La (pessima) qualità del Vinile Italiano. :-(

Marlenio

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Come avrete capito leggendo i miei post, sono un grande sostenitore del vinile, che ritengo abbia ancora tante potenzialità che solo negli ultimi anni stanno avendo modo di essere scoperte. Non per questo disprezzo o non utilizzo supporti ed hardware digitale, con il risultato che questi due "mondi"convivono felicemente nel mio impianto.

Dal punto di vista del supporto analogico, credo che in pochi non siano d'accordo nel considera il vinile giapponese, quello inglese, quello tedesco e americano i migliori in assoluto come qualità e silenziosità. I primi due in particolare li ritengo straordinariamente performanti, tanto che più di una volta dei miei amici pensavano di ascoltare un CD.

Purtroppo, il vinile italiano è forse il peggiore in assoluto, e negli ultimi anni è ulteriormente peggiorato come qualità. Ho recentemente comprato il bellissimo (artisticamente parlando) doppio LP "Divenire" di Ludovico Einaudi, e lo straordinario "Winterthrough" degli HostSonaten (lim. ed. pict. disc).
Se entrambi i dischi sono stupendi e li riascolterei "in loop", il vinile usato per il supporto è quanto di peggio potesse essere usato: a disco nuovo, l'ascolto è disturbato da una serie di pop, toc e disturbi tipici di un disco usurato e pieno di sporcizia... peccato che tutti i dischi fossero nuovi (per dirla in termini collezionistici erano dei S/S). Tanto per sicurezza, anche se avevo (purtroppo) già capito di cosa si trattava, ho provato ad eseguire un doppio lavaggio, che non ha cambiato di una virgola il risultato all'ascolto. :-(
Insomma, il difetto non era (come era ovvio) la polvere, ma semplicemente un vinile di pessima qualità con al suo interno quelle che ritengo impurità.

Purtroppo, non è la prima volta che mi capita, questi sono solo gli ultimi due esempi. :-(

La cosa mi infastidisce tantissimo, dato che questo è il modo corretto per mascherare completamente le potenzialità del vinile a chi magari ci si avvicina per la prima volta.

Personalmente, questi sono stati gli ultimi due vinili con stampa italiana che ho comprato: d'ora in poi, per i lavori di autori italiani, mi rivolgerò al supporto digitale, oppure cercherò eventuali stampe estere.

La sola domanda -credo legittima- che mi pongo è la seguente: ma come vengono eseguiti i controlli di qualità sui prodotti? Possibile che nessuno nelle case discografiche si accorga di quanto sia scarsa la qualità del materiale usato per il supporto vinilico?
 
Non compro vinili dalla metà degli anni 80, però sarei curioso di conoscere la tua opinione del perché ti piaccia ascoltarli. Cioè cosa ci trovi di meglio rispetto ai supporti digitali?
 
antani ha detto:
Non compro vinili dalla metà degli anni 80, però sarei curioso di conoscere la tua opinione del perché ti piaccia ascoltarli. Cioè cosa ci trovi di meglio rispetto ai supporti digitali?

Ciao Antani,
i motivi sono molteplici: in generale, preferisco il supporto in vinile per opere che nascevano con questo supporto nella testa del fonico e quindi avevano un lavoro in studio mirato a ottenere il massimo risultato sul disco nero. Troppi vecchi lavori su CD non suonano come la corrispondente stampa in vinile.

Poi, un discorso "feticistico": vuoi mettere la "fisicità" di un disco in vinile e del corrispondente CD? Poi ascoltare un vinile è un vero e proprio rito, che il CD non mi potrà mai dare. Questo, beninteso, disponendo di software di alto livello, e qui torniamo al senso del mio post.

Se ti capita, ascolta una incisione che conosci bene su vinile giapponese, o comunque di alta qualità: ti garantisco che rimarrai veramente a bocca aperta, e ti renderai conto che il vinile -se messo nelle condizioni ottimali- ha ancora tantissime potenzialità da esprimere.
Questo ovviamente se messo nelle condizioni di farlo. Condizioni che -mi dispiace dirlo- la qualità del vinile italiano raramente permette che si realizzino. :(
 
Ultima modifica:
Marlenio ha detto:
...ascolta una incisione che conosci bene su vinile giapponese, o comunque di alta qualità...

