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Discussione: Filtro di rete con switch automatico e unità slave
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26-07-2005, 01:44 #1
Filtro di rete con switch automatico e unità slave
Riporto qui il post relativo alla realizzazione di un filtro di rete a suo tempo già inserito nel Forum, con l'occasione il testo è stato leggermente modificato ed aggiornato.
Caratteristiche:
la principale credo sia la possibilità di realizzazione modulare, in questo modo il filtro può essere costruito in modo da adattarsi alle proprie esigenze e tasche.
Protezione contro le sovratensioni, intese come brevissimi picchi causati da disturbi presenti in linea (accensione/spegnimento di motori o simili).
Il filtro è dotato di accensione automatica: uno o più apparecchi comandano l’accensione/spegnimento del tutto.
Altra caratteristica, che può tornare utile, è la possibilità di inviare un segnale di trigger a 12 V da utilizzare tal quale o per comandare altre ciabatte.
La complessità, per chi abbia un minimo di pratica di costruzioni elettroniche, è minima, la reperibilità dei componenti non dovrebbe essere un problema.
Cominciamo con lo schema a blocchi del filtro nella forma più complessa:
(cliccare per ingrandire)
La costruzione dei vari blocchi verrà illustrata più avanti.
Appena dopo la presa di rete di ingresso (estrema sinistra) la tensione giunge al primo filtro per uscirne ed andare al trasformatore di isolamento con rapporto 1:1, ovvero 220/220 (230/230) della potenza adeguata a sopportare il carico costituito da tutte le apparecchiature collegate; se lo trovate o ve lo fate costruire, scegliete quelli con schermo elettrostatico (in pratica ci sarà un conduttore che andrà collegato a terra).
Se l'impianto fosse costituito da una parte Stereo ed una HT conviene dimensionare il trasformatore per la configurazione con la potenza più alta e non per la somma delle due configurazioni (tanto per risparmiare).
Dopo il trasformatore troviamo il modulo switch, che ha il compito di inviare tensione alle uscite asservite (slave) quando una o più delle apparecchiature connesse alle prese di controllo (master) vengono accese, oltre che inviare un segnale a 12 V per comandare a distanza eventuali altre prese.
Prima di ogni presa di uscita è presente un altro filtro, per disaccoppiare le varie apparecchiature anche tra di loro.
Vi ho parlato di modularità, vediamola in pratica.
1) - Solo un filtro tra presa di ingresso e di uscita (il solo filtro a sinistra nello schema).
2) - Filtro di ingresso + trasformatore d'isolamento + un filtro di uscita comune a tutti gli apparecchi.
3) - Idem come il precedente ma con un filtro per ogni uscita.
Si può inserire il modulo switch in qualsiasi delle precedenti configurazioni, aumentando così il numero delle combinazioni possibili.
Non ho inserito un interruttore bipolare all'ingresso con relativa spia, ma credo che lo sappiate fare senza averne il disegno; se inserite un interruttore TRIPOLARE, per scollegare anche la terra, sarebbe una finezza in più.
Altra possibilità è quella di inserire uno scaricatore per alte tensioni, in caso di caduta di fulmini nelle vicinanze; li trovate dai rivenditori di materiale elettrico.
Passiamo ora alla descrizione del modulo "Filtro".
Si possono percorrere due strade: l'autocostruzione (conveniente economicamente) o l'acquisto.
Dopo averci riflettuto un po’ ho pensato di non inserire più lo schema del filtro in quanto, anche se la strada dell’autocostruzione può consentire un piccolo risparmio economico, può presentare qualche rischio nell’utilizzo se il filtro non è realizzato a regola d’arte.
I filtri sono comunque facilmente reperibili.
Per l’acquisto dovete rivolgervi a qualche rivenditore di componenti elettronici o grossisti/depositi di materiale elettrico, chiedendo un filtro di rete.
