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Risultati da 16 a 25 di 25
  1. #16
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    Feb 2004
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    Citazione Originariamente scritto da MadWorld Visualizza messaggio
    fra la sezione pre e la sezione finale, qual'è verosimilmente la più colpevole di colorare il suono?
    Secondo me la cosa varia da progetto a progetto,. ovvero dipende da quale delle due sezioni è stata curata meno.
    se per diafonia si intende separazione L/R, la vorrei tendente all'infinito
    Hai perfettamente ragione pensavo ovviamente a quello ed ho scritto tutt'altro , ho corretto.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  2. #17
    Data registrazione
    Jul 2005
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    Catania
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    525
    Citazione Originariamente scritto da adslinkato Visualizza messaggio
    qualcosa di interessante al riguardo la si può trovare anche qui:[CUT]
    Grazie Fabio, anche li, dopo pagine di discussioni, non si è tratto il dado: si sta sospesi tra la logica di chi ritiene che il minor percorso tra sorgente e finale e l'assenza di colorazioni del suono siano il mantra dell'audiofilo ed invece chi, grazie al pre, aggiunge spazialità, tridimensionalità, magia. Mi resta il dubbio di come un suono che non lo è in partenza possa arricchirsi continuando ad essere in ambito hi-fi.
    Under your tongue, I'm like a tab....

  3. #18
    Data registrazione
    Jul 2002
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    Troppo vicino alla Malpensa
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    1.736
    Citazione Originariamente scritto da MadWorld Visualizza messaggio
    Probabilmente sarebbe corretto dire che il pre av toglieva molto dettaglio e finezza degli alti.
    Se proprio vuoi fare il pignolo si: il pre audiovideo toglieva, il pre stereo restituiva l'originale dettaglio e finezza (anche se questo in realta' non lo sappiamo perche' ci vorrebbero altri pre per vedere quale dei due era piu' fedele).

    Citazione Originariamente scritto da MadWorld Visualizza messaggio
    Attenua il livello di uscita
    Questa e' un'interessante disquisizione linguistica che sono certo interessera' tutti i lettori:
    e' piu' corretto dire che il pre attenua il livello che gli arriva in ingresso e lo manda agli stadi finali oppure che attenua il livello ai suoi morsetti di uscita?
    Secondo me e' assolutamente uguale: c'e' una scatola: entrano 2V e ne escono 0,5. L'attenuazione, che avviene sempre DENTRO la scatola, e' piu' verso l'ingresso della scatola o piu' verso l'uscita?


    Citazione Originariamente scritto da MadWorld Visualizza messaggio
    viene pre-preamplificato
    Questo per me significa che viene amplificato. Siccome la discussione e': ''il pre serve sempre?'' , era per chiarire che con un giradischi il pre serve, altrimenti non si sente. Tranne che per i giradischi che hanno il pre e l'equalizzazione all'interno e che escono con un segnale ad alto livello, gia' equalizzato.
    Impianto nelle mani degli alieni di BEN 10

  4. #19
    Data registrazione
    Jan 2009
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    293
    Citazione Originariamente scritto da Marco Marangoni Visualizza messaggio
    Se proprio vuoi fare il pignolo si: ...
    Non era mia intenzione essere pignolo bensì, come dici tu, evidenziare che un pre ben fatto non aggiunge nulla, semmai rivela quello che un mal fatto controllo di volume a monte nascondeva.

    Questa e' un'interessante disquisizione linguistica ... [CUT]
    Secondo me e' assolutamente uguale: c'e' una scatola: entrano 2V e ne escono 0,5. L'attenuazione, che avviene sempre DENTRO la scatola, e' piu' verso l'ingresso della scatola o piu' verso l'uscita?
    In effetti stavo pensando ai controlli di guadagno, piuttosto rari in realtà. Quelli sì, attenuano il segnale in ingresso - per ogni singolo ingresso - e poi c'è il controllo del volume, che è un "master control" e controlla il livello di uscita.

