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CONTINUAZIONE POST PRECEDENTE n° 465 DI PAGINA 31
Insomma, io mi sono avvicinato all'home video per soddisfare l'esigenza cinefila di recupero di film dei grandi maestri che, per questioni anagrafiche, non ho mai visto prima. Ripeto, è nato prima l'amore per il Cinema e solo dopo, come conseguenza, quello per il possesso fisico di BD e BD4K.
E, purtroppo, da persona approcciatasi a questo mondo da poco, non posso non rilevare come tanti aspetti remino contro una diffusione di massa... Esempio: è normale che, in Italia, manchino cofanetti di Fellini (FELLINI)? Per carità, non pretendo capolavori stile The Criterion Collection, ma anche solo semplici raccolte. E' normale che, in Italia, tanti film splendidi siano del tutto irreperibili in alta definizione? "Professione: reporter" di Antonioni (titolo originale: "The passenger") è disponibile soltanto in DVD (edizione 2006) mentre esiste una meravigliosa edizione BD francese con le sole lingue originale inglese e doppiato francese..... E' normale che il capolavoro maledetto di Michael Cimino, "I cancelli del cielo", sia disponibile in una sola edizione DVD italiana (peraltro della tagliatissima versione cinematografica, uscita per giunta fuori catalogo) di dieci anni fa mentre, all'estero, esistono versioni BD director's cut (che, ricordo, fu presentata per la prima volta a Venezia, quindi nel panorama culturale italiano, nel 2014 alla presenza di Cimino stesso) che fanno venire l'acquolina alla bocca? E mica stiamo parlando di titoli di nicchia stile Django di Corbucci........... Un'altra cosa che, poi, non capirò mai è il blocco regionale che inibisce qualsiasi acquisto dallo stupendo shop della Criterion.... Così come non capirò mai perché, in ogni edizione BD di film rilevanti (= registi importanti), non si mettano quante più lingue sottotitoli possibili....... per esempio numerosi film di Woody Allen sono stati stampati da EurekaVideo (se ricordo bene) ma presentano solo lingua originale tanto audio quanto sottotitoli..... io, purtroppo, non parlo inglese fluentemente e le prime visioni di un prodotto non posso non vederle doppiate... poi le visioni successive alla prima le vedo tranquillamente in originale coi sottotitoli...... mi chiedo che senso abbia non arricchire il prodotto ed allargare così la platea........
Ah, approfitto di questo topic per ribadire tutto il mio sdegno per la pirateria. Io non pirato, per un banale discorso di etica. Piratare significa rubare, cioè non riconoscere il lavoro di tutte quelle maestranze di professionisti che rendono possibile la creazione artistica: non è di certo la star miliardaria ad essere penalizzata ma le maestranze (costumisti, truccatori etc.) sì. Inoltre, sarei davvero incoerente se amassi il cinema e poi non contribuissi anche economicamente al suo sostentamento spendendo il sacrosanto biglietto di ingresso, che sia in sala o del servizio streaming legale o della copia fisica. Amare l'arte significa anche sostenerla. Se tutti piratassimo tutto, in breve tempo non si farebbero più film. E' un cortocircuito insostenibile. Mi chiedo come sia possibile non riuscire a mettere una pezza a questo problema atavico: nei videogiochi, ormai, la pirateria è morta e sepolta almeno dalla settima generazione di console. Perché non si riesce a far niente per chiudere tutti i siti illegali che proliferano (e che, spesso, hanno cataloghi oggettivamente ottimi)?
