... Dario sa bene come la penso a proposito, e sinceramente non posso che sottolineare ancora una volta qui nel 3d che questo punto di vista secondo me è invece assolutamente errato ...[CUT]
Qualche considerazione mi pare necessaria. Ho la sensazione che si faccia confusione sulle mie opinioni.
1. Se un plasma, nel corso di una
lettura della scala di grigi a 10pt, "teme" letture sballate per colpa della ritenzione e "necessita" di pattern Black alternati per me vuol dire semplicemente una cosa: è incalibrabile. O meglio, quello che abbiamo calibrato non sarà quello che vedremo in realtà. Punto.
Il motivo è chiaro: se la semplice lettura convenzionale (per far leggere alla sonda gli step da 10 a 100 IRE ci vogliono complessivamente pochissimi sec.) lo "mette in crisi", figuriamoci durante la calibrazione vera e propria che calvario!
2. In pratica, se ho capito bene, l'Autocal glielo facciamo fare in maniera "tradizionale" e la lettura invece in maniera "alternativa".
Non mi pare il massimo della "Metodologia applicata".
3. E poi ... per quanto tempo teniamo questo pattern Black? 0.5 sec. o 1 sec. o 5 sec.?
Sempre la stessa durata per tutta la scala di grigi? E perché non "un effetto neve"?
4. Perchè in nessuna guida riguardante la calibrazione e in nessun disco test si fa riferimento ad una simile procedura? Perchè in un'Autocal 3D LUT (con Radiance, per esempio) il processo automatico di calibrazione non prevede pattern Black alternati?
5. Personalmente mai avuto problemi di ripetibilità di letture e non ho mai usato il metodo di lettura della scala dei grigi con pattern Black alternati. Continuerò a non farlo ... a meno che nel frattempo non mi chiarite il razionale di tale metodo
