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Risultati da 1 a 15 di 23
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30-06-2010, 23:39 #1
I'm a Mac, I'm a Playstation, I'm a Wii, I'm an Xbox, I'm a Pc. But I'm no Killer.
CLASSIFICA AZIENDE PIU' MERITEVOLI
1) HP 5.9/10
2) Dell 5.1/10
3) Nokia 4.9/10
4) Apple 4.6/10
5) Philips 4.5/10
6) Sony Ericsson 4.2/10
7) Samsung 4.1/10
8) Lenovo 3.8/10
9) Panasonic 3.6/10
10) Sony 3.6/10
11) Sharp 3/10
12) Acer 2.9/10
13) LG Electronics 2.8/10
13) Toshiba 2.8/10
15) RIM 1.6/10
Greenpeace, in collaborazione con "Enough Project", ha inserito anche la tematica dei minerali provenienti da zone di conflitto nelle valutazioni.
Alcune aziende presenti nella lista di Enough Project non sono però presenti in quella di Greenpeace...vediamo quali sono:
- Intel ( "Sulla buona strada" nella lista conflict minerals)
- Ibm ("Possibilità di ulteriori miglioramenti" nella lista conflict minerals)
- Canon ("Quasi nessuna azione intrapresa" nella lista conflict minerals)
- Sandisk ("Quasi nessuna azione intrapresa" nella lista conflict minerals)
- Nintendo ("Quasi nessuna azione intrapresa" nella lista conflict minerals)
http://www.youtube.com/watch?v=5Ycih...layer_embedded
Le più grandi aziende hi-tech del mondo comprano costosi minerali (come oro e tungsteno), necessari per molti gadget e console che amiamo.
Molti di questi minerali vengono dal Congo e vanno ad alimentare guerre, stupri, soprusi, uccisioni.
Chi ha visto il film Blood Diamond può farsi magari un'idea.
Cosa possiamo fare noi?
Innanzitutto, cercare di comprare da chi ci assicura di non avere nulla a che spartire con i minerali provenienti da zone di conflitto.
Un primo passo perchè le aziende comincino ad assicurarsi quale sia la provenienza dei minerali è far sentire la pressione di noi consumatori.
Per iniziare inserite i vostri dati in questa email già scritta (come Nazione mettete "Other" alla fine della lista): take action.
La mail verrà spedita alle 21 più grandi compagnie di elettronica, comprese Panasonic, Samsung, Nokia, Apple, Nintendo, Sony, Microsoft.
I giovani ad ogni generazione hanno sempre voluto cambiare il mondo in meglio...
Ora però c'è un grandissimo strumento che ci viene incontro: Internet.
Pubblicate il link che trovate in questo topic su facebook!
Ultima modifica di koshien; 11-11-2011 alle 14:54
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01-07-2010, 08:16 #2
io avevo letto qualcosa in giro, ed in effetti ne sono rimasto sorpreso.
2ch - Ampli : Sugden A21 Prestige Anniversary LE - CDP: Exposure 2010S2 - Diffusori: ProAc Response D Two - Distributore di alimentazione: Isotek Orion 6-WAY - Cavi di alimentazione: Thender (terminati Furotech CDP+Ampli) - Isotek Premium - Cavi di segnale: VDH D-102 MKIII (CDP) - Cavi di potenza: Nordost White Lightning Anniversary – Liquida: MacBook Pro 13'' - DAC: - Goldenote DAC7 - Cavo USB: - Goldenote Firenze - Cavo di segnale: RAMM Elite 30 - Cavo di alimentazione: Goldenote Lucca AC
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01-07-2010, 14:47 #3
Advanced Member
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Facendo crollare la vendita dei minerali dal Congo, si suppone che in questo Paese arriverà all'improvviso la pace sociale? La redistribuzione dele ricchezze non è qualcosa che si può controllare dall'esterno...
Comprendo lo spirito dell'iniziativa, ma sugli effetti reali, mi sembra che siamo un po' ingenui.
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01-07-2010, 16:06 #4
Pensare che i nostri soldi finiscono nelle loro tasche e gli fanno comprare le armi per massacrare persone innocenti è qualcosa che deve comunque far riflettere.
