Samsung Onyx Cinema LED
La rivoluzione nella riproduzione dei contenuti cinematografici in sala è appena iniziata con il nuovo Samsung Onyx Cinema LED, il primo LED-wall ad essere certificato DCI, con caratteristiche e qualità video inarrivabili da qualsiasi videoproiettore cinematografico presente e futuro
Conclusioni
Se dal punto di vista tecnico il Cinema LED di Samsung sorpassa decisamente la qualità video possibile con qualsiasi sistema di videoproiezione presente e futuro, bisogna anche ragionare sui costi. Già in tanti parlano - secondo me un po' troppo frettolosamente - della fine di un'era. La realtà è molto diversa, con la videoproiezione che è in ottima salute, grazie a investimenti e TCO estremamente contenuti per schermi di medie e grandi dimensioni. Al momento non è disponibile alcuna informazione sul "valore" del Samsung Cinema LED 4K ma non è difficile immaginare un costo che supera sicuramente il mezzo milione di Euro per il solo schermo da 10 metri di base, inclusa l'installazione. Ed è questo il tema fondamentale per capire se sia davvero arrivata la "fine" dell'era della videoproiezione oppure - molto più semplicemente - se non si tratti dell'inizio di un'era che, con l'aumento dell'efficienza produttiva e dell'abbattimento dei costi, nel corso di qualche lustro potrebbe convincere molti esercenti cinematografici a fare il grande passo, per migrare ad un sistema migliore da quasi ogni punto di vista.
Un proiettore DCI a risoluzione 4K, con flusso luminoso compatibile con schermi fino a 15 metri di base, ha un costo che in genere non supera i 60.000 Euro, comprensivo di IMB, obiettivo e accessori. Se ci si "accontenta" di 12 metri di base l'investimento può essere ancora inferiore. Un telo microperforato da 15 metri di base, ha un costo che generalmente è compreso tra 5.000 e 10.000 Euro, a seconda del tipo di materiale e di riflettanza, telaio escluso. Se aggiungiamo un set di lampade "xenon" da 3.000 watt per 100.000 ore (circa 800 Euro per 1.500 ore garantite per ogni lampada), difficilmente supereremo 130.000 Euro, audio, installazione, climatizzazione e lavori in muratura esclusi. Probabilmente saranno queste ultime due voci ad essere molto diverse tra proiezione e schermi LED, poichéla necessità di una cabina di proiezione, climatizzazione ed estrazione dell'aria calda e relativi consumi elettrici, potrebbero spostare cifre considerevoli. Quelle esposte poco sopra sono il risultato di un confronto con l'amico Gianni Cilli, responsabile di zona per Cinemeccanica e autore dell'installazione di alcune delle migliori sale cinematografiche nel centro e nel sud Italia.
Dal punto di vista dei consumi, il Cinema LED da 10 metri, con l'intera superficie che emette un "bianco" da 500 NIT, arriva ad assorbire ben 24 kW. In realtà, durante la riproduzione di un contenuto 2D a 48 NIT, in media non si va oltre i 4 kW, senza bisogno di climatizzazione. Ed è proprio quest'ultimo uno dei vantaggi più interessanti: i moduli LED sono quasi totalmente passivi e le uniche ventole, silenziosissime, servono soltanto per l'elettronica e l'alimentazione. Nella installazione a Zurigo, con temperatura a metà sala probabilmente di circa 23 gradi, i pannelli che sono più in alto e che quindi lavorano con temperatura in ambiente sicuramente più elevata rispetto a quelli che sono più in basso, secondo il responsabile dell'installazione hanno raggiunto una temperatura massima di 28 gradi, valori perfettamente gestibili con il sistema di climatizzazione principale che è in sala.
In buona sostanza, il Samsung Cinema LED è la soluzione migliore da ogni punto di vista tecnico se pensiamo alla qualità della riproduzione video. Come ho spiegato nelle pagine precedenti, luminanza, rapporto di contrasto e risoluzione sono a livelli inavvicinabili da qualsiasi tipo di soluzione con videoproiettore. Per completezza, soltanto la colorimetria può essere superata da un proiettore laser, che ha un gamut ben superiore allo spazio colore DCI-P3; si tratta secondo me di un aspetto poco interessante sia perché i contenuti che vanno oltre il DCI sono rari (e probabilmente continueranno ad essere pochi), sia perché un display con gamut così "estremi" come quello REC.2020 potrebbe generare artefatti legati al metamerismo.
