Scosse e microscosse toccando le apparecchiature elettriche: perché?

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br1

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Qualche dubbio sull’efficacia dell'isolamento elettrico

A) Perché a volte toccando un'apparecchiatura percepiamo una leggera scossa elettrica?

B) Significa che qualcosa si è guastato oppure non funziona bene?

C) Come mai il telaio di un apparecchiatura a doppio isolamento può avere una certa tensione rispetto alla terra, quando il suo cordone di alimentazione non dispone della terra?

Dopo questi interrogativi qualcuno vorrà certo informarsi, meglio ancora: qualcuno ci metterà un certo impegno, farà dei ragionamenti sensati, certamente migliori del "inteso dire".


Buon lavoro a tutti.

Br1 ;)


Il mondo è pieno di tante cose piccole, spesso trascurate e ritenute ininfluenti perché sono assai piccole.
 
Significa solamente che devi cambiare paio di scarpe:D :D :D :D

Quello di cui parli (sempre se ho capito bene) e' il fenomeno dell'elettricità statica che si accumula nel corpo in determinate situazioni spesso se si indossano scarpe con la suola di gomma che isolano completamente il corpo da terra. in questo caso gli oggetti metallici fungono da messa a terra liberando l'energia elettrica accumulata nel tuo corpo (può succedere toccando qualunque oggetto metallico o anche il corpo di altre persone). Toccare i componenti elettronici quando si è così "elettrizzati" potrebbe mandarli in corto (infatti prima di mettere le mani ad esempio all'interno di un computer si consiglia di toccare un altro oggetto metallico come ad esempio le gambe di una sedia) anche se però per quanto riguarda i normali elettrodomestici il case esterno dovrebbe isolare i componenti elettronici all'interno
 
Microscosse e tensioni parassite sulle apparecchiature a doppio isolamento

Le apparecchiature elettriche ed elettroniche a doppio isolamento sono sicure, ma allora perché toccando un apparecchio capita di percepire una lieve scossa elettrica?

Una risposta esatta e riassuntiva, ma alquanto poco utile, è certamente questa:


Due sono i casi: o noi o lui siamo carichi di energia elettrica.

In dettaglio possiamo vedere le due situazioni possibili:

1) noi siamo momentaneamente carichi di elettricità statica e toccando un oggetto metallico connesso a terra, scarichiamo la nostra elettricità verso la terra. Questo tipo di scossa o meglio, scarica elettrica, è un impulso fastidioso ma breve.

2) l’apparecchio si trova ad una certa tensione elettrica e noi con il nostro corpo facciamo da conduttore elettrico verso la terra. Questo tipo di scarica può essere meno fastidiosa, ma è continuativa e non si esaurisce, essa continua fintanto che rimaniamo a contatto con l’apparecchio.


Siamo sicuri che sia tutto chiaro?

Queste due risposte dicono tutto, ma lasciano degli interrogativi.
Queste risposte infatti bloccano i processi neurali, diventando il “sentito dire”.
Quello che serve è capire “il problema” concretamente, da dove nasce e fino a dove arrivano i suoi effetti.
E spero nessuno si offenda, visto che parlo per me in queste considerazioni.

Arriviamo al punto in questione
Veniamo a te caro “Logan”, forse non hai fatto caso al punto C del mio messaggio: l’apparecchio in questione non dispone della terra (è un’apparecchiatura a doppio isolamento appunto).
Questa è una cosa che mi fa pensare, qui il “sentito dire” non soddisfa la mia curiosità: se l'oggetto in questione è isolato dalla terra, come può trasmettere corrente elettrica verso terra?.

Consapevole di questo particolare elettrico, mi domando quale potrebbe essere il motivo per cui si prende una certa scossa elettrica.
Forse adesso la domanda è più precisa?

Br1 ;)

PS. Wolvie, la mia era una domanda provocatoria, in senso buono, la tua risposta era scontata come lo era anche la mia fino poco tempo fa.

Cenni tecnici delle terminologie utilizzate:

Il doppio isolamento
http://www.avmagazine.it/forum/showthread.php?p=1200449#post1200449

La terra elettrica e qualche esempio
http://www.avmagazine.it/forum/showthread.php?t=88584&page=3
 
Probabilmente perchè tra due corpi a potenziale diverso, la DDP crea una sorta di arco voltaico, ovviamente non della stessa entità della candela di un motore a scoppio o di un elettrosaldatrice... Ciò nell'intento di portare i due corpi allo stesso potenziale...