Se voleste sapere qualcosa di più sul rapporto tra la mia generazione e il Cinema, beh, posso dirvi che ho 2 (proprio 2 di numero) amici molto appassionati della settima arte. Uno di questi due, esattamente come me, ha iniziato circa 1 anno fa a collezionare BD e BD4K, acquistando un lettore 4K Panasonic. L'altro amico, invece, pur amando come noi il cinema, usa solo servizi streaming: legali od illegali, per lui non fa differenza. Ovviamente questa è solo la mia (nostra) esperienza in merito. Se dovessi parlare in generale, direi che la maggior parte della mia generazione preferisca guardare solo e soltanto serie tv o, al massimo, il film Pixar rilasciato su Disney+. Discorso a parte per gli appassionati di fumetti che hanno vissuto un decennio cinematograficamente indimenticabile. Inutile dire come ormai la logica della serialità televisiva stia facendo numerosi danni: noto, per esempio, che molti dei miei coetanei abbiano difficoltà comprendere prodotti cinematografici autoconclusivi. Badate bene, non per scarsa intelligenza, anzi, ma banalmente per totale assuefazione alla logica seriale che si prende tempi notevolmente più lunghi per sviluppare l'intreccio e connotare i personaggi. Così come spesso si sentono distanti da film in B/N: eppure, io sono strasicuro che, se solo tentassero di avvicinarsi a prodotti come L'appartamento di Billy Wilder o Il terzo uomo di Carol Reed, se ne innamorerebbero subito.
Insomma, se vogliamo che l'home video conosca una nuova popolarità, l'unica cosa da fare è educare i giovani al linguaggio cinematografico. Le serie tv passano (sono curioso di sapere quanti tra 20 anni parleranno entusiasticamente di Romanzo criminale o Breaking Bad o Dark; d'altro canto nessuno oggi guarda Dawson's Creek o X-Files), i Film con la F maiuscola restano: tant'è che ancora oggi Quarto Potere o 8 e mezzo o Heat sono di un'attualità estrema. Il problema, ovviamente, risiede negli adulti (genitori, parenti vari etc.) e negli insegnanti scolastici, totalmente inadeguati a far scattare la scintilla per la settima arte. Scintilla che non tutti hanno, beninteso, ma se penso che io ho dovuto aspettare i 21 anni per capire quanto davvero adorassi il cinema...... meglio tardi che mai sicuramente, però ecco, quando ci penso, che rabbia pensare al tempo sprecato! Insomma, bisogna avere la fortuna di incontrare persone e professori che sappiano riconoscere, valorizzare e tirar fuori questa passione: esistono, ma sono pochi e non sostenuti da un sistema d'istruzione totalmente ripiegato su stesso, anche in contesti cosiddetti d'élite. Pensate che la mia prof di storia e filosofia al liceo ci fece vedere "Luther - genio, ribelle, liberatore", film indipendente pallosissimo. Come ci si può appassionare alla settima arte vedendo queste robe?
Ecco, chiudo questo post chilometrico dicendo che questa mia passione per il cinema debba molto a due youtubers bravissimi: Federico Frusciante e Il Collezionista di Ombre.
P.S.
Perdonate l'OT: ma ho bisogno di approfittare di questo post per urlare il mio entusiasmo per The Irishman. Capolavoro pazzesco, da brividi. Se penso che tanti lo abbiano bollato di estrema durata (salvo poi vedere ore e ore e ore di serie tv o Marvel movies) e di avere deaging deludente (vero solo in parte) con estremo semplicismo senza vedere tutto il resto.... che tristezza!
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Per le tracce audio, tutto dipende da chi possiede i diritti: se i film hanno distributori locali in ogni paese beh, è ovvio che ogni paese avrà il disco con le sole tracce originale e locale, perché non ha i diritti per mettere tracce in altre lingue.
Quanto a X-Files, parla per te: io la guarda ancora :O:O
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Bel post Bond
è bello vedere il tuo entusiasmo. Concordo con quasi tutto quello che hai detto e non mi dilungherò a sottolineare i tanti passaggi che mi vedono d'accordo.
Unico punto di vista diverso è sulle serie tv. Forse tu le vedi come le antagoniste del cinema, per questo le disprezzi un po'.
In realtà io apprezzo la possibilità di raccontare una storia con tempi più lunghi. Certo c'è un'inflazione al momento che disorienta, essendo impegnativo iniziare a guardare una serie.
Però ci sono dei gioielli che sono molto contento esistano: I Soprano, Mad Men e certo anche Breaking Bad con il magnifico spin off di Better Call Saul. Le prime stagioni di Legion o True Detective. The Young Pope.
