Sarei curioso di conoscere le motivazioni tecniche alla base dell'affermazione che "il microfono deve essere posizionato nel punto in cui sia libero di ricevere il segnale diretto dai vari diffusori" e, aggiungo io "se poi questo punto dista anche 50 cm. da quello reale di ascolto, punto che magari ha anche ostacoli al suono diretto, non importa".
Il sistema deve fare il calcolo sapendo cosa arriva nel punto che si vuole usare per l'ascolto, è ovvio che ci si sposta, ma un punto deve essere preso, quello sarà lo "spot", se poi non lo uso sono affari miei, d'altra parte i 6-8 punti di rilevazione servono proprio per allargare l'area utile (sempre peggiorando la precisione finale).
Anche io molte volte guardo un film stando leggermente sdraiato e sono perfettamente conscio che avere le orecchie allineate verticalmente e non orizzontalmente mi fa variare di molto la percezione, ma che vuol dire? Non per questo sono esentato dall'effettuare una rilevazione come si deve, so benissimo che se voglio usufruire di tutte le migliorie della tecnica moderna dovrò stare seduto in modo normale, che non vuol dire stare impalato ed ingessato, ma stare verticali, non vedo problemi, sicuramente questo non mi esenta dall'eseguire la misura come va fatta.
Personalmente consiglierei di attenersi alle regole che seguono, che sono poi quelle solite, non mi invento nulla, non ho la pretesa di insegnare, ci mancherebbe altro.
Scegliere già a priori una sistemazione che possa offrire teoricamente un buon risultato, ad esempio una regola base è quella di installare l'impianto sfruttando la lunghezza del locale, ovvero i frontali devono essere sul lato corto, possibilmente in modo simmetrico nel locale; certamente si può derogare, ma a ragion veduta e sapendo quello che si fa. esistono anche dei propgrammi che calcolano le posizioni migliori di frontali e punto di ascolto, con possibilità di variarli.
Evitare di addossare il punto di ascolto alla parete, in ogni caso (tassativamente se si verifica quanto appena scritto), usare pannelli assorbenti (o anche diffondenti, ma in questo caso la cosa andrebbe studiata un attimino) da sistemare sulla parete posteriore, questo direi cosa tassativa (e un pannello o due spessi pochi cm. non credo siano un ostacolo per nessuno ò sia come come costruzione o acquisto).
Un bel tappeto, folto nell'area tra frontali e punto di ascolto.
Se possibile qualche pannello nei punti delle prime riflessioni e delle trappole per i bassi negli angoli, se proprio non si possono installare, almeno sistemare qualche tendaggio pesante, obbligatoriamente se ci sono pareti vetrate, specchi e simili.
Un divano in tessuto aiuta molto di più di un uno in pelle.
A questo punto, avendo soddisfatto uno o più dei punti indicati (alcuni sono semplici da implementare) si può usare un sistema di correzione acustica attiva dell'ambiente: Audyssey o altri sistemi più evoluti.
In questo modo si aiuta il sistema a compiere il proprio lavoro evitando di portarlo "all'esasperazione" costringendolo a lavorare oltre quanto può fare, questo vale anche per sistemi evoluti, tipo Trinnov (hardware) o Dirac (software) non proprio economici anche se efficaci, oppure DRC, gratuito ed alla base di tutti i sistemi di questo tipo.
Se ci sono errori marchiani nel risultato bisogna rivedere con calma tutta la tecnica di misura, se il risultato non piace, nonostante si siano seguiti i consigli giusti allora c'è poco da fare: ci si deve abituare al vero suono.
Quando si va ad un concerto in un auditorium serio e si sente un suono che non ci piace l a colpa non è certo della sala o dello strumento, occorre fare un bagno di umiltà e convenire che quello che si crede il "suono giusto che mi piace" non è tale, ma è solo "il suono che mi piace", sta poi a voi scegliere se volete seguire l'Hi-Fi o il My-Fi.