Autocostruzione tube trap o bass trap

Danik ha detto:
si potrebbe, come per i DaaD, fare una struttura a lobi.

con 2 tubi da 375 viene fuori un tubone da 650 max

ttlobi.jpg


con un taglo a 45 da metà diametro interno.

Con i Rock più piccoli magari se ne fa uno più compatto
 
Forse quei due diaframmi servono anche loro per creare un flusso d'aria interno, pure lui frenato dal passaggio tra le tre camere che vengono a crearsi aumentando così l'efficacia, oppure servono solo a rafforzare la struttura.

Per quanto riguarda l'uso dei mezzi tubi assemblati a lobi è sicuramente una buona idea, però, viste le dimensioni risultanti, se non c'è motivo di averli mobili a questo punto punterei sulle trappole angolari fatte con un pannello che taglia l'angolo e foderando internamente le pareti della cavità.

Avendo una macchina a controllo numerico si può anche sforacchiare il pannello con un bel po' di forellini (a mano la cosa diventerebbe un pochino....noiosa :rolleyes:).

Ultima cosa sfatiamo queste dicerie:
Danik ha detto:
anche la grandezza conta
contano anche altre.....qualità. :fiufiu:

:D

Ciao
 
Ultima modifica:
avevo delle coppelle da 15cm di diametro, le tenevo in un magazzino aperto sotto una tettoia.. i topi li hanno rosicchiati tutti, bas***di!
 
Sul fatto di farli random non saprei, in tutti i testi che ho in cui viene citatato questo tipo di pannello non se ne fa cenno, ci sono le formule per calcolarli (percentuale di copertura, diametro, distanza), ma sempre con distribuzione regolare.

Probabilmente perchè il risultato sarebbe meno prevedibile.

Ciao
 
beh sì, farli random servirebbe per rendere efficacie l'assorbimento a tutte le frequenze (oddio, mi pare di averlo letto da qualche parte quando studiavo un pò l'acustica della sala, ma potrei sbagliarmi...)

Mi fido di più delle formule per calcolarli ;)

Ma a che frequenza calcolarli?
 
A quelle delle maggiori risonanze, sempre che siano compatibili con le dimensioni del pannello e dei fori necessari.

Già la percentuale di copertura dei fori rispetto al pannello sposta il punto di intervento.

L'altro giorno stavo appunto guardando una descrizione di trappola angolare in cui veniva inserito un pannello frontale forato con percentuale diversa di foratura ottenendo l'intervento, oltre che in gamma bassa, anche in quella media o medio-alta.

Ciao
 
In genere noi parliao sempre di trappole ai 4 angoli, mi pare di aver visto che nelle installazioni più costose (USA) si mettano anche delle trappole angolari lungo totto il perimetro superiore.
 
Si parla dei quattro angoli perchè è il minimo, è il posto più semplice ed è il meno, relativamente, invasivo.

Se si inizia a parlare di ambienti espressamente dedicati allora gli interventi possibili diventano sicuramente di più delle solite trappole ai 4 angoli o delle due paia di pannelli sulle pareti laterali.

Molti avrebbero già difficoltà a mettere anche solo due trappole o qualche pannello.

Ciao
 
nordata ha detto:
...Per essere più esatti lavorano sulla differenza di pressione tra l'ambiente esterno e quello interno della camera, causato dal continuo succedersi delle onde sonore....
Un "contrattempo" mi ha impedito di risponderti prima :D .

Riparto dunque da questo tuo post, ed in particolare dalla frase quotata. Essendo argomento piuttosto complesso, credo sia opportuno fare qualche digressione, a costo di apparire un po' prolisso.

E' possibile assorbire energia acustica dall'ambiente unicamente in 2 modi: per attrito e per risonanza.

