Occhiali 3D: ANEC e ANEM rispondono

Emidio Frattaroli 17 Marzo 2010, alle 14:52 AV Professional

ANEC e ANEM, le due associazioni che riuniscono gli esercenti cinematografici, rispondono con determinazione alle probabili misure restrittive sull'adozione di occhiali 3D al cinema

Roma, 17 Marzo 2010. L’Anec e l’Anem esprimono "fortissima preoccupazione" in merito alla confusione in atto riguardo la questione “occhiali 3D”. "Siamo di fronte ad una vera e propria campagna di ingiustificato allarmismo e di non corretta informazione. Al fine di scongiurare l’adozione di azioni restrittive della libertà di mercato e di non contribuire a procurare allarme ingiustificato, si ricorda che oltre 14 milioni di spettatori hanno visto in Italia film in 3D decretando un successo in costante crescita e che gli episodi conosciuti di reali conseguenze a seguito della visione di questi film che richiedono l’uso degli occhiali sono assolutamente trascurabili".

"Non neghiamo", continuano le associazioni, "l’autorevolezza del Consiglio Superiore della Sanità, ma ci domandiamo come mai non siano state ascoltate le aziende produttrici, come mai non siano state ascoltate le aziende dell’esercizio, come mai non siano state valutate le differenze tra i vari sistemi di proiezione, come mai non si sia entrati nel merito specifico. Autorevoli esperti in oftalmologia italiani e stranieri hanno valutato in modo ben diverso i rischi e le conseguenze collegati ad una visione di questi film, che sono proposti in tutto il mondo senza l’insorgere delle polemiche sollevate in Italia".

"Le Associazioni degli esercenti richiedono urgentemente un esame più approfondito della problematica prima della adozione di qualunque provvedimento e una valutazione che tenga conto anche delle legittime opinioni e conoscenze della professione cinema. Gli esercenti ribadiscono che la tutela dei consumatori è loro interesse primario, tanto quanto la tutela degli investimenti economici e produttivi che hanno consentito il ritorno di tanti spettatori al cinema e la conseguente tutela della occupazione specifica addetta".

"Si è consapevoli che fra poco avremo la diffusione casalinga dei sistemi 3D, sempre con gli occhiali e senza alcun controllo temporale del loro utilizzo? Si è consapevoli che i vari sistemi di proiezione in 3D con l’utilizzo dei propri specifici occhiali non sono compatibili tra loro e quindi non si tratta di fare una scelta tra “monouso” e “riutilizzo”, ma tra un sistema tecnologico e un altro (per esempio tra l’utilizzo di occhiali polarizzati o occhiali attivi o passivi)?" "Di tutto questo e altro l’Anec e l’Anem sono pronte a discutere in tutte le sedi competenti".

Fonte: www.giornaledellospettacolo.it

Commenti (13)

Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - Info
  • Aidoru

    18 Marzo 2010, 01:04

    Attenzione: tanto per chiarire, siamo obbligati a segnalare chiaramente che l'utilizzo degli occhiali 3D è *controindicato* per i bambini al di sotto dei 6 anni, e che per gli adulti dovrebbe essere *limitato* a 1 spettacolo.

    Non siamo obbligati a *non* consentire l'accesso.
  • robertocastorina

    18 Marzo 2010, 09:31

    Originariamente inviato da: faaezz
    Pensate che quando ho detto alla mia bimba che non potremmo andare a vedere Alice 3d perchè è piccola si è messa quasi a piangere.

    Puoi sempre farglielo vedere in 2D, non credo che per tua figlia sarà un problema
  • faaezz

    18 Marzo 2010, 16:27

    Ovviamente, solo che lei era già catturata dalla magia del 3d
« Precedente     Successiva »

Focus

News