IBC: Sony CineAlta F65 120fps in 4K

Emidio Frattaroli 10 Settembre 2012, alle 10:08 4K e 8K

Con il nuovo firmware 2.0 della Sony CineAlta F65, arriva la possibilità di registrare a risoluzione 4K fino a ben 120 fotogrammi per secondo, con effetti di slow motion a piena risoluzione e di qualità strepitosa

Amsterdam, settembre 2012. La CineAlta F64, l'ammiraglia tra le camere Sony con registrazione fino a risoluzione 4K, presentata nella sua versione funzionante solo pochi mesi fa, si arricchisce di nuove funzioni. Con la disponibilità del nuovo firmware 2.0, arriva finalmente la possibilità di registrare in formato non compresso e fino a 120 fotogrammi per secondo, come era stato promesso dal costruttore giapponese.

L'alta velocità di acquisizione si sposa benissimo con la sensibilità molto elevata della camera, con il basso rumore video, la straordinaria gamma dinamica a disposizione e la profondità inaudita dei colori. All'interno dello stand abbiamo assistito ad una clip dimostrativa, proiettata su schermo da circa 8 metri di base con un proiettore Sony R320 per cinema digitale, anch'esso a risoluzione 4K.

Gli slow motion che abbiamo potuto osservare, a distanza molto ravvicinata (eravamo a circa di 3 metri dallo schermo) sono semplicemente bellissimi. Peccato soltanto che nel filmato dimostratico che è stato prodotto, il direttore della fotografia abbia cercato come al solito una profondità di campo molto ridotta, per dare alle immagini un aspetto più "cinematografico".

Nel frattempo, le prime produzioni con la F65 sono già iniziate, sia per il cinema che per la televisione (fiction, musica e pubblicità). Per poter osservare al cinema le prime produzioni in 4K dovremo però attendere la prossima primavera, quando i primi due film, ("Oblivion" di Joseph Kisinski e "After Earth" di Shymalan), saranno pronti per la distribuzione.

Per maggiori informazioni su Sony F65: www.sony.it/pro/hub/home

 

Commenti (7)

Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - Info
  • gius76

    10 Settembre 2012, 14:21

    Una curiosità sui colori.... questa straordinaria macchina ha una incredibile profondità dei colori, cioè un gamut estesissimo che credo vada oltre quello delle specifiche DCI, giusto? Come potranno quindi tali colori essere apprezzati appieno al cinema e/o dal pubblico in genere? Non potranno? Perché se i colori dei film in digitale devono comunque essere codificati nello spazio standard del DCI, allora certi colori saturissimi rimarranno intrappolati (per ora) nei file raw prodotti dalla telecamera. E' esatto o sto sbagliando qualcosa?
  • wercide

    10 Settembre 2012, 14:59

    E' corretto, questa cinepresa registra a 16bit, mentre le specifiche DCI stabiliscono che il massimo è 12bit.
  • gius76

    10 Settembre 2012, 15:27

    Un numero di bit elevato in ripresa permette maggiori possibilità in fase di editing, ma per il risultato finale 12 o anche 10 sono già tantissimi, soprattutto considerata la gamma dinamica dei proiettori da cinema
  • Emidio Frattaroli

    10 Settembre 2012, 16:20

    Fermi tutti: profondità in bit e gamut colore sono due cose completamente diverse.

    La profondità in bit ci dice, in teoria, quanti sono i livelli in cui può essere codificato ciascun canale e si tratta di informazioni preziosissime per il color grading. Esempio: hai girato con un po' di sottoesposizione? Hai dei file a 12 bit? Nessun problema: c'è alta possibilità che tu riesca a recuperare le informazioni sulle basse luci modificando la curva del gamma in post, senza introdurre solarizzazioni...

    Tornando invece al gamut colore, gius76 ha ragione: la F65 adotta dei filtri colore che le permettono di arrivare ad un gamut molto più esteso rispetto a quello DCI. Per quale motivo? Futur proof, dicono i tecnici giapponesi. Inoltre, se c'è la possibilità di riprendere colori profondissimi con questa camera, sta poi al responsabile della post produzione e del color grading far sì che queste informazioni non vadano perdute e vengano ricodificate all'interno dello spazio colore DCI...

    ... Ammesso poi che i proiettori riescano a riprodurlo

    Emidio
  • Emidio Frattaroli

    10 Settembre 2012, 16:27

    Originariamente inviato da: gius76;3627721
    ... considerata la gamma dinamica dei proiettori da cinema
    Hai ragione: la gamma dinamica dei proiettori da cinema è bassa, anche se più alta di quelli a pellicola. D'altra parte, anche se il rapporto di contrasto in sala non è poi così elevato (quando va bene siamo a circa 1000:1), la cosa più importante è che la camera usata per la produzione abbia una gamma dinamica abbastanza ampia da riprendere tutti i particolari, su alte luci e basse luci che poi verranno plasmati, d'accordo con registra e direttore della fotografia, per l'esport che andrà in sala.

    Anche se la gamma dinamica del proiettore digitale da cinema non è poi così elevata (quella di alcuni proiettori casalinghi è sicuramente più elevata) l'importante e che sappia riprodurre il maggior numero di sfumature catturate e di riportarle con il gamma e i colori con i quali c'era la volontà di riprodurlo.

    Infine, vorrei comunque sottolineare che la stragrande maggioranza della posto produzione viene fatta con file e con monitor con profondità colore a 10 bit per componente. Il file viene poi riquantizzato a 12 bit per l'export in DCP.

    Emidio
  • gius76

    10 Settembre 2012, 16:51

    Ok, grazie Emidio. Comunque temo che hai ragione riguardo a convinzioni di registi e direttori della fotografia, mi sa che ormai tra un po' diventeranno loro il collo di bottiglia della tecnologia cinematografica... insieme ai truccatori e alle attrici non più giovanissime!
  • SydneyBlue120d

    10 Settembre 2012, 17:59

    Io come ho già detto sarei curiosissimo di vedere un film di Tarantino o di Woody Allen girato con la F65

Focus

News