    Però sono d'accordo con te: ai fini della nostra discussione è solo una disquisizione linguistica

    Citazione Originariamente scritto da aladar Visualizza messaggio
    Mi resta il dubbio di come un suono che non lo è in partenza possa arricchirsi continuando ad essere in ambito hi-fi.
    Straquoto.
    Ultima modifica di MadWorld; 18-04-2012 alle 10:41
    Display: Pioneer PDP-LX5090H/Sony KDL-32V4500 DVD-A/SACD: Marantz DV8300 BD: Marantz BD7004 Sat: Sky Q Platinum Piatto: Thorens TD126 MKIII Braccio: SME III Testina: Stanton 880S Pre phono: Lehmann Black Cube Statement Pre stereo: Rotel RC-1580 Finali: 2 x HK 775 Diffusori: B&W CM9 Per la liquida: Storage: DS415Play Lettore di rete: MINIX NEO N42C-4 (Windows 10) DAC: Creative SB1240 Sound Blaster X-FI HD

  5. #20
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    Citazione Originariamente scritto da MadWorld Visualizza messaggio
    Non era mia intenzione essere pignolo[CUT]
    Non c'e' problema.
    Una cosa pero' vorrei capire: quanto influisce sul suono il potenziometro del volume?
    Perche' quando leggo le prove e vedo le foto degli interni degli ampli (pre o integrati), il recensore parla spesso della bonta' dell'oggetto ''potenziometro'', audioreview gli dedica anche un test specifico per valutarne la linearita'.
    Perche' se questo puo' influire piu' di quanto faccia uscire con il livello fisso, entrare in un pre, passare tutti i suoi circuiti e il suo potenziometro, allora potrebbe essere meglio il pre.
    Impianto nelle mani degli alieni di BEN 10

  6. #21
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    Jan 2009
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    E' proprio questo il punto.
    Nelle realizzazioni più sofisticate ai potenziometri si preferiscono dei partitori realizzati con resistenze fisse e selezionabili, per esempio, con dei relè. Anche quando si ricorre al tradizionale potenziometro, se ne impiegano di altissima qualità e costo.
    Tutte soluzioni che difficilmente possono essere realizzate nello stadio di uscita di una sorgente, CD player o quant'altro.
    Per questo, a mio avviso, è preferibile il pre.

    Sulla teoria di quanto e come un potenziometro possa deteriorare il segnale, lasciarei la parola a persone più esperte di me (Nordata...?)
    Ultima modifica di MadWorld; 18-04-2012 alle 12:17
    Display: Pioneer PDP-LX5090H/Sony KDL-32V4500 DVD-A/SACD: Marantz DV8300 BD: Marantz BD7004 Sat: Sky Q Platinum Piatto: Thorens TD126 MKIII Braccio: SME III Testina: Stanton 880S Pre phono: Lehmann Black Cube Statement Pre stereo: Rotel RC-1580 Finali: 2 x HK 775 Diffusori: B&W CM9 Per la liquida: Storage: DS415Play Lettore di rete: MINIX NEO N42C-4 (Windows 10) DAC: Creative SB1240 Sound Blaster X-FI HD

  7. #22
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    Mi sembra che le prove di AR siano focalizzate sulla linearità dell'accoppiamento tra le due sezioni, cosa anche abbastanza comprensibile, poichè un disallineamento farebbe variare la scena sonora al variare del livello.

    Il problema viene eliminato con la soluzione delle reti resistive utilizzanti resistenze di alta precisione commutate o da un commutatore con un elevato numero di posizioni o con dei relè che vengono pilotati non modo opportuno, entrambe soluzioni costose, ma chew risolvono questo problema.

    Esiste però un altro aspetto che, effettivamente, può influenzare il risultato finale: il punto del circuito in cui può essere installato il controllo di volume, in qualsiasi modo realizzato.

