|
|
Risultati da 1 a 7 di 7
Discussione: Lettera aperta a Trapattoni
-
06-02-2003, 14:51 #1
Lettera aperta a Trapattoni
Tratta da Bresciaoggi
Caro Trapattoni, io non sono suo amico, ma credo di capire (che non vuol dire affatto condividere) il suo stato d'animo, tra infastidito e rabbioso, diciamo pure l'avversione sorda e velenosa che le viene su dai precordi nei confronti di questo Baggio che, a un'età in cui di solito si appendono le scarpe al chiodo, è lì testardo e pervicace a inventare prodezze da fuoriclasse.
Prodezze per renderle grama la vita, mettendole contro l'Italia che da sempre lo vuole in nazionale, mentre lei, piuttosto che acconsentire, si tufferebbe in una vasca infestata dai piranha, lasciandosi dilaniare e spolpare.
Neanche le ignominie del Mondiale d'Estremo Oriente le hanno fatto cambiare opinione, con quell'Italietta scalcagnata e bolsa che, partita con clangori di trombe e l'ambizione di fare sfracelli, è riuscita a battere il solo Equador e a pareggiare con il Messico, soccombendo con la Croazia, per poi essere spedita a casa dalla Corea, e fortuna che l'arbitro Moreno, loffio, certo, ma a voler guardare non più di noi, ha finito per essere l'alibi del fallimento.
E' difficile dimenticare che, per non chiamare Baggio e non creare, parole sue, turbative all'ambiente, lei si è portato Di Livio, il suo «orecchio» nello spogliatoio, un Maldini mezzo rotto, e s'è visto, il Coco che nel Barça faceva la riserva, qualcuno che si sapeva non avrebbe mai giocato, se non in caso di epidemia perniciosa, mentre Baggio aveva bruciato i tempi del recupero, senza che in lei nascesse neanche un'ombra di dubbio, una riflessione sulla sua utilità, lui, più fresco a più amato di tutti (ma forse questo era il vero problema) ma che non doveva fare ombra ai suoi «cocchi», e non s'è reso conto di avergli fatto un regalo enorme, perché Baggio restando a casa il suo Mondiale lo aveva già vinto, mentre lei si condannava a doverlo vincere davvero.
Come siano andate le cose, tra Giappone e Corea, ho già detto. Lei è passato come una salamandra nel fuoco: per convinzione (?) o per disperazione il Palazzo l'ha confermata, dopo che, per non aver centrato il massimo obiettivo - mica per essere stata l'Italia eliminata negli ottavi - erano stati sollevati dall'incarico i Vicini (terzo e mai sconfitto nei tempi regolamentari a Italia 90), i Sacchi (secondo ai rigori in Usa), i Maldini e gli Zoff. Lei no, mandato a casa da una riserva del Perugia, è restato in sella. Non si è dimesso, pur toccando con mano la disistima di molti. E poi, via, la miseria di quella conferenza stampa, dopo le due settimane di silenzio, nella quale ammise di aver sbagliato qualcosa, di non aver cioè invertito contro la Corea le posizioni di Panucci e di Coco. Tutto qui, con i presenti a guardarla straniti e increduli, mentre lei difendeva in blocco le sue scelte, gli uomini e il modulo, e neanche un cenno all'acqua santa, alle bottiglie prese a calci, ai pugni alle vetrate, insomma un disastro su tutta la linea. E gliela raccomado la compattezza del gruppo (che Baggio poteva turbare), quando è saltato il coperchio alla pentola e si è visto che bel groviglio di vipere c'era dietro la facciata.