Se anche tutte le multinazionali non comprassero più questi minerali dal Congo, magari le violenze continuerebbero lo stesso...ma magari no.
Rimane il fatto che sembra che parte dei nostri soldi è lì che finiscano.
E sicuramente coloro che commettono simili atrocità sperano proprio che gli occidentali continuino a fare quello che hanno sempre fatto, senza farsi troppe domande.
Fra l'altro, un'azienda che dopo queste pressioni da parte dei consumatori (e anche di Obama, tramite delle leggi che mi sembra stia per ratificare negli USA), scopre magari che importa minerali dal Canada e non dal Congo...beh, direi che sarebbe saggio da parte loro pubblicizzare questa cosa, per avere vantaggi in termini economici e di visibilità rispetto agli altri concorrenti.
Stessa cosa se un'azienda scopre di comprare dal Congo solo il 10-20% dei minerali che servono...magari evita e importa da altri Paesi (sempre pubblicizzando per bene la cosa).
La concorrenza farà il resto.
Basta vedere i prodotti eco-friendly di Apple o le auto ad emissioni zero...lo fanno soprattutto per motivi economici.
Se è i soldi che vogliono, i soldi avranno, ma alle nostre condizioni.
E' un tentativo, male non può fare.
E ci si mette meno di 10 secondi, giuro.
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24-02-2011, 08:51 #5
Ed Apple comincia ad attivarsi:
http://www.raisehopeforcongo.org/node/898
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24-02-2011, 09:34 #6
Originariamente scritto da koshien
Basta vedere i prodotti eco-friendly di Apple....
Ed Apple comincia ad attivarsi:
http://www.repubblica.it/tecnologia/...rile-12506055/TV : LG OLED65C8PLA AMPLI A/V : Yamaha RX-V685 DIFFUSORI : B&W M1 DECODER : Sky Q Platinium CONSOLE : PS4 Pro NAS : QNAP TS-451 TELECOMANDO : Logitech Harmony Touch PC : Vecchiotto ma va bene così
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24-02-2011, 10:36 #7
E allora i minerali del congo chi se li piglia?
Non me ne frega nulla di Apple, riporto solo i fatti. Non capisco perchè tu voglia dirottare la discussione in quella direzione. E comunque nel link che hai postato si dice che Apple abbia chiuso i rapporti con le fabbriche incriminate.
Ma qui si sta discutendo di prodotti con minerali conflict-free. Se vuoi parlare di lavoro minorile puoi aprire una discussione alla quale sarò felice di partecipare.
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24-02-2011, 11:11 #8
Vi rivelo un segreto.
Per far finire tutte queste insulse guerre per il denaro, basterebbe smetterla con il consumismo e aderire al gruppo di coloro che sono per la riduzione... riduzione di beni, possedimenti, consumi e superfluo, la decrescita.
Certo qualcuno direbbe che solo con il consumismo abbiamo tutti lavoro, in realtà no... non è vero, con il consumismo arricchiamo solo alcuni e ci strangoliamo con le nostre mani, riducendo i consumi superflui basterebbe molto meno per vivere e la ricchezza, relativa, resterebbe a noi.
Ma vallo a far capire in contesti come questo, con tutto il rispetto.
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24-02-2011, 13:46 #9
Visto comunque che questo è un forum in cui in molti comprano prodotti tecnologici, meglio "indirizzare" questi acquisti
Faccio presente che avevo interpretato male l'articolo.
Non è stata Apple la prima a cercare di risalire alle origini dei propri minerali, ma nell'articolo si dice che finalmente Apple, "per la prima volta", si è decisa a tracciare la provenienza dei propri minerali...
Qui una lista delle aziende più meritevoli: http://www.raisehopeforcongo.org/con...mpany-rankings
Tra le migliori: Dell, Hp, Intel, Microsoft, Motorola e Nokia.
Sulla buona strada: Acer, Apple, Ibm, Lenovo, Lg, Philips, Rim, Samsung, Sony-Ericsson
Molto male: Canon, Nintendo, Panasonic, Sandisk, Sharp, Toshiba.
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24-02-2011, 14:20 #10
A giudicare dai marchi... si potrebbe risalire a dove hanno concentrata parte o gran parte delle loro unità produttive.
