Visione con gli amici un fattaccio illlegale

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teo_

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Ciao, sto pensando di allestire un pezzo di casa con proiettore e schermo per godermi sì dei film in famiglia, ma mi piacerebbe anche offrire la visione agli amici.
Dato che la signora SIAE dice che non si può :eekk: , e vorrei mettere degli appuntamenti fissi per gli amici (diciamo ogni 15 giorni), per essere in regola (se questo assurdo divieto) cosa potrei fare?
Fondare una sorta di circolo culturale che veda come attività il cineforum?
Ma è solo in Italia che ci sono queste norme ignorate da tutti?
 
io credo che a casa tua tu possa invitare chiunque, anche con cadenza giornaliera... Basta che tu non ne tragga alcun beneficio economico...
 
Mi sa che se fondi un circolo sei costretto a pagare la Siae... mentre se inviti gli amici a casa in modo informale, che poi sia tutti i mecoledì o uno sì e uno no... allora rimane nell'ambito della visione privata.

Quanta gente intenderesti invitare alla volta? Può essere che sopra un certo numero si configuri la visione pubblica...

Cheers
 
Credo che a casa propria un privato possa invitare tutta la gente che ci sta...purchè non ne tragga profitto...non faccia pagare il biglietto insomma...Direi che si debba pagare SIAE e compagina bella solo quando si tratta di locale pubblico...

...Dato che la signora SIAE dice che non si può

dici davvero?


qui forse si chiarisce la cosa

http://www.siae.it/utilizzaopere.asp


e secondo me il termine "pubblicamente" esclude l'abitazione privata
 
Ultima modifica:
Il dubbio nasce dai film che ho che citano "visione privata domestica". Forse ricordo male, ma mi pare che questa visione privata sia intesa come ristretta al nucleo familiare (se riesco cerco i riferimenti).
Il numero di ospiti non paganti (a meno che diventi un’ammucchiata) non supererebbero le dieci persone, ma tendenzialmente 2-4 alla volta: sono anche da sfamare! :D
Non credo che mi farò qualche problema, prendetelo solo come spunto di discussione.
 
si tratta di casa tua, si tratta di "amici" invitati, non di "pubblico" generico e non ci guadagni nulla se non una serata in allegria.
Quindi è legittimo (purché le copie siano originali :))
 
Morenus ha detto:
si tratta di casa tua, si tratta di "amici" invitati, non di "pubblico" generico e non ci guadagni nulla se non una serata in allegria.
Quindi è legittimo (purché le copie siano originali :))

E se fosse una visione fatta da una "copia privata" di un DVD originale che possiedo su un DVD vergine per cui con ho versato l’"equo compenso" perché comprati in Germania, ci sono problemi?
Quii la mettono giù dura: in virtù di tale eccezione, al consumatore persona fisica è consentito di riprodurre legalmente, per uso esclusivamente personale , fonogrammi e videogrammi.
Esclusivamente personale sembra che se anche un mio familiare ha intenzione di sbirciare un fotogramma arriva la precrimine a ingabbiarci tutti quanti.

(non datemi corda, eh...) :)
 
iaiopasq ha detto:
io credo che a casa tua tu possa invitare chiunque, anche con cadenza giornaliera... Basta che tu non ne tragga alcun beneficio economico...

se uno porta pizza e coca è considerato pagamento in natura?

Guido
 
teo_ ha detto:
Ciao, sto pensando di allestire un pezzo di casa con proiettore e schermo per godermi sì dei film in famiglia, ma mi piacerebbe anche offrire la visione agli amici.
Dato che la signora SIAE dice che non si può :eekk: , e vorrei mettere degli appuntamenti fissi per gli amici (diciamo ogni 15 giorni), per essere in regola (se questo assurdo divieto) cosa potrei fare?
Fondare una sorta di circolo culturale che veda come attività il cineforum?
Ma è solo in Italia che ci sono queste norme ignorate da tutti?


Cosa potresti fare? Nulla

Ma son domande da farsi? vi fate questi problemi assurdi? :doh:

Pensa a campare ed invita a casa tua chi ti pare!

:rolleyes:
 
Discussione senza dubbio interessante.
Molte volte mi sono posto le stesso problema ma non ho mai approndito gli aspetti.
Per quello che mi riguarda, continuero', senza nessun problema, ad invitare a casa mia chi mi pare, come mi pare e quando mi pare. Tanto se bussa la siae a casa mia non li sentirei nemmeno:D

Certo e' che sarebbe il como se la legge venisse infranta per queste cose.:confused:

Mimmo
 
Guardate che la Siae non è la Ghestapo.... arriva solo se qualcuno la chiama.