E' un'ipotesi..
 
Spiegazione banale:
Perchè il case metallico esterno è venuto a contatto, per qualsiasi motivo/evento con i circuiti elettrici interni dai quali avrebbe dovuto essere isolato; e tu quando lo tocchi crei il collegamento mancante tra l'apparecchio e la terra.
 
La mia spiegazione secondo me rimane comunque la più probabile... se la corrente partisse dall'apparecchio prima di tutto ti darebbe la scossa sempre e secondo purtroppo in questi casi la scossa è tutt'altro che debole
 
Non è detto. Le combinazioni possibili sono miriadi. Quando dico "venuto in contatto" non intendo solo il caso di un filo staccato o spelato che tocca l'involucro, ma anche la semplice usura/cottura di qualche isolante unita alle consizioni ambientali (umidità, polvere, ecc.) porta alle creazione di correnti di dispersione non necessariamente importanti ma cmq "sensibili".
 
Microscosse e tensioni parassite sulle apparecchiature a doppio isolamento

Elettricità statica

Riguardo l’elettricità statica, di cui è facile sperimentare gli effetti nei grandi centri commerciali, peggiora proprio quando l’aria è secca e non umida, condizione per cui difficilmente le dispersioni elettriche e i cedimenti dei materiali isolanti potrebbero evidenziarsi.

Chiaramente se la tensione statica accumulata è particolarmente elevata (es. maggiore di 5000 Volt) si può capire il perché della dolorosità di questa breve e pungente scarica elettrica, che in certi casi riesce a superare certe barriere isolanti di sicurezza di alcune apparecchiature.


Tensione elettrica parassita

Se un apparecchio presenta una certa tensione sul telaio rispetto la terra, di solito questa tensione genera una leggera scossa che dà una sensazione di formicolio all’utente. Questa non è elettricità statica ma una tensione parassita, di cui si sa poco: non è mai abbastanza chiaro chi e come la generi questa tensione.

Il caso più comune capita quando si collega l’antenna centralizzata ad un apparecchio non collegato a niente altro: si percepisce la scossa quando con una mano si tocca l’apparecchio e con l’altra mano la parte metallica dello spinotto del cavo di antenna.
Siccome capita meno di una volta all’anno l’episodio viene dimenticato o erroneamente classificato come un caso di “elettricità statica”: perché toccando l’apparecchio dopo aver collegato l’antenna non si percepisce più la scossa elettrica.


Come eliminare le scosse elettriche

Il problema delle scosse si verifica pure con le apparecchiature nuove, in certi casi basta spegnerle per eliminare le scosse elettriche, in altri casi bisogna staccare la spina di alimentazione dalla presa di rete elettrica.


Identificazione della sorgente del disturbo elettrico

La constatazione pratica, cui sopra, porta ad identificare la causa della scarica elettrica nei circuiti di alimentazione dell’apparecchiatura. Paradossalmente questa apparecchiatura potrebbe essere (anzi, lo è sicuramente) a doppio isolamento: omologata e regolarmente testata, non si tratta certo di un prodotto scadente.


In conclusione le scariche elettriche sono presenti quando non dovrebbero esserci.

Entrambe le tipologie di scossa elettrica sono da considerare come pericolose o quantomeno fastidiose, quindi l’interrogativo su come possa trasmettersi la corrente elettrica attraverso l’isolamento dell’apparecchiatura e pure su come le normative di sicurezza ignorino (solo in apparenza) tali fenomeni.

Rimane inoltre da capire perché l’elettricità statica si scarica verso un oggetto metallico che sicuramente non ha connessioni verso terra (solo in apparenza).


Br1 ;)


Nota tecnica: non parlo di strumenti per queste diagnosi, perché intendo dare comprensibilità al discorso, fin dove possibile.
Inoltre non intendo far sperimentare “sensazioni elettriche” a qualche volonteroso indagatore: le scosse di cui parliamo sono già abbastanza fastidiose.
 
DUE TIPI DI SCARICHE ELETTRICHE

Riprendo il discorso analizziamo le due tipologie di scarica elettrica:

1) Una scossa di natura elettrostatica viene percepita come un breve impulso doloroso.
In sostanza un corpo muovendosi accumula una certa carica elettrica.
La tipologia della corrente che si genera è: corrente continua, nel senso che il corpo si carica con una polarità o positiva o negativa rispetto alla terra elettrica.