    Molti, troppi , anni fa avevo letto un ponderoso articolo sulla celebre rivista inglese Wireless World (forse la più vecchia del settore, nata quasi assieme alla radio ), su cui scrivevano le firme più prestigiose nei vari camnpi dell'elettronica, ad esempio Peter Walker (Quad) che aveva presentato e sviscerato tutta la teoria dietro al suo celebre 405.

    L'articolo, a firma di Peter Baxandall, nome che credo avrete sentito (no, non realizzava cavi ) prendeva in considerazione i pro e i contro del posizionamento del controllo di volume in un circuito: all'ingresso, in qualche parte sul percorso del segnale o all'uscita; ogni scelta offriva vantaggi e svantaggi, principalmente in termini di saturazione/distorsione e rumore, mi sembra di ricordare che la scelta migliore fosse quella di sdoppiare il controllo in due sezioni, collegate, ma sistemate in punti diversi; soluzione per i tempi un po' complicata da realizzare poichè ci sarebbe voluto un potenziometro quadruplo di ottima qualità, ora con il sistema dei relè a controllo digitale la cosa sarebbe più semplice.

    Come ho scritto sono passati un bel po' di anni e non ricordo più i particolari.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  8. #23
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    Chiarissimo, come sempre
    Sui limiti del potenziometro: mi par di aver capito che esso va ad influire proprio sull'impedenza di uscita del dispositivo, variandola a seconda della posizione. Rendendo "ballerino" l'accoppiamento pre/finale, quando la regola vuole l'impedenza di uscita la più bassa possibile, a fronte di un'impedenza d'ingresso più alta possibile. E' corretto?
    Display: Pioneer PDP-LX5090H/Sony KDL-32V4500 DVD-A/SACD: Marantz DV8300 BD: Marantz BD7004 Sat: Sky Q Platinum Piatto: Thorens TD126 MKIII Braccio: SME III Testina: Stanton 880S Pre phono: Lehmann Black Cube Statement Pre stereo: Rotel RC-1580 Finali: 2 x HK 775 Diffusori: B&W CM9 Per la liquida: Storage: DS415Play Lettore di rete: MINIX NEO N42C-4 (Windows 10) DAC: Creative SB1240 Sound Blaster X-FI HD

  9. #24
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    Jul 2005
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    Citazione Originariamente scritto da MadWorld Visualizza messaggio
    Rendendo "ballerino" l'accoppiamento pre/finale, quando la regola vuole...
    Proprio così. Su questo punto Nordata mi ha risposto in un'altra discussione sull'interfacciamento delle elettroniche.

    Oggi ho ripescato un vecchio numero di ar nel quale si recensiva un pre VTL 5.5 facendo al tempo stesso un confronto con i modelli superiori e con degli Audio Research. Rispetto ai fratelli maggiori la differenza stava, tra le altre cose, nel controllo del volume per via nei modelli più costosi dell'adozione delle citate reti resistive in luogo di un circuito integrato. Ed il 5.5 a listino viene giá oltre 7.000 eur... La riproduzione era comunque di poco differente. Gli Audio Research a confronto erano più "chiari". Poi come sempre in Ar si finiva con il classico "tutti buoni".... Mi spiegassero perchè se uno è chiaro e l'altro è scuro vanno bene entrambi !
    Under your tongue, I'm like a tab....

  10. #25
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    Citazione Originariamente scritto da aladar Visualizza messaggio
    ...Mettere in mezzo un preamplificatore quale valore aggiunto darebbe?...
    Fai una cosa, porta il tuo lettore in un negozio che ovviamente dovrà avere almeno un pre e finale di pari o superiore livello. Attaccaci prima il tuo lettore, poi con il pre e senti se ci sono differenze così te ne rendi conto personalmente. Le opinioni contano il giusto e ognuno di noi ha le proprie teorie, ma fare ascolti e confronti non può che apportare dei benefici per la propria esperienza. Questo è il migliore consiglio che ti posso dare.


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