E una donna che aveva al petto un bambino disse: Parlaci dei Figli.
ss68 ha detto:
Salvatore, ora puoi toccare con mano, o meglio con l'animo quelle emozioni che fino ad oggi hai solo tentato di immaginare quanto avrebbero potuto essere intense.
Nell'augurarti una felicità infinita, ti riporto una parte di testo tratta da "Il Profeta" di Kahlil Gibran, dedicata appunto ai "Figli".
L'ho ricevuta a mia volta quando è nato Luca, nell'Agosto 2000 e nonostante la cultura e le origini dell'autore siano completamente diverse dalle nostre trovo che ci siano alcuni passi condivisibili.
"E una donna che aveva al petto un bambino disse: Parlaci dei Figli.
Ed egli disse:
I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.
Essi non provengono da voi ma per tramite vostro,
E benché stiano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Perché essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime,
Perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.
Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.
L’ Arciere vede il bersaglio sul sentieri dell’infinito, e con la sua forza vi tende affinché la Sue frecce vadano rapide e lontane.
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell’Arciere;
Perché se egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l’arco che sta saldo. "
Un abbraccio
Stefano.