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Risultati da 1 a 8 di 8
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08-12-2013, 20:29 #1
Gli schermi curvi, migliorano la messa a fuoco perimetrale?
Ho visto ultimamente su listino teli a cornice rigida ricurvi verso lo spettatore, hanno bene o male una raggiatura molto ampia che va dai 10 ai 15 metri.
Oltre ad un pseudo miglioramento di immersione immagine dentro l'azione (bah) mi chiedevo invece se migliora ma messa a fuoco perimetrale.
Ormai è il 4° Vp che possiedo (tutti DLP monochip) ed una costanza è l'aberrazione che esiste sui limiti dello schermo, che possa essere derivato dall'ottica o semplicemente dal fatto che si fa fatica a mettere a fuoco un'immagine dove ogni punto videoproiettato ha distanze diverse.
Non so se questo problema viene tenuto in considerazione e magari compensato dall'ottica e qui mi chiedevo per chi l'ho possiede se ha notato miglioramenti nel punto di messa a fuoco perimetrale.
Grazie da Fabio
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18-12-2013, 21:17 #2
Emidioooo.... ci sei ancoraa?!
Fabio
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24-12-2013, 09:12 #3
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Evidentemente non è bazzicato da ste parti. Ti posso dire la mia per quello che conta, col poco che so, in attesa di eventuali conferme o smentite. La curvatura degli schermi cinematografici nasce essenzialmente per compensare le aberrazioni di messa a fuoco della lente anamorfica nei film in cosiddetto formato "scope" (2,35:1 o 2,39:1) quando i film venivano proiettati con la tradizionale pellicola 35mm.
Con la proiezione digitale non dovrebbe avere senso, in quanto la maggior uniformità della messa a fuoco dovuta appunto alla mancanza della suddetta lente, rende inutile la curvatura dello schermo, che tra l'altro anche ai tempi della pellicola non era adottata da tutti i cinema.
Le norme DCI oltretutto hanno bandito la lente anamorfica dalla proiezione digitale, anche se agli albori (all'epoca delle prime proiezioni digitali a risoluzione 1.3K) la lente anamorfica era necessaria.
Con l'avvento del 2K (e 4K) è stata abolita del tutto, anche se nei primi tempi non era rarissimo trovarsi in qualche cinema dove veniva usata per proiettare i film in scope, scalando l'immagine dei film 2,39:1 (che hanno in 2K risoluzione 2048x858) a 2048x1080 in modo da sfruttare tutta la matrice, ma modificando la geometria dell'immagine. Si rendeva dunque necessario l'uso dell'anamorfica per riportarla alle proporzioni corrette. Ma ciò è sbagliato perché introduceva artefatti come aliasing (scalettature). Il corretto formato scope con la proiezione digitale si ottiene semplicemente zoomando con un ottica flat correttamente dimensionata allo scopo. Indi per cui lo schermo curvo rimane un refuso in molti cinema e al più potrebbe avere una valenza "psicologica" dando una sensazione di maggior "avvolgenza". Per quanto riguarda gli schermi OLED ho letto che si tratta di un "problema" tecnico che costringe al fare gli schermi curvi.Ultima modifica di alpy; 24-12-2013 alle 16:36 Motivo: Correzioni ortografiche
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24-12-2013, 15:52 #4
Prima di tutto grazie per la risposta, ad intuito si capiva che lo schermo curvo dovrebbe aiutare ad una migliore messa a fuoco sui lati dello schermo ma non a compensare una lente anamorfica.
Tutti i Vp DLP che ho avuto (quindi si trascura la convergenza dei pixel su 2 pannelli LCD) avevano molto più abberazioni sui lati dello schermo e un pixel che spaccava fra l'uno e l'altro in centro.
E' da qui che mi è venuto in mente uno schermo curvo, magari migliorava la messa a fuoco perimetrale... ma se non ci sono miglioramenti vado di flat.
Grazie da Fabio
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24-12-2013, 16:03 #5
Lo schermo curvo, oltre ad un maggior coinvolgimento, direi che migliora decisamente l'emissione luminosa ai lati del medesimo, soprattutto in presenza di base generose dove la perdita' di luminosita' ai lati di uno schermo piatto comincia a diventare importante...
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24-12-2013, 16:38 #6
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Sinceramente al discorso luce non avevo pensato, non so in che percentuale sia davvero utile, ma non lo escludo. Tuttavia credo che l'origine derivi solo dalla necessità di messa a fuoco con i sistemi di proiezione a pellicola.
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30-12-2013, 13:27 #7
Mi aggiungo per non creare un nuovo thread.
volevo costruirmi un nuovo telo e pensavo di farlo curvo, per l'esattezza parabolico sull'asse orizzontale, per assurdo, se il mio ragionamento sta in piedi sarebbe addirittura meglio un paraboloide (la parabola è un oggetto geometrico che sta su un piano, in 2D quindi, il paraboloide é il suo omologo nello spazio 3D).
Penso che chi ha familiaritá con la geometria euclidea intuisca già il perché paraboloide e non sferico, considerando il proiettore nel fuoco e gli spettatori sparsi davanti.
Avrò problemi di fuoco?
ciao
Raffaele
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31-12-2013, 11:52 #8
Ho provato a fare due conti: nel mio caso con 4,5m di distanza del proiettore dal telo ed un telo da 3,6m di base e considerando l'equazione della parabola con il fuoco sull'asse Y ed il telo come adagiato sull'asse X agli estremi il telo sarebbe incurvato di soli 18 cm, del tutto ammissibile quindi.
La formula usata è questa: y=(1/4d)x^2 dove d è la distanza dalla lente al telo sull'asse y.
Ciao Raffaele