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Discussione: Dubbi su potenze ampli

  1. #1
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    Dubbi su potenze ampli


    Quando si parla di potenza di amplificazione non riesco a capire in realtà se questa influisce direttamente sulla pressione sonora emessa dai diffusori (dato per scontato di tenere i soliti).
    Considerando che la potenza di amplificazione è sempre relazionata ad un dato valore di impedenza (6/8 ohm) non mi è inoltre chiaro se questa riguarda l'impedenza nominale della cassa, del cavo di collegamento o dell'insieme.
    Da qui nasce spontanea, almeno per me, la domanda :
    - Se adesso possiedo un ampli integrato (TEAC AG-10D) con potenza di 125W x 6 su 6 ohm RMS e volessi cambiare passando ad un finale ROTEL RMB-1066 (+ relativo processore RSP-1068) con potenza 60W x 6 su 8 ohm noterei un abbassamento di "volume" importante anche se con qualità audio migliore ?-

    Dimenticavo come diffusori possiedo i B&W 603 S3 anteriori, LCR60 come centrale ed i 600 S3 come posteriori. Grazie.
    Ultima modifica di cine73; 08-12-2005 alle 14:12

  2. #2
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    Aug 2005
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    La pressione sonora è direttamente proporzionale alla sensibilità dei diffusori ed alla potenza RMS ad essi applicata. L'amplificatore A che abbia una potenza MAX pari alla metà di quella dell'amplificatore B, a parità di diffusori offrirà una pressione sonora MAX dimezzata (-3dB) rispetto a quella offerta dall'ampli B.
    Fin qui la teoria, la pratica è molto spesso tutta un'altra storia. Il metodo per misurare e dichiarare la potenza erogabile varia da costruttore a costruttore. Soprattutto sugli amplificatori multicanale la potenza massima erogabile viene spesso misurata con solo 1 o 2 canali in funzione; al momento di richiedere la max potenza a tutti e 5 (o 6, o 7) i canali molti ampli crollano miseramente, a causa il più delle volte di uno scarso dimensionamento della sezione alimentatrice, ed arrivano ed erogare anche solo la metà di quanto dichiarato. Molto importante è poi anche il comportamento a regime impulsivo, la capacità cioe' dell'amplificatore di reagire prontamente ed energicamente a velocissime richieste di potenza transitoria, anche questo aspetto molto spesso legato ad una buona alimentazione oltre che ad un buon progetto. C'è infine la capacità dell'ampli di "gestire" dei carichi complessi come sono a volte alcuni diffusori, ben lontani dagli ohm nominali dichiarati.
    Tutto ciò per dire che un buon ampli da 60W RMS dichiarati può benissimo darti una sensazione di maggior potenza di un altro da 120W.... inventati.

    P.S. I cavi di collegamento, se ben dimensionati, possiedono un'impedenza trascurabile rispetta a quella offerta dai diffusori.

    Ciao, Marcello.

  3. #3
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    50
    Scusa se mi permetto Grande Capo, ma una grandezza dimezzata, in dB non implica: -6 [1/2 in decimale = -6 dB.] ??

    IMHO.

  4. #4
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    Il tuo calcolo è corretto nel caso si tratti di rapporti di tensioni (20*log(V1/V2)).
    Poichè la potenza ha un rapporto quadratico con la tensione (a parità di R, quando la V raddoppia la W si quadruplica) la formula diventa dB = 10*Log(W1/W2). Nel caso W1 sia la metà di W2, avremo 10*Log (0,5) = -3 dB.

    Qui c'e' un piccolo programma di calcolo per sperimentare quanto sopra, non ho cercato oltre ma sicuramente in rete si possono trovare spiegazioni più dettagliate ed esaurienti delle mie!

    Ciao, Marcello.

  5. #5
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    263

    Miiiiiiiiiiiiiiiih!

    l tuo calcolo è corretto nel caso si tratti di rapporti di tensioni (20*log(V1/V2)).
    Poichè la potenza ha un rapporto quadratico con la tensione (a parità di R, quando la V raddoppia la W si quadruplica) la formula diventa dB = 10*Log(W1/W2). Nel caso W1 sia la metà di W2, avremo 10*Log (0,5) = -3 dB.
    Scusa, Marcello, ma a questo punto non posso che proporti quale Grande Sakem di tutte le tribù indiane!!!!!!!!!
    Tex Willer docet
    ciao
    Max

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    Chi vola vale, chi vale vola, chi non vola è un vile (Grunf)
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  6. #6
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    Citazione Originariamente scritto da Max23
    Scusa, Marcello, ma a questo punto non posso che proporti quale Grande Sakem di tutte le tribù indiane!!!!!!!!!
    Scusa ma.... gli assegni familiari li danno? E i buoni pasto???

    Ciao, Marcello.

  7. #7
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    ticket......

    di tutti i tipi e qualità!!!!!
    ciao
    Max
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  8. #8
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    Risposta molto esauriente Toro Seduto, ma che purtroppo mi fa nascere un nuovo quesito . Esistono espedienti pratici per la misura effettiva della potenza di un ampli ?
    Di nuovo grazie.
    Ultima modifica di cine73; 09-12-2005 alle 22:50

  9. #9
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    Citazione Originariamente scritto da cine73
    Esistono espedienti pratici per la misura effettiva della potenza di un ampli ?
    "Espedienti" non so, però la misura della potenza di un ampli è la più semplice da fare, basta avere un minimo di attrezzatura di laboratorio.

    Nella sua forma più semplice consiste nel misurare la potenza di uscita a 1 KHz sul carico dichiarato e per la distorsione dichiarata.

    Esempio: potenza dichiarata 100 W su 8 Ohm con lo 0,1% di distorsione armonica.

    Generatore di B.F. a bassa distorsione che invia ad un ingresso di linea dell'ampli un segnale sinusoidale a 1 KHz, uscita ampli collegata ad un carico fittizio di 8 Ohm (non induttivo) in grado reggere la potenza necessaria, distosiometro collegato in parallelo al carico.

    Si aumenta il livello dell'ampli fino a vedere che valore di tensione si ha all'uscita quando si ottiene una distorsione dello 0,1%, dalla tensione si ricava la potenza (V^2/R).

    Questo è il caso più semplice, è più interessante vedere l'andamento della distorsione al variare della potenza e della frequenza.

    Come vedi è semplice, però bisogna avere gli strumenti adatti.

    Esistono programmi per PC che permettono di fare le stesse misure, magari con meno precisione, ma comunque utili; sostituiscono il generatore e il distorsiometro, devi comunque avere un carico fittizio ed un voltmetro AC un po' preciso.

    Ad esempio qui:

    www.SoundTechnology.com

    e li puoi utilizzare anche per misure di acustica ambientale (analizzatore di spettro FFT).

    Ciao
    Ultima modifica di Nordata; 09-12-2005 alle 23:57
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).


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