Tutti titoli che ho o avrò in supporto fisico.
Insomma per me non c'è l'antitesi serie vs cinema. C'è solo buon prodotto vs cattivo prodotto.
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Citazione:
Originariamente scritto da
bradipolpo
Per le tracce audio, tutto dipende da chi possiede i diritti: se i film hanno distributori locali in ogni paese beh, è ovvio che ogni paese avrà il disco con le sole tracce originale e locale, perché non ha i diritti per mettere tracce in altre lingue.
Quanto a X-Files, parla per te: io la guarda ancora :O:O
Capisco il ragionamento ma a me sembra davvero anacronistico, soprattutto in un mercato dai numeri così piccoli...
Riguardo X-Files: probabilmente tu lo vedesti all'epoca e, essendoci affezionato, ancora oggi non perdi occasione per riguardarlo. Ma dubito fortemente che qualcuno possa iniziare a guardarlo oggi e, nel caso accada davvero, riuscire ad apprezzarlo...
Citazione:
Originariamente scritto da
Samu1
Bel post Bond
è bello vedere il tuo entusiasmo. Concordo con quasi tutto quello che hai detto e non mi dilungherò a sottolineare i tanti passaggi che mi vedono d'accordo.
Unico punto di vista diverso è sulle serie tv. Forse tu le vedi come le antagoniste del cinema, per questo le disprezzi un po'.
In realtà io apprezzo la possibilità di raccontare..........[CUT]
Grazie per i complimenti. Sono felice che tu sia d'accordo.
Riguardo le serie tv (e mi riallaccio alla risposta su X-Files): non sono contro la serialità televisiva, è sempre esistita ed è indubbio che numerosi prodotti seriali abbiano raggiunto vette artistiche di livello altissimo. Sir Anthony Hopkins (non proprio l'ultimo degli idioti) si congratulò con i creatori della serie e con l'attore protagonista nel 2013... insomma, qualcosa vorrà pur dire.
Il punto, secondo me nodale, è che la televisione sia solo commercio, mentre il cinema sia anche arte. Mi spiego meglio.
Il prodotto televisivo deve per forza vendere, fare incassi e produrre introiti. Per far questo, deve essere figlio dei suoi tempi, quindi deve riuscire a mettere sullo schermo un intreccio che possa fare breccia nel cuore dei contemporanei. Questo comporta inevitabilmente un invecchiamento poco felice anche delle migliori serie tv mai create: chi, oggi, si metterebbe a vedere, per la prima volta, serie oggettivamente di culto come Happy Days o Miami Vice? E, se qualcuno provasse a vederle, riuscirebbe ad apprezzarle come i coetanei di 30-40-50 anni prima? O proverebbe una sensazione di imbarazzo e disagio?
E questo vale per tutte le serie, anche quelle più recenti come appunto X-Files: qui trovate uno youtuber che ne fa una piccola analisi dopo averla vista per la prima volta a novembre 2020
https://www.youtube.com/watch?v=sjUp5tRUyww
E vi consiglio, oltre a guardare il video, di leggere anche il commento dell'utente "Quinto Moro", particolarmente emblematico secondo me.
Le serie tv sono azzeccate per un irripetibile contesto storico-sociale, venuto meno il quale, per il semplice trascorrere del tempo, anche le migliori cadono come lacrime nella pioggia. Per questo mi chiedo: tra 20 anni quanti si metteranno a guardare per la prima volta Romanzo criminale o Breaking Bad o Dark o Il commissario Montalbano o CSI o 1992/1993/1994 o Boris (quest'ultima io l'ho vista e l'ho amata, ma chi verrà dopo riuscirà ad apprezzarla pur senza aver mai visto i bersagli della critica feroce di Boris, cioè le serie patinate RAI/Mediaset tutte uguali e soggiogate alla politica?) o In treatment o Gomorra la serie o Hunters? E, se ci proveranno, riusciranno ad apprezzarle?