2) Le microscosse danno una sensazione di formicolio quando si toccano una o più apparecchiature, questa sensazione riconduce alla natura del fenomeno: si tratta di tensione elettrica alternata. Il formicolio permane finché rimaniamo in contatto con l’apparecchio, non si esaurisce come la scarica elettrostatica, proprio perché trae origine dalla rete elettrica.


UNA PROVA PRATICA CHE FORNISCE DUE ARGOMENTI VALIDI

Se per prova stacchiamo dalle apparecchiature i cavi di alimentazione (anche di terra ed antenna, se sono presenti) ci accorgeremo che scompaiono del tutto le scariche elettriche.
Questa prova diventa una dimostrazione pratica dove risulta che:

• La scarica elettrica percorre il cavo di alimentazione dell’apparecchio, questo fatto mette in discussione la reale efficacia del doppio isolamento.

• L’elettricità statica non si scarica semplicemente toccando un oggetto metallico, perché non si ha nessuna scossa elettrica toccando l’apparecchiatura quando manca la connessione di alimentazione verso la rete elettrica.

La connessione verso la rete elettrica è dunque un percorso preferenziale per queste scariche elettriche.
Qualcosa che in apparenza non c’entrava per nulla con le scosse elettriche, risulta invece essere proprio la principale causa del problema.

A breve vedremo le conseguenze pratiche.

Br1
 
Dopo aver staccato il cavo di alimentazione ed eliminato le varie scosse elettriche, valutiamo le conseguenze pratiche

Visti i risultati della prova pratica si giunge a delle logiche deduzioni (talmente evidenti che sono facilmente dimostrabili con della strumentazione alquanto rudimentale):

A) L’elettricità statica si sfoga verso la terra, o almeno verso un potenziale elettrico molto vicino alla terra: questo potenziale elettrico è presente nella maggior parte delle apparecchiature elettriche, anche in quelle a doppio isolamento (che evidentemente non isolano del tutto dalla rete elettrica).

B) Il corpo delle apparecchiature a doppio isolamento è sottoposto ad una certa tensione elettrica alternata, che in certe condizioni ci fa percepire quella sensazione di formicolio già descritta, direttamente riconducibile alla tensione della rete elettrica: quindi il corpo metallico dell’apparecchiatura è sotto tensione (sia pure non pericolosa) rispetto la terra.

I punti A e B dimostrano che l’isolamento elettrico può essere eluso da certi fenomeni elettrici tali da riuscire ad oltrepassarlo.
I punti A e B non spiegano come l’isolamento elettrico venga eluso, danno solo un'indicazione pratica del problema.

La presenza di questi fenomeni elettrici, portano il telaio metallico di un’apparecchiatura a doppio isolamento ad avere una certa tensione (elettrica di tipo alternato) rispetto la terra elettrica.
E’ da tenere ben presente che la carcassa metallica delle apparecchiature AV di solito è collegata alla massa dei circuiti elettrici contenuti nell’apparecchiatura. (il prossimo argomento sulla massa elettrica verrà aperto tra 1 settimana circa)

Br1 ;)
 
Risposta alla domanda iniziale

All’inizio dell'argomento è stata posta la seguente domanda:

Scosse e microscosse toccando le apparecchiature elettriche: perché?

Le risposte sono due:

  • Perché un’apparecchiatura, in qualche modo collegata a terra, fa da “parafulmine” per l’elettricità statica.

  • Perché nessuna apparecchiatura a doppio isolamento è totalmente isolata dalla rete elettrica (ci sono delle dispersioni elettriche).


Queste affermazioni sono confermate sia dalle scosse elettriche che dalle misurazioni elettriche.

Considerando la prima risposta, non ci sarebbe niente da chiarire: è tutto abbastanza logico.

Considerando la seconda risposta, bisogna dire che le normative di sicurezza ammettono una cosa del genere, dando dei precisi limiti alle dispersioni elettriche.

Una cosa poco evidente ma pur sempre vera è che la dispersione elettrica è sempre presente anche nelle apparecchiature collegate a terra, solo che non ci si fa caso perché essendo collegate a terra non si percepisce la dispersione elettrica.


Il motivo di questo argomento
Tutto è partito da un interrogativo sulla terra elettrica e sui vantaggi che si potevano ottenere utilizzandola. Ho quindi spostato l’attenzione verso le apparecchiature senza la terra (quelle a doppio isolamento) per poter dimostrare come funzionano realmente le cose: senza il collegamento a terra si possono notare certe cose che altrimenti verrebbero nascoste proprio dalla presenza della terra.

