Rai: un primo pacchetto di canali su DVB-T2 entro il 10 gennaio 2024
L'emittente di Stato dovrà diffondere un mux nazionale utilizzando lo standard DVB-T2 entro il 10 gennaio 2024, programmando anche il passaggio degli altri secondo la tabella di marcia fissata dal governo
Il passaggio dal DVB-T al DVB-T2 è stato ufficialmente avviato: la Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, presieduta dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, il senatore Adolfo Urso, ha stabilito che la Rai dovrà dovrà impegnarsi a diffondere un proprio mux nazionale in standard DVB-T2 entro il 10 gennaio 2024 e a predisporre il passaggio dei restanti mux in standard DVB-T2 secondo la tabella di marcia predisposta dal Ministero, in conformità con la normativa di settore.
COSA SUCCEDERÀ DAL 10 GENNAIO 2024
Il termine "mux", abbreviazione di Multiplex, indica una tecnica grazie alla quale i canali televisivi (ma anche radio) vengono diffusi insieme sulla stessa banda di frequenze, migliorando l'efficienza dello spettro disponibile. Il termine fissato dalla Commissione impone quindi alla Rai di passare un pacchetto di canali in DVB-T2 entro il 10 gennaio del 2024, quindi nell'arco di pochi mesi. La scelta del mux e la sua composizione sono in capo alla stessa Rai, ma è ovvio che non si tratterà sicuramente dei canali principali, dato che una transizione così rapida implicherebbe la perdita di una fetta tutt'altro che trascurabile di utenti. Le ultime stime di Auditel, datate aprile 2023, parlano infatti di 6 milioni di famiglie sprovviste di TV compatibili con DVB-T2.
Anche considerando il tempo rimanente per favorire l'acquisto di nuovi apparecchi, televisori o decoder, riesce difficile pensare che il passaggio possa completarsi agevolmente, anche solo per le problematiche di approvvigionamento per i rivenditori ma anche per i distributori, che dovrebbero procurarsi un numero di prodotti sensibilmente superiore alla norma. Sicuramente la Rai sceglierà quindi i canali meno seguiti, quelli che possono essere sacrificati senza andare incontro a perdite rilevanti. Ci sarà poi da sciogliere il nodo relativo al passaggio dei restanti mux: in questo caso però i tempi sembrano molto più lunghi, poiché si parla di una "roadmap" che verrà stabilita per l'intero settore.
Era del resto evidente che le tempistiche precedentemente indicate per il passaggio al DVB-T2, prima "a partire da gennaio 2023" e poi "attivazione che dovrebbe completarsi entro il 2023", fossero del tutto irrealistiche, come abbiamo sempre riportato negli articoli su queste tematiche, come quello sul canale sperimentale trasmesso in HEVC.
L'OBIETTIVO DELLA COMMISSIONE
La decisione che coinvolge la Rai e il DVB-T2 è volta a perseguire un obiettivo ben preciso: tutelare le tv locali che potranno così avere spazi di capacità trasmissiva per trasmettere con buona qualità e anche in HD. È infatti questa l'opinione dell'associazione di categoria Aeranti-Corallo, che da tempo sollecitava questo passaggio, ritenuto indispensabile perché la tecnologia DVB-T, quella attualmente in uso, mette a disposizione una quantità di frequenze troppo limitata (dopo la cessione della banda 700 MHz al 5G) per poter trasmettere i programmi con adeguata qualità tecnica.
Il Ministro Adolfo Urso e Marco Rossignoli di Aeranti-Corallo
- click per ingrandire -
Marco Rossignoli, coordinatore di Aeranti-Corallo, ha dichiarato:
"L’avvio al 10 gennaio 2024 del passaggio al DVB-T2 dovrebbe produrre un’accelerazione della vendita dei televisori e dei decoder idonei alla ricezione della nuova tecnologia. Per questo Aeranti-Corallo auspica che il processo di transizione venga completato in tempi molto brevi, perché solo con tale completamento le tv locali potranno accedere concretamente al DVB-T2."
Il Ministro Urso ha spiegato che la Rai, in questo caso, svolgerà il ruolo di acceleratore di innovazione, e per questo si attendono indubbi effetti benefici su tutto il settore, a cominciare da quello delle tv locali, definito un patrimonio storico e culturale del nostro territorio.
Fonte: Aeranti-Corallo, Digital-News, DDay
Commenti (4)
-
...una transizione così rapida...
Ma non era annunciata per un paio di anni fa? -
Rapida nel senso che siamo ad agosto e va completata entro gennaio, non c'è molto tempo.
-
Suvvia, caso mai il problema è quello della credibilità di certi annunci... negli anni scorsi è emerso ben presto che non facevano sul serio, per questo non solo [I][U]interi anni[/U][/I] di preavviso sono stati bruciati, ma chi è corso a cambiare Tv si ritrova con un Tv dvb-t2 già vecchio di un paio di anni dopo essere stato costretto a disfarsi di un Tv ancora funzionante...
...bisognerebbe poi leggere la delibera originale perché così come viene riportato non si parla di switch-off ma di un gruppo di canali (mux) che per quanto ne sappiamo potrebbe anche essere aggiuntivo... -
I tempi stretti sono un problema per la Rai in questo caso, non per gli spettatori: dubito fortemente che milioni di famiglie sprovviste di apparecchi compatibili correranno a sostituirli per non perdersi qualche canale Rai secondario.
Per lo stesso motivo è praticamente certo che la Rai riorganizzerà un mux per sacrificare solo canali che già adesso sono di nicchia, non possono giocarsi audience su quelli principali.
Per il discorso dei canali non possono sicuramente essere aggiuntivi dato che si parla di un mux nazionale e la Rai quelli ha, per aggiungere altro bisognerebbe andare ad affittare un mux altrui, di frequenze libere di sicuro non ce ne sono e infatti nemmeno avrebbe senso dal punto di vista della norma, che spinge alcuni canali Rai sul DVB-T2 per avviare finalmente la transizione necessaria a sfruttare meglio le frequenze disponibili.
Più che altro si è perso troppo tempo prima senza aver mai stabilito una tabella di marcia vera e propria.