Un prodotto cinematografico autoconclusivo, invece, non può e non deve avere questo difetto perché, oltre a dover vendere e ad incassare, è anche arte. E, se è Arte con la A maiuscola, diventa immortale esattamente come un quadro di Caravaggio o una composizione di Mozart. Senza arrivare a citare Quarto Potere o 8 e mezzo, basti considerare capolavori come Viale del tramonto o Divorzio all'italiana o Eraserhead o Una giornata particolare o Scarface (sia originale sia remake) o L'età dell'innocenza o Carlito's Way o Non è un paese per vecchi o Blue Jasmine: oggi, esattamente come nel giorno dell'uscita, mantengono un valore artistico straordinario, immutato ed immutabile.
Questo non significa che non esistano film invecchiati male. Il 2° Indiana Jones oggi fa sorridere mentre il 1° e il 3° sono immensi; tutti gli 007 dell'era Roger Moore (eccettuati La spia che mi amava e Solo per i tuoi occhi) sono davvero inguardabili oggi ed il motivo è semplice: inseguivano le mode del momento (penso a Moonraker palesemente ispirato alla moda Star Wars) per fare incasso facile (che puntualmente arrivava) e rendere la saga viva (oggi diamo per scontato che ogni tot anni cambi l'attore principale e la saga vada avanti ma, all'epoca, non era così); La signora scompare di Hitchcock non è esattamente memorabile; Il Dottor Zivago è odiosamente insopportabile; La vita è bella di Benigni è un film carino, ma non il capolavoro di cui è si è sempre sentito parlare, e quella vittoria agli Oscar fu davvero regalata; etc. etc.
Quindi, benissimo le serie tv per diversificare, ma ricordiamoci che il Cinema è (anche) Arte, non solo commercio e, se produce qualcosa di valido, è molto probabile che sia per sempre.
Senza dimenticare un aspetto molto importante: le serie tv si dispiegano per mezzo della sola narrazione. Il cinema è anche Immagine, Suono, non solo banalmente Parola. Riuscire, da spettatori, a codificare la grammatica del linguaggio cinematografico non è banale come potrebbe sembrare. E una visione massiccia ed esclusiva di serie tv anestetizza questa abilità, portandoci a non godere di veri capolavori (senza citare 2001 Odissea nello spazio, basti pensare anche a The Irishman e ai fugaci ed inequivocabili sguardi in macchina di De Niro...)
A proposito della diseducazione progressiva della massa a comprendere il linguaggio cinematografico, vi consiglio la lettura di questa splendida recensione dell'agosto 2020 di uno dei più grandi capolavori di tutti i tempi, in occasione del 60° anniversario:
https://quinlan.it/2020/08/17/psyco/
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Guarda mi sgancio da X-Files perché non è una serie capolavoro secondo me.
Sul discorso arte, sempre secondo me, prendi una grossa cantonata a definire le serie merce e i film arte. Ci sono esempi di entrambe in tutte e due.
Mad Men è la storia del passaggio dell'America dagli anni sessanta ai settanta. Nasce già fuori dai tempi moderni.
I Soprano è un capolavoro sulla mafia in forma di serie invece che film.
The Wire spiega gli intrecci tra polizia, crimine e politica con un quadro fortissimo sul mondo afro americano negli States. Sempre attuale.
True Detective è un poliziesco con livelli artistici altissimi.
Breaking Bad e ancor più Better Call Saul hanno una scrittura degli episodi che è arte ai più alti livelli, raramente vista sia al cinema che nelle serie. Il tutto accompagnato da prove attoriali da Oscar.
Se poi mi parli di X-Files o il Trono di Spade, allora ti seguo, ma ci sono esempi uguali e infiniti nella cinematografia.
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Le serie tv hanno cominciato ad evolvere da poco, da Lost ( per me la serie che ha fatto da spartiacque) in poi alcune hanno perso quel metodo usa e getta per trame più lunghe e complesse.
