Warner e limiti dello studio 8K vs. 4K
In questi giorni quasi tutte le testate specializzate sono cadute nella "trappola" di Warner e della comparativa fatta tra contenuti 4K e 8K: vi spieghiamo quali sono i punti critici
Dallo scorso 28 febbraio, molte testate specializzate hanno pubblicato i risultati di uno studio effettuato da Warner sulle differenze percepite tra contenuti visualizzati a risoluzione 8K e 4K, con una platea di 139 persone a cui è stata anche misurata l'acutezza visiva. I contenuti a risoluzione UHD 8K sono stati scalati anche a risoluzione UHD 4K e poi riportati a risoluzione 8K, quadruplicando i pixel, quindi senza nessuna interpolazione: in pratica, al contenuto "originale" a risoluzione UHD 8K è stato affiancato alla cieca il contenuto scalato in 4K, quest'ultimo riportato a risoluzione 8K senza che potesse intervenire lo scaler del TV. Con l'eccezione degli amici di Hardware Upgrade, tutte le altre testate hanno riportato i risultati senza verificare i punti critici dello studio.
Le 139 persone sono state divise in 27 gruppi da 5 persone, più un gruppo di 4 persone. Ogni gruppo prevedeva due persone nella prima fila, a circa 1,5 metri dallo schermo (5 piedi), oltre ad altre due o tre persone in seconda fila a circa 2,7 metri dallo schermo (9 piedi), con rapporto di visione rispettivamente pari a 0,8:1 per la prima fila e 1,4:1 per la seconda fila. I contenuti 8K e 4K sono stati proposti alla cieca e identificati dalle lettere A e B. Il sistema di votazione prevedeva sette possibilità: oltre alla parità, gli osservatori avevano a disposizione tre gradi di preferenza per la versione 4K oppure 8K, ovvero "leggermente meglio", "meglio" e "molto meglio".
I contenuti selezionati erano 7, con durata di circa 10 secondi ciascuno, preparati in formato DPX non compresso a 10 bit per componente, in HDR10 e con valori di maxCLL e maxFALL riassunti nella tabella qui in alto. due clip sono state selezionate da Dunkirk (primo piano e grandangolo), due dalla serie TV a puntate "The Tick", due da lungometraggi Pixar (A Bug Life e Brave) e uno da un documentario naturalistico girato da Stacey Spears.
Tutti le clip sono state riprodotte con un PC ben carrozzato, con CPU Intel Core i9, scheda nVidia GTX 1080ti, SSD in RAID ma soprattutto una scheda Blackmagic Design DeckLink 8K Pro, con quattro uscite SDI 12G a risoluzione 4K per ogni quadrante dello schermo, quattro convertitori AJA Hi5-12G per convertire il segnale SDI in HDMI e infine il convertitore Astrodesign SD7075 per riunire i quattro segnali HDMI 2.0 4K in un solo segnale HDMI 2.1 8K e inviato poi al TV OLED di LG electronics con diagonale di 88" e base di 195 centimetri.
I punti critici dello studio
Prima di arrivare ai risultati, analizziamo i punti critici di questo studio. Lo schema qui in alto riassume l'acutezza visiva di tutte le 139 persone utilizzate per il test. Il campione selezionato è composto per il 40% da persone con un'acutezza visiva al di sotto dei 10/10, tra cui quasi il 15% con acutezza mediocre, ovvero inferiore a 7/10. Un terzo del campione ha un'acutezza visiva sufficiente, pari a 10/10 e solo un quarto con acutezza superiore a 13/10. Con questa acutezza visiva media e con il rapporto di visione più elevato scelto per il test (quello della seconda fila), sarebbe già improbabile apprezzare differenze tra contenuti 8K e 4K.
Anche i contenuti selezionati destano molte perplessità. Nelle clip non ci sono contenuti televisivi 8K 60p o 50p, soprattutto con profondità di campo elevata. Al contrario sono stati scelti quasi esclusivamente contenuti con taglio "cinematografico", quindi con lunghezza focale generalmente ridotta, quindi con rapporti d'apertura molto elevati, oppure estremamente ridotti come nella sequenza della spiaggia di Dunkirk, quindi con risoluzione e dettaglio modesti. In particolare, ammesso - e non concesso - che la risoluzione del negativo 65mm IMAX usato per le sequenze di Dunkirk fosse effettivamente a risoluzione 8K (e abbiamo molti dubbi a tal proposito), servirebbe una scansione 12K di tale negativo, per poi scalarlo a risoluzione 8K, per preservarne tutte le informazioni di risoluzione. Invece è stato effettuato direttamente una scansione a risoluzione 8K, con tutti i limiti del caso.
