L’evoluzione dell’audio: da Mono a Smart

Franco Baiocchi 22 Giugno 2018, alle 11:37 Audio

Michael Mauser, Presidente della divisione "Audio Lifestyle" del gruppo Harman, ricostruisce l’affascinante evoluzione dell’audio, per poi dare un’interessante occhiata al futuro delle innovazioni acustiche che attendono le nostre orecchie. 

Michael Mauser, Presidente della divisione "Audio Lifestyle" del gruppo Harman, ricostruisce l’affascinante evoluzione dell’audio utilizzando soprattutto le importanti innovazioni introdotte dalle aziende della galassia Harman per poi dare un’interessante occhiata al futuro delle innovazioni acustiche che attendono le nostre orecchie.

”Forse non ce ne rendiamo conto, ma la tecnologia audio digitale è uno dei nostri compagni più stretti. Chi non ascolta musica, podcast, guarda la TV o film sul proprio smartphone? Oggi, l’entertainment audio e video è immediatamente accessibile in ogni momento del giorno o della notte, a casa, al lavoro o in movimento. Sebbene il lusso di un’esperienza audio digitale “always on” personalizzata e portatile venga ormai data per scontata, in effetti si tratta di un fenomeno relativamente recente. Guardando al passato, è possibile ricostruire l’affascinante evoluzione dell’audio, per poi dare un’interessante occhiata al futuro delle innovazioni acustiche che attendono le nostre orecchie. 


Michael Mauser, Presidente della divisione "Audio Lifestyle" del gruppo Harman

Si è a lungo creduto che la registrazione di “Mary Had a Little Lamb” fatta da Thomas Edison nel 1878 sia stata la prima a catturare la voce umana, ma un’altra registrazione scoperta di recente, fatta dal francese Édouard-Léon Scott de Martinville, di un verso della canzone popolare francese “Au Clair de la Lune” anticipa la registrazione di Edison di 17 anni. De Martinville realizzò la registrazione di 20 secondi utilizzando una sua invenzione, il Fonautografo, in grado di trascrivere le onde sonore ma non di riprodurle. Il Fonografo di Edison riuscì a compiere un passo in più rispetto al Fonautografo, registrando il suono su un cilindro ricoperto di alluminio che poteva essere riprodotto.

 
- click per ingrandire -

Emile Berliner migliorò ulteriormente il processo inventando il Grammofono, in grado di riprodurre dischi invece di cilindri. Il disco divenne quindi il mezzo standard per la registrazione sonora, dominando il mercato audio fino alla fine del XX secolo. Ascoltando vecchie registrazioni, si ottiene un’impressione imperfetta del fascino e della potenza della voce umana. La tecnologia audio del tempo non era solo monoaurale (o “mono”), ma anche a bassa fedeltà. Se una registrazione mono può essere adatta per le conversazioni, non rende giustizia alla profondità e all’ampiezza della musica e degli altri suoni.


- click per ingrandire -

Tuttavia, la registrazione monoaurale era rivoluzionaria per l’epoca. Immaginiamo di vivere all’inizio del XX secolo – tutti i film erano muti, con i dialoghi resi attraverso gesti e titoli. The Jazz Singer, il primo “film sonoro”, ha fatto il suo debutto negli Stati Uniti nel 1927. Non sorprende che agli appassionati di cinema piacesse quello che sentivano: all’improvviso, all’intera industria cinematografica servivano apparecchiature audio. Nel tentativo di migliorare la tecnologia dei film sonori, Douglas Shearer degli MGM Studios e James B. Lansing, il futuro fondatore di JBL, crearono un sistema di altoparlanti a forma di cono così efficace da ricevere un Academy Award.

Nel 1931, l’ingegnere elettronico inglese Alan Blumlein tornò a casa dopo aver visto un film, frustrato dal fatto che il suono sullo schermo potesse essere sentito unicamente da un solo altoparlante nella stanza. Come reazione, inventò il sistema audio stereo in uso ancora oggi. Cercando di ricreare le caratteristiche multidirezionali del campo sonoro, il suono stereofonico di Blumlein dava una sensazione di spazio relativo – e permetteva alla musica di suonare come avrebbe dovuto.


