Bene, diciamo che se la prima iniziativa di
GIANGI67 non aveva riscosso un successo oceanico, questa è stata proprio un fallimento totale: caduta in extremis anche l'adesione di
obiwankenobi per improrogabili impegni di lavoro, mi sono ritrovato "
con quella compagna picciola/ da la qual non fui diserto", ovvero il mio amico
Detective.
Detto questo (e sorvolando sulle condizioni climatiche a dir poco proibitive che hanno segnato l'estenuante coda di un'ora all'aperto) la mostra è stata senza dubbio interessante, soprattutto per la presenza di molti carteggi epistolari tenuti da Kubrick con i protagonisti delle numerose campagne censorie che hanno costellato l'uscita di numerosi suoi film.
Interessante anche la presenza di numerose attrezzature originali utilizzate nella realizzazione dei film tecnicamente più impegnativi (come il proiettore per gli sfondi di
2001: Odissea nello Spazio e le lenti speciali per le riprese a lume di candela di
Barry Lyndon), le versioni consultabili delle sceneggiature originali e i bozzetti del grande Ken Adam e le tabelle di produzione, nonché l'impressionante testimonianza della proverbiale meticolosità e scientificità dell'approccio kubrickiano alla realizzazione di un film.
Le uniche note dolenti riguardano la quasi totale assenza di merchandising (escluso il costosissimo e pesantissimo volume della filmografia illustrata, peraltro in lingua inglese) e l'inconcepibile divieto dell'utilizzo del cellulare (e per dirlo io che non amo particolarmente tale mezzo...).
Aggiungo a margine che la visita ha acquistato ancor più valore in virtù delle altre due esposizioni presenti, quella su Mark Rothko (di cui peraltro avevo già goduto in misura ben più comprensiva al MOMA e MET di NYC) e soprattutto quella del fotografo
Gregory Crewdson che si è rivelato una graditissima scoperta e che consiglio caldamente a tutti gli appassionati del tema.