Esperienza diffusori "in ceiling" (da incasso)
Apro questo thread sperando di delucidare alcune reiterate curiosità manifestatemi in privato e in pubblico da diversi utenti del forum, interessati al montaggio di diffusori da incasso (cosiddetti "in ceiling") che personalmente uso con estrema soddisfazione da oltre un anno.
La discussione all'origine del topic è questa, dalla quale estraggo alcune considerazioni:
Citazione:
Originariamente scritto da eric67
(CUT) è una soluzione che (a me) pone numerosi dubbi:
- come si posizionano? Una volta posizionati non li sposti più quindi il posizionamento va, secondo me, studiato a priori, ma come?
- come si installano? Di fatto sono dei diffusori in cassa chiusa ma, se installati in cartongesso temo che possano far risuonare l'intera cavità a bassa frequenza. Coibentazione, irrigidimento strutturale?
- come suonano? E' una soluzione difficile da trovare presso i punti vendita quindi difficile da ascoltare, l'emissione è ortogonale ai diffusori principali (influisce o tanto ci pensa Mr. Audissey a sistemare tutto?), il suono si percepisce da sopra anzichè da dietro oppure grazie ai quattro canali il tutto si mischia alla perfezione e non si capisce l'esatta provenienza?
Per concludere credo che un bell'articolo di approfondimento su questo tema ci starebbe proprio bene.:cool:
Allora, Eric ha posto una serie di domande estremamente interessanti alle quali cercherò di rispondere più sotto raccontando dettagliatamente la mia esperienza personale.
Premetto che provengo da un'esperienza HT nata nel 1996 e che a livello surround, come ultimo prodotto "tradizionale", ho utilizzato sino al 2008 due speakers B&W (601 S2) con stands Solid Steel, posizionati "come da dogma" Dolby a circa 110/120° di inclinazione ai lati posteriori del divano.
L'arrivo repentino di tre figli (2006, 2007 e 2009) ha creato, come è facilmente intuibile, l'assoluta necessità di eliminare elementi pesanti, instabili, 'spigolosi' e fragili quali si sono rivelate le casse con i supporti e di trovare una soluzione al posizionamento dei cavi di collegamento (non in canalina ma stesi per buona parte sotto i tappeti/mobili); nel contempo, mi sono ritrovato a rivoluzionare la disposizione del soggiorno sfruttando un ampio sottoscala per quello che riguarda le apparecchiature e sistemando definitivamente il divano a circa 2,40 mt. dallo schermo. Dovendo inoltre rendere maggiormente luminoso il locale (che nel complesso è circa 60 mq), ho progettato alcune aree controsoffittate in cartongesso nelle quali "affogare" i classici faretti alogeni (il soffitto è piano e ad altezza minima: 2,72 mt).
Gli stands con le casse, poi, trovandosi nel mezzo della stanza a volte venivano spostati in modo più o meno marcato per esigenze diverse (pulizie, 'dispetti' delle bimbe, alloggiamento albero di Natale, etc.), rendendo come è ovvio l'ascolto dell'impianto sempre differente e le tarature sonore completamente sballate.
Sino all'agosto 2008, praticamente non conoscevo le potenzialità delle soluzioni "in ceiling", ritenendole apparecchiature di bassa qualità destinate generalmente alla musica da negozio; la lettura assolutamente casuale di una rivista inglese per designer/arredatori mi ha svelato un mondo per me, appunto, sconosciuto ma dalle incredibili e inaspettate potenzialità. Molte case hi-end possiedono a catalogo una gamma raffinata (e costosa) di diffusori "invisibili", dotati di componentistica sofisticata che in molti casi nulla ha da invidiare (per pregio e... prezzo) agli speaker tradizionali.
Le casse da controsoffitto, comunque, sulla carta avrebbero risolto di colpo tutte le mie necessità (invisibilità, irraggiungibilità e disposizione inamovibile)... per cui, senza averle mai ascoltate, ho ordinato delle B&W CCM65 (scheda) che almeno dal punto di vista della tecnologia mi offrivano "qualcosa di simile" alla serie 600: cono in kevlar, tweeter in alluminio e 120 succosi Watts.
Il passo successivo è stato decidere, in modo più o meno definitivo, l'estensione del cartongesso e, soprattutto, il punto esatto del montaggio delle casse, dipendente dalla sistemazione del divano: in questo senso è stato piuttosto semplice, considerando che ho posizionato un pesante mobile alle spalle della seduta e il sofà non verrà praticamente più mosso.
