mammabella ha detto:
Come da titolo ci posso essere problemi a collegare un ampli con uscite a 6ohm a delle casse con impedenza a 8ohm?
Stefano
Ragazzi, mamma mia che casino....
Cerchiamo di fare un pò di ordine.
L'impedenza di uscita di un amplificatore è generalmente assimilabile ad una resistenza infinita. Praticamente poi non lo è affatto anche perchè sarebbe infinita (o comunque alta) da spento, per poi diventare molto più bassa durante il funzionamento. Inoltre, misurare la stessa non ha molto senso perchè varia in funzione della frequenza. In pratica corrisponde all'impedenza delle giunzioni dei semiconduttori che vengono impiegati sullo stadio finale che, essendo appunto dei componenti dinamici e non statici, variano la loro impedenza di uscita a secondo del segnale amplificato.
Per fare un esempio semplice, è come un rubinetto dell'acqua che si chiude e si apre in funzione del segnale che deve amplificare (musicale o no).
Detto ciò, l'unica impedenza misurabile e significativa è quella dei diffusori.
Il fatto di trovare l'indicazione 6 o 8 ohm sui dati dell'amplificatore, sta solo a significare l'impedenza sulla quale è stata misurata la potenza di uscita del'ampli e basta.
Quindi, in generale (con l'esclusione di alcuni particolari amplificatori usati per la PA), gli amplificatori possono lavorare con qualsiasi tipo di diffusore (2, 4, 8 ohm) con prestazioni differenti a seconda delle caratteristiche dell'ampli utilizzato.
Per chiudere, puoi mettere quello che vuoi sull'ampli (soprattutto se è di una grande marca), specialmente se sono diffusori con impedenza superiore ai 6 ohm sui quali sono state effettuate le misure che hai letto.
Gli amplificatori commerciali(come quello da te citato) vanno in crisi generalmente solo quando l'impedenza dei diffusori scende sotto i 2 ohm e vengono richieste elevate potenze di uscita (con il volume a manetta insomma)
Ciao