Tra distributori, importatori, ecc. sto andando in confusione.
Non mi sembra sia un argomento particolarmente complicato.
Faccio un esempio con un ipotetico marchio audio: Vaporsound, che si trova in Giappone e costruisce amplificatori a vapore, molto noti per il loro suono caldo, li progetta e li assembla e poi li spedisce in giro per il mondo.
A chi li spedisce? A un tizio che a un certo punto ha ritenuto di intraprendere la lucrosa attività di importatore di prodotti Hi-Fi, si è messo d'accordo con la casa madre su alcuni particolari, ad esempio ha ottenuto la garanzia che per il nostro Paese sarò solo lui autorizzato ad importare e distribuire i prodotti Vaporsound.
In Italia sarà la ditta Brambilla & Brambilla, con sede a Milano e che ha stipulato lo stesso accordo con altri marchi americani, giapponesi, inglesi, ecc. per disyruibire in esclusiva in Italia i loro prodotti.
Li importa, crea un magazzino, fa la pubblicità e si da da fare per trovare negozi in giro per il Paese che vendano quanto lui importa, anche qui con clausole ben definite, ad esempio non scendere sotto un certo prezzo., meglio ancora, vendere al prezzo stabilito nel listino, pena la perdita dell'esclusiva di vendita per una certa zona.
La ditta Brambilla & Brambilla si è preoccupata anche di trovare una rete di laboratori in giro per l'Italia che possano garantire l'assistenza ai prodotti che lei distribuisce,ed ha dovuto creare anche un magazzino ricambi, organizzare dei corsi periodici di aggiornamento per i tecnici riparatori, fornire tuta la documentazione necessaria (schemi, manuali di servizio).
Ora in giro per il Paese ci sarò una serie di negozi o catene commerciali che vendono Vaporsound, magari il negozio che si ha sotto casa.
Ecco le tra figure di cui chiedi info: il produttore, l'importatore/distributore, il venditore e, alla fine, l'acquirente.
L'ampli Vaporware si rompe? Per Legge lo porti al venditore che lo ritirerà e lo invierà al centro di assistenza autorizzato più vicino oppure ti dirà: "Guarda, fai che spedirlo tu così evitiamo un giro inutile e facciamo prima".
Se è in Garanzia tu non spendi nulla, se è fuori garanzia paghi la riparazione.
Ormai esiste una categoria di venditori che è quella on-line, non cambia nulla, anche lori si possono rifornire dall'importatore ufficiale e tutto rimane come prima.
Un venditore, fisoco o on-line, però può benissimo acquistare un prodotto direttamente all'estero o da distributori "paralleli" se non ci sono vincoli particolari, ad esempio può acquistare in Francia e vendertelo, magari a meno.
Se si rompe lui lo prende e lo spedisce all'assistenza in Francia, poichè molto probabilmente B&B non fornirà assistenza gratuita (ed è giusto, non ci ha guadagnato nulla, perchè mai dovrebbe essere lei a riparartelo gratis?).
In fondo in fondo sarebbe un problema del venditore.
L'importazione parallela è sempre esistita in alcuni settori, ad esempio quello della fotografia, basta sapere che l'assistenza non verrà fornita dalla rete ufficiale, ma da qualcun altro.
Nella catena distributrice potrebbe anche entrare una figura in più, che è quella del "grossista" ovvero chi acquista un prodotto in discreta quantità dall'importatore ufficiale e lo rivende ai negozi.
La motivazione è semplice, alcuni importatori praticano certi sconti se si acquistano molti pezzi, un piccolo negozio può, invece, acquistare solo un pezzo o due per volta, acquistando dal grossista potrà probabilmente avare uno sconto maggiore di quanto gli farebbe direttamente l'importatore, pur con un passaggio in più.
Se il grossista a sua volta si rifornisce dall'importatore ufficiale italiano non cambia nulla, se si rifonisce all'estero si ricade nel caso dell'acquisto fuori dal Paese.
Ultima cosa, le grosse multinazionali, specie in campo TV, il più delle volte distribuiscono direttamente i propri prodotti con filiali nei singoli Stati, non cambia nulla solo che in questo caso può benissimo essere che forniscano assistenza anche a prodotti acquistati all'estero, tanto è sempre roba loro (però non è un obbligo).
In fondo in fondo la cosa è abbastanza semplice.
Molti centri di Assistenza la forniscono per molti marchi, anche di importatori diversi, pertanto può benissimo essere che TLC si appoggi in Italia alla rete che già serve Thomson.