Negli ultimi anni poi c'è stata un'impennata di qualità e di nuovi modi di presentarla. Hanno anche incominciato ad usarle anche come "film lunghi", ad esempio come per Too old to die Young di Refn, che ti consiglio di vedere.
Quindi si, le serie di alcuni anni fa sono azzeccate per il periodo in cui escono, però alcune recenti credo riescano a superare questo problema e prossimamente lo faranno sempre di più, perchè c'è più budget, c'è più cast e registi che hanno deciso che questo formato non è poi così male e si possono utilizzare trame complesse ed interessanti.
Per quanto riguarda la differenza di "voglia" di farsi un rewatch, probabilmente spesso la discriminante è il tempo, un conto è riguardarsi un film di 2 ore perchè era piaciuto, un altro riguardarsi 10 o 20 o 30 puntate da 1 ora :)
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@Bond, per rivedere un pò le tue posizioni ti invito a recuperare la serie TWIN PEAKS (3 stagioni in tutto): arte allo stato puro ad opera di un certo David Lynch che conoscerai certamente (altrimenti dovrai recuperare anche tutta la sua filmografia!!!) :)
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Citazione:
Originariamente scritto da
marcocivox
@Bond, per rivedere un pò le tue posizioni ti invito a recuperare la serie TWIN PEAKS (3 stagioni in tutto): arte allo stato puro ad opera di un certo David Lynch che conoscerai certamente (altrimenti dovrai recuperare anche tutta la sua filmografia!!!) :)
Come ho fatto a scordarmi Twin Peaks!!!!!! Ahhhhhhgh!!!
Che tra l'altro ho in cofanetto BD....
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Ragazzi, io non ho mai detto che le serie tv siano tutte ed indistintamente schifose e destinate ad invecchiare male. Anzi, ho anche riconosciuto (portando l'esempio delle parole estremamente lusinghiere di Anthony Hopkins su Breaking Bad) che molte di queste abbiano un valore artistico molto alto. Il punto è che mi chiedo quante percentualmente di queste, tra tot anni, saranno ricordate, viste ed apprezzate dalle nuove generazioni. Le tre stagioni di Twin Peaks le ho viste (ed adorate) ma solo perché erano sapevo che fossero un parto di uno dei miei registi preferiti, di cui ho amato tutta la filmografia cinematografica. Così come ho amato Boris e anche In treatment.
Serie tv e cinema possono benissimo coesistere e convivere ma, almeno in Italia, la disattenzione per la settima arte da parte della massa mi sembra preponderante. Nel 2019 abbiamo gridato al miracolo per 97.5 milioni di spettatori (+14% rispetto al 2018) quando in Francia nello stesso 2019 ne hanno registrati più di 200 milioni!
Se vogliamo che l'home video torni ad essere una nicchia relativamente grande, bisogna fare in modo che il Cinema torni ad essere adorato. Invece, io sento tanta disaffezione per la sala anche tra i meno giovani ('tanto poi arriva in streaming tra qualche mese...')
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Come non darti torto!!! :(
A proposito un piccolo OT, per chi fosse di Bologna o dintorni e non si fosse accorto della bellissima iniziativa a cura della Cineteca di Bologna, quest'anno oltre che in piazza Maggiore, anche al parco della Lunetta Gamberini:
https://programmazione.cinetecadibologna.it/ssc2021/
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Innanzitutto faccio i complimenti a Bond, praticamente percepisci e ragioni sulla settima arte come me.
Il supporto fisico per me finirà entro qualche anno, risucchiato dalle solite multinazionali come Netflix, Prime e cacate varie, dove quando siete indecisi su quale film vedere, e nel frattempo un misero algoritmo ve lo suggerirà, (vedete mpo' che atrocità) gli squali creatori si contano i miliardi che fanno a palate sulla gente che ama appunto un algoritmo, che amano il possederlo "perché ce l'hanno tutti e se non ce l'ho non valgo nulla", l'essere amanti dell'effimero e di un sdoftware, e ricordo anche che tecnicamente avrete, tramite questi canali (che io mai avrò), sempre bit rate da denuncia e colonne sonore insabbaiate, alla faccia di io pollo che compro i BD a 20 € l'uno. Sto parlando in generale, che non venga il 5% a dirmi "Io ho Netflix e compro anche i BD perché amo il cinema", d'accordo, non è per voi, parlo della popolazione indottrinata e indotta a percepire queste cose come progresso che non sono altro che un arretramento.