Per entrare in un abitazione privata (che non è un luogo pubblico) deve munirsi di mandato, altrimenti resta fuori.

Per di più se non c'è il fine di lucro, non c'è trippa per gatti.

Insomma, vivete tranquilli.

Scusate vi devo lasciare ... ho ospiti....:eek: e c'è un ispettore che suona insistentemente al campanello :mc: :ops: :D
 
Scherzi a parte il link da Voi riportato dice che:

"Chiunque utilizzi pubblicamente, nell’ambito di qualsiasi forma di spettacolo o intrattenimento, riproduca e metta in commercio, sia gratuitamente che a pagamento, esemplari di opere protette dalla legge sul diritto d’autore"

Quel "pubblicamente" esclude categoricamente che debba essere fornita autorizzazione per proiezioni private ;).
 
Non vorrei fare il solito guastafeste.

Premessa: se si invita qualche amico a vedere un film od a ascoltare musica (è la stessa cosa) nessuno verrà a dirvi o farvi qualcosa, credo che vi sia una certa qual comprensione, vorrei dire "buon senso", ma nelle questioni legali il "buon senso" varia a seconda delle interpretazioni e delle circostanze, per cui è meglio lasciarlo fuori.

Parliamo solo del fatto in sè; quel termine tante volte citato: "pubblicamente - pubblico" va inteso come riferito a qualsiasi cosa che esuli dall'ambiente famigliare, ovvero della propria famiglia, non c'entra nulla che lo si faccia in casa propria o nel salone dell'Oratorio, che sia "a gratis" o che ci sia un pagamento sotto forma di pizza e birra :D; in altre parole il "pubblico" è qualsiasi persona che non appartiene al nucleo famigliare (che si intende come coloro che risiedono stabilmente a quell'indirizzo).

La fruizione del materiale protetto da copyright è permessa dal detentore dei diritti solo nell'ambito della famiglia dell'utente (ambito famigliare, appunto).

Ripeto, sono il primo a dire che se vai alla sede SIAE più vicina a dire: "Degli amici vengono a cena da me e poi vediamo un film, cosa devo fare ?", ti diranno larvatamente di farla e non rompere, ma questo è un altro discorso.

Se recentemente è cambiato qualcosa non lo so.

ANEDDOTO: Se qualcuno pensa che io stia dalla parte della SIAE (molte volte esprimo pareri favorevoli alla stessa) lo smentisco: ho ancora il dente avvelenato da un bel po' di anni fa poichè ho dovuto pagare una multa per aver compilato una parte del borderò con una biro di colore diverso, poichè la prima si era scaricata e, a metà di una serata, mentre sei su un palco a suonare, non è che hai molto tempo per cercarne una dello stesso colore. :rolleyes:

Ciao.
 
Mah, non ho mai studiato la questione approfonditamente e quindi posso prendere un granchio.

Tuttavia - a naso (ma è un naso giuridico :D) - dico che il termine "pubblicamente" vuol dire che mi limitano laddove riproduco qualcosa in un luogo dove il pubblico (gratis o a pagamento) ha libero accesso.

Cosa che non è per la riproduzione di film a casa mia.

Che poi la Siae tenti velatamente:
1) di interpretare la questione in modo estensivo
2) di farti capire che però se ne frega per le proiezioni domestiche
o si limiti a fregarsene che simili interpretazioni prendano piede ... lascia il tempo che trova.

Vorrei proprio vederla una causa intentata da Siae per una proiezione domestica dove ho invitato due amici. Mi sbaglierò... ma secondo me la perderebbero alla grande.
 
