5' @ HEM19: Marantz, Oppo, SVS...
Cinque minuti, ovvero il tempo oggettivamente concesso dalla stragrande maggioranza dei visitatori alle varie sale di una manifestazione ricchissima di contenuti, come nel caso di High End Munich: chi espone i propri prodotti all'HEM sa bene di giocarsi tutto in un colpo solo.
Per raccontare l'High End di Monaco di Baviera mi azzardo ad inaugurare un nuovo format, che tiene conto del tempo medio che il visitatore riesce a dedicare alla visita di uno stand espositivo in una mostra particolarmente ricca di prodotti, qual è quella che si svolge al MOC. Sono conscio del fatto che 5 minuti sono insufficienti a valutare adeguatamente un set, anche per via della dipendenza dal programma audio video riprodotto in quel breve spazio temporale, ma considero seriamente il fatto che questo sarà il tempo oggettivamente concesso dalla stragrande maggioranza dei visitatori alle varie sale della manifestazione e che chi espone i propri prodotti all'HEM sa bene "di giocarsi tutto in un colpo solo".
Introduzione
L'High End Show di Monaco è ormai unanimemente considerata la più importante esposizione mondiale di prodotti destinati all'ascolto musicale. Sarà per la quasi perfetta centralità geografica della sua sede... Sarà per via della fuga degli espositori del settore audio dal CES di Las Vegas... Sarà anche per la scomparsa, nel nostro Paese, di quel meraviglioso contenitore che era il Top Audio Video di Milano... Sarà anche per le innegabili serietà e capacità organizzative teutoniche... Fatto sta che High End Munich è divenuto negli ultimi anni un appuntamento da non perdere, non soltanto per gli addetti ai lavori, che rappresentano un terzo dei visitatori, ma soprattutto per gli appassionati audiofili che mi sento di incoraggiare.
C'è però un aspetto che in me desta perplessità: nelle case degli appassionati sono sempre di più gli impianti con ben più di due speakers, magari con l'aggiunta di un display o di un videoproiettore. A Monaco invece per anni ha proliferato una specie di stretta "ortodossia" che limitata in maniera sostanziale il numero di installazioni che andasse oltre il "puro" ascolto stereofonico. Da qualche anno, però, le cose stanno cambiando e qualcosa via via è apparso. Mi sembrava quindi interessante dar conto di alcune di queste ancora timide eccezioni, che mi auguro non rimangano più tali, nel prossimo futuro.
SVSound: Marantz, Oppo, SVS
Inizio da SVS, una delle poche sale che ospitava un set multicanale unitamente ad un display da 65'. L'impianto era composto dall'onnipresente lettore universale UHD Oppo UDP-205, da un sintoampli Marantz della serie SR e da un set di speakers della casa della serie Prime, tutti con impedenza di 8 Ohm. Il set comprendeva le nuove torri anteriori Prime Pinnacle (3 vie "e mezzo" con 3 woofers da 6.5', ognuno ospitato in camera chiusa, midrange in composito di fibra di vetro da 5.25' e tweeter da 1', con 3 flowport posteriori, sensibilità di 88dB e tenuta in potenza fino a 300W), un centrale Prime Center (3 vie con doppio woofer da 5.25', midrange da 3.5' e tweeter da 1', con sensibilità di 86 dB e tenuta in potenza fino a 200W) e una coppia di Prime Booskhelf (2 vie con woofer da 6.5 e tweeter da 1', 87 dB di sensibilità e tenuta in potenza fino a 150W) per il sistema posteriore.
Per la "dimensione" verticale, c'era una coppia di "ceilings" Prime Elevation posizionati anteriormente (2 vie con mid-woofer da 4.5' e tweeter da 1', 87 dB di sensibilità e tenuta in potenza fino a 150W) e il poderoso "subbone" autoamplificato PB-3000 (800 WRMS, con 2.500 WRMS di picco), forte di un driver da 13' ad alta escursione e ottimizzazione della dual port anteriore al fine di evitare il formarsi di turbolenze. Per tutti gli speakers, ad eccezione del sub naturalmente, il tweeter è il medesimo componente con cupola in alluminio e diffusore ottimizzato FEA. Il display in questo caso ha costituito un semplice supporto ad una demo decisamente orientata, come comprensibile, sul fronte audio.
Attratto oltre che dalla fama del marchio, anche dalle notevoli bordate che si percepivano esternamente al box e dal notevole affollamento interno visibile dalla parete vetrata, nei pochi minuti che ho avuto a disposizione ho ascoltato il set, installato in una sala di dimensioni piuttosto contenute, prima in terza e poi in prima fila. La presentazione è iniziata con la classica voce profonda, che sembra provenire dall'oltretomba, dell'UHD di "Mad Max-Fury Road": considerate le dimensioni compatte, le capacità del piccolo centrale hanno grandemente stupito l'uditorio.