Purtroppo non è così semplice, dovrei quantomeno rispolverare il mio vecchio Technics che giace in qualche soffitta. Ma capisco quello che dici, non nascondo che la fisicità retrò del vinile ha anche per me una notevole attrattiva....
 
antani ha detto:
Purtroppo non è così semplice, dovrei quantomeno rispolverare il mio vecchio Technics che giace in qualche soffitta.

A volte poi anche per i lavori recenti preferisco il vinile: per esempio, l'ultimo bellissimo lavoro degli Anekdoten ("A time of day") ho preferito averlo in vinile, dato che questo lavoro è stato stampato a 180 gr su del vinile straordinariamente silenzioso, a livello di un CD.

A proposito della tua precedente domanda, mi sono dimenticato di un altro fattore importante, e cioè il setup richiesto dall'accoppiata piatto/braccio/testina, che per me è una fonte infinita di divertimento (per altri era un'infinita rottura :) ). Tutte cose che difficilmente si possono avere con un hardware come il lettore CD, notoriamente molto più "plug'n'play". :)
 
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Ma tu non fai testo: hai un HTPC :D .

Al momento ho qualche difficoltà a definire plug 'n play il mio set up digitale, visto che è un anno che smanetto con crossover e filtri FIR di correzione ambientale.

Non escludo che quando tutto sarà a posto non decida di dedicarmi anch'io al vinile ;) .
 
antani ha detto:
Ma tu non fai testo: hai un HTPC :D .

...Che ormai ha raggiunto un equilibrio perfetto... prima della prossima esplosione. :D :D



antani ha detto:
Non escludo che quando tutto sarà a posto non decida di dedicarmi anch'io al vinile ;) .

[Mode Formale ON]Non mi assumo nessuna responsabilità nel caso Lei decida di proseguire in quella chepotrebbe rivelarsi un'insana scelta. :D :D [Mode Formale OFF]

Scherzi a parte, avrai parecchio da divertirti... altro che HTPC! :D
 
antani ha detto:
Non escludo che quando tutto sarà a posto non decida di dedicarmi anch'io al vinile ;) .

Questa la deve leggere Puka
Sicuramente dopo questa rivelazione dovrai specificare che qualora ti venisse la vogli adi affronatre l' argomento lo farai in modo eretico :D :D

Ecco il tuo lettore perfetto ... con testina laser... peccato per il prezzo :D
http://www.laser-turntable.com/

Certo che se cominciassi a smanettare sul vinile e si trovassero seri programmi di di declicking in real time avresti trovato la frontiera perfetta per sfogare la tua voglia di complicarti la vita... (tipico atteggiamento dei possessori di HTPC...)

Ciao
 
revenge72 ha detto:
... qualora ti venisse la vogli adi affronatre l' argomento lo farai in modo eretico :D :D ...
Sì, pensavo di fare girare il disco al contrario, mi dicono che in questo modo è possibile ascoltare frasi sataniche :D .

revenge72 ha detto:
....si trovassero seri programmi di di declicking in real time...
Ovviamente già ce li ho ;) . Questo è carino, applicarlo in real time non è complesso, basta aggiungerlo a monte dell'equalizzazione:

http://www.waves.com/Content.aspx?id=199
 
Ricordatevi tutti che la tecnologia moderna non migliora il suono ma la comodita' di ascoltarlo ...... basta vedere il cinema digitale nonostante il 2k mai saremo ai livelli di una pellicola 35 mm tanto meno di una 70
e il cd mi spiace dirlo ma mai sara' e mai e' stato ai livelli di un vinile fatto e ascoltato con apparecchiature serie , il futuro nelle tecnologie aumenta la comodita' non la qualita' sappiatelo :cry:
 
mario beltramo ha detto:
e il cd mi spiace dirlo ma mai sara' e mai e' stato ai livelli di un vinile fatto e ascoltato con apparecchiature serie , il futuro nelle tecnologie aumenta la comodita' non la qualita' sappiatelo :cry:

Mah, io non sono così d'accordo: ci sono ottimi cd e ottimi vinili, e altrettanto pessimi vinili e pessimi cd. Alla fine, quello che conta è il lavoro di registrazione e missaggio, dato che entrambii supporti offrono prestazioni superlative, se sfruttati a dovere.
 
revenge72 ha detto:
Questa la deve leggere Puka
L'ho letta e subito un brivido freddo è corso lungo la schiena e mi si sono rizzati i peli delle braccia :D :D

Ma tutto è possibile, visto che anch'io mi sono messo il "nemico" in casa, leggi equalizzatore, ma solo sul sub che utilizzo esclusivamente in AV ;)

Comunque, al contrario di Marlenio, vorrei precisare, che non sono tra i feticisti e che il "rito" di prendere il vinile, poggiarlo sul gira, etc, non mi piace per niente ed è una cosa che mi provoca, diciamo, fastidio ;)
Forse perchè ci sono nato con il vinile e negli anni è diventata prassi comune e come tale priva d'emozione, sarà, ma questa è la sostanza.