  • Dico nascoste perché non potremmo apprezzare la differenza tra le scariche elettrostatiche meno potenti quando tocchiamo un’apparecchiatura con il doppio isolamento, ma forti quando ne tocchiamo una collegata a terra.
  • Dico nascoste, perché senz’altro non sarebbero evidenti, ad esempio le tensioni parassite generate dalla maggior parte delle apparecchiature elettriche ed elettroniche.


  • Dico ancora nascoste soprattutto perché: non ci verrebbe in mente di misurare la corrente elettrica che scorre dagli apparecchi verso la terra né quella che scorre tra gli apparecchi attraverso i cavi schermati.

Ho elencato 3 punti che normalmente vengono ignorati o liquidati con molta facilità: ho inserito 3 incognite nelle certezze di chi utilizza delle apparecchiature elettroniche Audio Video.
Con ciò si comprende che il discorso non termina, anzi deve continuare verso aspetti elettrici inconsueti ma sempre razionali: bisogna iniziare a vedere le cose come sono realmente.


Bruno ;)
 
Ma io non ho ancora capito se hai fatto la domanda perché veramente volevi toglierti un dubbio o se lo hai fatto per poi poterti rispondere da solo
 
Per wolverine84

La risposta credo di conoscerla e ho voluto fare la domanda provocatoria perché la risposta comunemente accettata riguardo le microscosse ignora tutte le “piccole cose” che sommate portano a quei risultati che ho dimostrato con la tecnica dell'esclusione: staccando la spina di alimentazione scompaiono le microscosse.

La domanda l'ho fatta per sentire qualche spiegazione diversa, visto che la dimostrazione pratica non legava proprio con le ipotesi convenzionali.

Puoi capire che ho solo analizzato gli effetti pratici senza dimostrare quali siano le cause delle microscosse, poi ho semplicemente scartato tutte le ipotesi insoddisfacenti.

Non mi reputo certo infallibile, se vedi i miei post anch'io commetto errori.
Prima di iniziare a parlare di argomenti non convenzionali ho preferito chiedere lumi in giro.
La domanda è sempre valida.

Scosse e microscosse toccando le apparecchiature elettriche: perché?


Bruno ;)

Una nota di colore:
Spesso si leggono riviste del settore tecnologico per capire qualcosa di utile e qui si viene a conoscenza di fenomeni apparentemente inspiegabili che condizionano la resa degli impianti AV, a rimedio vengono spesso consigliati accessori e complementi tecnologici, di cui non viene spiegata la natura né il principio di funzionamento.

Di inspiegabile c’è soltanto una cosa: il fatto che tali fenomeni siano rimasti tuttora inspiegati. :confused:
 
br1 ha detto:
Una nota di colore:... a rimedio vengono spesso consigliati accessori e complementi tecnologici, di cui non viene spiegata la natura né il principio di funzionamento

Ogni tanto mi capita, per ora mi son limitato a... prendermi la scossa, lo trovo il rimedio migliore. Proprio per il fatto che non ho mai trovato effettivamente come eliminarla.

Comunque, scossa e/o microscosse toccando apparecchiature elettriche... perchè sono apparecchiature elettriche. Questa è la mia risposta.
 
ESISTE UNA SOLUZIONE PERFETTA A QUESTO PROBLEMA DELLE SCOSSE?

AndyStereo ha detto:
Comunque, scossa e/o microscosse toccando apparecchiature elettriche... perchè sono apparecchiature elettriche. Questa è la mia risposta.
Sono del tuo stesso parere, finora non ho trovato altre spiegazioni.
In sostanza le apparecchiature elettriche sono il tramite verso la rete elettrica (per l'elettricità statica sono il tramite verso la terra per questioni di ordini di grandezza delle tensioni in gioco).
L'isolamento elettrico perfetto non è alla portata delle nostre apparecchiature.


Approfitto adesso per proseguire con:

L’ESEMPIO PRATICO DI UNA CONNESSIONE VERSO TERRA TRAMITE L’IMPIANTO DI ANTENNA TV

In breve

  • Bonus:
Se colleghiamo a terra uno o più componenti del nostro impianto AV, potremo eliminare le microscosse prodotte dalle apparecchiature.

