Cavi e suggestione

Ecco, allora se non sentirete le differenze nei cavi potrete consolarvi a sentire e misurare le differenze nello spettro delle tue strilla:cry: :D :p (al variare dei cavi...)
Siro.
 
A proposito di cavi e suggestione.
Siccome l'evoluzione dei miei cavi sembra non voglia giungere alla fine,con gli ultimi costruiti si verifica che l'ascolto di un SACD sampler col mio Pioneer da 700 euro ,lettore CD/SACD, si inizi a sentire finalmente una differenza fra l'ascolto del detto sampler rispetto all'ascolto di un CD.Nell'ordine si è verificato che:
1.Il sampler è stato per la prima volta ascoltato per intero.
2.La selezione di brani non è più stata giudicata inopportuna e poco interessante,come avevo fatto prima.
Ergo,per una supposta suggestione che agisce non per minuti ma per ore,può quantomeno dirsi che la probabilità che essa agisca è inversamente proporzionale
al tempo in cui essa,se c'è,agisce?
Mi sono intorcinato col discorso,ditemi se non sono stato chiaro.
Ciao,Sebastiano.
 
Discorso chiarissimo.
Come qualita' di incisione DSD ed anche esecutiva mi azzardo a consigliarti un po' di sinfonie di Mahler dirette da Zinman o anche da Fisher (la 2a, favolosa). Valgono anche molto la pena le reincisioni dirette da master analogico della "living stereo", tanto per fare un paio di esempi Bartok: Concerto for Orchestra etc. - Reiner, oppure ancora meglio Ravel: Daphnis et Chloe - Munch, fra le tante.
Siro.
 
Sebastiano, altrove ti avevo detto che si può dimostrare anche matematicamente che l'influenza dell'ambiente è maggiore di quella di un cavo. Siccome su un altro thread ho postato delle risposte all'impulso, le riporto anche qui, in quanto servono proprio allo scopo.
Ricordo che la risposta all'impulso è la descrizione della relazione fra input e output di un sistema in funzione del tempo.




La prima è la risposta all'impulso "perfetta", come dovrebbe essere, cioè una delta di Dirac limitata in frequenza.
La seconda è la risposta all'impulso come viene registrata da un microfono nel punto di ascolto.
La terza è la risposta all'impulso come viene registrata a seguito di una conversione DA -> cavo di segnale analogico -> conversione AD.

Come vedi l'influenza del cavo di segnale (sempre che esista) è insignificante rispetto all'influenza dell'ambiente. Volendo si potrebbe disegnare una risposta all'impulso per ogni singolo cavo. Non l'ho mai fatto ma dubito che troveremmo delle differenze significative.

Questo per me è già motivo sufficiente per spingermi a dedicare il mio tempo ad altre cose, in termini di priorità.
 
Ultima modifica:
Tutto cio' dopo il controsoffitto acustico? :eek:
Mah, Sebastiano, pretendi una prova in anecoica per i tuoi cavi! :D :p
A parte gli scherzi, non mi sembra cosi' male il tuo ambiente. Sarebbe interessante per noi se ci calcoli anche la funzione di risposta e ci disegni lo spettro della Dirac trasformata.
Ciao,
Siro.
 
Ad essere sincero il controsoffitto è ancora in alto mare, sono circa ad 1/3 del lavoro, ma forse questo week end riesco a finire :) .

In realtà "leggere" una risposta all'impulso è praticamente impossibile. Occore trasformarla in grafici più sensati, come la risposta in frequenza e l'RT60, che già danno un'idea parecchio chiara delle caratteristiche dell'ambiente.

Ma nell'esempio del cavo non è necessario, in quanto è quasi perfetta.
 
antani ha detto:
Questo per me è già motivo sufficiente per spingermi a dedicare il mio tempo ad altre cose, in termini di priorità.
Diciamo che così vai sul sicuro,e a tal proposito sarà intereressate avere una tua recensione sull'up-grade del tuo ambiente.
Io mi sono concentrato sui cavi,non perchè pensassi fosse la cosa più importate,ma semplicemente una cosa alla mia portata.
Nel tempo e coll moltiplicarsi degli esperimenti,sono stato però costretto ad ammettere che la loro importanza è superiore a quanto avrei mai creduto.
Allora grazie per il tuo post Antani...
Dirac,quello che ha formalizzato la funzione d'onda in meccanica quantistica?
Credo che quanto tu hai postato sia molto interessante,ma mi ci vorrebbe qualche lezione suppletiva per capirlo.
Ho comunque ben chiaro che l'ambiente è ciò che nel bene e nel male influenza maggiormente il suono riprodotto,quindi ogni audiofilo che non cura l'ambiente,peggio per lui.Ma,mettiamola così...tutto ciò che sta a monte è importante per il solo fatto di stare a monte,e l'ambiente in questo caso sta a valle.
Questo in base a quanto prescrive la teoria gerarchica della sorgente,che possiamo applicare ai due blocchi impianto e ambiente.
Poichè mi pare di poter dire,correggimi se sbaglio,che l'influenza,in negativo,dell'ambiente,non è lineare,ne seguirà che un relativamente piccolo miglioramento nel primo blocco potrebbe essere un miglioramento globale sensibile nell'intero sistema.Il fatto è che dentro al primo blocco ci stanno proprio i capricciosi e misteriosi cavi.
Se al prossimo test che effettueremo dovesse risultare che le differenze fra i cavi sono ben udibili,che conclusione ne potremo trarre?
Io da tempo ,dando arbitrariamente ciò per scontato, ho tratto la conclusione che se differenze esistono e se queste possono essere in qualche modo interpretate come differenze qualitative,allora dovrà esserci una strada per giungere al migliore dei cavi,se è vero che, dato un arbitrario insieme di cavi, al suo interno sarà sempre possibile stabilire quale sia il migliore e se è vero che i limiti di questo insieme sono arbitrari: naturalmente non è che nella realtà lo possiamo,e ci possiamo allargare , più di tanto.Ma come sempre quando abbiamo a che fare con l'infinito i metodi matematici ci aiutano a comprenderlo e dominarlo,in teoria...in pratica ci vuole un bel coraggio tanta passione e una botta di c...
Vorrei comunque sottolineare quella che secondo me è la cosa più importante,che credo ci accomuni,ed è la voglia di capire, di sperimentare,ognuno a modo suo,al di là dei risultati effettivamente ottenuti;questa è una vera roba da uomini...altro che *****.
Alla prossima prova probabilmente mi limiterò a portare due paia di cavi di segnale,per una questione di serietà,perchè questi stanno perfettamente inquadrati all'interno della teoria di base che uso e di cui ormai sono certo,anche se in questo momento sto sperimentando nuove cose e se ci riesco porterò un prototipo di queste novità.
Ciao,Sebastiano.
 