Non starò qui a ripercorrere il cammino postmondiale e l'avventura, da poco iniziata, degli Europei: abbiamo spezzato le reni all'Arzebaijan, pareggiato con la Jugoslavia e perso in Galles, senza mostrare un gioco e acchiappando un paio di golletti che oggi si attribuiscono a Del Piero ma una volta, prima che lo decidessero i soloni della Fifa, sarebbero andati nel tabellino come autoreti fortunose e stop. Nel frattempo, quello scassapalle, per lei, di Robi Baggio è tornato ai migliori livelli e la gente, diciamo gli autoconvocati di ogni contrada del Bel Paese e lo schieramento dei media, hanno rilanciato la crociata per il Codino in nazionale, almeno per l'incontro amichevole con il Portogallo. E sa di cosa si nutre quest'illusione collettiva, per quanto la sua idea di foot-ball è invece sparagnina e pragmatica fino al cinismo? Perché Robi è il calcio fantasioso e spettacolare, di altissimo stile e di giocate che incantano. Solo in Italia - ha scritto qualcuno - si può considerare un problema e una difficoltà chi sa giocare al calcio e lo sta dimostrando nel Brescia e per il Brescia, in una squadra di provincia in cui si ha l'onore delle citazioni e della cronaca solo se si fanno cose straordinarie.
Io credo che lei dovrebbe dare a Baggio questa soddisfazione. So che lui ci tiene molto ma sono anche convinto - lo dico senza giri di parole - che lei lo chiamerà solo se costretto da chi le paga lo stipendio. Sa che cosa mi auguro? Che se lei lo convoca, Baggio abbia in sè tanta forza da dirle di no, lasciandola a bollire nel suo brodo, con i suoi amati «campioni» che purtroppo in nazionale scadono spesso a brocchi. Termino regalandole un pensiero di Aldo Agroppi, che non è facile agli elogi: «Sono contrario alla clonazione umana ma per Baggio potrei fare un'eccezione, uno strappo alla regola. Sì, perché lui è il calcio fatto persona, un fuoriclasse autentico che ha avuto la sfortuna di capitare con qualche allenatore cervellone, che non lo ha capito fino in fondo. Sono felice perché Baggio è nato e sono triste perché prima o poi smetterà di giocare». La saluto.
Giorgio Sbaraini (giornalista-opinionista)
Pensiero personale: trapattoni povero fallito... dai le dimissioni se sei un uomo, ma non credo che tu abbia le palle per farlo, imbecille incompetente.
Oltre 1.400.000 messaggi su cinema, blu ray e dvd http://dvd.forumcommunity.net/ - Il forum sull'home video n° 1 in Italia con oltre 4.000.000 di visite uniche
-
06-02-2003, 16:01 #2
Da buon tifoso del Brescia ed amante dello sport in generale,(sono diplomato allenatore FIGC/CONI per squadre giovanili), sottoscrivo ed approvo quanto letto nel post di 10Baggio.
Mi rimane tanta tristezza nel vedere si fatti conportamenti ed atteggiamenti da persone mature che non anno voglia di cresere
CiaoUltima modifica di joseph68; 06-02-2003 alle 17:30
TV OLED: SONY A95L 77" - SONY A1 65" # AVR: MARANTZ CINEMA 30 - ONKYO 906 # AMP 2 CANALI: DUSSUN V6i # PLAYER & MULTIMEDIA: SONY UBP-X800M2 - POPCORN C200 - FIRESTICK 4K MAX # SAT SKYQ PLATINUM: HUMAX 2TB # CASSE AUDIO: FRONT B&W 702 S2 - CENTER B&W HTM71 S2 - SURROUND MIRAGE OMR2 - ATMOS 4 MIRAGE FRX3 - SUB SVS SB3000
-
06-02-2003, 17:16 #3
Sottoscrivo e aggiungo:
1) Roberto Baggio, IMHO, secondo miglior calciatore italiano all-time dietro Peppino Meazza e davanti a Silvio Piola;
2) Internazionalmente riconosciuto (un pò come il panny), non per nulla ultimo pallone d'oro italiano e Best Player FIFA;
3) Rapporti difficili con gli allenatori (Lippi, Capello, Ancelotti, Maldini e Zoff prima del Trap).
Una punata natalizia di Sfide ne riassunse al meglio la carriera.
-
06-02-2003, 17:26 #4
Advanced Member
- Data registrazione
- Jan 2002
- Località
- Parigi with the sea!
- Messaggi
- 1.891
Giorgio, il tuo pesniero personale IMHO ha rovinato una esposizione stilistica - oltre che di contenuti - di tutto pregio.