Il cinema non è fatto più di produttori ma di gente che investe sul solito Avengers perché sa che ci guadagnerà un miliardo minimo a priori, quindi non c'è amore proprio di base come ai tempi di Fellini, Fulci, Bava.
Sulla questione DVD/BD/BD 4K nemmeno ci entro perché è lampante: sono tutti uguali come confezione, e la gente compra quello che costa meno, fregandosene della qualità, della collezione e di tutto il resto; "Basta che si vede docet". Non a caso prima fanno i fringuelli con "Oh ho preso la TV 4K da paura", poi ci si guardano Parasite in DVD quando va bene, o l'AVI su Netflix.
Sul cinema in generale: la gente si smuove, come diceva Bond, da casa per andare al cinema a vedere solo il solito blockbasterone da 300 milioni di budget distribuito in un miliardo di sale dove farà i miliardi, appunto perché se non ci vai sei nessuno, non per voglia di vedere l'arte, e ricordo che 'sti filmacci orrendi rubano il posto a moltissimi film d'autore ogni anno e ricordo, perlomeno da me, NON è ARRIVATO L'UFFICIALE E LA SPIA di un certo qual genio di Polanski perché c'era una boiata che occupava 10 sale su 11 per 3 mesi. Poi la verità è che la gente non c'ha voglia di ragionà, di guardare The Lighthouse, le bombe di Von Trier, macché, vogliono leggerezza e quindi Ruffini e Pieraccioni con i loro abomini. Oggi chiedere di ragionare e crescere anche mediante opere autoriali che siano libri, cinema o altro, per la massa è un appesantimento, non un arricchimento, e quindi per trovare le produzioni alcuni geni di oggi, devono fare i salit mortali, quando prima era la normalità. E di nuovo, e qui lo scemo sono io che mi faccio venire la depressione a guardare certi tipi di opere e ragionarci per giorni a seguire. Ma va bene.
Oggi la gente guarda Argentero su Rai 1 e finito, i ragazzetti di oggi fanno le recensioni dopo aver visto i film scaricati illegalmente e visti su Tablet, figuratevi se questi collezionano i dischi, ma dove? Poi a 'sta gente pare un autore e un genio Nolan (o quel cesso di Snayder) perché Michael Mann non sanno manco chi è. :D Mann e tanti altri eh, ce ne stanno un miliardo sopra a Nolan che è un buon regista comunque.
Tu sei della nuova generezione Bond, persegui, colleziona, cresci, guarda Frusciante su YouTube e da come percepisco, già lo guardi ;) non ti fermare, arricchisciti, stacci male per dei film, guardati dentro e vedrai che lì crescerai.
Le Serie TV mah, alcune belle per carità, ma sono fatte per allungare il brodo oltremodo, si porta avanti una trama 3 minuti e poi ci tornano 3 puntate dopo, cosa vuoi che sia!? Infatti oltre a non avere nessun Straming, non guardo le Serie praticmamente mai, prefersico affrontare un regista, un autore alla volta coi film, non coi giocattoli.
EDIT: ovviamente qua in Italia, il terzo mondo, i BD non si vendono, e proprio ieri mi è arrivata la versione spagnola con lingua ita, porca miseria, de L'inquilino del terzo piano, vedi un po' uno che deve fare. E così per tantissimi altri tioli che qua manco di sfriscio escono, appunto perché non si vendono i dischi, la gente c'ha solo gli streaming e non frega niente a nessuno l'arricchimento e la collezione. Poi rifletteteci, compri un BD a 10 €, allo stesso prezzo c'hai lo streaming con mille titoli, e quindi concorrenza sleale verso il supporto fisico, poi in aggiunta, siccome il mondo va veloce e la gente è pigra, dovrebbero: inserire il disco nel lettore, caricamento... trailer... Menu iniziale, play, parte la schermata di distribuzione e poi parte il film, eeeeh troppa fatica, e beh. Col caro Netflix o chi per lui, premi Play e poom, tutti contneti, poichè il mondo va veloce e nessuno c'ha tempo da perdere.