L'assorbimento per attrito (il metodo più comune) avviene quando l’onda sonora incontra una superficie. In parte viene riflessa in ambiente, in parte viene assorbita. Alcuni materiali (ad esempio i classici “spugnoni”) presentano caratteristiche di assorbimento piuttosto buone. Fra questi materiali possiamo citare la lana di vetro, la lana di roccia, il poliuretano a celle aperte, il feltro ecc.. Tipicamente si tratta di materiali molto porosi, che utilizzano le micro cavità di cui sono composti per frenare il moto delle molecole d’aria indotto dall’onda acustica, trasformandolo in calore appunto per attrito.

L’efficacia e la distribuzione in frequenza dell’assorbimento per attrito dipende da diversi elementi: la porosità, la densità, lo spessore, la superficie, la posizione rispetto alle pareti. Tipicamente per assorbire in bassa frequenza il materiale dovrà essere denso, con superficie il più possibile irregolare (es. piramidi, che aumentano la superficie offerta all’onda), di notevole spessore e posizionato ad una certa distanza dall’angolo (quindi preferibilmente non in angolo) sulla base della frequenza di assorbimento desiderata.

Una coppella di lana di vetro avrà ottime caratteristiche di assorbimento per attrito e potrà agire in bassa frequenza soprattutto se ben posizionata in ambiente.

Il secondo tipo di assorbimento, per risonanza, è un po’ più complesso. Esistono 2 tipi di risonanza che possono essere utilizzati ai nostri fini: la risonanza per cavità e la risonanza di superficie.

L’assorbimento per risonanza per cavità può avvenire utilizzando dei risuonatori di Helmholtz. Questi risuonatori (delle scatole con un condotto di uscita) sono piuttosto rari, in quanto molto ingombranti. Il loro range di intervento in frequenza è piuttosto ristretto, e dipende dalla dimensione della camera e del condotto di uscita. Forse qualcuno avrà osservato all’ultimo TAV ad esempio un prodotto di Acustica Applicata, Polifemo, che è a tutti gli effetti un risuonatore di Helmholtz ad accordo variabile.

Per capire come funziona un risuonatore di Helmholtz direi di partire dal suo opposto :O . Infatti non tutti sono familiari con i risuonatori, mentre praticamente tutti hanno ascoltato o possiedono un diffusore con condotto reflex. Un diffusore reflex utilizza una differenza di pressione far camera interna e ambiente esterno, determinata dal moto del woofer, per mettere in movimento la colonna d’aria contenuta all’interno del condotto reflex. Il movimento dell’aria per risonanza genera un’onda acustica. Quindi abbiamo movimento del woofer->differenza di pressione->movimento della colonna d’aria->suono. In un risuonatore di Helmholtz avviene lo stesso, ma con sequenza rovesciata. Cioè l’onda acustica metterà in movimento la colonna d’aria e creerà una differenza di pressione. La differenza di pressione si trasformerà in attrito. Nel primo caso (condotto reflex) abbiamo creato energia acustica, nel secondo (risuonatore di Helmholtz) l’abbiamo eliminata.

Credo sia abbastanza chiaro che una coppella di lana di vetro non può fungere da risonatore di Helmholtz in quanto non è sufficientemente rigida e non vi è una netta separazione fra la camera interna e l’ambiente, così come credo sia intuitivo che un diffusore reflex con le pareti fatte di sola spugna non potrebbe funzionare.

Nella risonanza di superficie non abbiamo più una colonna d’aria a risuonare, ma un materiale rigido, ad esempio un pannello di legno. L’onda acustica, colpendo il pannello, lo farà vibrare, la vibrazione assorbirà energia dall’onda, trasformandola poi ancora una volta in calore per attrito. Ogni materiale ha una propria frequenza di risonanza, un metodo approssimativo per identificarla consiste nel “bussare” sul materiale. In questo modo si mette meccanicamente in movimento la superficie, che vibrando emetterà un suono intorno alla frequenza di risonanza. Tutti sappiamo che più il materiale è rigido più il suono del mio bussare sarà sordo (in bassa frequenza). Per risuonare in bassa frequenza è quindi necessario utilizzare dei pannelli piuttosto rigidi. Tipicamente si usano delle fibre di legno o dei materiali plastici ad alta densità, oppure sottili pannelli di metallo. Il posizionamento del pannello è tipicamente nei pressi di un muro, in modo da utilizzare la camera d’aria fra pannello e muro per smorzare la vibrazione del pannello e rendere l’assorbimento acustico più efficace. Il range di frequenze di utilizzo può essere esteso ponendo del materiale assorbente all’interno della camera d’aria . Questi pannelli risonanti sono piuttosto interessanti, e io ne utilizzo circa 18 mq come controsoffitto della mia saletta.