  • Malus:
Così facendo aumentiamo l’intensità delle scosse di natura elettrostatica, perché abbiamo un percorso verso la terra molto breve e a bassa resistenza.

  • Malus:
Potremo aver generato un problema di anello di massa (ground loop) collegando la terra ad un apparecchio “sensibile”.

In dettaglio

In realtà le cose sono molto più articolate:

1) Se ad esempio in casa abbiamo l’antenna centralizzata collegata a terra, qualche componente della catena AV, come il videoregistratore, va direttamente a terra tramite il cavo di antenna, portandosi dietro tutti gli altri componenti del nostro impianto.

2) Se invece l’antenna centralizzata non è connessa a terra, si deve sempre fare i conti con i condomini: qualcuno potrebbe aver connesso a terra tutto l’impianto centralizzato semplicemente collegando alla propria presa di antenna un apparecchio TV dotato cavo di alimentazione con la terra. Non è certo una connessione di buona qualità, visto che fa il giro attraverso gli appartamenti prima di arrivare a terra.

3) Ammettiamo infine di avere un impianto di antenna dove non esiste nessuna connessione a terra: nulla di più facile che avere una certa tensione parassita sulla calza del cavo dell’antenna generata da qualche apparecchio televisivo (provare per credere). Questa tensione parassita è sempre riferita alla terra (provare per credere).
In certi casi la tensione parassita scompare solo staccando la spina dell’apparecchio dalla presa alimentazione.

In conclusione​
Come accennato, il discorso è molto articolato e per arrivare a delle conclusioni concrete, prima andrebbero fatte delle misure elettriche.
Un collegamento verso terra può esistere dove non ci si aspetta di trovarlo, mentre la qualità di questo collegamento di terra fortuito non è certo cosa scontata: negli esempi 1 e 2 esso potrebbe portare del rumore elettrico alle nostre apparecchiature AV.
Ciò non toglie che spesso, collegando le apparecchiature alla nostra antenna centralizzata il problema delle microscariche si attenua o scompare. Se ciò sia un bene o un male rimane da una cosa da scoprire.

Per questo argomento sono prossimo alla conclusione, forse adesso si intravede che l'argomento non è fine a sé stesso ma è connesso ai precedenti argomenti ed in generale, con gli impianti AV.
Se ci sono delle cose che devo chiarire o se sono io a dover capire qualcosa di nuovo fatemelo sapere: nessuno è perfetto.

Bruno ;)
 
Chiusura dell’argomento

Dopo tante spiegazioni ed esempi passo alla fase di verifica pratica, che consiglio solo a chi dispone di strumentazione per le misurazioni elettriche.
In alternativa ci si può anche fidare di quello che ho rilevato.


Una prova per chi ha uno strumento di misura
Con un tester è possibile rilevare la tensione parassita presente tra la massa di una presa di ingresso del nostro apparecchio e la terra elettrica presente nella presa di corrente.
Un puntale del tester va connesso alla terra elettrica, l’altro deve toccare un terminale di massa tipo la parte esterna di una presa RCA o una vite metallica avvitata al telaio metallico dell’apparecchiatura

Condizioni di misura
Lasciamo l'apparecchio acceso ma senza nessun cavo di segnale connesso e non deve esserci la connessione a terra elettrica sull'alimentazione, tipico delle apparecchiature a doppio isolamento o di chi ha qualche prolunga elettrica senza la terra ... ormai fuori norma.
Durante la misura l’apparecchio non va toccato in alcuna maniera: toccandolo con la mano si altera la misura.



I dati rilevati
I valori di tensione possono variare, di solito si tratta di tensione elettrica alternata (Volt AC), oppure più raramente di tensione elettrica continua (Volt DC).

Valori assoluti
la tensione elettrica parassita che andremo a misurare può andare da pochi Volt ad un centinaio di Volt: queste non sono tensioni pericolose perché sono valori ad alta impedenza (come dire che hanno una considerevole resistenza in serie che limita di molto la corrente elettrica, ben sotto alle correnti pericolose per il corpo umano).

Valori variabili in condizioni operative differenti
La tensione elettrica parassita può variare passando dalla condizione di apparecchio acceso a quella di riposo (Standby) e a quella di spegnimento completo.

Le varie misure sono utili a rilevare l’aspetto quantitativo della tensione parassita presente su un’apparecchiatura in funzionamento e a riposo: solo alcuni apparecchi non presentano tensioni parassite in condizioni di spegnimento completo.