Le due sequenze dalla serie "The Tick" e la clip dal documentario di Stacey Spears sono state girate con una camera RED a risoluzione nativa 8K. Anche in questo caso è necessaria una precisazione. I sensori delle camere sono coperti da un filtro colore di tipo Bayer in modo che 1/4 dei pixel siano rossi, 1/4 blu e 2/4 di colore verde. Per avere un girato effettivamente a risoluzione 8K servirebbe un sensore almeno a risoluzione 12K. Per lo stesso principio, per avere materiale a risoluzione 4K bisognerebbe utilizzare sensori a risoluzione 6K. C'è anche da dire che nel "cinema" direttori della fotografia e registi danno molta più importanza ad alti aspetti dell'immagine, mentre risoluzione dettaglio non sono certo ai primi posti. Bisogna anche aggiungere che la risoluzione nativa del sensore non ci dice qual è la risoluzione del contenuto acquisito poiché quest'ultimo è limitato dal rumore e dalla sensibilità selezionata, dall'obiettivo e dalle sue impostazioni (soprattutto dal diaframma) e ovviamente anche dai tempi dell'otturatore e dai movimenti di macchina.
Soltanto i rendering dei due filmati Pixar possono essere considerati effettivamente a risoluzione nativa 8K ma anche in quel caso bisogna considerare tre aspetti fondamentali: 1- il "motion blur" aggiunto in fase di rendering nelle immagini in movimento per ammorbidire il dettaglio in modo da rendere l'incedere a 24p meno fastidioso; 2- la profondità di campo dell'inquadratura; 3- l'effettiva disponibilità di dettagli ad altissima frequenza in una zona "a fuoco" in modo che le differenze tra 8K e 4K siano presenti e visibili. Al contrario, i contenuti televisivi a risoluzione 8K sono "fotografati" con inquadrature grandangolari, con movimenti di macchina limitati o addirittura assenti, con frequenza di quadro più che doppia rispetto al cinema e con lunghezza focale molto elevata, in modo che sia tutto a fuoco.
Il commento dei risultati
Con queste premesse, i risultati hanno svelato che la maggior parte delle persone del campione selezionato non hanno rilevato differenze tra la riproduzione di contenuti a risoluzione 8K e 4K. In realtà, selezionando soltanto il campione con acutezza visiva più elevata, è risultato chiaro che la stragrande maggioranza di persone del campione ha preferito di gran lunga la visione a risoluzione 8K ma solo per due clip: quella da "A Bugs Life" e l'altra dal documentario di Stacey Spears, probabilmente quelli con più elementi ad alta risoluzione chiari e percepibili. Un'analisi del genere, pur con tutti i limiti che abbiamo sottolineato, certifica soltanto che i contenuti cinematografici potrebbero non avere vantaggi dal passaggio alla distribuzione a risoluzione 8K. Questa conclusione però non porta nulla di più a quello che era già assodato da anni: per il momento il Cinema rimarrà a risoluzione 4K anche perché non esiste oggi una soluzione per produrre un proiettore con ottica realmente 8K e i costi per un LED wall a risoluzione 8K sono troppo elevati.
D'altra parte, non bisogna dimenticare che la risoluzione 8K trarrà vantaggio soprattutto dai contenuti televisivi, quindi con frequenza di quadro che oggi è ferma a 50p o 60p ma che in futuro arriverà fino a 100p e 120p, proprio per evitare che frequenze di otturazione troppo lunghe possano limitare dettaglio e risoluzione delle immagini in movimento. Inoltre la risoluzione 8K dei TV presenta un ulteriore vantaggio: poter applicare una maschera di contrasto sul materiale a risoluzione nativa 4K in modo da aumentarne il dettaglio senza sacrificarne la risoluzione. Negli ultimi due anni abbiamo condotto vari esperimenti nei punti vendita e in fiere di settore, in collaborazione con Samsung, in modo da far verificare alle persone i vantaggi della risoluzione 8K, con risultati molto diversi rispetto a quelli di Warner. Nel nostro caso però il materiale era preparato proprio per esaltare risoluzione e dettaglio con impostazione televisiva e non certo cinematografica.