I due tipi di risonanza descritti si possono anche combinare, ad esempio utilizzando pannelli forati. I fori funzioneranno da condotto del risuonatore e il pannello da superficie risonante. Molti pannelli assorbenti per l’edilizia sono studiati in questo modo (tavola di legno forata).

I pannelli risonanti (forati o meno) non necessariamente devono essere piani. Possono infatti anche essere più o meno curvati, al limite anche cilindrici, ed utilizzare la camera d’aria all'interno del cilindro come camera di smorzamento.

Anche in questo caso, credo che si possa comprendere come una coppella di fibra di vetro non possa funzionare da pannello risonante, in quanto non è abbastanza rigida, esattamente come non è in grado di emettere un suono se sollecitata meccanicamente (provate a bussare sulla lana di vetro).

Ma allora, questi benedetti pannelli con coppelle sigillate sopra e sotto, come si sono originati? La risposta è piuttosto banale. Sono stati ispirati da realizzazioni basate sul principio della risonanza di superficie (es. DAAD, ma anche altri), a cui ci si è dimenticati di mettere la superficie risonante.

Questi pannelli funzionano comunque, ma unicamente per attrito. Non sono quindi più efficaci di un grosso cuscino di pari dimensioni. Anzi probabilmente lo sono di meno, essendo cavi internamente.

Ora, non scrivo tutte queste cose per spirito polemico, so di risultare antipatico perché sto criticando una realizzazione che ha impegnato diverse persone, portando comunque notevoli miglioramenti all’acustica delle sale in cui sono stati impiegati (l’assorbimento per attrito funziona!) . Credo tuttavia che prima o poi sia utile fare un minimo di chiarezza.
 
Antani, secondo le teorie che ci hai accuratamente spiegato, potresti dirmi la tua (appunto una sorta di guida) su come realizzare qualcosa che possa contribuire a migliorare l'acustica del mio salone (5.55x5.55mt), da posizionare hai 4 angoli? Spero intanto che mi facciano avere vermente questi pannelli. Tieni conto però che la sala è allestita e non è stato preso nessun acorgimento per l'acustica, in corso d'opera. Quindi è già tanto che la mia lei mi lascerà posizionare questi.......negli angoli. So apriori che una stanza quadrata non è l'ideale acusticamente parlando, ma aggiungendo all'arredamento qualcosa che assorba e riempia gli angoli, diciamo che è un accorgimento molto utile.
 
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antani ha detto:
Un "contrattempo" mi ha impedito di risponderti prima
Questa volta non è colpa mia. :D:D
l’onda acustica metterà in movimento la colonna d’aria e creerà una differenza di pressione. La differenza di pressione si trasformerà in attrito
Che è la stessa cosa che ho scritto più brevemente io.

Infatti non si comportano come risuonatori, ovvero accordati su una certa frequenza o range molto stretto di frequenze, ma attenuano una gamma discretamente ampia.

Non riuscendo a trovare il testo dove veniva spiegato il funzionamento di questo tipo di trappola, poichè quando ti serve qualcosa ti viene in mano di tutto meno quello che serve, ho praticamente fatto un riassunto di quanto scritto dalla DAAD, che tu stesso hai citato.

per Cappella

Il fare una guida, come chiedi tu, non è cosa nè breve nè semplice e neanche esistono soluzioni preconfezionate.