Potete anche rivolgervi alla RS Components, un po' cara, ma ha tutto e ve lo fa arrivare a domicilio in pochissimi giorni.
Ecco il loro sito:
www.rs-components.it
Nel menu a sinistra dello schermo cliccate su "componenti passivi ed elettromeccanici" poi su "filtri di rete", ancora su "filtri di rete" quindi su "filtri per apparecchiature" e guardatevi in giro.
I tipi per il nostro uso sono quelli: ...bistadio...serie SF...
L'assorbimento dovrà essere tale da sopportare quello totale dell'impianto nel caso del filtro di ingresso, dei singoli dispositivi nel caso di quelli di uscita.
Per quanto riguarda le protezioni contro le sovratensioni, intese come brevissimi ed improvvisi picchi di tensione causati dall’accensione di motori o simili, quindi non una tensione costantemente più alta del valore nominale, basta inserire dei varistori, reperibili presso tutti i rivenditori di materiale elettronico.
Si tratta di una specie di resistenza, solitamente dalla forma di un disco; per i nostri scopi dovrete chiedere il tipo da 275 V (o valori simili - compresi tra 250 e 275) che, appunto, taglierà tutti gli impulsi superiori a tale valore.
Andranno montati (saldati) tra i due terminali di rete all’ingresso del filtro posto all’ingresso del tutto e sui terminali di uscita di ogni filtro di uscita (scusate il gioco di parole).
Se realizzate la versione minima, con un solo filtro, saldate un varistore all’ingresso ed uno all’uscita del filtro.
Esiste anche un'altra possibilità per procurarsi filtri già completi, nonchè altro materiale: le fiere dell'elettronica, dove si trovano solitamente filtri di varia potenza ed anche induttanze (anche nuovi) a prezzi di pochi €, ci sono tutto l'anno sparse per la penisola; fate una ricerca in rete con le parole chiave - fiere elettronica – e troverete numerosi siti con il calendario annuale delle stesse.
Ecco una foto di un filtro e di un paio di induttanze che ho acquistato tempo fa, il filtro ha una potenza di 20 A.
(cliccare per ingrandire)
Per i filtri di uscita esiste la possibilità di sostituirli con prese IEC da pannello con incorporato il filtro stesso, come questa:
(ciccare per ingrandire)
In molti casi la si può sostituire facilmente a quella già presente nell’apparecchiatura, ma priva di filtro.
Fine della prima parteUltima modifica di Nordata; 19-10-2005 alle 10:14
"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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26-07-2005, 01:45 #2
Filtro di rete con switch automatico - P. 2
Passiamo ora alla descrizione dello switch per l’accensione/spegnimento automatico.
Poiché non è il caso di inventare ogni volta l'acqua calda, avevo fatto un giro in rete, trovando materiale più o meno interessante (e semplice, io avevo iniziato a pensare ad un coso digitale con accensioni sequenziali sulle varie uscite, magari con un controllo dei diffusori a seconda dell'ampli impiegato - chi lo sa, tra un anno o due...).
Avevo quindi trovato un circuitino interessante e basilare, ho provato a farne la simulazione sul PC e sembrava funzionare, infatti... realizzato, presentava un difetto di base che lo rendeva instabile in particolari situazioni, ho dovuto modificarlo e ora il circuito funziona senza incertezze (facevo prima se partivo da zero).
Veniamo al sodo, qui sotto vedete lo schema, nel riquadro disegnato nella parte inferiore sinistra del foglio c'è il circuito dell'attuatore del controllo a distanza, in pratica può essere un'altra ciabatta, comandata da quella principale, oppure la tensione di 12 V può essere utilizzata tal quale per qualche trigger.