Ciao
 
il futuro nelle tecnologie aumenta la comodita' non la qualita' sappiatelo
Non sono per niente daccordo.

Io un vinile, pur avendolo ascoltato per almeno 10 anni, non lo ascolterei mai per la qualità ma solo per nostalgia. I cd sono un passo avanti notevole e, purtroppo, l'industria discografica non ha pensato di passare al DVD-audio perchè sarebbe stato un altro passetto avanti e mi azzarderei a dire un passetto definitivo (parlo di passetto perchè il miglioramento percepibile tra una cd-audio ed un dvd-audio è piccolo).

Tornando in tema devo dire che, purtroppo e come al solito, in Italia il concetto di qualità viene sempre molto dopo altri interessi e questo non lo ritroviamo anche in una produzione di nicchia, come quella degli LP, che per sua natura dovrebbe essere di qualità.

Ciao.
 
Domanda per gli amanti del vinile:

Lasciando da parte il valore feticistico dell'oggetto, mi spiegate che senso ha comprare l'edizione in vinile di registrazioni digitali?
Ancora: che senso ha comprare la riedizione in vinile derivante da remaster digitali di vecchie registrazioni analogiche?

In definitiva che senso ha avere tanti 1000110011, convertirli in analogico e mettere il tutto su un supporto problematico come il vinile?
 
dintro ha detto:
Lasciando da parte il valore feticistico dell'oggetto, mi spiegate che senso ha comprare l'edizione in vinile di registrazioni digitali?

Secondo me poco: infatti compro edizioni "nuove" in vinile solo se sono (ragionevolmente) certo che il master sia analogico oppure se la qualità della registrazione su vinile sia molto elevata. Ultimamente c'è una sorta di ritorno verso le edizioni -usando la terminologia dei CD- AAD e ADD.



dintro ha detto:
Ancora: che senso ha comprare la riedizione in vinile derivante da remaster digitali di vecchie registrazioni analogiche?

Secondo me nessuno, anche dal punto di vista collezionistico. Personalmente, preferisco una prima stampa originale in condizioni EX/EX che una ristampa remaster S/S.

Ti rigiro la domanda: ha senso comprare su CD delle registrazioni dichiaratamente AAD o ADD? ;)
 
Ultima modifica:
Ma siete sicuri che esistano ancora dei master realmente analogici? Io non credo. Tutte le incisioni vecchie e nuove ormai sono memorizzate su supporti digitali

Avete già visto questo video molto interessante in cui si mostra come viene stampato il master di un vinile?

http://www.youtube.com/watch?v=iByt8IinjC0

Fate caso al min 04:07, in cui si vede come l'incisione del master avvenga tramite PC.
 
Ti rigiro la domanda: ha senso comprare su CD delle registrazioni dichiaratamente AAD o ADD?
Si, perchè non ci sono conversioni e/o riconversioni in più rispetto al vinile.
L'AAD per il cd corrisponde all'AAA dell'LP (sempre tre passaggi teorici).

L'ADD, dal punto di vista del CD, è di fatto uguale al DDD e quindi il problema non si pone.

In realtà sapendo quanti "passaggi" si fanno in studio non mi porrei affatto il problema del passaggio in più o in meno.

Ciao.
 
Marlenio ha detto:
compro edizioni "nuove" in vinile solo se sono (ragionevolmente) certo che il master sia analogico...Ultimamente c'è una sorta di ritorno verso le edizioni -usando la terminologia dei CD- AAD e ADD.

Credimi, la maggior parte dei vinili stampati attualmente proviene da master che hanno avuto almeno un passaggio nel mondo degli 0 e 1, e a quel punto viene meno la loro ragion d'essere, perlomeno dal punto di vista della qualità d'ascolto.
 
Marlenio ha detto:
Ti rigiro la domanda: ha senso comprare su CD delle registrazioni dichiaratamente AAD o ADD? ;)


Si, ha senso.

Perchè il digitale è attualmente la migliore tecnologia per conservare e distribuire a basso costo e ottima fedeltà qualunque informazione, anche se di origine analogica.
 
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