Le basi sono quelle già indicate più volte: prime riflessioni, angoli.

Già per gli angoli hai la scelta tra varie soluzioni.

I tubi, di cui si è parlato sino ad ora, le trappole angolari, che si ottengono tagliando l'angolo con un pannello che crea uno spazio a base triangolare.

Già qui hai diverse scelte: pannello, pareti, pavimento e soffitto della cavità ricoperte con l'assorbente, cavità riempita completamente di assorbente, cavità lasciata come nel primo esempio, ma pannello distanziato leggermente dal pannello di assorbente e forato, anche qui con due alternative circa la percentuale di fori.

Sempre per le trappole angolari il pannello può avere delle fessure longitudinali.

Per i pannelli piani hai due possibilità: semplice pannello di assorbente rivestito di tessuto, pannello di legno distanziato dalla parete una decina di cm. e con relativa cornice tutto attorno e pannello di assorbente sulla parete retrostante.

Puoi estendere questa soluzione alla intera parete, ottenendo anche un intervento verso le basse frequenze, nonchè un certo isolamento dell'ambiente del locale nei confronti dell'ambiente sterno.

Invece dei pannelli interi si possono praticare una serie di aperture longitudinali messe distanze particolari variabili.

Questi come esempio di sistemi assorbenti, si può ricorrere anche ai pannelli diffondenti, magari per la parete posteriore o anche per il soffitto, anche qui ci sono varie scelte: 2D e 3D, di questi ne esistono almeno due tipi.

Ho tralasciato sistemi che richiedono interventi particolari sui pannelli, come la curvatura o che non credo sia il caso di utilizzare per gli usi HT, come l'inserimento di pannelli a discesa appesi al soffitto o il soffitto stesso inclinato.

Credo che avrò sicuramente dimenticato qualcosa. :rolleyes:

Come vedi non è cosa banale, anche perchè non è che si può far che mescolare il tutto e sperare che tutto vada bene, fatti gli interventi bisognerebbe verificare ed eventualmente intervenire ed affinare, magari i tempi di decadimento.

Per finire, dulcis in fundo, si può ricorrere agli interventi attivi, anche questi citati molte vole, che però sarebbe meglio impiegare come ultima soluzione, per casi un po' disperati o se proprio non si può metter mano all'ambiente.

Nella parte finale di questo messaggio:

http://www.avmagazine.it/forum/showpost.php?p=2747365&postcount=6

ho inserito alcuni link a testi che trattano l'argomento in forma abbastanza pratica, ovvero con poche o nessuna formula, quanto meno in molti di essi, in cui ci sono trattazioni accurate dell'argomento, oltre a quello dell'isolamento acustico, altra bella gatta da pelare, se la si vuol fare bene.

Ciao
 
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Ciao a tutti
Riesumo questo vecchio 3d per ficcarmici in mezzo...
Allora ho dei problemi di acustica nell'ambiente, o almeno credo... Non essendo troppo navigato mi riesce addirittura difficile capire se siano più legati alle alte o alle basse frequenze... sta di fatto che da quando ho fatto entrare le torri in casa [Castle Knight 3 pilotate da un Rotel ra04] mi ritrovo con gli ascolti più faticosi rispetto a quelli dei bookshelf, il vecchio parquet vibra e risonanze/riverberi/rimbombi hanno la meglio...

Intanto cercherò di trovare delle basi in pietra serena, ma visto che lavoro in una fabbrica di filtri aria/olio, mi è venuto in mente di tentare di autocostruire [con materiale di recupero della ditta] dei Tube Traps/Daad per arginare il problema bassi... dovrebbe uscirne un lavoro molto proof.

Qualcuno ha voglia di darmi una mano per un eventuale progetto ???