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Sono d'accordo in parte. Anche un tempo i film venivano fatti per guadagnare, ci mancherebbe. E anche oggi tanti film vengono fatti con amore verso il cinema. Basta saperli cercare.
Tornando in tema il supporto fisico secondo me continuerà ad esistere (anche se magari sempre più di nicchia) fino a quando esisterà il collezionismo (gran brutta malattia!!! :D)
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Originariamente scritto da
marcocivox
Come non darti torto!!! :(
A proposito un piccolo OT, per chi fosse di Bologna o dintorni e non si fosse accorto della bellissima iniziativa a cura della Cineteca di Bologna, quest'anno oltre che in piazza Maggiore, anche al parco della Lunetta Gamberini:
https://programmazione...........[CUT]
La Cineteca di Bologna è davvero un faro nella notte: peccato che io abiti a centinaia di chilometri di distanza e che anche i cinema cosiddetti d'essai delle mie parti non è che siano così qualitativi.
Perché, ecco, anche questo è un aspetto di cui tenere conto: "il panorama culturale". Se nei capoluoghi di provincia di tutta Italia esistessero cinema di qualità, attenti a promuovere un certa cultura cinematografica, bravi a farsi notare sui social e a fare introiti, già sarebbe qualcosa. Invece, anche queste realtà spesso si adagiano nella mediocrità tipica del multisala: con tutte le attenuanti del mondo (disaffezione da anni per la sala, pandemia etc.), c'è da dire che anche queste realtà facciano poco e nulla per attirare gente. Anche dal punto di vista del marketing promozionale, la Cineteca di Bologna deve essere il modello da seguire.
Questo articolo in merito è molto interessante:
https://www.cinefacts.it/cinefacts-a...fast-food.html
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Originariamente scritto da
Greg64
Innanzitutto faccio i complimenti a Bond, praticamente percepisci e ragioni sulla settima arte come me.
Il supporto fisico per me finirà entro qualche anno, risucchiato dalle solite multinazionali come Netflix, Prime e cacate varie, dove quando siete indecisi su quale film vedere, e nel frattempo un misero algoritmo ve lo suggerirà, (vedete mpo' c..........[CUT]
Grazie per i complimenti. Quello che mi intristisce è il fatto che i miei coetanei avrebbero tutte (e dico: tutte) le carte in tavola per amare il Cinema. Il punto è che non incontrano, sul loro cammino, adulti (genitori, zii, parenti, professori etc.) in grado di educarli al linguaggio cinematografico e di far capire loro quanto il Cinema possa cambiare e migliorare la vita sotto tutti i punti di vista. Avere bravi maestri, nella vita, serve, serve tantissimo e può fare davvero la differenza nel corso di un'esistenza. Io, al finale di "Heat", con la straordinaria "God Moving Over the Face of Waters" di Moby in sottofondo, ho iniziato a piangere perché ho iniziato a pensare ad alcune vicende della mia vita personale (diverse da quelle narrate nel film) che mi tornavano a galla. Ecco, l'arte ti permette di maturare, di capire tante cose. E, nel fare questo, ti richiede un minimo sforzo, devi essere attivo e concentrato durante la visione. Invece, questa spinta alla riflessione, al non fermarsi alle apparenze, all'andare oltre, ad approfondire, a sforzarsi nelle cose (anche quelle di svago!) non viene inculcata dagli adulti alle nuove leve, le quali sono (anche comprensibilmente, se vogliamo) pigre e svogliate. E lo sono anche perché, spesso, trovano davanti a sé modelli di comportamento tutt'altro che ideali. Poi, anche noi giovani mettiamo il nostro carico, indubbiamente: ma, cavolo, è anche comprensibile avere certi comportamenti quando sei non maturo. Sono gli adulti, le persone mature, che dovrebbero condurti sulla strada giusta, anche solo con l'esempio. Non dico che sia semplice, ma tentare non è mai invano. Invece, spesso sono proprio gli adulti ad essere emblema di mediocrità.