Si è poi passati al classico "Cymatics: science vs. music" di Nigel Stanford che - come sempre - ha fatto la sua solita ottima figura per via della spiccata creatività del video che dà senso e giustifica una parte audio forse meno allettante, seppure non banale. È seguita l'immancabile scena dell'apertura delle gabbie dei velociraptor e della corsa nella foresta alla volta del Rex di un UHD Jurassiko prima del "cambio di fronte" dei dinosauri: lo spezzone aiuta chi normalmente lo sottovaluta a capire tutto quel "mondo" che esiste sotto ai 200 Hertz e di cui spesso si perde traccia per via di un set non correttamente progettato e/o installato. Alla foresta (spesso pluviale) i dimostratori Atmos fanno sempre seguire il passaggio a volo radente dell'elicottero.
Questa presentazione non fa eccezione (mentre tralascerà il terremoto, unico grande assente del trittico dimostrativo apparentemente inscindibile) con uno spezzone di un Mission Impossible che rende decisamente onore alla cupola sonora superiore garantita dai due piccoli ceilings Prime Elevation che favoriscono il passaggio dall'effetto circondamento garantito dai set 5.1 o 7.1 all'effetto immersività garantito delle nuove codifiche Atmos, DTS:X e Auro 3D. A questo punto della sessione il presentatore ha rimarcato la grande dinamica e la capacità di discesa in basso del set, che - a suo dire - riuscivano però a mantenere intatte le caratteristiche tipiche di un impianto ad alta fedeltà.
I cinque minuti erano passati ed io mi appropinquavo ad alzarmi, quando ho udito risuonare le prime note della meravigliosa esibizione canora, tratta dall'UHD "The greatest showman", dell'attrice svedese Rebecca Ferguson (nei panni di Jenny Lind), da me considerata un punto di riferimento imperdibile per la valutazione comparata degli impianti, che mi ha spinto a trattenermi qualche secondo in più. Rispetto ad impianti di livello ancora superiore lo speaker centrale mostrava in questo caso una minore dispersione orizzontale, riuscendo però a restituire integra la straordinaria limpida voce di Loren Allred che doppia la bravissima attrice Rebecca Ferguson
Nei miei spostamenti ho notato che in prima fila emergeva un po' troppo frequentemente la direzionalità delle note basse emesse dal "subbone", posto anteriormente in posizione disassata, segno che il taglio del crossover era stato fissato un po' troppo in alto al fine di rinforzare la resa di quegli speakers che emettevano una minore pressione sonora in gamma bassa: a guardare il capello, da tale settaggio derivava anche una non perfetta coerenza tra il sub e gli altoparlanti principali. Ma si è trattato di una mia impressione che sarebbe dovuta essere meglio corroborata da una visita supplementare o che poteva derivare dal mio specifico posizionamento in sala.
Provando a trarre le dovute conclusioni, nell'insieme si trattava di un buon impianto, con speaker solidi, che non ha mai demeritato, forte di una gamma bassa sempre crisp e mai mugulante. I principali sono speaker di ottima qualità, ma più in generale anche i restanti altoparlanti hanno svolto un ottimo lavoro di supporto al fine di produrre quella preziosa sensazione di immersività sonora che portano con sé le nuove codifiche audio: mi riferisco in particolare ai posteriori e ai ceilings. Si tratta di un set di altoparlanti dal costo complessivo di 5.000€, importo non contenutissimo in generale ma che in certi impianti corrisponde ad una parte del prezzo pagato per la sola coppia di altoparlanti principali.
Per come è stato settato in vista della sessione di ascolto, questo impianto potrebbe senza dubbio rappresentare la prima scelta per chi ama udire anche la gamma bassa dei programmi sonori. Del resto buon sangue non mente ed SVS fa parte di quei tre o quattro costruttori al mondo famosi per costruire altoparlanti dall'eccellente resa di questa parte dello spettro sonoro. Mi è apparso forse meno idoneo ad accontentare il delicato palato e le fragili orecchie di certi audiofili del passato, che nel segnale sonoro cercavano solo il dettaglio, poco attenti a cosa lo sorreggesse. Segnalo infine che SVS si è mostrata particolarmente generosa con i visitatori, mettendo loro a disposizione all'uscita ben due graditi CD con i quali provare a ricreare a casa sensazioni analoghe a quelle, forti, vissute in sala.
Per maggiori informazioni: xfaudio.it - svsound.it - marantzitaly.com
... continua
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Commenti (3)
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Posso fare il precisino della situazione? In the greatest showman la voce non è dell'attrice ma della cantante Loren Allred.
https://www.youtube.com/watch?v=enrCBI7O_6I -
Hai ragione. Sono stato poco chiaro e quindi impreciso. Grazie.
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L'ho letto è apprezzato tanto mi ha dato l'impressione di esserci,
grazie Fabio anche per la scrittura scorrevole senza parole in più o in meno