Commenti (17)
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Originariamente inviato da: rossoner4ever;5034372Permettimi di dissentire... per me è proprio così. Sarò stupido. E mi riferisco anche ai contenuti televisivi... dove per notare quel minimo vantaggio si deve stare a distanze di visione per me assurde.Originariamente inviato da: rossoner4ever;5034639Questo non è corretto. Il rapporto tra base dello schermo e distanza dallo stesso dipende soprattutto dall'acutezza visiva ed è stato ampiamente dimostrato che, con i contenuti giusti, basta anche un rapporto 1,2:1 per vedere le differenze, anche con materiale 4K ma con scaling e maschera di contrasto attivate. Questo si traduce in circa 2 metri di distanza per un 75/77 oppure poco più di 1,7 metri per un 65. Chi ha un'acutezza visiva più elevata, superiore ai 10/10 (e fortunatamente siamo un tanti), apprezzerà le differenze da più lontano.L'8K è inutile anche su 130 pollici (che è lo schermo che utilizzo io)... perché per apprezzare i benefici dovresti stare intorno ai 2 m di distanza. Si può guardare uno schermo di 3 m di base da una distanza del genere?....[CUT]
L'esempio dello schermo da 130 è fuorviante. Uno schermo del genere ha quasi 3 metri di base e da quella distanza basterebbe stare anche a poco più di 3 metri per godere del vantaggio di risoluzione e/o dettaglio. Il problema è che attualmente un proiettore 8K non esiste e anche quelli 4K hanno comunque limiti legati alla qualità dell'ottica che difficilmente verranno risolti a prezzi ragionevoli. Per fare un paragone, uno schermo OLED con 4 subpixel molto piccoli rispetto alla matrice, consentirà di apprezzare le differenze di risoluzione da una distanza enormemente superiore rispetto ad un proiettore, a parità di dimensione dello schermo. Perché nel TV i pixel sono tutti a fuoco e con una distanza siderale tra un pixel e l'altro rispetto ad un proiettore che, al contrario, deve fare i conti con l'uniformità della messa a fuoco, con disallineamenti delle matrici e/o aberrazioni delle ottiche.
C'è anche da dire che un TV 8K non è per tutti nel senso che alcuni vantaggi vanno anche spiegati e fatti vedere. Esattamente come per i sistemi HDR o per l'aumento delle dimensioni dei gamut. E da questo punto di vista gli eventi con i prodotti dal vivo sono indispensabili. Quello che voglio dire è che il pubblico va anche educato. anche se, a dirla davvero tutta, andrebbero educati anche i giornalisti specializzati e i vari blogger e opinion leader...
Emidio -
Originariamente inviato da: adslinkato;5034498Non sono d'accordo. Per due motivi. Il primo è che l'aumento delle dimensioni dei display è completamente svincolato dall'arrivo dei modelli con dimensione superiore. Nell'anno 2000 su Digital Video ancora facevamo recensioni su TV CRT da 32. Oggi la diagonale main-stream è quasi raddoppiata e il prezzo di un 82 di qualità sufficiente è sempre più vicino ai 2.000 Euro. Il secondo motivo è che i vantaggi di avere un pannello 8K ci sono e sono dimostrabili scientificamente e anche sul campo, a meno che l'acutezza visiva sia talmente mediocre da rendere tutto molto difficile.... credo che qualche altra cosa nuova debbano inventarsela per supportare un formato il cui scopo già scritto nelle stelle è quello di consentire produzione di formati di display (anche componibili?) molto più grandi degli attuali...[CUT]
Emidio -
Originariamente inviato da: Emidio Frattaroli;5034645Non sono d'accordo. ... cut ... . Il primo è che l'aumento delle dimensioni dei display è completamente svincolato dall'arrivo dei modelli con dimensione superiore. Nell'anno 2000 su Digital Video ancora facevamo recensioni su TV CRT da 32. Oggi la diagonale main-stream è quasi raddoppiata ..........[CUT]
Su questo sono perfettamente d'accordo anche io.
Anche perché ad un certo punto non sarà più così semplice trasportare, installare ed eventualmente manutendere display con diagonali troppo elevate, per il semplice motivo che .... non ci staranno nelle pareti medie dei salotti di domani.
Ok gli OLED arrotolabili e quello che si vuole, ma comunque il concetto di grande è meglio ha i suoi limiti.
Poi una precisazione da vecchio tecnico video declassato:
Originariamente inviato da: adslinkato;5034645l'8K/SUHD
La super UHD non esiste, come non è mai esistita la full HD ma era tutta e solo HD (720i/p e 1080i/p per lo standard) .... sono denominazioni commerciali che lasciano il tempo che trovano, e soprattutto che cambiano col vento che tira (leggasi del genio del marketing di turno).
I formati della UltraHD sono 4K 2160p ed 8K 4320p.
Proprio per evitare possibili confusioni con lo standard DCI sulla 4K è utile aggiungere UHD (visto che fra i due standard la risoluzione base è diversa", ma sulla 8K non c'è pericolo di sbagliarsi, visto che non è uno standard cinematografico.
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Originariamente inviato da: Emidio Frattaroli;5034644Questo non è corretto. Il rapporto tra base dello schermo e distanza dallo stesso dipende soprattutto dall'acutezza visiva ed è stato ampiamente dimostrato che, con i contenuti giusti,
Grazie per la risposta Emidio. Cosa intendi con contenuti giusti? Per quanto riguarda contenuti cinematografici in tutte le prove che mi è capitato di fare sia sul mio impianto che su altri, che su tv di 65/75 pollici già posizionandomi alla distanza per notare differenze tra 2K e 4K comuncio ad avere fastidi per la troppa vicinanza... se mi dovessi avvicinare ancora di più per l'8k dovrei muovere il collo a destra e a sinistra per vedere l'intero schermo. Per la cronaca ho 12/10.
