AGCOM contro la pirateria

Gian Luca Di Felice 21 Dicembre 2010, alle 12:13 Cinema, Movie e Serie TV

Il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato all'unanimità il nuovo testa sulla tutela del diritto d'autore, che potrebbe diventare legge entro 60 giorni. Si prevedono tempi duri per i pirati del web in Italia

Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Corrado Calabrò, al termine di un’approfondita analisi che si è avvalsa anche dell’indagine conoscitiva “Il diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica”, ha deciso all’unanimità di porre a consultazione pubblica un pacchetto di iniziative concernenti l’esercizio delle competenze in materia di tutela del diritto d’autore, anche alla luce di quelle che la legge assegna all’Agcom. Le misure poste a consultazione pubblica – che avrà la durata di 60 giorni (e potrà tramutarsi poi in legge)– si caratterizzano per un approccio innovativo che da un lato punta a promuovere misure per favorire l’offerta legale di contenuti accessibili ai cittadini, dall’altro prevede azioni di contrasto per la rapida eliminazione dalla rete dei contenuti inseriti in violazione del copyright. Il tutto, nel rispetto del diritto alla privacy e alla libertà di espressione nonché tenendo conto del quadro tecnologico.

In questa linea, tra le iniziative proposte, figurano innanzitutto una serie di azioni positive per favorire la diffusione di una cultura del diritto d’autore. In particolare queste riguardano:
1) promozione di un’ampia offerta legale di contenuti audiovisivi sul mercato;
2) rimozione delle barriere allo sviluppo di un’offerta legale, favorendo l’accesso ai contenuti premium, l’interoperabilità tra le piattaforme trasmissive e un accorciamento delle “finestre di distribuzione”;
3) attività informativa di educazione alla legalità intesa a rendere agli utenti, in particolar modo i più giovani, maggiormente consapevoli dei rischi generati dalla pirateria;
4) promozione dell’approccio relativo alla diffusione di licenze collettive estese anche in termini di soluzioni che favoriscano economicità e facilità di pagamento da parte dell’utente;
5) sicurezza delle modalità di pagamento (incluse le forme di m-payment);
6) promozione delle forme sperimentali di consumo legale.

A queste azioni si affiancano provvedimenti a tutela del diritto d’autore che si ispirano a best practices internazionali come quelle del Notice and take down (USA), che riguardano il gestore del sito e non il singolo utente. In quest’ottica, l’Agcom si pone come “garante” del corretto funzionamento di un sistema che prevede:
1) richiesta di rimozione dei contenuti al gestore del sito o al fornitore del servizio di media audiovisivo da parte del titolare del diritto o copyright;
2) segnalazione all’Autorità della mancata rimozione dei contenuti decorse 48 dall’inoltro della richiesta;
3) verifica da parte dell’Autorità attraverso un breve contradditorio con le parti;
4) ordine di rimozione qualora risulti l’illegittima pubblicazione di contenuti coperti da copyright.

L’Autorità ritiene che la misura della rimozione selettiva sia appropriata nei casi in cui non tutti i contenuti del sito web violino il diritto d’autore e siano collocati sul territorio italiano. Per i siti che hanno il solo fine della diffusione di contenuti illeciti sotto il profilo del diritto d’autore o i cui server sono localizzati al di fuori dei confini nazionali, vengono ipotizzate due soluzioni alternative per le quali si chiede il parere degli operatori:
- predisposizione di una lista di siti illegali da mettere a disposizione degli internet service provider;
- possibilità, in casi estremi e previo contraddittorio, dell’inibizione del nome di dominio del sito web, ovvero dell’indirizzo IP.

Tra le azioni poste a consultazione pubblica figura anche l’istituzione presso l’Autorità di un apposito Tavolo tecnico tra tutti i soggetti interessati con il compito di approfondire le problematiche applicative per un’efficace adozione delle misure ipotizzate. L’Agcom ha infine deciso di segnalare al Governo e al Parlamento l’opportunità di una revisione complessiva delle norme sul diritto d’autore che risultano inadeguate allo sviluppo tecnologico e giuridico del settore.