Oltre al capitolo "costi" in relazione alle dimensioni e alla mancanza di contenuti HDR, al momento l'altro tallone d'Achille del Cinema LED Samsung è il sistema audio; il sistema per la ricostruzione della sorgente sonora al centro dello schermo secondo me funziona ma è da verificare con più calma, magari in una sala più larga, con diffusori anche ai lati dello schermo e con più "aria" tra i diffusori sul bordo superiore dello schermo e il soffitto. Inoltre non si prevede al momento la possibilità di installare un sistema Dolby Atmos. Aggiungo che, secondo me, è improbabile - ma non impossibile - che Dolby possa concedere una certificazione "Atmos" a Samsung in breve tempo. In fin dei conti, Samsung è diventata un concorrente di Dolby, proprio in un segmento - quello di fascia più alta - a cui Dolby è sicuramente interessata.
Con la speranza di essere smentito al più presto sulla stima dei costi direttamente da Samsung, invito tutti i lettori di AV Magazine appassionati di cinema ad alta qualità, specialmente quelli che abitano al nord, a considerare una visita alla sala 5 dell'Arena Cinemas di Zurigo, magari in concomitanza con una proiezione in 4K ad elevata qualità tecnica, in attesa che questa costosa meraviglia possa sbarcare al più presto anche in Italia, eventualità che potrebbe accadere in tempi relativamente brevi.
Per maggiori informazioni: arena.ch/de/sihlcity - arena.ch/de/sihlcity/kinoinfos/onyx-cinema-led
Commenti (34)
IMHO questa è il vero svantaggio con questi televisoroni collocati in una sala cinema
Facciamo tanto per dotarci in casa di schermi scope, memorie per le lenti o peggio lenti anamorfiche e qui si va invece in direzione opposta.
Personalmente considero ancora fondamentale l'effetto avvolgente che si ha quando si passa da visione Flat a Scope.
D'altra parte, come ho già spiegato nella terza pagina a proposito di risoluzione, in cambio alla rinuncia dell'altezza costante, in questo caso c'è la risoluzione costante che è elevatissima, in ogni condizione.
Già la risoluzione reale di partenza di un sistema tradizionale è quella che è, con il cambio di formato e l'azionamento dell'obiettivo zoom per passare da flat a scope c'è il rischio (praticamente la certezza) che si perderà sempre qualcosa in più col tempo.
In questo caso invece no. Aggiungo che per evitare problemi di fuoco e gestione dei formati, alcuni cinema installano teli di proiezione con rapporto d'aspetto di 1,89:1.
Emidio
Emidio
Io fin ora non ho mai visto un TV rendere bene la grana della pellicola, al contrario dei vpr. Ok, questo sarà più sofisticato, ma sempre di un sistema TV si tratta.
Affaticamento di visione: magari sbagliando, ho sempre pensato che un conto è uno schermo nel buio a luce riflessa e un conto uno a luce emessa, con in più l'aggravante dell'HDR. Falso problema?
La percezione della grana dipende da tanti fattori. Prima di tutto dalla sensibilità, dalle dimensioni della pellicola, dal tipo di scansione che viene effettuata per il mastering e anche cosa viene ripreso.
Un 65mm IMAX a 50 ASA scansionato a 8K e riportato in 4K DCI, come Dunkirk, con una inquadratura luminosa e ricca di dettagli, avrà una grana finissima, quasi impercettibile. Una scena scura, con 16mm a 500 ASA come lo splendido Mother!, avrà invece una grana quasi imbarazzante. E se il DCP viene fatto sfruttando tutta la dinamica possibile, allora è probabile che la grana sarà più visibile rispetto a quella che ci sarà in un sistema digitale DLP con dinamica compressa.
Anche il dettaglio, nettamente superiore nel LED Samsung rispetto al proiettore, ti farà percepire di più la grana. Ma non è un limite del nuovo sistema. La grana c'è comunque e tu vedrai tutto meglio, quindi anche la grana.
Siamo sopravvissuti al passaggio dal VHS al DVD, al Blu-ray Disc e poi al 4K. E ogni volta il salto in termini di risoluzione è stato drammatico. Il passaggio dalla proiezione al display è meno accentuato ma è comunque evidente. I contenuti però devono essere adeguati per apprezzarne i vantaggi e non è che oggi ce ne siano così tanti.
Anche il 3D ê molto più riposante a parità di condizioni perché è finalmente luminoso, la separazione è perfetta e gli occhialini sono leggeri. Con materiale 2D e con HDR non so cosa dirti perché non ci hanno fatto vedere nulla. Nelle sale Dolby olandesi, con 100NIT sullo schermo, è una goduria assoluta ed è impossibile rassegnarsi e rientrare in una sala tradizionale.
Emidio
Emidio
Emidio
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