(cliccare per ingrandire)
Componenti:
R1 = 1 ohm / 10 watt a filo (vedi testo)
R2 = 47k ohm trimmer
R3 = R4 = 2700 ohm
C1 = 1000 microF / 25 V
C2 = C3 = 10 microF / 25 V
C4 = 100 nF
D1 = D2 = ponte da 100 V/ 1A o simili
D3 = D4 = D5 = 1N4004
Q1 = BC549 o equivalente
Q2 = BC556 o equivalente
U1 = regolatore LM7812 o equivalente (contenitore TO220)
T1 = T2 = trasformatori di alimentazione 220 V / 12 V - 5 VA (per T2 vedi testo)
RL1 = relè 2 scambi bobina 12 V - facoltativo
RL2 = relè 2 scambi bobina 12 V / contatti 250 V - 5 A o meglio (dipende dal carico collegato)
RL3 = relè 2 scambi bobina 12 V / contatti 250 V - 5 A o meglio (dipende dal carico collegato) - facoltativo
Breve descrizione
La tensione di rete va direttamente alla presa cui è collegato l'apparecchio Master che dovrà comandare l'accensione/spegnimento di tutti gli altri (Slave), però prima passa attraverso l'avvolgimento SECONDARIO (quello a 12 V) di T2 e relativa resistenza messa in parallelo allo stesso.
Quando si accende l'apparecchio Master la corrente che passa in questo avvolgimento vi genera una piccola tensione che il trasformatore si incarica di elevare, quindi sull'altro avvolgimento troveremo una tensione di qualche volt.
Tale tensione viene raddrizzata e filtrata da D2 e C2, inviata al trimmer di taratura della sensibilità R2 e al transistor Q1 che passa a condurre, facendo condurre a sua volta Q2, che aziona i relè collegati sulla sua uscita.
Un relè controlla direttamente la tensione da inviare all'uscita Slave, cui sono collegati tutti gli altri dispositivi dell'impianto, l'altro relè invia una tensione continua di 12 V all'uscita per il controllo remoto; se non si desidera implementare tale funzione basta omettere il relè stesso.
Nella parte superiore del foglio è illustrato l'alimentatore stabilizzato a 12 V.
Nel riquadro disegnato in basso a sinistra c'è lo schema del controllo remoto, molto semplice; la tensione di 12 V di cui ho appena detto controlla direttamente un relè che applica la tensione di rete all'uscita del controllo stesso, cui possono essere collegati altri apparecchi, ad esempio il sub amplificato, diffusori elettrostatici, un TV, ecc.; anche questo circuito può essere ignorato se non serve e, al contrario, essere realizzato in più esemplari da disporre in vari punti; in questo caso fare solo attenzione all'assorbimento complessivo dei relè e, se del caso, aumentare la potenza di T1 e impiegare per U1 la versione in contenitore TO3.
NOTA 1: le connessioni disegnate con tratto più spesso sono quelle percorse dalla tensione di rete, prestate la giusta attenzione.
NOTA 2: i numeretti che compaiono qua e là nello schema (come lo 0 vicino ai simboli di terra) contrassegnano i nodi del circuito e servono al programma in fase di simulazione, non fateci caso.
Note costruttive dello switch:
La R1 serve a ridurre la corrente che passa nel secondario di T2 e il suo valore dipende un po' dal carico complessivo; sino ad un assorbimento dell'apparecchio Master di 2 A (quindi un assorbimento di oltre 400 W) va bene il valore di 1 ohm, se si supera tale assorbimento è meglio mettere una resistenza da 0,47 ohm, sempre da 10 W.
In pratica basta controllare che, con l'assorbimento al massimo la tensione sul primario di T2 non superi una ventina di Volt.
FATE ATTENZIONE CHE T2 E' MONTATO AL CONTRARIO: LA R1 SI TROVA SULL'AVVOLGIMENTO A 12 V (secondario), MENTRE IL PONTE E' SU QUELLO DA 220 (primario).
