Secondo me no anche perchè è una questione di marketing, vogliono farti comprare i nuovi modelli.Di marantz sono veramente pochi i modelli compatibili rispetto a denon.
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Secondo me no anche perchè è una questione di marketing, vogliono farti comprare i nuovi modelli.Di marantz sono veramente pochi i modelli compatibili rispetto a denon.
Che cafoni . Perché a me audissey mi scava troppo le mediobasse dei parlati e non so come ovviare
Si ma il problema sta nel fatto che le correzioni vengono fatte in digitale, per cui in un ingresso analogico si ha la conversione in digitale per poi essere riconvertito in analogico , mentre in "direct" questo processo non viene fatto.
Ora resta da valutare se questa conversione genera una perdita di qualità e se i benefici della correzione sono ben più importanti..
Personalmente mi verrebbe da dire: "E allora?", ma so che sarei ricoperto di contumelie e mille dichiarazioni circa la differenza abissale tra analogico e digitale, differenza che io, purtroppo (o forse, per fortuna) non sento.
Mi verrebbe da dire anche: "E pensare che "l'analogico" di cui si parla nel 90% dei casi, forse più, oggigiorno deriva da una registrazione digitale, fatta con mixer digitali, elaborata da programmi digitali e salvata su un HDD", però tutto questo non si vede o si fa finta di ignorarlo e tutto va bene, l'importante è che poi il risultato finale sia "analogico", anche se poi stiamo ascoltando un CD.
Un po' come i vinili, che sono analogici ed il top, salvo il fatto che rimane valido anche per questi quanto ho appena scritto, sono rari i casi in cui si fa la registrazione e poi tutto il resto completamente in analogico, la cosa è vera per alcuni dischi di alcune etichette, quasi mai per il prodotto destinato al grande pubblico.
Detto questo e per rispondere alla domanda: perchè chi dichiara di sentire senza ombra di dubbio le differenze tra materiale analogico e materiale digitale non fa una piega, non dice nulla, non si lamenta dei picchi di 15 dB o più o dei nulli, sempre di valore analogo in gamma bassa, non si cura delle riflessioni e degli effetti di filtraggio (comb filter) causati dalle riflessioni in gamma media e alta?
Non una parola, va tutto bene, la risposta in frequenza, i tempi di riverbero, vengono stravolti di brutto, ma tutto va bene, ma guai a passare da analogico a digitale, qui capita il finimondo.
Poi magari capita di leggere, da parte di chi ha ascoltato una installazione con correzione dell'acustica ambientale, frasi del tipo: "No, non va bene, manca tutto, il suono è piatto, non mi piace"; certo, si è abituati ad ascoltare segnali alterati dall'ambiente, con belle risonanze (che però piacciono) e, pertanto, la correzione acustica non va bene, se poi è fatta per via digitale (non può essere altrimenti, se non adottando quella passiva, che però è molto impegnativa) allora è il massimo dell'eresia.
Io uso come sorgente file, per lo più HD o, quanto meno, lossless, e correzione attiva, oltre ad una base passiva, con un impianto che tutto sommato direi di buon livello, ho anche un passato di musicista, quindi conosco bene alcuni suoni, sorvolando sugli anni passati tra control room varie, eppure sono molto soddisfatto di quanto ascolto, certo, per onestà devo dire che neanche sento differenze se giro la spina di rete nelle presa o se cambio la presa stessa, una normale presa di rete italiana, con una schuko in alluminio tornita dal pieno (magari preceduta, per forza di cose, da un adattatore di volgare plastica).
Anch'io sono dell idea che la calibrazione sia più importante, ma la riflessione che facevo è se vale la pena allora collegare in ingresso un dac dedicato(nel caso di musica liquida ad esempio) da 200/500/1000 euro quando poi il segnale viene riconvertito da un chip del sinto solitamente non così performante come un dac dedicato, (considerando oltre il convertitore D/A anche il convert. A/D)
Oppure possiamo affermare che non vi è alcuna differenza percepibile tra dac? Inteso tra Integrati, dedicati e tra varie fasce di prezzo.. perche alla fine la qualità finale dipende dall anello piu debole della catena..
Infatti la diatriba "analogico o digitale" non c'entra nulla, si sta parlando del numero delle volte che il segnale viene convertito da analogico a digitale e viceversa.
Non si può non ammettere che il limite del numero delle volte che viene fatto questo procedimento è una sola volta nel ciclo completo che va dalla bocca del cantante all' orecchio dell' ascoltatore.
Sì, certo, e questo vale per entrambi i processi (ADC+DAC) ed in particolare dubito (letteralmente, non avendo informazioni in merito è solo un dubbio) che una eventuale conversione ADC operata dal mio sintoamplificatore sia paragonabile come qualità a quella eseguita in studio di registrazione.
Per questi motivi che avete esposto sopra è meglio concentrarsi su cose macroscopiche come l'acustica ambientale con correzioni passive (chi può) e attive piuttosto che su cose che possono portare benefici microscopici come un dac piuttosto che un altro. Quindi per rispondere alla domanda di partenza, che quoto qui sotto, i benefici di una buona equalizzazione/correzione sono infinitamente superiori ai malefici che può introdurre la doppia conversione.
concordo con rain
Dipende magari anche da quanto sia infelice sia la stanza?
Detto per inciso (ma non verrei personalizzare la questione) non ho XT32 ma solo MultiEQ "liscio" quindi il problema più fastidioso (risonanza a frequenza sub) me lo risolve il dspeaker (che anche quello fa adc+dac ma ovviamente su un range particolare...) mentre ho audyssey impostato a "flat" (raccomandato per piccole stanze).