Il montaggio, effettuato supervisionando in modo pedante il cartongessista, è stata una procedura piuttosto minuziosa ma veloce: le singole casse vengono vendute assieme ad una struttura autoreggente ed elastica che permette la libera fluttuazione (onde evitare di trasmettere le vibrazioni ai pannelli), per cui è necessario e sufficiente che l'installatore sia attento e preventivamente - ovvero prima di chiudere il cartongesso - posizioni abbondante lana di roccia attorno alla cassa e rispetti alcune indicazioni fornite direttamente dal produttore (distanza minima dai bordi del vano e dalle pareti della stanza, insonorizzazione della cassa, fissaggio dei braccetti elastici del supporto nella struttura, etc.) perché la cassa lavori al meglio e suoni senza ridondanza. Faccio presente che almeno i modelli B&W di gamma hanno un selettore di taglio della frequenza a diversi livelli, in modo che arrivi a supporto il sub ed eviti alla cassa di propagare vibrazioni indesiderate all'interno dei pannelli. Curando maniacalmente questa fase, si raggiungono i migliori risultati sonori possibili in fase di utilizzo "a regime" (bisogna riservare grande attenzione all'insonorizzazione del vano).
Parallelamente al montaggio del primo cartongesso, potendo decidere in modo "goniometrico" il posizionamento dei diffusori laterali direttamente sulla carta, ho valutato approfonditamente l'acquisto dei canali "surround-back": come è noto, infatti, cambia in modo sensibile l'angolo di utilizzo 5/7.1; personalmente, avendo il divano in posizione definitiva, ho optato per upgradare direttamente l'impianto ai 7 canali surround, progettando preventivamente di installare le casse laterali a 90° e quelle posteriori a 150° (come da guida Dolby). Per i canali suppletivi sono andato sulle CCM50, sempre B&W, con componentistica di pari livello ma leggermente meno performanti (e costose...) dato l'utilizzo mooolto optional dei canali posteriori.
Una volta installato, approntato e collegato il tutto, o ritarato "ansiosamente" l'impianto con il mio ex Pioneer VSX-AX2 (dotato di autocalibrazione MCACC/Air)... ottenendo dei risultati a dir poco clamorosi. :eek:
I canali surround tradizionali, infatti, IMHO in alcune installazioni sono caratterizzati da una particolare "invasività": laddove, infatti, si utilizzino speaker prestanti ma non sia possibile sfruttare appieno la spazialità della stanza (come, appunto, in un soggiorno o in un monolocale e non in una saletta dedicata), le casse soffrono la propria presenza in modo imbarazzante ed estremamente fastidioso per l'ascoltatore, sia in ambito HT che in musica multicanale. I diffusori da incasso a soffitto invece, se dedicati al surround permettono un'ampiezza entusiasmante senza che peraltro venga identificata la provenienza sonora "superiore" e non "laterale" (si parla sempre di effetti e non di colonna sonora portante, per la quale sono fondamentali i canali anteriori e il centrale sia per estensione che per direzionalità): in particolare la serie CCM65 ha anche il vantaggio di possedere il tweeter orientabile verso il punto di ascolto, in modo che le alte frequenze (maggiormente "identificabili" nello spazio) siano comunque direzionabili e più 'logisticamente dettagliate'. Mi sbilancio nel sostenere che, almeno nel mio caso, l'installazione degli speaker invisibili mi ha permesso il miglior ascolto "cinematografico" possibile, peraltro impossibile con casse pur performanti ma posizionate alle spalle del divano e decisamente troppo vicine al punto di ascolto: in questo senso nessuna autocalibrazione è mai riuscita a sopperire alla mia distanza minima e dovevo intervenire pesantemente sul livello singolo, mortificando l'estensione e la resa complessiva del diffusore.
Da qualche giorno a livello di amplificazione sono passato a Onkyo, che nei modelli di fascia alta offre vagonate di potenza: i diffusori, in abbinamento con la calibrazione Audyssey, lavorano ancora meglio (in modo forse castrante dal punto di vista delle prestazioni pure, poiché l'equalizzazione automatica è notoriamente molto "soft" e omogeneizzante, ma decisamente equilibrato e armonico in tutti gli usi multicanale): in particolare, l'attivazione della funzione "Dynamic Volume (Soft)" permette lo sfruttamento della gamma dinamica anche a bassissimo volume in modo veramente soddisfacente, anche se... qualcuno sta ronfando nelle zone attigue!
In definitiva spero di aver risposto ai leciti dubbi di eric67... e di aver trasmesso correttamente la mia assoluta soddisfazione per questa soluzione, in molti casi rivoluzionaria e risolutiva per le mille problematiche che si possono presentare nelle nostre case.
Suggerisco a chiunque sia potenzialmente interessato di considerare seriamente le grandi (e inaspettate) prestazioni offerte dalla configurazione surround con questo tipo di casse... mentre non mi sbilancio sugli eventuali altri canali, che personalmente ritengo troppo importanti per essere comunque soggetti ad un "compromesso", pur sofisticato e costoso.
Spero di poter presto postare anche alcune fotografie del mio allestimento. :cool: