Test: Subwoofer XTZ SUB 10.17 e 12.17

G.P. Matarazzo 02 Maggio 2016 Diffusori

Ecco due subwoofer: il primo con woofer da dieci pollici e l'altro, più grande, che utilizza un woofer da dodici pollici. Sono entrambi abbastanza strani, sono accordati in un sistema altrettanto atipico ma estremamente versatile. Due subwoofer che funzionano davvero bene. Il prezzo? Basso molto interessante.

Ascolto, conclusioni e pagella


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L’ascolto di un subwoofer è di per se abbastanza critico se prima non si provvede ad allestire un impianto perfettamente bilanciato. Per poter eseguire un incrocio abbastanza poco appariscente con due satelliti occorre decidere con grande attenzione cosa fare, dove farlo e che satelliti usare. Per questa prova ho scelto due sistemi da pavimento, che virtualmente possono scendere ben al di sotto del minimo taglio imponibile ai due subwoofer. Muniti di un passa alto parametrico e di una elettronica abbastanza potente ho scelto una frequenza di incrocio di 70 Hertz ed un taglio molto smorzato, in modo da avere un andamento della fase ben aderente a quella dei subwoofer. Si è trattato comunque di una messa a punto abbastanza snervante ma alla fine di tutte le misure posso dire di avere un sistema tale da far sparire completamente il subwoofer, tanto che ascoltando il sistema si potrebbe pensare che il sub, in questo caso il Sub 10.17, sia spento.

Il subwoofer deve suonare soltanto quando ci sono bassissime frequenze da riprodurre e non sempre. Per i test dei subwoofer occorre giudicare al massimo due ottave e la faccenda appare abbastanza complessa e foriera di errori. Una volta notata l’estensione in gamma bassissima e lo smorzamento rimane veramente poco da dire e ci si può perdere, per allungare il brodo, in mille rivoli che hanno a che fare con altro. La differenza tra l’ascolto col Sub10 e quello col Sub12 riguarda appena appena l’estensione e la frequenza scelta per l’incrocio, visto che ovviamente non voglio più cambiare la resa acustica del sistema satellite. Il basso è un tantino asciutto, ma è possente e bene esteso, a fronte di una dimensione tutto sommato abbastanza contenuta. La dinamica è notevole e supera ampiamente il range di cui ho ragionevolmente bisogno nel mio ambiente di ascolto. Il basso comunque gira mediamente tondo, compatto ed appena aggressivo, quel tanto che basta per farsi notare come suono basso proveniente, in maniera incredibile, dai diffusori.

Lo smorzamento non è il massimo, e si ha sempre l’impressione che la resa sia troppo compatta ed asettica. Ma la buona estensione copre in parte questo inconveniente. Passando al Sub12 si nota un piccolo vantaggio sia in termini di estensione che di smorzamento. Non una grandissima cosa ma si nota. La manopola del volume appare meno sensibile dell’altra allo stesso identico segnale passatogli dalla sorgente, ma questo non importa più di tanto, visto che mi sono sempre mantenuto attorno ad un terzo di rotazione anche nei momenti di pressione …esagerata. Si può ottenere, almeno nel mio ambiente di ascolto, una pressione esagerata senza quasi sforzo e si può chiedere spesso l’impossibile senza che si producano borbottii di alcun tipo alle membrane dei sub. Probabilmente, non ne sono sicuro, all’interno del dsp c’è anche un controllo sui picchi di segnale che potrebbero diventare pericolosi per l’integrità dell’elettronica o per quella del trasduttore.

Dopo un paio d’ore di ascolti più o meno normali ho iniziato con i soliti brani da brividi: canne d’organo, percussioni con tamburi giapponesi e musica rock incisa bene. Livelli sostenuti, tanto i satelliti permettono di esagerare, giusto per notare che i due sub, collegati entrambi ma fatti funzionare uno alla volta, non fanno storie, con una timbrica che non cambia più di tanto col livello, se non proprio quando l’amplificatore ha raggiunto il suo massimo, ma non su un singolo picco, che passa bene lo stesso senza storie. 

In conlcusione, non si tratta affatto di due subwoofer banali e detto senza mezzi termini a me sono piaciuti. Per la costruzione, la progettazione a monte degli altoparlanti e per tutte le possibilità offerte dal dsp e dall’amplificatore di notevole potenza. Avrei preferito, in vero, un filo di smorzamento in più, giusto per poterli paragonare a subwoofer molto più conosciuti e costosi. Sarà meglio tenere d’occhio questo marchio che sa cosa vuole e sa come ottenerlo. Il prezzo dei due subwoofer sono molto allettanti e se XTZ continua con questa politica sono sicuro che avremo ancora modo di parlarne. 

Benchmark XTZ 10.17 = 7,43

Estensione in freq.  8,5
Dist. f-3 @ 100dB 7
Vibrazioni 7
Diametro woofer 5,5
Controlli 8
Tenuta in potenza 8
Rapporto Q/P  8

 

Benchmark XTZ 12.17 = 7,50

Estensione in freq.  8,5
Dist. f-3 @ 100dB 8
Vibrazioni 7
Diametro woofer 6
Controlli 8
Tenuta in potenza 8
Rapporto Q/P  8,5

 

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