Il trimmer R2 andrà, all'inizio, posto al minimo, in modo che al transistor Q1 non arrivi tensione, si accende l'apparecchio Master e si regola il trimmer sino a quando non si sentono scattare i relè, fermandosi un pochino oltre; poichè credo che chi realizzarà tale apparecchio possiederà sicuramente un qualsiasi tester, l'ideale è misurare la tensione ai capi del diodo D4 e regolare il trimmer sino a leggere il minimo di tensione (circa 130 - 140 mV), noterete che, durante la regolazione, passerete da qualche volt ai valori suddetti e, continuando a regolare il trimmer, non si avranno cambiamenti significativi, fermatevi appena il valore diventa stabile.
Tutto il circuito di controllo può essere montato su una basettina millefori, tenete il tutto separato dai conduttori della tensione di rete, collegate tra loro (a stella) la terra delle tre prese e collegate in quel punto la massa del circuito elettronico.
I relè che controllano le tensioni da inviare agli apparecchi Slave devono essere scelti in base all'assorbimento complessivo di tutti gli apparecchi che possono essere utilizzati.
Se avete un pre + finale e se non vi sono scomodità nel farlo, sarebbe meglio far fare al finale la parte del Master, in questo modo si riduce l'assorbimento cui sarebbe soggetto il relè se il finale fosse collegato come Slave e il pre come Master; ovviamente, se il finale ha un interruttore scomodo o simili cose, è giocoforza usare il pre o il player come master.
Non ho inserito fusibili in quanto potrebbero già essere stati collocati a monte di tale sezione, così come non ho inserito led e spiette varie, liberi di inserirne una sull'alimentazione e una per segnalare l'attivazione dei relè (devo proprio fare tutto io ?).
RICORDATEVI CHE, ANCHE SE IL CIRCUITO ELETTRONICO E' SICURO IN QUANTO E' SEPARATO DALLA TENSIONE DI RETE, ALL'INTERNO DEL CONTENITORE PASSANO CONDUTTORI CON TENSIONE DI RETE, IDEM SUI TERMINALI DEI RELE', QUINDI....OCCHIO.
Qualche parola per quanto riguarda la realizzazione pratica di tutto il filtro.
La realizzazione dovrebbe essere posta in un contenitore metallico, collegato alla terra della rete elettrica, onde ottenere una schermatura di tutto quanto; fate attenzione a posizionare la basetta dello switch lontano da conduttori a tensione di rete.
Per quanto riguarda il collegamento delle varie connessioni di terra: i filtri commerciali hanno un punto per collegare (meglio saldare) la terra posto sull’involucro metallico, collegate un cavo di adeguata sezione a questo punto, uno per ogni filtro e poi andate con tutti questi conduttori in un unico punto posto sul contenitore metallico, collegate le terre delle varie prese al filtro relativo; se usate il trasformatore di isolamento, collegate la carcassa dello stesso alla connessione di terra del contenitore, idem per l’eventuale schermo elettrostatico.
Il filtro così realizzato forse non sarà paragonabile a blasonati e costosissimi filtri commerciali, ma sicuramente il suo lavoretto lo fa molto bene.
Se trovate qualche errore fatemelo sapere (con molto garbo e dolcezza), anche controllando più volte qualcosa scappa.
Ciao e buon lavoroUltima modifica di Nordata; 08-02-2007 alle 16:46
"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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17-10-2005, 14:43 #3
Ciao Nordata,
Intanto un grazie per aver postato questa tua Idea
Volevo, assieme al mio collega Angelo (YTS sul forum), implementare il tuo DIY.
La mia idea è quella di mettere sotto "filtro" ampli, sub e vpr.
Volevo usare come filtro (ho preso i vari modelli da rs-comp) il SF4200-10/01 e come filtri finali i FN9222-6/06.
Possono andare bene?
E ora sorgono i dubbi: che tipo di trasformatore 1:1 devo usare (e se puoi darmi un'indicazione del prodotto on-line)?
Non ho capito bene cosa devo usare (e come saldarlo) per la protezione delle sovratensioni.