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24-02-2011, 15:04 #11
Originariamente scritto da koshien
Vediamo in dettaglio :
Le più grandi aziende hi-tech del mondo comprano costosi minerali (come oro e tungsteno), necessari per molti gadget e console che amiamo.
Molti di questi minerali vengono dal Congo e vanno ad alimentare guerre, stupri, soprusi, uccisioni.
Ci sono molte più nazioni con maggiori capacità produttive eppure seconde te la produzione mondiale dipende dal Congo , ecco i fatti:
http://www.indexmundi.com/en/commodi...gsten_t15.html
http://www.indexmundi.com/en/commodi...d/gold_t8.html
http://www.indexmundi.com/en/commodi...ntalum_t6.html
Opsss , il Congo come produzione è praticamente una caccola...
Gli unici minerali in cui eccede sono il cobalto (peraltro neanche utilizzato in elettronica tranne casi particolari e rari) :
http://www.indexmundi.com/en/commodi...cobalt_t9.html
e diamanti ad uso industriale :
http://www.indexmundi.com/en/commodi...ial%29_t5.html
che sembrano tanti ma se li confrontiamo con la produzione di quelli sintetici ridiventano una caccola:
http://www.indexmundi.com/en/commodi...ial%29_t6.html
Ovviamente avendo un valore è normale che si combatta per il possesso delle miniere ma non è di sicuro questo il motivo dei conflitti , è solo un mezzo...
E comunque nel link che hai postato si dice che Apple abbia chiuso i rapporti con le fabbriche incriminate.
Ma qui si sta discutendo di prodotti con minerali conflict-free
http://www.raisehopeforcongo.org/
Che è a sua volta un progetto di :
http://www.americanprogress.org/
Infatti caso strano la lista delle aziende "etiche" (però è vietato parlare del lavoro minorile altrimenti si rompe il giocattolo) vede al primo posto aziende americane (con gli stabilimenti in oriente) mentre i giapponesi sono all'ultimo (questi cattivi si producono tutto da soli) , ovviamente che i responsabili di american progress (nota bene , americano ) siano ex membri dello staff di Clinton (quello che ha pacificato l'ex jugoslavia con ROE ridicole e caccia-bombardieri ,ex presidente della nazione più guerrafondaia degli ultimi anni ) rende questa campagna leggermente ridicola , anche perchè il petrolio per portarti a casa i gadget elettronici lo hanno preso con bombe e cannoni , mica con i fiorellini....
PS: Ovviamente siamo tutti pacifisti mentre giochiamo a COD , BC2 , Assasins creed et similiaTV : LG OLED65C8PLA AMPLI A/V : Yamaha RX-V685 DIFFUSORI : B&W M1 DECODER : Sky Q Platinium CONSOLE : PS4 Pro NAS : QNAP TS-451 TELECOMANDO : Logitech Harmony Touch PC : Vecchiotto ma va bene così
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24-02-2011, 16:45 #12
Originariamente scritto da FabrizioA
Ho semplicemente detto che ultimamente durante le loro conferenze hanno puntato molto sul fattore "green", magari spinti anche dall'opinione pubblica.
Mi pare anche fossero saliti un pò in graduatoria nella classifica Greenpeace. Non che non ci siano altre aziende ancor più lodevoli.
E' solo che con Apple c'è il dolce rischio che iniziative del genere diventino una "moda"...quindi benvenga la mela se agisce in questo modo.
Ti svelo un segreto : per chiudere un rapporto bisogna prima aprirlo
Mi vuoi quindi dire che il rapporto che ho chiuso ieri l'altro con la Bellucci non è mai esistito?
non stai riportando fatti , ma solo chiacchere.
Anche perchè chissà quanti giri e controgiri gli fanno fare per "ripulirli".
Poi magari è come dici tu ed il Congo non ne produce chissà quanti...ma potrebbero essere comunque abbastanza per sostenere il continuo acquisto di armi.
Io mi rifaccio a questo:
Greed for Congo’s mineral wealth has been a prime cause of the atrocities and conflict, and multiple armed groups use mass rape as a deliberate strategy to intimidate and control communities as they profit from the illicit trade in Congo’s conflict minerals – tin, tungsten, tantalum, and gold. Many of these same conflict minerals end up in our own electronic devices such as cell phones, laptops, and digital cameras.
