Gordon
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Attendo sempre i film di M. Night Shyalaman con grandi aspettative e cerco di giudicarli con il massimo rispetto. Shyalaman è autore originale e immaginifico, portatore di grandi novità nel mestiere di cineasta: la sapienza nel raccontare storie tese con "lentezza" e la maestria nella creazione del "gran finale" (che lo ha reso famoso).
Dopo il passo falso di "Signs" e l'ampio recupero con "The village" ero convinto che "Lady in the water" sarebbe stata la conferma del suo genio, ma purtroppo non è stato così...
Lady in the water non è un bel film. Chi si aspetta il finale alla Shyalaman non lo troverà, come non troverà una trama avvincente almeno alla pari degli ultimi suoi lavori. Ci sono, è vero, caratteri molto ben raccontati, belle atmosfere da sogno/incubo, spunti di racconto quasi mai scontati, soluzioni registiche veramente eleganti.
Ma manca l'appuntamento con lo spettatore, il patto non viene mantenuto e M. Night fa due passi indietro nella direzione di "Signs", la più grande delle delusioni.
Il regista manca quando "tridimensionalizza" le paure, quando dà corpo e voce al mistero, cose che con grande abilità aveva sempre evitato nei suoi capolavori (Il Sesto Senso in primis).
L'unica attenuante la troviamo negli extra: il regista confessa l'intento poetico e ambizioso di scrivere un classico senza tempo. Una bedtime story, una favola della buonanotte. Ad esser cattivi qualcuno, assopito durante la visione del film, potrebbe dire che l'intento è parzialmente riuscito
P.S. Grandi problemi di compressione nelle scene scure (che sono la maggioranza)
Dopo il passo falso di "Signs" e l'ampio recupero con "The village" ero convinto che "Lady in the water" sarebbe stata la conferma del suo genio, ma purtroppo non è stato così...
Lady in the water non è un bel film. Chi si aspetta il finale alla Shyalaman non lo troverà, come non troverà una trama avvincente almeno alla pari degli ultimi suoi lavori. Ci sono, è vero, caratteri molto ben raccontati, belle atmosfere da sogno/incubo, spunti di racconto quasi mai scontati, soluzioni registiche veramente eleganti.
Ma manca l'appuntamento con lo spettatore, il patto non viene mantenuto e M. Night fa due passi indietro nella direzione di "Signs", la più grande delle delusioni.
Il regista manca quando "tridimensionalizza" le paure, quando dà corpo e voce al mistero, cose che con grande abilità aveva sempre evitato nei suoi capolavori (Il Sesto Senso in primis).
L'unica attenuante la troviamo negli extra: il regista confessa l'intento poetico e ambizioso di scrivere un classico senza tempo. Una bedtime story, una favola della buonanotte. Ad esser cattivi qualcuno, assopito durante la visione del film, potrebbe dire che l'intento è parzialmente riuscito
P.S. Grandi problemi di compressione nelle scene scure (che sono la maggioranza)
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