Non mancano le perplessità e arrivano direttamente da un consigliere dell'AGCOM, Nicola D'Angelo che in un'intervista a "La Repubblica" dichiara: "Credo sia inutile premettere che il diritto d'autore vada tutelato. È giusto, ma bisogna trovare forme di tutela che devono tuttavia essere adeguate alle forme tecnologiche che la rete ha dato alla diffusione dei contenuti. Dove comincia il dissenso è che, con l'intento di tutelare il diritto d'autore, si arrivi a pensare che l'autorità debba ricevere dai fornitori di accesso tutti i dati di traffico degli utenti. La stessa autorità dovrebbe poi capire se siano ravvisabili in quei dati degli usi illeciti. Noi saremo l'unico paese che delega la materia della regolazione, oltreché della vigilanza, ad un'autorità amministrativa. Negli altri paesi sono stati i Parlamenti a discutere, si è intervenuti con lo strumento legislativo. E in generale ci si è mossi tenendo, come modelli di intervento, due possibili modalità: la regolazione per via legislativa oppure l'autoregolamentazione dei soggetti coinvolti. A tutti gli effetti si tratta di "diritti di rilievo costituzionale". Non si può dimenticare infatti che si sta parlando di "libertà di comunicazione, segretezza delle comunicazioni, libertà di espressione, libertà di iniziativa economica […] privacy e diritto di accesso ad Internet che l'Unione europea ha recentemente qualificato come diritto costituzionale del cittadino europeo". La discussione di carattere legislativo sarebbe più idonea a trattare questi aspetti, mentre qui da noi vengono deferiti ad un organo di tipo amministrativo che ha forme di responsabilità più blande. Questo è il vero tema di dubbio di tutta questa vicenda. Che non sarebbe esistito se si fosse scelta una delle due strade, quella della legge o quella dell'autoregolamentazione (come è successo in Gran Bretagna)". 

Nicola D'Angelo chiude poi con un'altra preoccupazione al quanto rilevante: "Chi controllerà il controllore? Proprio perché parliamo di strutture di tipo amministrativo. Non siamo di fronte all'autorità giudiziaria, che ha le sue regole e prevede un presidio di garanzia anche per i soggetti che sono toccati dall'azione della stessa. Il chi controlla i controllori tecnici è un problema assai serio."

Fonte: AGCOM, La Repubblica

Commenti (44)

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  • Spiro185

    29 Dicembre 2010, 17:52

    E' proprio così...
  • Daniel24

    29 Dicembre 2010, 20:12

    Originariamente inviato da: dino2008
    La pirateria si combatte con il buon senso , non inasprendo le leggi.


    Mi sa che non ti sei accorto che non siamo in Svezia, siamo in Italia...
    Il buon senso non esiste, esiste solo il mi conviene
  • gabrieles2

    29 Dicembre 2010, 23:05

    ma ci sono proprio siti in bella vista dove scaricare film e quant'altro tramite portali di consivisione(rapidshare,megaupload ecc.),come fanno a non chiuderli?
  • robertocastorina

    29 Dicembre 2010, 23:27

    Perchè lo share, inteso come condivisione di ciò che si possiede e che è proprio, è legalissimo se lo si fa senza scopo di lucro; inoltre è presente molto materiale video senza copyright, ad esempio i film con i diritti d'autore scaduti o serie televisive e anime indipendenti mai distribuiti da nessuno. Qualche volta si riesce a chiuderne qualcuno (che poi prontamente riapre in qualche isola sperduta del pacifico...), ma spesso non si riesce e addirittura in alcuni, al momento della registrazione, ti fanno accettare una dichiarazione in cui si garantisce che si scaricherà solo materiale di cui si possiede l'originale (o non protetto da diritti d'autore) e che in caso contrario gli amministratori non saranno ritenuti responsabili...
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