Anche la tua posizione è opinabile, però ha sicuramente arricchito la discussione.
Il problema è sollevare la discussione.
Queste cose se le sono inventate?
Se no, come indirizzare gli acquisti in modo intelligente verso multinazionali sensibili a questa problematica?
Se è come dici tu, ed i Non-Americani sono bistrattati (Nokia, Sony-Ericsson e Samsung non mi sembrano comunque americane, bada bene), facessero anche loro le loro classifiche, così poi io mi faccio un bell'insieme intersezione delle aziende più meritevoli.
Per ora questo c'è, e questo guardo.
Un "fatto" io l'ho fatto, ho firmato.
E se forse nei miei acquisti non escluderò a priori le aziende meno meritevoli, di sicuro a parità di interesse sceglierò quei prodotti di aziende sensibili anche a questa questione. E questo è un altro fatto.
Tu che "fatti" proponi?
Solo chiacchiere....o no?
p.s. Io gioco solo a Mario Kart. Anche se... quei gusci andrebbero vietati!
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24-02-2011, 16:56 #13
Risposte troppo lunghe... esco di scena.
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24-02-2011, 17:43 #14
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Leggevo un articolo tempo fa' in cui si diceva che il monopolio delle terre rare é detenuto dalla cina e che hanno applicato delle tasse statali su di esse con consegunte aumento di prezzo tutti quei prodotti tecnologici fabbricati con questi minerali. Quindi credo che sia veramente esigua la percentuale di estrazione in quelle nazioni.
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24-02-2011, 18:18 #15
Originariamente scritto da koshien
Tanto per cominciare il problema è ben noto da tempo , e già dal 2003 c'è una condanna del consiglio di sicurezza ONU (ovviamente si condanna a chiacchere ma le sanzioni non ci sono) basata su un rapporto del 2001 richiesto l'anno prima , quindi all'epoca erano ben a conoscenza della situazione che è cominciata nel 96.Dunque sono venti anni che esiste questo problema e tu proponi "fatti" , auguri....
Condanna dell'ONU:
http://www.un.org/News/Press/docs/2003/sc7925.doc.htm
Estratti del rapporto su cui si basa la condanna :
http://www.un.org/News/dh/latest/drcongo.htm
4. Illegal exploitation of the mineral and forest resources of the Democratic Republic of the Congo is taking place at an alarming rate. Two phases can be distinguished: mass-scale looting and the systematic and systemic exploitation of natural resources.
5. Mass-scale looting. During this first phase, stockpiles of minerals, coffee, wood, livestock and money that were available in territories conquered by the armies of Burundi, Rwanda and Uganda were taken, and either transferred to those countries or exported to international markets by their forces and nationals.
6. Systematic and systemic exploitation. Planning and organization were required for this phase. The systematic exploitation flourished because of the pre-existing structures developed during the conquest of power of the Alliance of Democratic Forces for the Liberation of Congo-Zaire. These pre-existing structures were improved over time and new networks for channelling extracted resources were put in place. However, the systemic exploitation used the existing systems of control established by Rwanda and Uganda. In both cases, exploitation was often carried out in violation of the sovereignty of the Democratic Republic of the Congo, the national legislation and sometimes international law, and it led to illicit activities. Key individual actors including top army commanders and businessmen on the one hand, and government structures on the other, have been the engines of this systematic and systemic exploitation.
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23. The situation further deteriorated in 1996 with the war between the Zairian forces and the Alliance of Democratic Forces for the Liberation of Congo-Zaire (AFDL), the rebel movement led by the late Laurent-Désiré Kabila and supported by the Angolan, Rwandan and Ugandan forces. This AFDL-led conquest of then eastern Zaire fundamentally altered the composition of the regional stakeholders and the distribution of natural resources. Previously, the distribution norm was (via legal and illegal channels) through locally based Congolese, mostly civilian-managed, business operations. However, these traditional modes were quickly overtaken by new power structures. Along with new players came new rules for exploiting natural resources. Foreign troops and their “friends” openly embraced business in “liberated territories”, encouraged indirectly by the AFDL leader, the late President Kabila.
