...Ed ecco un'articolo con i dettagli tecnici dello Straordinario Restauro, che ci restituirà nelle edizioni in BD gia citate e future, un quadro di Assoluto Riferimento:
"IL RESTAURO
Nota a cura di Davide Pozzi, direttore del laboratorio L’Immagine Ritrovata.
Uno dei principali obiettivi del restauro digitale è quella di restituire al film la lucentezza che Fellini aveva cercato, in fase di ripresa e di stampa delle copie. Per questo si è cercato di valorizzare al massimo la grande incisione del negativo originale che rendeva il bianco e nero delle copie positive dell’epoca come scolpito.
Il restauro digitale è stato realizzato a partire dal negativo camera originale, girato all’epoca in Totalscope (2.35:1) su pellicola Dupont, la regina dei negativi da ripresa, che è stato scansionato alla risoluzione di 4K. Alcune parti del film presentavano evidenti segni di decadimento. Alcune inquadrature, in particolare all’inizio dei rulli, erano gravemente compromesse e irrimediabilmente attaccate da muffe. Per questo si è deciso di scansionare il lavander di conservazione del film.
Dopo la scansione le immagini sono state stabilizzate e pulite digitalmente eliminando i segni del tempo quali spuntinature, righe e segni visibili di giunte, lavoro che ha richiesto quasi 6000 ore di pulizia digitale.
Per ritrovare lo splendore originale, la correzione colore digitale è stata eseguita con particolare attenzione utilizzando come riferimento una copia positiva d’epoca nonché la copia restaurata negli anni Novanta dal datore luci di Fellini, Vincenzo Verzini. L’accuratissimo suono originale è stato restaurato digitalmente a partire dal negativo ottico 35mm da cui è stato stampato un positivo colonna. Una volta acquisito questo elemento si è potuta effettuare la pulizia digitale e la riduzione dei rumori di fondo causati dall’usura del tempo.
Il restauro ha prodotto un controtipo di conservazione e un nuovo negativo colonna. È stato inoltre eseguito - su diversi supporti di conservazione digitale - un back-up completo di tutti i file prodotti dal restauro digitale.
La dolce vita di Federico Fellini è stato restaurato dalla Cineteca di Bologna presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata in associazione con The Film Foundation, Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Pathé, Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Mediaset e Medusa Film, Paramount Pictures e Cinecittà Luce.
Il restauro del film è stato reso possibile grazie al sostegno di Gucci e di The Film Foundation."