Saluti
Luca
-
09-02-2003, 17:37 #5
spero solo...
che il portogallo vinca 5-0... solo per vedere trapattoni che sprofonda ancora di più nella *****.
Oltre 1.400.000 messaggi su cinema, blu ray e dvd http://dvd.forumcommunity.net/ - Il forum sull'home video n° 1 in Italia con oltre 4.000.000 di visite uniche
-
09-02-2003, 17:37 #6
il forum corregge automaticamente le parolacce ? fooorte :-)
Oltre 1.400.000 messaggi su cinema, blu ray e dvd http://dvd.forumcommunity.net/ - Il forum sull'home video n° 1 in Italia con oltre 4.000.000 di visite uniche
-
09-02-2003, 22:25 #7
Re: Lettera aperta a Trapattoni
Originariamente inviato da 10baggio
Tratta da Bresciaoggi
Caro Trapattoni, io non sono suo amico, ma credo di capire (che non vuol dire affatto condividere) il suo stato d'animo, tra infastidito e rabbioso, diciamo pure l'avversione sorda e velenosa che le viene su dai precordi nei confronti di questo Baggio che, a un'età in cui di solito si appendono le scarpe al chiodo, è lì testardo e pervicace a inventare prodezze da fuoriclasse.
Prodezze per renderle grama la vita, mettendole contro l'Italia che da sempre lo vuole in nazionale, mentre lei, piuttosto che acconsentire, si tufferebbe in una vasca infestata dai piranha, lasciandosi dilaniare e spolpare.
Neanche le ignominie del Mondiale d'Estremo Oriente le hanno fatto cambiare opinione, con quell'Italietta scalcagnata e bolsa che, partita con clangori di trombe e l'ambizione di fare sfracelli, è riuscita a battere il solo Equador e a pareggiare con il Messico, soccombendo con la Croazia, per poi essere spedita a casa dalla Corea, e fortuna che l'arbitro Moreno, loffio, certo, ma a voler guardare non più di noi, ha finito per essere l'alibi del fallimento.
E' difficile dimenticare che, per non chiamare Baggio e non creare, parole sue, turbative all'ambiente, lei si è portato Di Livio, il suo «orecchio» nello spogliatoio, un Maldini mezzo rotto, e s'è visto, il Coco che nel Barça faceva la riserva, qualcuno che si sapeva non avrebbe mai giocato, se non in caso di epidemia perniciosa, mentre Baggio aveva bruciato i tempi del recupero, senza che in lei nascesse neanche un'ombra di dubbio, una riflessione sulla sua utilità, lui, più fresco a più amato di tutti (ma forse questo era il vero problema) ma che non doveva fare ombra ai suoi «cocchi», e non s'è reso conto di avergli fatto un regalo enorme, perché Baggio restando a casa il suo Mondiale lo aveva già vinto, mentre lei si condannava a doverlo vincere davvero.
Come siano andate le cose, tra Giappone e Corea, ho già detto. Lei è passato come una salamandra nel fuoco: per convinzione (?) o per disperazione il Palazzo l'ha confermata, dopo che, per non aver centrato il massimo obiettivo - mica per essere stata l'Italia eliminata negli ottavi - erano stati sollevati dall'incarico i Vicini (terzo e mai sconfitto nei tempi regolamentari a Italia 90), i Sacchi (secondo ai rigori in Usa), i Maldini e gli Zoff. Lei no, mandato a casa da una riserva del Perugia, è restato in sella. Non si è dimesso, pur toccando con mano la disistima di molti. E poi, via, la miseria di quella conferenza stampa, dopo le due settimane di silenzio, nella quale ammise di aver sbagliato qualcosa, di non aver cioè invertito contro la Corea le posizioni di Panucci e di Coco. Tutto qui, con i presenti a guardarla straniti e increduli, mentre lei difendeva in blocco le sue scelte, gli uomini e il modulo, e neanche un cenno all'acqua santa, alle bottiglie prese a calci, ai pugni alle vetrate, insomma un disastro su tutta la linea. E gliela raccomado la compattezza del gruppo (che Baggio poteva turbare), quando è saltato il coperchio alla pentola e si è visto che bel groviglio di vipere c'era dietro la facciata.
