Ciao Nordata!
Vado per ordine, con qualche semplice considerazione/precisazione sul tuo post, assolutamente condivisibile in tutto.
Per prima cosa, il Chris cui mi rifersico non è un guru, forumer o altro, ma il progettista/uno dei progettisti del sistema di equalizzazione Audyssey. Quindi pur non avendo mai potuto diffondere, ovviamente, dati e/o spiegazioni specifiche sugli algoritmi Audyssey (neppure ora che non fa più parte della compagnia, da quando è passata in mano a D&M), è evidente che un suo consiglio, indicazione o conferma ha un peso specifico non trascurabile.
In secondo luogo, il mio intento era solo sottolineare che lo schemino con sequenza e posizionamento dei vari punti di rilevazione che i sinto Marantz/Denon (ormai unici ad avere Audyssey onboard, se non erro) è ovviamente pensato da chi ha progettato il sistema, ma dubito che sia vincolante nel senso che ipotizzava
kaio, dato che proprio alcune indicazioni di Chris andavano nella direzione della
personalizzazione del pattern di rilevazione, per adattarlo alle varie situazioni/esigenze.
Altra cosa che voglio precisare: sono assolutamente d'accordo con ogni tua considerazione sull'importanza di rilevare strumentalmente la situazione, in generale e anche quando si fanno sperimentazioni di ogni genere (non solo sul pattern di rilevazione, ma anche sul posizionamento dei diffusori - nel mio caso il sub - piuttosto che di tante altre variabili). E, come fatto anche in precedenza in altri 3d, per mille altri motivi, sottolineo che è esattamente il mio modo di procedere da quando mi sono avvicinato a REW. Per divertimento, oltre che per l'effetttiva validità di un simile approccio. Quindi il non poter intervenire direttamente sul sistema di equalizzazione, sulla base delle rilevazioni, è ovviamente un peccato/limite, ma non esaurisce affatto l'utilità delle rilevazioni strumentali stesse. Ci sono altre variabili su cui si può intervenire proprio grazie a un microfono e un software come REW, e quello che stiamo scrivendo qui ne è un esempio.
Per concludere, sottolineo quindi che con tutti i limiti del caso, dato che non ho mai avuto il tempo di effettuare un completo set di rilevazioni per ogni minima variazione - per esempio - del pattern, le mie considerazioni sull'aver trovato una sequenza e un posizionamento che regala risultati ripetibili e soddisfacenti è basata proprio sul confronto tra i grafici della risposta in frequenza ottenuti con REW nelle diverse situazioni (prese nel loro complesso).
Idem per quanto riguarda il motivo del pattern che ho deciso di utilizzare: le 3 rilevazioni nello stesso punto, e l'area di rilevazione molto concentrata intorno al PAP hanno esattamente lo scopo di migliorare la risposta laddove effettivamente posizionerò la mia testa nell'arco delle circa 2-3 ore di visione di un film, di una partita o di un concerto (dato che nessuno resta immobile durante la visione/ascolto. Un po' si sposta a destra, un po' a sinistra etc.).
E per quanto riguarda l'esempio - azzecato - che hai fatto, sul divano accostato alla parete (che è esattamente il mio caso), la conclusione cui sono arrivato è l'unica possibile. Quindi è ovviamente un limite, ma non avendo altre strade lo si accetta e lo si esclude dalle variabili: Chris ha confermato che rilevare troppo vicino alla parete di fondo comporterebbe sicuri
problemi nell'equalizzazione nel suo complesso, quindi la distanza minima indicata (50cm) va rispettata, sapendo che quei pochi o tanti cm di differenza rispetto al reale PAP (nel mio caso circa 20) comporteranno una piccola differenza nel risultato finale, ma inferiore ai problemi causati - soprattutto per le basse frequenze - dalla rilevazione nel punto esatto. Per chi non procede poi a rilevazioni strumentali il tutto si chiude qui, io le rilevazioni con REW per fotografare la situazione effettiva le faccio naturalmente nel PAP esatto, quindi più vicino alla parete di fondo, e non avrebbe senso altrimenti. REW lo uso per fotografare lo stato reale nel PAP, e non potendo intervenire direttamente nei filtri di Audyssey cerco di modificare le altre variabili (quindi per esempio il pattern, piuttosto che l'uso della giraffa o del treppiedi fotografico, la sagoma di coperte etc.) valutando gli effetti nel PAP, con l'obiettivo di avere lì dove poi ascolterò io la risposta in frequenza migliore. Ed è la stesso concetto relativo al fatto che per l'equalizzazione si usa il microfono Audyssey mentre per le rilevazioni con REW si usa l'UMIK (o altro): ovvio che l'ideale sarebbe usare lo stesso strumento in entrambe le fasi, ma di certo usare il microfono superiore per fotografare la situazione effettiva è decisamente meglio che non l'inverso (se si procede effettuando modifiche al workflow sulla base dell'analisi delle rilevazioni REW. Ovvio che se ci si limitasse all'equalizzazione Audyssey secca, sarebbe assolutamente meglio poter utilizzare il miglior microfono possibile per quella), e garantirà la migliore adesione alla realtà delle rilevazioni ottenute (esattamente come rilevare nel PAP reale, più vicino alla parete, dopo aver equalizzato un poco più avanti per un limite del sistema). In soldoni il concetto è:
una volta che quello che vedi (in realtà sarebbe
vedere ciò che ascolterai...

)
è soddisfacente, è inutile pensare a quanto potrebbe essere ancora meglio se Audyssey consentisse di rilevare anche accanto alla parete, usare l'UMIK per l'equalizzazione etc. etc 
Ettore