Qualche fenomeno elettrico curioso
La tensione parassita può variare in maniera evidente inserendo la spina di alimentazione nelle 2 possibili posizioni rispetto alla presa di alimentazione (normale o ruotata di 180 gradi).

I valori misurati possono cambiare nel tempo, anche dopo pochi minuti, permane sempre la differenza tra le 2 posizioni possibili per la spina di alimentazione.


Nota tecnica conclusiva: strumenti e metodi di misura
Per effettuare la misura consiglio un tester digitale, perché dispone di una resistenza di misurazione abbastanza elevata (solitamente 10 MOhm tra i 2 puntali del tester); se qualcuno fosse in possesso di un tester con la misurazione True RMS avrebbe un responso quantitativo molto diverso, come pure chi potesse vedere la tensione parassita con un oscilloscopio dotato di sonda 10:1 o 100:1.
Non ho citato il metodo del giravite cercafase perché ce ne sono di diversi tipi con indicazioni molto variabili in presenza di RadioFrequenza (RF): si corre il rischio di accendere la spia neon per effetto della ionizzazione dei gas contenuti nella spia stessa.

Davanti a tante differenze quantitative, ci si può chiedere quale sia il metodo corretto per effettuare la misura corretta: dico che per semplicità ho suggerito questa misurazione unicamente per verificare che ci sia qualcosa di reale dietro le microscariche.
Nei prossimi argomenti vedremo altri dettagli, per adesso ci basta accertare che sul telaio della nostra apparecchiatura esiste realmente una tensione parassita generata da una dispersione elettrica anomala (Cy).

Ancora più importante risulta comprendere che tale dispersione è presente anche negli apparecchi con la connessione a terra, ma non si nota affatto perché la connessione a terra porta a zero Volt il telaio.


Un interrogativo rimane:
se tra due apparecchiature c'è una certa tensione elettrica alternata, tale da farci percepire delle microscosse, che effetto potrà avere sul segnale che transita dentro un cavo schermato di interconnessione tra quelle due apparecchiature?

Bruno :)

Cy
A breve cercherò di far luce sulla natura e sulle conseguenze di questa mancanza di isolamento elettrico che genera le microscariche.
Si tratterà di altri argomenti collegati alla terra elettrica.
 
a me in questi giorni, in cui sto armeggiando con cavi e connessioni, sta capitando che toccando il pannello posteriore di un'elettronica o smontando dei connettori metallici rca mi becco delle brutte scossette! la ciabatta era spenta, ho notato anche che la punta di un connettore rca a contatto col pannello di un'elettronica ha avuto come un contatto elettrico..zz..

Proprio adesso ho verificato che se con una mano tengo un piccolo componente (a cui era proprio staccato il cavo d'alimentazione) e con l'altra prendo il connettore metallico rca la scossa è assicurata!!!! (toccando il connettore rca)
Ho provato a staccare dal muro la presa schuko della ciabatta (che fin'adesso era solo spenta ma ancora collegata) e ritoccando il componente e il connettore metallico rca la scossa non c'è stata.Ma adesso ho sinceramente molta paura, e ho mollato tutto. :cry:

Cosa posso fare?? :cry:
 
Ultima modifica:
Ricorda che anche se un apparecchio elettronico è disconnesso dall'alimentazione, può sempre esistere un condensatore al suo interno.

Il condensatore ha la proprietà di accumulare carica elettrica, che può scaricare quando lo si connetta in qualche modo verso terra...anche toccando l'apparecchio se l'isolamento non è perfetto. Non parliamo se si tocca poi direttamente il condensatore....

A prescindere dalla qualità del collegamento di terra, sarebbe da verificare quanti apparecchi a doppio isolamento garantiscano l'assenza comunque di microscosse....
 
mmm...grazie del post...non saprei...

oggi toccando i componenti e le parti di ieri non è accaduto nulla, ma altrove si! ho notato che toccando dei connettori su una determinata zona di un pannello posteriore sempre scossettina, ho riprovato per un po' di volte e c'era sempre, poi alla fine è svanita.

Da come mi dicono pare che il responsabile sia sempre io, che carico di elettricita' col contatto vado a scaricare su una parte metallica...

Ma se cosi' fosse dovrebbe capitar su qualsiasi cosa metallica, invece noto che mi capita quasi sempre con gli stessi componenti

E' un qualcosa di odioso :mad:
 
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