Scusa le domande banali ma non è il mio campo e quindi chiedo cose ovvie.
Grazie Anticipatamente
LucaTV: TX-P65VT60T, TH-37PV60EH Ampli: Marantz SR4500 Diffusori: MS Avant 904, 2x MS 905C, MS 903S Cavo Audio: TNT Star Sub: Yamaha YST-FSW150 Sat: SKY Q Platinum + 2 Mini Alim.: Filtro GPM+UPS+Stabilizzatore Taratura: Spyder2 (Guida)+Merighi DVD Game: PS4 - WII
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17-10-2005, 18:55 #4
Per quanto riguarda i filtri (costo a parte) dovrebbero andare bene; come alternativa a quelli a vaschetta si potrebbero usare dei filtri simili a quello di ingresso ma più piccoli, da inserire all'interno del box stesso, prima di ogni singola presa.
Per il trasformatore, si tratta di un normale trasformatore separatore, rapporto 1: 1, che si dovrebbero trovare anche presso i grossiti/rivenditori di materiale elettrico; al limte può essere fatto autocostruire.
Sarebbe ottimo se avesse la schermatura elettrostatica tra i due avvolgimenti, niente di particolare, dal trasformatore esce un collegamento apposito che va collegato a terra.
Per la protezione contro le sovratensioni la stessa è affidata ai varistori (non ai filtri o al trasformatore), tali componenti si trovano normalmente presso i rivenditori di materiale elettronico e costano pochissimo.
Se non trovate quelli da 275 V, van bene anche altri valori, consiglierei di non scendere sotto i 250 V (e non salire oltre i 275).
Mi sembra che Lanzo a suo tempo abbia realizzato il filtro e si sia fatto costruire il trasformatore, così come qualcun altro lo ha realizzato; se postassero eventuali consigli...
Una precisazione, il progetto NON è uno stabilizzatore di tensione, ma serve solo a filtrare il grosso dei disturbi della rete, oltre ad offrire una protezione contro eventuali sovratensioni (che sono quegli impulsi brevissimi che a volte si trovano in rete, di valore molto elevato ma brevissimi).
CiaoUltima modifica di Nordata; 18-10-2005 alle 01:34
"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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17-10-2005, 19:06 #5
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ciao nordata,
ottima la tua spiegazione ma ti volevo chiedere un paio di info...
se volessi e dico se.. costruire il filtro con le mie mani e facendo un paragone costruendolo come potrei fare con un crossover audio, quindi componenti discreti, che tipo di schema dovrei utilizzare?
sai, ho cercato un po in rete, ma non ho trovato nulla, sembra che questo tipo di schemi sia custodito da segreto militare
a tuo parere e' meglio per questo tipo di applicazione un trasfo toroidale o uno normale ovvero nucleo a C ?
sempre tuo parere, quanto potrebbe venirmi a costare un trasfo 1:1 con la suddetta schermatura? sia toro che non?
spero di non aver sminchiatoaahah
Riker tocca a te :o
grazie delle info in anticipo, ciaoMSI K7D Master L - dual MP3200 -adaptec 2400A - 2x maxtor diamond plus 9 - terratec sixpack - zyxel 645r - philips 19" p20 - ATI adeon 8500LE@275 |
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18-10-2005, 01:53 #6
Per quanto riguarda lo schema, se prendi un qualsiasi filtro di rete vedrai che sullo stesso è sempre riportato lo scherma, con relativi valori; in pratica sono dei filtri a doppo pi greco.
Nella prima stesura del post relativo all'autocostruzione del filtro avevo anche inserito lo schema del filtro, tolto poi quando il tutto è stato reinserito in questa Sezione, poichè ho pensato che, benchè la costruzione sia praticamente facile (qualche bobina e condensatore) poteva presentare qualche problema di sicurezza, ad esempio la scelta dei condensatorei che devono essere di tipo particolare, per quanto riguarda la classe di isolamento.
