Libri e film, parliamone...

wercide

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Cosa ne pensate voi del fatto che quasi sempre i libri sono superiori rispetto la loro controparte cinematografica?
Io ho ipotizzato che succede perché quando leggiamo un libro ci immaginiamo i luoghi, i personaggi e gli avvenimenti che vengono descritti, mentre quando guardiamo un film ci dobbiamo mantenere a quello che il regista ha immaginato leggendo il libro.
E voi?
 
Questa è solo una parte, di certo la più importante.
Rispetto ad un libro un film deve mostrare luoghi più o meno reali ed attori in carne ed ossa per cui:
- l'aspetto di un personaggio non è mai come ci si immagina
- la voce non è quella che immaginiamo
- i luoghi non sono mai come ci si immaginano
In più i tempi cinematografici sono ben più ristretti rispetto ad un libro
- Una immagine non sempre vale più di mille parole, le lunghe descrizioni di Tolkien non possono essere realmente rese da una inquadratura.
- Non c'è il tempo di approfondire carattere e psicologia dei personaggi.
- Esigenze di sceneggiatura portano a tagliare/modificare parti e dettagli che paiono minuti, ma tolti dal complesso riducono lo spessore, la profondità, la completezza e l'atmosfera di un'opera letteraria.
- Spesso si deve scendere a compromessi per adattare un film ad un pubblico che non è (e non può essere) lo stesso del libro, specialmente quando si parla di megaproduzioni milionarie che necessariamente si devono rivolgere ad un pubblico più ampio possibile.
 
Io credo che spesso le trame dei libri vengano storpiate nella trasposizione cinematografica (es. Io sono leggenda, Real steel, Dracula di Bram Stoker).
 
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...quando leggiamo un libro ci immaginiamo i luoghi, i personaggi e gli avvenimenti...

Non è solo questo, si tratta di due LINGUAGGI diversi: in letteratura c' è la componente poetica, l'eleganza del linguaggio, nel cinema la fotografia, il ritmo del montaggio, le emozioni della musica ecc

E, soprattutto, in entrambi i casi il LINGUAGGIO può essere più importante della storia (basti pensare a Memento come film e a "L'urlo e la furia" di Faulkner con le su mitiche "prime 80 pagine" raccontate in soggettiva - con la tecnica del flusso di coscienza - da un demente che con linguaggio sconclusionato parla di ricordi, tempo presente, pura immaginazione mescolando tutto in una matassa inestricabile...)

C' è poi una questione di quantità: per un romanzo spesso sono necessarie 10 ore di lettura (calcolo 1 ora ogni 100 pagine) il film raramente dura più di 2 ore. A questo proposito posso raccontare di avere visto la versione TV de "Il maestro e Margherita" di Bortok, dove il rapporto quasi si inverte (10 ore di filmato x meno di 400 pg di libro) ed il risultato è decisamente [imho] straordinario.

Ultimo ma non meno importante: il cinema è lavoro collettivo, ed il regista (per non parlare del produttore! :p ) ha l'ultima parola su tutto, anche sul testo letterario, e questo per lo più ha effetti disastrosi.
 
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