iano ha detto:
....Dirac,quello che ha formalizzato la funzione d'onda in meccanica quantistica?....
Proprio lui. In realtà non avevo mai associato la delta di Dirac al fatto che il suo inventore fosse anche uno dei padri della meccanica quantistica.

Che anche questa sia in qualche modo associata ai cavi :D ?

iano ha detto:
....l'influenza,in negativo,dell'ambiente,non è lineare,ne seguirà che un relativamente piccolo miglioramento nel primo blocco potrebbe essere un miglioramento globale sensibile nell'intero sistema.....
La maggior parte dei fenomeni ambientali è lineare, comunque quello che hai scritto non può essere escluso a priori :eek: .
 
antani ha detto:
Proprio lui. In realtà non avevo mai associato la delta di Dirac al fatto che il suo inventore fosse anche uno dei padri della meccanica quantistica.

Che anche questa sia in qualche modo associata ai cavi :D ?

.
C'è poco da scherzare con la meccanica quantistica.Vedasi il "principio di non località" che questa implica e se si considera che la teoria della relatività è invece basata su un principio di località,per quanto ci ho capito sull'ultimo numero delle Scienze.
Di solito questi capovolgimenti generano diffusi sconforti,indipendentemente cioè dalla competenza in materia.
Immaginare che la realtà possa dipendere da un principio di non località è quanto di più arduo possa esserci.Pure l'enunciazione del principio in se stesso è di una semplicità banale.Ma, causa l'accelerazione delle scoperte scientifiche negli ultimi decenni ,e considerando che ogni scoperta è quasi sempre una parziale smentita per scoperte precedenti ,siccome questi decenni noi stiamo vivendo,forse è arrivato il momento di iniziare a farci il callo.Possiamo tradurre questo nel nostro piccolo con l'acquisizione di una nuova elasticità mentale,prendendo coscienza che la realtà,anche quella "acquisita" attraverso i nostri sensi ,è "pura teoria",con tutta la relatività che ciò comporta.
Se si sbaglia,non meno si sbaglia a fidarsi delle proprie orecchie,di quanto si crede a ciò che si vede.
Io non nascondo di andare un pò a tentoni nella mia sperimentazione.Credo però ciò non sia del tutto privo di senso se consideriamo di aver a che fare con un segnale audio assimilabile ad un segnale aleatorio,le cui caratteristiche descrittive da un lato vengono alterate passando attraverso un cavo,e queste modifiche vanno ad interagire con un sistema percettivo che non ci è del tutto noto.
Così scommettere sulle proprie orecchie,annotando i risultati sul taccuino della propria memoria uditiva potrebbe non essere del tutto privo di senso,o comunque essere una scorciatoia percorribile,nel caso in cui la strada maestra non sappiamo neanche quanto sia lunga.
Non pretendo naturalmente così di stare facendo scienza,anche se a volte ne prendo in prestito la terminologia.
Il punto di partenza comunque è se un problema cavi esista oppure no.La cosa è opinabile e non c'è nulla di più opinato sui vari forum di questi tempi,al punto che fatta la tara sul businnes,sull'elemento ludico e altro,ancora ne avanza.Potrebbe già essere questo un buon indizio.
Poi, se uno in tal modo ritiene di aver raggiunto significativi risultati non gli rimane che sottoporsi ad un test,non necessariamente psichiatrico,anche se la folta presenza e l'attiva partecipazione di psichiatri ai forum degli audiofili è un altro indizio ,temo, da non sottovalutare.:eek:
Ciao,Sebastiano.
 
antani ha detto:
Se
Come vedi l'influenza del cavo di segnale (sempre che esista) è insignificante rispetto all'influenza dell'ambiente.
Meno male che hanno scoperto l'acqua calda, altrimenti potevi brevettarla :D
 
Continua pure a scherzare sui cavi Puka.
Mi costringi allora a svelare il mio segreto.
Io uso proprio l'acqua calda come isolante e un termostato come equalizzatore.
Ciao,Sebastiano.
 
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