Un filtro costruito con materiali non idonei alle tensioni e correnti in gioco può provocare seri danni ed ho preferito non farvi rischiare, filtri se ne trovano facilmente, specialmente alle fiere dell'elettronica; all'ultima di Novegro c'erano dei filtri (i soliti di cui si è già ampiamente parlato e postato link e foto) da 20 A, al prezzo di 6 (sei) €, non li ho presi, mi sto ancora dando dello...; infatti il giorno dopo, ne avessi avuto uno avrei avuto di che utilizzarlo.
Per il costo del trasformatore non saprei, dipende dal livello di costruzione e dalla potenza, prova a sentire i soliti rivenditori di materiale elettrico; prova anche a sentire Novarria (MI), che praticamente fa e vende solo trasformatori: di alimentazione, di uscita valvolari, impedenze, ecc..
Questo è il link:
http://www.elettronicanovarria.it/
Nle sito trovi proprio una sezione dedicata ai trasformatori di isolamento.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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19-10-2005, 09:34 #7
Ciao Nordata,
ho alcune domande sul filtro/switch da te proposto (forse banali):
- Quale è esattamente lo scopo del trasformatore di isolamento?
suppongo che si proponga di isolare elettricamente dalla rete i vari componenti ma questo mi fa arrivare alla seconda domanda...
- Che necessità hai di inserire un filtro prima del trasformatore di isolamento?
- Se poi comunque metti a terra i filtri ed il trafo, non è che comprometti l'isolamento dalla rete? Ovvero rimani esposto comunque ai benedetti ground loop, anche se mettendo tutto sulla stessa presa... forse ti salvi (antenne a parte ovviemente).
Non sarebbe più semplice elimiare il primo filtro, mantenendo il trafo (per una eventuale protezione fulmini e sovratensioni) ed utilizzare i filtri che hanno il filtraggio anche sulla terra (li ha anche RS) direttamente sulle apparecchiature?
Spero che le mie domande n on siano proprio insensate
Ciao
Giancarlo.Fare facilmente ciò che gli altri trovano difficile è talento; fare ciò che è impossibile al talento è genio
Henri Amiel
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19-10-2005, 10:10 #8
Le variazioni su un tema possono essere elevate, in quasi tutti i progetti.
Questo è nato con la finalità di essere modulare, di crescere a secondo di quanto uno voglia spendere ed impegnarsi nella realizzazione.
Il trasformatore di isolamento serve principalmente come fattore di sicurezza e per effettuare una separazione galvanica tra rete esterna e, chiamiamola così, mini rete dedicata all'impianto Hi-Fi.
Per quanto riguarda i filtri posti prima e dopo, quello all'ingresso opera la filtratura generale tra rete esterna e impianto, per i disturbi che entrano dall'esterno, quelli posti dopo servono per filtrare anche i disturbi che da ogni singolo apparecchio possono entrare negli altri.
Per gli eventuali anelli di massa non ho riscontrato tale problema, ed il bello dell'autocostruzione è quello di permettere la sperimentazione di varie soluzioni per poi scegliere quella che si ritiene più adatta alle proprie esigenze.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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19-10-2005, 20:24 #9
Member
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ciao nordata,
visto che ormai abbiamo riacceso il thread ti volevo chiedere alcune cosa.
quanto posso spingermi oltre nell'utilizzare i filtri?
mi spiego meglio:
cosa cambia dall'utilizzare un filtro di rete a catalogo rs al posto di un schaffner 2080 sempre a catalogo rs? (ovviamente al di la del prezzo)
se metto per esempio 3 filtri schaffner 2080 in serie cosa comporta?
taglio via qualcosa che può essere utile?