- click per ingrandire -

Passando agli anni ’40, artisti come Les Paul iniziarono a sperimentare registrazioni multi-track, aprendo la strada allo sviluppo dei 4- e 8-track. Nel 1953, AKG inventò il primo microfono cardioide dinamico al mondo, il D12, le cui qualità soniche l’hanno portato alle stazioni radio, ai teatri e agli studi di registrazione, definendo lo standard per le trasmissioni vocali del tempo. Il suo successore, il D19, come è noto è stato utilizzato dagli Abbey Road Studios per molte sessioni di registrazione dei Beatles.


- click per ingrandire -

Gli 8-track hanno ceduto il passo alle "compact cassette", il cui successo commerciale è arrivato a metà degli anni ’60. Basate sulla tecnologia di registrazione su nastri magnetici inventata nel 1930, la cassetta è diventata un formato estremamente popolare. Costanti miglioramenti della qualità, così come innovazioni come il lettore di cassette portatile, hanno fatto sì che ci si potesse divertire con i nastri ovunque – e così è stato.


- click per ingrandire -

Gli anni ’80 hanno segnato un cambiamento di paradigma nel mondo audio con l’arrivo del Compact Disc, che utilizzava la tecnologia laser ottica per registrare e riprodurre segnali audio digitali. Dopo soli tre anni dal lancio dei primi titoli nel 1982, fu venduto un milione di lettori CD. I primi dispositivi portatili seguirono velocemente, così come la prima autoradio con lettore CD integrato, distribuito dall’azienda di audio tedesca Becker nel 1985.

Con la sostituzione della registrazione analogica con quella digitale nel settore della musica, l’elaborazione del segnale digitale (DSP) decollò. I progressi nel campo della microelettronica resero possibile manipolare i segnali di una registrazione digitale in molti modi diversi, per esempio filtrando rumori indesiderati, comprimendo il segnale per una trasmissione più veloce e creando effetti per dare forma e migliorare il suono della musica. Il DSP integrato per i dispositivi elettronici è cresciuto in termini di popolarità e affidabilità, portando a una svolta nello sviluppo di caratteristiche audio e qualità, anche in auto. Lanciato nel 1997, il Becker Energy 350 fu la prima combinazione digitale/DSP su un amplificatore per auto.

Una nuova pietra miliare nell’audio digitale è arrivata negli anni ’90 con il formato MPEG audio layer III, o MP3. Nato da un desiderio comune nel settore di standard di codifica audio, l’MP3 comprimeva i file audio digitali per un trasferimento semplice di elevata qualità. Sebbene non sia stato un successo immediato, la crescita di Internet è stata un trampolino di lancio per l’MP3, sostanzialmente affermandolo come lo standard indiscusso della musica online, dal download alla condivisione dei file, fino alla forma più recente di fruizione della musica: lo streaming.


- click per ingrandire -

Alla luce di questa evoluzione semplicemente incredibile, cosa c’è in serbo per il futuro dell’audio? Divertirsi attraverso tecnologie smart connesse come il Bluetooth e il Wi-Fi è la nuova norma. Con il trascorrere del tempo, vedremo sempre più soluzioni audio smart, come assistenti virtuali con Intelligenza Artificiale e tecnologia di controllo vocale, sistemi audio in-car che forniscono zone sonore individuali e funzionalità di conferencing, e veicoli autonomi dotati di assistenti digitali a controllo vocale, funzionalità IoT car-to-home, realtà virtuale e aumentata e molto, molto altro. L’esperienza audio che ci attende sarà certamente sempre più connessa, sempre più intuitiva e sempre più immersiva. Se il paesaggio sonoro è passato da mono a stereo a smart, una cosa è rimasta invariata: la capacità del suono registrato di toglierci il fiato. Dal 1877 non ha mai smesso di sorprenderci, e non smetterà mai".

 

Commenti

Focus

News