Sì, non hai detto cose completamente errate, e in effetti anche io dovrei smettere di postare a notte, dato che poi al mattino mi accorgo dei terribili mischioni che scrivo...
Ho constatato sia
ben documentato che l'occhio umano abbia un picco di eccitazione a frequenze di circa 507nm (ciano) in ambienti pressochè bui (poichè viene attivata la visione tramite bastoncelli), e circa 555nm (
verde/giallo) durante la quasi totalità del giorno (si sfruttano i coni).
Mentre sotto un'illuminazione artificiale notturna (che non rientra in alcuno dei due casi) ha un picco visivo in un intorno non definito delle due frequenze sopra citate (in quanto sono adeguatamente stimolati sia i coni che i bastoncelli); per comodità potremo parlare di 530nm (paradossalmente, verde).
Ugualmente innegabile che il range delle lampade a bassa pressione di sodio sia 589nm (giallo).
Qui devo fare una correzione, come già visto, l'occhio umano non presenta picchi esattamente a questa tonalità (ora spiego in cosa mi sono confuso), e non è neppure che abbiano designato tali lampioni in modo che sprigionino luce gialla, è solo una loro peculiarità (motivo anche della loro altissima efficienza).
Rimane comunque vero che rispetto alle altre luci quelle di sodio a bassa pressione
riescano a solleticare meglio il nostro occhio, visto che i 589nm cadono evidentemente molto vicini alla frequenza di picco dei coni (555nm), mentre le altre hanno lo uno spettro di emissione non perfettamente definito, il che si traduce nel caratteristo colore biancastro.
Ora, anche la tua affermazione, che "i lampioni sono gialli perchè costano di meno e basta", è veramente troppo banalizzante (dato inoltre il costo maggiore delle lampade a sodio), così come la tua presunta proporzionalità fra temperatura del bulbo, cromaticità della luce, e W consumati (presente sì, ma certamente non in modo direttamente proporzionale, sarebbe altrimenti troppo semplice lo studio illuminotecnico).
Idem per l'affermazione che "le auto vorrebbero creare un fascio di luce verde/blu", no! Il fascio di luce si è spostato alla colorazione bluastra grazie all'utilizzo delle lampade Xeno, più efficienti, che a differenze di quelle tradizionali hanno proprio questa colorazione.
Incidentalmente, un colore più bianco colpisce di più i bastoncelli e, rispetto al giallino, non copre i colori degli oggetti (ha un maggior indice di rendimento cromatico), il che lo rende più comodo su un'automobile (innegabile l'utilità nel caso volessimo fare un'escursione in montagna di notte, senza la possibilità di usufruire di una illuminazione stradale adeguata).
C'è comunque un tradeoff, ed è quello che una luce più bianca, rispetto a una più calda, da maggior problemi con condizioni avverse, come pioggia, neve o nebbia.
Poi, che vada di moda aggiungere dei vetri blu dentro l'armatura dei fari, o addirittura comprare lampadine che creino un fascio bluastro, questo è tutto un altro discorso......
Riguardo il dithering, ho letto il tuo intervento prima di fare il mio, e ritengo che entrambi abbiamo dato un punto di vista valido, asintomatico delle nostre conoscenze culturali, o derivante dall'ambiente lavorativo.
Per esempio ho capito da dove viene questa tua convinzione della ESTRAPOLAZIONE (anche grazie all'esempio di stampa), il software Adobe possiede infatti uno
strumento chiamato "dithering", che serve per creare i colori mancanti dalla tavolozza, ovvero fa proprio quello che tu volevi descrivere, usare un set noto di dati per costruire un dato non appartenente a quel set.
Ciò è solo parte della tecnologia. Ovvero, va bene se il mio schermo sia incapace di processare un'immagine a 8-bit per componente (es. un vecchio LCD TN) e quindi tramite questo algoritmo io cerco di rappresentare le gradazioni mancanti dal mio display (nel nostro caso un 6-bit), ravvicinando alcuni colori fra loro.
C'è da notare comunque che questo sarebbe già un algoritmo sofisticato, i primi LCD con dithering sfruttavano invece non un algoritmo di ESTRAPOLAZIONE, ma un formula di trasformazione...
E' che la parola "DITHERING" non si ferma solo a questo (e vedo infatti che anche tu ti sei corretto), in particolare l'applicazione di cui sopra è quella meno usata nel nostro campo (nel tuo, forse è probabilmente il contrario).
In realtà ci si ritrova più spesso ad avere un pannello a 8-bit che riproduce effettivamente materiale a 8-bit, e quindi in cui l'uso di un'algoritmo di dithering come quello sopra descritto sarebbe del tutto inutile (in quanto io effettivamente già possiedo nella mia tavolozza tutti i colori richiesti dal flusso video).
Quindi avere un ALGORITMO (mica tutti sono uguali...) di dithering a bit superiori del mio pannello (che siano 10, 12, o 16 -generalmente anche aumentandoli spropositamente oltre a 12 si nota poco-) è come fare una specie di post-processing dell'immagine, questa volta effettiamente INTERPOLAZIONE, se fossimo in ambiente audio la chiameremmo RE-SAMPLING (termine non errato da usare anche nel nostro caso): es. trasformiamo un brano musicale da 16-bit a 24-bit, e poi nuovamente lo riscaliamo da un ricevitore per una riproduzione a 16-bit.
In questo caso il dithering non è che un algoritmo per la diffusione di errore che serve per "smussare" alcune transizioni (l'analogia la si farebbe con una immagine con banding), il mio link del reply precedente era MOLTO esplicativo a riguardo, e presentava degli ottimi esempi, percui mi fermerò qua:
http://www.behardware.com/articles/...e-of-electronic-components-on-lcd-colors.html