[COLOR=#000000] Uno schermo del genere ha quasi 3 metri di base e da quella distanza basterebbe stare anche a poco più di 3 metri per godere del vantaggio di risoluzione e/o dettaglio.[/COLOR]
Questa affermazione mi stupisce molto. Un rapporto di visione 1:1 o di poco superiore sapevo essere corretto per il 4K. -
Questo test è in partenza poco attendibile, paralano di contenuti 8K.. quali?
le immagini che hanno preso come reiferimento non sono 8K native, al massimo le scene IMAX di Dunkirk, di cui la versione migliore disponibile è il DI 4K, le immagini upscalate in 8K saranno senza dubbio eccelenti, ma non al pari di immagini catturate realmente in 8K e riproposte realmente in 8K, e non scalate in DI 4K o addirittura 2K per i film d'animazione come BRAVE, di cui non esiste nessun 4K essendo il film nativo 2K, senza contare tutto gli altri punti.
Invece di perdere tempo e denato a fare questi test-farlocchi, di cui alle masse non frega niente e capisce poco o niente, che investissero tempo e risorse nella sostanza, nel portare il catalogo Criterion anche da noi, e non solo ROMA o i film Netflix, e che ci rimetessero l'audio DD 5.1 ultra-compresso in italiano, nelle future uscite Blu-ray 3D, che conotinuano ad uscire nelle resto dell'Europa, di cui facciamo parte solo formalmente in termini di considerazione da parte delle major americane, dove paesi più piccoli come la Polonia, Ungheria ed Olanda, hanno la loro traccia doppiata nei dischi 3D, mentre noi siamo stati tagliati fuori, immagino che in quei paesi i Blu-ray 3D li vendono come il pane, per averci tolto il posto?
Non sono certo delle ragioni, per cui una casa di produzione cinematografica si debba mettere a fare test con materiale cinematografico non conforme allo standard 8K, su delle tv e non i sala?
Forse paura che l'avvento dell'8K nel mercato domestico, di cui primi ad adottarlo come standard saranno lo streaming ed i canali a pagamento (fibra e satellite), possano spingere ulteriormente, futuri possesori di nuove tv 8K, a recarsi ancora meno al cinema, perchè la qualità dell'immagini che hanno a casa è nettamente superiore a quella in sala, da sembrave al cofronto;
ancora oggi, molte sale non riescono neppure a dare una proiezione nitidia, luminosa ed uniforme in un 2K dignitoso?
ma anche alcune presunte installazioni 4K, tipo quelle che montano proiettori Nec, lasciano molto a desiderare come resa, e troppe sale piccole dotate di 4K di qualità, non bastano a giustificare la spesa per due persone o una famiglia ad andare in sala.
Il successo imminente, tra uno o due anni del 8K, in un ambito domestico, porterebbe a dover necessariamente ad aggiornare le sale, che ancora oggi in poche hanno sistemi come il Dolby Atmos, proiettoria a laser 3D, ed HFR, oltre a dover sostituire ed aggiornare le attrezzature di ripresa dei futuri film, per poter sfruttare l'8K, dove sulla carta, neppure una Alexa65 potrebbe sfruttare appieno il formato 8K, e a patto di creare anche un DI 8K;
oppure tutto ciò è una mera operazione di markenting, concordata con qualche costruttore di tv o coloro che vogliono far continuare a vivere il formato UHD 4K, sia a livello hadrwere che softwere, in quanto gli interessi in gioco ci sono, nel ritardare l'ascessa del 8K ed altri standard futuri?!? -
Non posso che sottoscrivere quanto scritto da Emidio, allo stato attuale è ipotizzabile che tra un paio di anni molti avranno tv di dimensioni superiori a quelle attuali e già molti hanno una tv dai 75 in su.
Il mercato spinge in vario modo per l'arrivo di schermi componibili, srotolabili e chissà cosa, non credo siamo molto lontani dal poter inserire a casa televisori da 100 e più, l'8k segue di pari passo l'aumento di dimensioni, sarebbe, infatti, più corretto iniziare a parlare di DPI invece che di risoluzione pura, in modo da far capire meglio l'utilità o meno del 4k, 8k, o di quello che verrà.
Perchè un 85 4k ha una risoluzione minore (per cm quadrato) di un monitor da 24 1080p e credo sia più utile capire la densità dei pixel di uno schermo più del numero di pixel che hanno montato. -
Io dico che non bisogna paragonare le pere con le mele.
Un monitor da 24 2k lo utilizzi per scopi totalmente diversi rispetto all'utilizzo di un TV/VPR. Ed a una distanza completamente diversa.