G.Carlo Valletta
New member
Nessuno che è venuto a Bologna credo abbia perso tempo e soldi, caro Manuti. Eravamo venuti tutti (e questo me lo auguro) soprattutto per Andreoli e per il suo HCD, per celebrare lui.
Non voglio esagerare, certo -mi metterei sul tuo stesso piano-: ma credo che Alberto sia un personaggio di spessore, una persona pronta e sempre disponibile e alla quale noi appassionati dobbiamo molto.
Certo è, che preparare per tempo uno spazio complesso e sfaccettato come quello che abbiamo visto non è stata (e non è -è ancora work in progress-) cosa facile, e tutti sappiamo quanto i lavori di strutturazione e ristrutturazione di interni siano pieni di imprevisti. Proprio per questo il Cine 9 non era perfetto. Avrai notato, caro Andrea, che, mentre con la fronte imperlata di sudore ti lamentavi a destra e a manca, gli operai montavano e verniciavano il cover sul Cine9 e, intanto, Tact audio (Peter Lyngdorf) tentava una impossibile taratura con il microfono (!!).
Vorrei, caro Andrea ?e scusami la confidenza-, soffermarmi su un interessante particolare a questo proposito: Tact Audio aveva molto più in gioco di te, tu hai avuto il tuo buon capro espiatorio (il povero Andreoli ?che, curiosamente, prima attacchi e poi lodi- ) e una manciata di persone che ti hanno celebrato sul Forum. Lyngdorf, -stimato e conosciuto progettista- stava presentando ad un pubblico (per non parlare della stampa) che probabilmente aveva solo sentito parlare di Tact, le sue elettroniche, stava rischiando molto di più. Non erano tarate bene, a sua detta, eppure non aveva la fronte imperlata di sudore. Era calmo, perché sono cose che capitano quelle che sono capitate.
Non hai presentato una cosa che faceva schifo, ed il livello era molto più che accettabile se contestualizzato con l?aria di cantiere che si respirava.
Su quanto serva il tuo benedetto colorimetro io non sono del tutto convinto, ma del resto sono una persona che vive e lascia vivere; da umanista quale mi sento credo che dopo il colorimetro e la misura, serva anche la sensibilità e il gusto, e quelli non li puoi misurare, come fai con i cavi.
E poi, caro Andrea ?e scusami di nuovo per la confidenza- io da HCD ho trovato il meglio di quanto la tecnologia possa offrire, e questo perché la tecnologia non è fine a se stessa ma fatta di uomini, di sensazioni e di emozioni, di ispirazioni. Io ho trovato un ambiente esclusivo, e soffermandomi a parlare con l?architetto che l?ha progettata, ho potuto scambiare con lui idee ed emozioni, facendomi raccontare la musa che aveva ispirato la realizzazione della Show Room. Ho guardato, visto, sentito.
CHISENEFREGA se il cine 9 non era perfetto per la chiacchierata che abbiamo fatto con te sulla colorimetria, lo sarà !!!!!.
Non tutte le cose vanno come vogliamo, (altrimenti, probabilmente, ci sarebbe stato un cine 9 in omaggio per ogni partecipante) e la vita è fatta di imprevisti, e meno male che ci sono.
Ringrazio di nuovo, e mi piacerebbe che lo facessero tutti gli appassionati del forum, il caro Alberto ,e ringrazio te, Andrea, perché con molto impegno e competenza ti dedichi alla divulgazione giornalistica, ma a volte, ripeto, la vita non và esattamente come vogliamo che vada, ma fa parte del gioco.
Non voglio esagerare, certo -mi metterei sul tuo stesso piano-: ma credo che Alberto sia un personaggio di spessore, una persona pronta e sempre disponibile e alla quale noi appassionati dobbiamo molto.
Certo è, che preparare per tempo uno spazio complesso e sfaccettato come quello che abbiamo visto non è stata (e non è -è ancora work in progress-) cosa facile, e tutti sappiamo quanto i lavori di strutturazione e ristrutturazione di interni siano pieni di imprevisti. Proprio per questo il Cine 9 non era perfetto. Avrai notato, caro Andrea, che, mentre con la fronte imperlata di sudore ti lamentavi a destra e a manca, gli operai montavano e verniciavano il cover sul Cine9 e, intanto, Tact audio (Peter Lyngdorf) tentava una impossibile taratura con il microfono (!!).
Vorrei, caro Andrea ?e scusami la confidenza-, soffermarmi su un interessante particolare a questo proposito: Tact Audio aveva molto più in gioco di te, tu hai avuto il tuo buon capro espiatorio (il povero Andreoli ?che, curiosamente, prima attacchi e poi lodi- ) e una manciata di persone che ti hanno celebrato sul Forum. Lyngdorf, -stimato e conosciuto progettista- stava presentando ad un pubblico (per non parlare della stampa) che probabilmente aveva solo sentito parlare di Tact, le sue elettroniche, stava rischiando molto di più. Non erano tarate bene, a sua detta, eppure non aveva la fronte imperlata di sudore. Era calmo, perché sono cose che capitano quelle che sono capitate.
Non hai presentato una cosa che faceva schifo, ed il livello era molto più che accettabile se contestualizzato con l?aria di cantiere che si respirava.
Su quanto serva il tuo benedetto colorimetro io non sono del tutto convinto, ma del resto sono una persona che vive e lascia vivere; da umanista quale mi sento credo che dopo il colorimetro e la misura, serva anche la sensibilità e il gusto, e quelli non li puoi misurare, come fai con i cavi.
E poi, caro Andrea ?e scusami di nuovo per la confidenza- io da HCD ho trovato il meglio di quanto la tecnologia possa offrire, e questo perché la tecnologia non è fine a se stessa ma fatta di uomini, di sensazioni e di emozioni, di ispirazioni. Io ho trovato un ambiente esclusivo, e soffermandomi a parlare con l?architetto che l?ha progettata, ho potuto scambiare con lui idee ed emozioni, facendomi raccontare la musa che aveva ispirato la realizzazione della Show Room. Ho guardato, visto, sentito.
CHISENEFREGA se il cine 9 non era perfetto per la chiacchierata che abbiamo fatto con te sulla colorimetria, lo sarà !!!!!.
Non tutte le cose vanno come vogliamo, (altrimenti, probabilmente, ci sarebbe stato un cine 9 in omaggio per ogni partecipante) e la vita è fatta di imprevisti, e meno male che ci sono.
Ringrazio di nuovo, e mi piacerebbe che lo facessero tutti gli appassionati del forum, il caro Alberto ,e ringrazio te, Andrea, perché con molto impegno e competenza ti dedichi alla divulgazione giornalistica, ma a volte, ripeto, la vita non và esattamente come vogliamo che vada, ma fa parte del gioco.