Inoltre, mi permetto di dire che non ci sia niente di male nel non voler saper nulla di cinema: non possiamo tutti amare le stesse cose, ma trovo davvero desolante che ci siano persone senza alcuna passione per alcuna forma di arte o, comunque, di svago. Persone che non escono dal trittico 'lavoro-amore-svago' dove 'svago' coincide con 'viaggi' o 'pizzeria' o 'ristorante'. Ma quanto è bello amare qualcosa che non serve, che è inutile, che non serve al sostentamento fisico/materiale ma a quello - ugualmente importante - psichico? Secondo me, quello che oggi si sta perdendo è l'importanza per il concretamente inutile, all'insegna del "con la cultura non si mangia". Ok, quello è il mercato del lavoro ed individualmente possiamo farci ben poco, ma questo non significa che anche coloro che nella vita facciano (o intendano fare) tutt'altro non possano trarre giovamento dalla Cultura in ogni sua forma, arrivando a conoscerla e ad amarla in maniera quasi professionale.
Quanto sono belli gli appassionati di qualsiasi cosa? Dalla musica classica alla storia alle scienze naturali? Persone che, magari, nella vita fanno tutt'altro ma i cui occhi brillano per determinati ambiti. Hanno davvero una marcia in più.
Riguardo Frusciante, è molto bravo anche se ha idee politiche molto estremiste, decisamente lontane dalle mie, che deve sempre mettere in mezzo a qualsiasi discorso, spesso a sproposito. E poi non gli perdono certi giudizi su Steven Spielberg che io amo alla follia o decisamente tranchant sugli Oscar che, come tutti i premi del mondo, possono sbagliare. Tuttavia, è una voce di YouTube che stimo molto anche se gli preferisco di gran lunga il canale del Collezionista di Ombre, che ha uno stile completamente diverso, secondo me molto efficace nel cogliere tutti gli aspetti di un'opera artistica.
Citazione:
Originariamente scritto da
marcocivox
Sono d'accordo in parte. Anche un tempo i film venivano fatti per guadagnare, ci mancherebbe. E anche oggi tanti film vengono fatti con amore verso il cinema. Basta saperli cercare.
Tornando in tema il supporto fisico secondo me continuerà ad esistere (anche se magari sempre più di nicchia) fino a quando esisterà il collezionismo (gran brutta malat..........[CUT]
Anche io sono ottimista, anche oggi si fanno tantissimi film stupendi (penso a "Diamanti grezzi" o "Volevo nascondermi"), anche di registi agli inizi della carriera: è il caso del francese Nicolas Pariser, il cui secondo lungometraggio, "Alice e il sindaco", è davvero eccezionale, una riflessione sulla crisi della sinistra contemporanea davvero eccelsa e mai banale o retorica. Anche Nicolas Bedos (francese anche lui) è molto bravo e il suo "La belle époque" con Daniel Auteuil e Fanny Ardant è un gioiellino.
Ma l'unico modo per dare una seconda giovinezza all'home video è far innamorare i giovani del cinema. Servono più adulti consapevoli dell'importanza dell'arte (di tutte le arti: non serve amare per forza il cinema, si può amare anche solo la lettura o la musica), sia nelle famiglie sia nelle scuole. E servono più cinema d'essai che seguano il modello della Cineteca di Bologna: l'Italia è lunga!
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Complimenti davvero Bond per la notevole cultura cinematografica nonostante la giovane età!!! :)
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Citazione:
Originariamente scritto da
marcocivox
Complimenti davvero Bond per la notevole cultura cinematografica nonostante la giovane età!!! :)
Grazie mille ma confesso che ho ancora tanto da recuperare, soprattutto della Hollywood Classica, del cinema orientale e ancor più del cinema muto!