Non starò qui a ripercorrere il cammino postmondiale e l'avventura, da poco iniziata, degli Europei: abbiamo spezzato le reni all'Arzebaijan, pareggiato con la Jugoslavia e perso in Galles, senza mostrare un gioco e acchiappando un paio di golletti che oggi si attribuiscono a Del Piero ma una volta, prima che lo decidessero i soloni della Fifa, sarebbero andati nel tabellino come autoreti fortunose e stop. Nel frattempo, quello scassapalle, per lei, di Robi Baggio è tornato ai migliori livelli e la gente, diciamo gli autoconvocati di ogni contrada del Bel Paese e lo schieramento dei media, hanno rilanciato la crociata per il Codino in nazionale, almeno per l'incontro amichevole con il Portogallo. E sa di cosa si nutre quest'illusione collettiva, per quanto la sua idea di foot-ball è invece sparagnina e pragmatica fino al cinismo? Perché Robi è il calcio fantasioso e spettacolare, di altissimo stile e di giocate che incantano. Solo in Italia - ha scritto qualcuno - si può considerare un problema e una difficoltà chi sa giocare al calcio e lo sta dimostrando nel Brescia e per il Brescia, in una squadra di provincia in cui si ha l'onore delle citazioni e della cronaca solo se si fanno cose straordinarie.
Io credo che lei dovrebbe dare a Baggio questa soddisfazione. So che lui ci tiene molto ma sono anche convinto - lo dico senza giri di parole - che lei lo chiamerà solo se costretto da chi le paga lo stipendio. Sa che cosa mi auguro? Che se lei lo convoca, Baggio abbia in sè tanta forza da dirle di no, lasciandola a bollire nel suo brodo, con i suoi amati «campioni» che purtroppo in nazionale scadono spesso a brocchi. Termino regalandole un pensiero di Aldo Agroppi, che non è facile agli elogi: «Sono contrario alla clonazione umana ma per Baggio potrei fare un'eccezione, uno strappo alla regola. Sì, perché lui è il calcio fatto persona, un fuoriclasse autentico che ha avuto la sfortuna di capitare con qualche allenatore cervellone, che non lo ha capito fino in fondo. Sono felice perché Baggio è nato e sono triste perché prima o poi smetterà di giocare». La saluto.
Giorgio Sbaraini (giornalista-opinionista)
Pensiero personale: trapattoni povero fallito... dai le dimissioni se sei un uomo, ma non credo che tu abbia le palle per farlo, imbecille incompetente.
in Korea siamo stati la barzelletta di tutti..
Con una corazzata, siamo stati capaci di afflosciarci con delle pippe clamorose, solo per sue paure ed indecisioni...
Paure ed indecisioni, che adesso vuole nascondere dietro a decisioni tanto impopolari quanto stupide...
è inutile che dica, poi che Baggio l'ha creato lui, perchè dice una castronata grossa così: lui lo voleva arretrare a centrocampo frustrandone la vena creativa; ci pensò Sacchi in nazionale a sistemare le cose...
In ogni caso, anche se perdiamo 7 a 0 col portogallo non cambia nulla: dietro trapattoni c'è l'unica persona più indecisamente imbarazzante di lui
Carraro dopo il mondiale doveva andarsi a fare seppellire
una figurina di creta;
mio padre soleva dividere (come TOTò)gli uomini 3 categorie:
uomini
omminicchi
quaquaracqua'
Trap è un uomo che sbaglia(forse troppo!!Si fosse rinc***** con la vecchiaia?!?))
Carraro non sta nella stessa categoria....
x JOSEPH: la puntata di Sfide è stata Commovente: se il Trap l'ha vista, come minimo quella notte non credo abbia dormito troppo: una nota stonata in una storia che sembra uscita dalla penna del più grande sceneggiatore....
"un amante del calcio spettacolo"
sasadfRealSasaDF Theater 2 is back online