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Originariamente inviato da renato999
Michele, qualcosina avevo letto anch'io ai tempi di quando frequentavo ingegneria, però già allora più andavo avanti negli esami, e più diminuiva in me la voglia di prendere in mano libri di testo, finchè ho lasciato stare, preferirei quindi evidenziarti dove ho i miei dubbi, e se ti va, di parlarne un po'.
Sul discorso teorico, non ho nulla da replicare, e trovo giuste anche le tue precisazioni sulle mie inesattezze, bisogna essere chiari, cerca di "interpretare" ciò che dico, o di tradurlo se possibile con i termini più appropiati.
Le mie perplessità sono su come vadano applicate queste teorie al caso che stiamo considerando. Occhio e croce mi sembra che stiamo trascurando qualcosa, riferendomi al mio discorso che riguarga l"approssimazione" nel calcolare la relazione che lega il segnale in ingresso rispetto a quello in uscita.
Dalla teoria andiamo alla pratica per vedere se abbiamo considerato tutto, e quindi eventualmente torniamo alla teoria: :D Consideriamo una sola frequenza per semplificare il discorso, e ammettiamo che questa sia una di quelle dove avverto la risonanza (tanto per intendersi). Con la musica questa varierà sempre di intensità (ampiezza), ma per semplificare ulteriormente, ammettiamo che inizialmente l'ampiezza sia zero, poi di un valore costante per 15 millisecondi, poi ancora zero per 2 secondi, poi dello stesso valore precedente, ma per 60 millisecondi, ancora 2 secondi a valore zero, quindi ancora segnale della solita ampiezza ma per 5 secondi, dopodichè l'ampezza resta zero. Secondo me non c'è una unica formula (anzi una diretta proporzione) utilizzando la quale potrò modificare il segnale di partenza in modo che l'ambiente mi restituisca i tre segnali di uguale ampiezza fra loro. L'ultimo, essendo più prolungato nel tempo, avrà ampiezza maggiore, oltre ad una coda. Variando più o meno il valore sull'equalizzatore non riuscirò a stabilirne uno che mi restituisca l'ultimo secondo del segnale più lungo, con un'ampiezza uguale a quella del primo segnale che durava 15 millisecondi. Anche la coda, per quanto io possa attenuare di 10dB, piuttosto che 8 o 12, rimarrà. Ciò che andrà bene per il primo segnale, non andrà bene per l'ultimo, e viceversa. Secondo me non abbiamo considerato qualcosa, e ritengo che questo non dipenda solo da eventuali rotazioni di fase, c'è una relazione anche con quello che è avvenuto in precedenza, cioè l'ambiente non è sempre nelle stesse condizioni. (Rileggendo quello che hai scritto, è il sistema che varia? )
Ciao. [/B]
Renato, c'è qualcosa di cui in effetti non ho parlato, che mi è venuto in mente leggendo quanto hai scritto, cercherò di essere il più chiaro possibile, ma già sono un cattivo insegnante di persone, figurati via forum!