24. In August 1998, fighting erupted again in the northern, western and eastern parts of the Democratic Republic of the Congo, this time between Rwandan and Ugandan troops and the Congolese army, with the assistance of Angolan, Namibian and Zimbabwean armies, as well as Sudanese and Chadian forces. The last two countries have since withdrawn their soldiers from the Democratic Republic of the Congo.
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33. In the mining sector, SOMINKI (Société minière et industrielle du Kivu) had seven years’ worth of columbo-tantalite (coltan) in stock in various areas. From late November 1998, Rwandan forces and their RCD allies organized its removal and transport to Kigali. Depending on the sources, between 2,000 and 3,000 tons of cassiterite and between 1,000 and 1,500 tons of coltan were removed from the region between November 1998 and April 1999. A very reliable source informed the Panel that it took the Rwandans about a month to fly this coltan to Kigali.
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95. At the request of the Panel, the Ugandan authorities provided extensive data, including production and export values for agricultural products such as coffee, cotton, tea and tobacco. In terms of minerals, the data also cover gold and coltan production and export figures.
96. The official data contain substantial discrepancies. First, export figures for gold are consistently greater than production values, as shown in table 1 and figure 1.
97. The gap between production and export could originate from the exploitation of the natural resources of the Democratic Republic of the Congo. The Central Bank of Uganda has reportedly acknowledged to IMF officials that the volume of Ugandan gold exports does not reflect this country’s production levels but rather that some exports might be “leaking over the borders” from the Democratic Republic of the Congo. The central bank reported that, by September 1997, Uganda had exported gold valued at $105 million, compared with $60 million in 1996 and $23 million in 1995.
98. Second, the data from the Ugandan authorities are silent with regard to diamond production and export. Several third party sources (WTO, World Federation of Diamond Bourses, Diamond High Council) indicate diamond exports from Uganda during the last three years. These diamond exports are suspicious for many reasons:
(a) Uganda has no known diamond production;
(b) Diamond exports from Uganda are observed only in the last few years, coinciding surprisingly with the occupation of the eastern Democratic Republic of the Congo as shown in table 2 and figure 2;
(c) Finally, these facts corroborate the Panel’s findings from field investigation, discussions and external observers on the need to control the rich diamond zone near Kisangani and Banalia.
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101. As far as niobium is concerned, the pattern appears to be the same: no production prior to 1997 followed by a series of increases in exports as shown in table 3 and figure 3.
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104. The Rwandan authorities also underline the fact that “Rwanda has no production of diamond, cobalt, zinc, manganese, and uranium”. However, in spite of this statement, there is substantial evidence that Rwanda has been exporting diamonds. In fact, several organizations such as WTO and the High Diamond Council, and Belgian statistics, have computed import data for selected commodities and provide support for the fact that Rwanda has been exporting diamonds (see table 5 and figure 5). Production figures display some irregular patterns for gold and coltan starting from 1997 (see figures 4.A and B). It is revealing that the increase in production of these two minerals appeared to happen while AFDL, backed by Rwandan troops, was taking over power in Kinshasa.
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105. Burundi. An IMF office memorandum indicates that “Burundi does not produce gold, diamonds, columbo-tantalite, copper, cobalt, or basic metals”. Burundi however has been exporting minerals it does not produce. As in the case of Uganda and Rwanda, Burundi’s export of diamonds dates from 1998, coinciding with the occupation of the eastern Democratic Republic of the Congo. The coltan exports span a longer period (1995-1999), perhaps suggesting that this might be a regular activity.
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114. All military experts consulted suggested that the official defence budget of Rwanda cannot alone cover the cost of their war and presence in the Democratic Republic of the Congo. The Panel concurs with President Kagame, who described the conflict in the Democratic Republic of the Congo as “a self-financing war”.
etc. etc.TV : LG OLED65C8PLA AMPLI A/V : Yamaha RX-V685 DIFFUSORI : B&W M1 DECODER : Sky Q Platinium CONSOLE : PS4 Pro NAS : QNAP TS-451 TELECOMANDO : Logitech Harmony Touch PC : Vecchiotto ma va bene così