Ho la possibilità di utilizzare;

- Lamiere forate, miscrostirate, o a rete...chiaramente per i cilindri esterni ed interni...
- Fondelli in ferro da utilizzare come tappi, forse anche in plastica o polistirolo ma devo verificare le misure...
- Fibra di poliestere da fiocchi resinati come materiale assorbente...
- Tessuto in poliuretano per rivestirli [magari parzialmente]...
- Eventualmente anche "tessuto non tessuto" pieghettato...

Ora mi chiedo un pò di cose,

- In un paio di angoli della casa ci starebbero traps/daad di un diametro di 15-18 cm di diametro e alti circa 120 cm, secondo voi sarebbero sufficienti per iniziare ad agire ???
- la fibra di poliestere [credo sia simile se non uguale al materiale utilizzato per le cappe da cucina] può andare bene come assorbente acustico ??? se si, quanti cm di spessore sarebbero consigliati ???

Grazie

Roby
 
per quanto riguarda il materiale assorbente dovresti reperire i coefficienti di assorbimento e la resistività al flusso....
questi due parametri sono fondamentali per capire quanto un materiale possa essere efficace per sonorizzare!

il mio consiglio inoltre, è di realizzare delle trappole più grandi...
vedo che nel mondo diciamo audiofilo oriented, vanno per la maggiore queste tube traps....
in realtà dei classici pannelli negli angoli della stanza, sono molto meglio anche in virtù del fatto che sono larghi 60cm e ricoprono quindi una superficie maggiore...la posizione inoltre, crea uno spazio d'aria sul retro aumentando l'assorbimento a causa dell'effetto massa-molla-massa!

tuttavia, considererei anche la possibilità di realizzare dei superchunk....

insomma, le tube traps le lascerei come ultima opzione anche se potrebbero risultare esteticamente più belle!
 
in realtà dei classici pannelli negli angoli della stanza, sono molto meglio anche in virtù del fatto che sono larghi 60cm e ricoprono quindi una superficie maggiore...
tuttavia, considererei anche la possibilità di realizzare dei superchunk [CUT]

ho pensato alle traps perchè ne si parla spesso, del resto sono un po latente, quindi delucidami, spiegami un po di sti pannelli e di questi superchunk !!!


Grazie

Roby
 
Per iniziare, quelli che tu e quasi tutti chiamano tube traps e tu, addirittura Daad, non lo sono, entrambi non si limitano ad essere dei cilindri vuoti, ma hanno anche qualcosa all'interno che ne aumenta l'efficacia.

Quelli che realizzano gli appassionati, me compreso, sono simil tube traps, poichè l'aspetto è quello.

Sono in pratica, come avrai sicuramente visto, dei cilindri di lana di vetro/roccia chiusi alle estremità, pertanto possono essere sostituiti da un sistema analogo, ma a pianta triangolare, sempre da collocare negli angoli.

Il sistema più semplice, però ad installazione fissa, è quello di tagliare gli angoli della stanza con un pannello a formare un triangolo, non equlatero, ad esempio su un parete si parte da 40 cm., dall'angolo e sull'altra da 50, più sono grandi e meglio è, questo vale anche per le trappole cilindriche, per avere effetti alle frequnze più basse, che sono anche quelle tipiche delle risonanze di un ambiente di medie dimensioni, si dovrebbe stare almeno dai 35 cm. in su e riempire tutta l'altezza.

Le trappole triangolari si possono realizzare rivestendo tutte le facce interne: muri, pannello, soffitto e pavimento con la solita lana, esiste anche una versione in cui tutto lo spazio retrostante viene riempito con la lana di cui sopra.

Realizzando quelle cilindriche si può anche realizzare il tipo che ha una parte della superficie (180°) rivestita esternamente con un sottile foglio di plexiglass che può servire per riflettere la gamma alta o attenuarla a seconda di come si orienta il cilindro rispetto alla parete retrostante.

Questo offre sicuramente una maggiore flessibilità al sistema.

Io ho realizzato questo tipo, usando le coppelle di lana di roccia, trovi alcune foto nella discussione sulla mia saletta di ascolto (link nella signature).

Ciao
 
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