter" rimanevano solo i pezzi buttati in terra o rimasti nei piatti altrui che venivano puliti alla bene meglio e quando si poteva, messi in un calderone con acqua bollente per creare una zuppa che non oso immaginare. È la stessa genesi di "minestra".
I ministri, cioè i più umili tra i servitori, hanno assunto un più dignitoso significato grazie alla Chiesa, che indicava come Ministri i servitori di Dio.
È ovvio che con datore di lavoro simile anche un umile ministro si sia sentito sempre più importante, fino ad arrivare ai giorni nostri dove i Ministri sembrano diventati i padroni dimenticando che sono i servitori dello stato, quindi nostri.
Chiusa parentesi.
(2)
per che non lo sapesse, le imposte sono tributi riscossi per garantire servizi di interesse pubblico.
Le tasse si pagano per avere servizi di interesse esclusivo.
Putroppo molti servizi di interesse pubblico oggi sono pagate anche tramite le tasse anche per questo molto aumentate.