(ho letto da qualche parte che posso ridurre la dinamica in modo evidente)
oppure mi posso sbizzarrire quanto voglio?
tnx delle infoMSI K7D Master L - dual MP3200 -adaptec 2400A - 2x maxtor diamond plus 9 - terratec sixpack - zyxel 645r - philips 19" p20 - ATI adeon 8500LE@275 |
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19-10-2005, 22:43 #10
Per quanto riguarda le caratteristiche dei vari filtri, se andate direttamente sul sito della Schaffner trovate i data sheet di ogni prodotto, in cui sono presenti anche i grafici delle attenuazioni e del range di frequenze su cui gli stessi operano.
Il 2080 attenua disturbi anche a frequenze molto elevate.
Quanto all'idea di inserirne più di uno in serie non ne vedo una particolare necessità, oltre a qualche considerazione tecnica, in quanto, personalmente, ritengo che sia già sufficiente un buon filtro per eliminare i problemi base.
I problemi che si possono rilevare all'ascolto di un impianto vanno ricercati in ben altro; filtri, cavi (di qualsiasi tipo), punte, tavolini speciali, ecc., sicuramente fanno e possono dare il tocco finale, ma quando tutto il resto è a posto e perfettamente installato.
Ripeto, mia personale opinione.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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21-10-2005, 09:26 #11
Ciao Nordata,
Rieccomi a rompere
Più o meno abbiamo individuato i componenti necessari e il layout da usare (tra l'altro io pensavo di separara il primo filtro + trasformatore da quelli finali, i quali vorrei inserirli in una simil ciabatta).
A questo punto, se non ho capito male, abbiamo un filtro che pulisce i disturbi, disaccoppia dalla rete, protegge dalle sovratensioni e nella parte finale separa anche gli apparati grazie ai filtri d'uscita.
L'ultimo dubbio che mi rimane è se, per amplificatore e vpr, ha senso avere una tensione stabilizzata (unica cosa che non fa questa tua splendida idea).
Per l'ampli non credo sia un problema, al limite (se non ho capito male) si ha solo un decremento delle prestazioni ma nessun pericolo per l'ampli stesso; ma questo non mi preoccupa molto.
Per il vpr invece, che tu sappia, ed in particolare per la lampada questi cali di tensione possono essere un problema reale oppure, in modo simile all'ampli, alla fine non è un problema.
Grazie ancora
LucaTV: TX-P65VT60T, TH-37PV60EH Ampli: Marantz SR4500 Diffusori: MS Avant 904, 2x MS 905C, MS 903S Cavo Audio: TNT Star Sub: Yamaha YST-FSW150 Sat: SKY Q Platinum + 2 Mini Alim.: Filtro GPM+UPS+Stabilizzatore Taratura: Spyder2 (Guida)+Merighi DVD Game: PS4 - WII
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21-10-2005, 16:10 #12
Credo che il problema della stabilizzazione della tensione di rete possa assumere due aspetti.
- la tensione di rete fluttua di pochi volt attorno quella nominale, oppure è costantemente diversa, sempre di pochi volt rispetto al valore nominale.
- idem come sopra, ma con fluttuzioni/scostamenti rilevanti ripetto al valore nominale.
Poichè tutte le apparecchiature elettroniche, ampli finali a parte, sono dotate di alimentazioni stabilizzaze, l'uscita delle stesse dovrebbe rimanere costante, assorbendo le fluttuazioni di non grande entità, per cui il problema, nel primo caso, non lo vedo così grave.
Per la seconda ipotesi il problema esiste, ma sono casi ben particolari, limitati a luoghi particolari (aperta campagna, zone industriali, ecc.).
In questo caso la soluzione da adottarsi è più complessa e costosa, dovendo affidarsi a stabilizzatori di rete, cosa diversa dai gruppi di continuità (UPS); inoltre non tutti gli stabilizzatori di rete sono adatti, quelli elettromeccanici potrebbero essere impiegati solo in cui la tensione di rete sia abbastanza diversa dal valore nominale ma costante, o con variazioni non veloci; negli altri casi lo stabilizzatore deve essere del tipo elettronico.
