Andrea Manuti
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Buona…notte yiannis!
Faccio questo perché nella riproduzione reale uso l’Iris dinamico, e quindi non mi interessa affatto quale sia il contrasto nativo, che non vedo, quanto quello che realmente vedo sullo schermo, ovvero un’immagine che è impattata dall’Iris.

La risposta, comunque, sta nel fatto che due macchine, anche con tecnologie uguali, avranno sempre lampade diverse, impostazioni diverse, linearità diverse, e tante altre cose che le portano, anche se misurate nello stesso ambiente, a performare in modo anche sensibilmente differente. Faccio un esempio: se la linearità complessiva non è la stessa, se altero la luminosità massima il colore che ottengo non sarà più lo stesso, e quindi la resa finale non sarà mai uguale. Ma ci sarà sempre un parametro del quale non siamo riusciti a renderci conto che invece ci sta fregando di soppiatto!
Ti ricordo sempre che la conversione tra nits e lumens è approssimata perché dimensionalmente sbagliata (ne ho scritto a valanga anni fa, e francamente non mi sento di ritornarci sopra!), e che l’unica dimensionalmente corretta è tra lumens e lux. Ma a parte questo, accettando le approssimazioni (un 3.14 ed il guadagno dello schermo), i conti che fai sono assolutamente giusti, per carità. La norma che citi è una indicazione, che dovrebbe riprodurre il cinema. Non sono molto d’accordo per due ragioni: la prima è che quello che vedo al cinema è anni luce lontano dalla perfezione (raramente ho visto neri così sollevati!), la seconda è che… è stata scritta da americani, che normalmente amano vedere qualunque cosa con le luci accese! In altre parole: ripeto che si tratta di gusti, ma, come ho evidenziato nella recensione, non sono andato come prima cosa a cercare il valore più elevato di luminosità, ma solo di abbassare il nero (che per me è di gran lunga più importante). Chiaro che avendo più tempo a disposizione avrei potuto investigare meglio, anche perché è ovvio che una macchina che in Reference (default) mi legge 1.411 Lumens (ossia fa più di 25 fL, quindi ampiamente oltre il numero che hai indicato) è facile che possa essere portata a quei valori. Ma ripeto, non mi interessa “simulare” il comportamento su uno schermo che in pochi hanno.Non riesco, comunque capire un paio di punti sovraesposti. In nessun caso, i 391 lumens del 1000 non son in grado di riempire non ''decisamente'' ma anche marginalmente una superficie di 5,1 m.q. (3 metri di base). Con un gain unitario, 391 lumens significa 24,4 nits riflessi, figuriamoci schermi da 4,5 o 6 metri!! La norma intorno la luminosita' dice 12-16 FL ( o addiritura 12-22 FL secondo SMPTE) ed in questo caso siamo quasi a meta' del minimo valore.
Uso sempre l’Iris dinamico attivato (quando è presente e funziona in maniera decorosa). Ho “litigato” con Emidio e con Nicola D’Agostino per questo fatto, ma non cambio idea: per me il proiettore rappresenta la classica Funzione di Trasferimento della Teoria dei Sistemi, dove gli viene fornita una grandezza in ingresso e la deve restituire in uscita. La misuro prima e dopo. Cosa c’è dentro, non mi interessa, ovviamente avendo l’opportuna accortezza che ciò non disturbi la misura, e questo potrebbe significare disegnare un pattern forse diverso dalla classica finestra. Ma questo è un altro discorso…Poi, non riesco a giustificare l' enorme differenza di on/off su le due macchine. Hai fatto le misurazioni con iris dinamico attivato su entrambe?
La risposta sul colore sta per larga parte nella risposta spettrale. Quando l’anno scorso ho mostrato ad Emidio esattamente ciò che dici tu (macchine che avevano lo stesso gamut ma che, guarda caso, erano visibilmente diverse. La causa? Lo spettro era del tutto diverso…), dapprima mi ha quasi aggredito, poi, dato che non è stupido ma preparato ed attento, ha inserito la risposta spettrale nelle misure che ha pubblicato…Capisco il tuo ragionamento circa i numeri in contraposizione all' immagine proiettata. E' vero che anche se calibriamo e portiamo due macchine esattamente agli stessi livelli (luminosita', grayscale, gamma, colori), probabilmente le immagini sulla tela saranno diversi per un sacco di ragioni. Come fattore principale avrei posto la diversa tecnologia ed il modo di creare immagini usando un flusso luminoso. Percio' il nostro rosso per esempio e' diverso su un DLP ed un LCD vpr anche se tutti e due hanno inchiodato i 0,640 - 0,330 (magari pure avendo le saturazioni intermedie ai posti giusti) con un ΔΕ minimo di luminosita'. Pero', non riesco a capire tutta questa differenza che descrivi fra due macchine che usano la stessa tecnologia e modo di produre immagini. E' solo una questione di contrast secondo te? E' una questione di diverso modo di proccessione nell' immagine?
La risposta, comunque, sta nel fatto che due macchine, anche con tecnologie uguali, avranno sempre lampade diverse, impostazioni diverse, linearità diverse, e tante altre cose che le portano, anche se misurate nello stesso ambiente, a performare in modo anche sensibilmente differente. Faccio un esempio: se la linearità complessiva non è la stessa, se altero la luminosità massima il colore che ottengo non sarà più lo stesso, e quindi la resa finale non sarà mai uguale. Ma ci sarà sempre un parametro del quale non siamo riusciti a renderci conto che invece ci sta fregando di soppiatto!
Ma perché frainteso? Anche io cerco di capirlo, e sono convinto che ci siano ancora tante misure da mettere a punto per spiegare comportamenti che non sono del tutto esplorati né chiari. Ci vuole sempre pazienza ed umiltà per capire che determinate cose, dato che sono sostanzialmente ancora nuove, non hanno una spiegazione immediata. E soprattutto che forse ci sono cose che non si possono esprimere semplicemente con una sola grandezza onnicomprensiva!Spero di non essere frainteso. Cerco sempre di capire come funzionano le cose e spiegare perche' vedo quel che vedo...