DVB-T e ASO: l'Italia va avanti

Michela Frattaroli 13 Aprile 2007, alle 12:48 Cinema, Movie e Serie TV

Lo switch-off del segnale televisivo analogico procede anche in Italia ad iniziare dalla Sardegna, dalla Valle d'Aosta e dal Trentino, tra l'attesa di nuovi contenuti e la proposta di servizi innovativi

Dallo scorso 1 Aprile Rai2, Rete4 e Qoob (il canale sviluppato da Telecom Italia Media in collaborazione con MTV Italia) sono visibili solo con l'utilizzo del Decoder digitale terrestre sia a Cagliari che in 122 Comuni limitrofi. Dal prossimo 16 Aprile sarà la volta della Valle d'Aosta e poi toccherà anche al Trentino, con l'obiettivo di non arrivare impreparati alla fine del 2011.

Un passo alla volta si sperimenta la capacità del sistema al fine di rendere la transizione dall'analogico al digitale meno traumatica possibile che riguarderà tutto il territorio. Procedure pilota simili a queste hanno e stanno tuttora riguardando l'intera Unione Europea. In Sardegna è partita anche la sperimentazione della trasmissione di segnale HDTV (Rete4), per ora solo in upscaling dal segnale a definizione standard.

La TV digitale terrestre ha grandi aspirazioni, ad iniziare dal t-Governament che si propone di offrire - attraverso l'elettrodomestico più diffuso sul territorio - un nuovo rapporto con la Pubblica Amministrazione, permettendo di chiedere attraverso il telecomando certificati, interloquire con un medico, consultare una banca dati o presentare istanze.

In più il digitale terrestre a parità di banda occupata consente di trasmettere un numero superiore di canali rispetto al sistema di trasmissione analogico. Inoltre, almeno sulla carta, il digitale terrestre consentirebbe una qualità superiore, promessa da più parti sin dall'inizio della sperimentazione del servizio. Peccato che i fatti siano molto lontani dalle promesse e la qualità video e audio dei canali digitali è molto spesso inaccettabile.

Accanto a tante belle promesse e possibilità, c'è l'aspetto più sconcertante: la volontà di continuare a finanziare l'acquisto di decoder basati sull'algoritmo di compressione MPEG2 che diventeranno obsoleti in pochi mesi. Gli algoritmi moderni, basati sull'MPEG4 (AVC, VC-1), utilizzati ad esempio per Blu-ray Disc e HD DVD, consentirebbero un importante aumento della qualità a parità di banda utilizzata, specialmente se utilizzati con segnali ad alta definizione.

Tra alcuni colleghi c'è chi ipotizza già ripensamenti nel corso del 2008, con il possibile inizio per l'Italia della sperimentazione ad ampio raggio dell' alta definizione su digitale terrestre in formato MPEG4, approfittando degli Europei o delle Olimpiadi, proseguendo di fatto la strada intrapresa dalla RAI nel corso delle olimpiadi invernali di Torino, di cui vi avevamo già parlato in questo articolo

A questo punto c'è solo il rischio che, una volta arrivati a ridosso dell'Analog Switch-Off, ci si renda conto che altri sistemi di trasmissione potrebbero essere molto più versatili e appetibili, ad iniziare dall'IPTV che continua a sorprendere per velocità di crescita e qualità dei servizi, in attesa dell'arrivo del WiMax che potrebbe portare IPTV e HDTV in tempi molto più brevi del digitale terrestre su tutto il territorio italiano.

Fonte: www.key4biz.it - www.dgtvi.it

Commenti (2)

Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - Info
  • NickOne

    14 Aprile 2007, 12:57

    Sono assolutamente d'accordo con l'ultima parte dell'articolo.
    Le attenzioni rivolte dallo stato al digitale terrestre sono mosse al solo profitto o al risparmio di qualche azienda compiacente.

    Ma chiedere un po' di qualità è davvero troppo?

    E pensare che siamo l'unico paese al mondo a trasmettere ancora la F1 in 4:3 tagliando parte dell'immagine 16:9 che è stata adottata dalle TV del resto del pianeta, e che fra l'altro non è neanche in aspect 4:3 ma è pure deforme xche hanno pensato di guadagnare un po' d'immagine comprimendola in orrizzontale!

    Ma non è finita!
    Come molti di voi, in possesso di un avvenieristico schermo 16:9,
    per mantenere corretto l'aspect ratio passerete alla modalità zoom del vostro apparecchio,
    con il risultato fra l'atro di non visualizzare le in formazioni in basso, dove passno i tempi sul giro.

    Riassumendo:
    Non è possibile in nessun modo vedere le auto con le ruote rotonde ,
    la risoluzione nel formato più vicino all'originale è una frazione dell'originale HD e inferiore alle altre trasmissioni pal.

    Adesso vado a vedere le prove e chissa che il futuro arrivi presto con qualche cambiamento in positivo, dato che peggio di così...
  • Charles

    20 Aprile 2007, 12:12

    Finanziamenti statali

    Io non sono assolutamente d'accordo per quello che viene detto sui finanziamenti statali. E' giusto che lo Stato finanzi tecnologie/dispositivi che hanno potenzialmente una pubblica utilità, come i DTT interattivi che permettono di usufruire di servizi della pubblica amministrazione ove disponibili e non importa se questi supportano l'alta definizione oppure no. Contemporaneamente le trasmissioni a definizione standard permettono di avere più canali su una stessa frequenza terrestre risolvendo il problema del numero limitato di canali che si ha oggi con la trasmissione analogica. Non è compito dello Stato finanziare l'HDTV in quanto non solo non porta vantaggi di pubblica utilità (l'alta definizione è un'amenità non certo un'esigenza) ma è una tecnologia che verrà utilizzata prevalentemente per fornire contenuti a pagamento e quindi a vantaggio di aziende private.
    Da sperimentazioni fatte a Londra è risultato poco probabile il poter trasmettere più di un canale ad alta definizione su una stessa frequenza terrestre perchè anche utilizzando la compressione MPEG4 l'occupazione di banda rimane troppo elevata. Io ritengo che l'uso del digitale terrestre per la trasmissione di canali ad alta definizione non sia la scelta più adeguata.

Focus

News