Per quantro riguarda gli ampli, nel primo caso si potrebbero avere variazioni della potenza di uscita, inavvertibili se le variazioni sono rapide e se sono stati impiegati condensatori di filtro di grande capacità.
Per quanto riguarda il vpr, per l'elettroinica vale il discorso fatto per le alimentazioni interne, per la lampada confesso di non essere esperto su tale tipo di circuiteria elettronica, credo che valga il discorso relativo alla prima ipotesi, per brevi sbalzi non ci dovrebbero essere particolari problemi.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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21-10-2005, 16:35 #13
Perfettamente d'accordo per quanto riguarda la stabilizzazione, devo invece dissentire sull'entità della variabilità della tensione di rete.
Premesso che non è solo un problema delle zone particolari, ma è facilmente rilevabile anche in piena città, i problemi della fornitura ENEL sono tre:
- il valore efficace di tensione che si discosta (ed a volte veramente molto) dal nominale
- La sporcizia ad alta frequenza che si sovrappone ai 50Hz
- il potenziale del conduttore neutro rispetto alla terra
Il secondo si risolve con i filtri proposti, il primo si risolve con uno stabilizzatore elettromeccanico. Il terzo con alcuni accorgimenti/filtri.
Per quanto riguarda la variazione rispetto ai 220-230V nominali, per esperienza diretta si oscilla da un minimo di 195-200V (facilmente misurabile verso le 20:00 ovvero quando tutte le persone normali guardano il TG in casa con le luci accese, il forno, la lavatrice ecc..) ad un massimo di 260V, misurato in una abitazione collegata alla rete in prossimità di una cabina di trasformazione che serve un grande quartiere.
In quest'ultimo caso, generalemente sul conduttore neutro, sono presenti svariati volts rispetto alla terra, dando origne ai fastidiosissimi ground loop (a casa mia misuro 7V e non sto messo neanche tanto male).
Nella maggior parte (alta frequenza e Ground loop a parte) dei casi comunque tutto si risolve in una variazione della potenza in uscita dal finale. Solo nel caso di utilizzo alla massima potenza potrebbe esserci qualche problema con tensioni oltre la norma, ma non credo che in casa nessuno voglia buttare giù i muri con il suono. Certo, se usi un valvolare il discorso è diverso...
Ciao
Giancarlo.Fare facilmente ciò che gli altri trovano difficile è talento; fare ciò che è impossibile al talento è genio
Henri Amiel
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21-10-2005, 16:50 #14
Grazie per le risposte.
A questo punto, premettendo che a meno di grosse variazioni non ci sono problemi, direi che verifico la "corrente" di casa e poi i componenti sono decisi
Mille grazie ancora.TV: TX-P65VT60T, TH-37PV60EH Ampli: Marantz SR4500 Diffusori: MS Avant 904, 2x MS 905C, MS 903S Cavo Audio: TNT Star Sub: Yamaha YST-FSW150 Sat: SKY Q Platinum + 2 Mini Alim.: Filtro GPM+UPS+Stabilizzatore Taratura: Spyder2 (Guida)+Merighi DVD Game: PS4 - WII
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24-10-2005, 13:38 #15
Altra piccola variazione, sfruttando la modularità del progetto
Ho trovato (qui ) quello che mi sembra un buon stabilizzatore e vorrei metterlo al posto del trasformatore 1:1 visto che i costi sono molto simili.
Può essere una valida alternativa o sto prendendo una cantonata?TV: TX-P65VT60T, TH-37PV60EH Ampli: Marantz SR4500 Diffusori: MS Avant 904, 2x MS 905C, MS 903S Cavo Audio: TNT Star Sub: Yamaha YST-FSW150 Sat: SKY Q Platinum + 2 Mini Alim.: Filtro GPM+UPS+Stabilizzatore Taratura: Spyder2 (Guida)+Merighi DVD Game: PS4 - WII