Ultima modifica:
Purtroppo viviamo in un paese triste. Perché è triste quel paese in cui vedere a casa propria un film con degli amici è un fatto illegale.
Qualificare un comportamento normale della vita quotidiana posto in essere dalla comunità dei cittadini senza che essi ne percepiscano l'illiceità è immorale da parte del legislatore perché così si invoglia il cittadino a violare non solo la norma che egli sente ingiusta ma anche quella ragionevole.
Perché ha ragione Nordata quando afferma l'illegalità della visione privata di un film con gli amici:
l'art. 15 della legge 633/1941 recita:
ART. 15. - IL DIRITTO ESCLUSIVO DI ESEGUIRE, RAPPRESENTARE O RECITARE IN PUBBLICO HA PER OGGETTO, LA ESECUZIONE, LA RAPPRESENTAZIONE O LA RECITAZIONE, COMUNQUE EFFETTUATE, SIA GRATUITAMENTE CHE A PAGAMENTO, DELL'OPERA MUSICALE, DELL'OPERA DRAMMATICA, DELL'OPERA CINEMATOGRAFICA, DI QUALSIASI ALTRA OPERA DI PUBBLICO SPETTACOLO E DELL'OPERA ORALE.
NON È CONSIDERATA PUBBLICA LA ESECUZIONE, RAPPRESENTAZIONE O RECITAZIONE DELL'OPERA ENTRO LA CERCHIA ORDINARIA DELLA FAMIGLIA, DEL CONVITTO, DELLA SCUOLA O DELL'ISTITUTO DI RICOVERO, PURCHÈ NON EFFETTUATA A SCOPO DI LUCRO.
Notare la terminologia "convitto", "istituto di ricovero" e "cerchia ordinaria della famiglia", non solo obsoleta ma soprattutto altamente equivoca.
Mio fratello non convivente rientra nella cerchia ordinaria?
E perché non farvi rientrare anche il mio amico abituale commensale?
Tenuto conto che la norma risale al 1941, c'è solo da sperare che, una volta in giudizio, il giudice operi un'interpretazione evolutiva-estensiva e faccia rientrare nella cerchia ordinaria anche coloro che frequentano la casa privata come gli ammici.
Da addetto ai lavori, penso che una tale interpretazione sia sostanzialmente obbligata alla luce della nostra Costituzione e del mutamento dei tempi.
.
 
Infatti credo anche io che tale norma non sia mai stata interpretata nel senso più restrittivo e non vi siano mai state denunce in proposito.

Ricordo però che molti anni fa avevo letto di denunce per qualche "festa in casa", le classiche dei ragazzini delle superiori.

Anche se tutto questo può sembrare grottesco o esagerato, c'è da tenerr presente il modo di ragionare delle Major e simili.

In una celebre e, purtroppo, mai replicata inchiesta TV sul SIAE - Diritti d'Autore e simili, al cronista che faceva notare ad uno dei grandi manager che la SIAE faceva pagare anche per gli spettacoli di beneficenza, la risposta del tizio, seduto sulla sua poltrona maxi-dirigenziale fu: "La beneficenza fatela con i vostro soldi"; questo la dice lunga.

Tanto per chiduere, non sono sicuro, ma credo che con "ambito famigliare" si intendano le persone che risultano dallo stato di famiglia o residenti a quell'indirizzo.

Ciao
 
Il secondo comma dell'articolo 15 è un comma che serve a dare una interpretazione al primo comma.

Ciò non vuol dire che quel comma esaurisca la casistica delle eventualità in cui la proiezione non è considerata pubblica (che può ben essere estesa dalla giurisprudenza, in sede di interpretazione giudiziale).

Anche perchè la tecnica legislativa con la quale è stato scritto non è - fortunatamente - idonea a definire in modo omnicomprensivo la casistica dei casi delle proiezione privata (diverso sarebbe stato il caso in cui la norma avesse avuto un tenore di questo genere: "è considerata pubblica ogni esecuzione, rappresentazione o recitazione dell'opera salvo quelle svolte entro la cerchia ordinaria della famiglia, del convitto, della scuola o dell'istituto di ricovero, purchè non effettuata a scopo di lucro").

Tutto ciò, rigorosamente IMHO, ma del resto, se tale lettura non fosse più che plausibile, ognuno di noi avrebbe già conosciuto uno zelante ispettore SIAE :D :D :D.

P.S. Scusate se sono diventato noioso, ma la scrivo mentre lavoro....:eek: di domenica ...:( :cry:
 
Mauro Terranova ha detto:
...DEL CONVITTO, DELLA SCUOLA O DELL'ISTITUTO DI RICOVERO...

Però i "warning" prima del film nei dvd e vhs vietano l'uso inquesti luoghi...Non è in contraddizione la cosa?


Vabbè vuol dire che quando la G.di.F. mi suonerà il campanello nominerò Aragon29 come difensore di fiducia :D
 
La teoria è sempre bella. Ma il pensiero che (nella pratica) qualcuno possa prendere la decisione di far irrompere in casa mia la guardia di finanza solo perchè ci sono due o tre amici (ovviamente non paganti) che si stanno guardando con me un dvd originale e regolarmente pagato... mi sembra un po' eccessivo...:rolleyes:
Se poi vogliamo parlare di pura teoria... beh... avete detto un sacco di cose intelligenti che non sapevo.
Ciao:)
 
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