Fede77 ha detto:
Traducendo (stavolta lo faccio io, e lo dico

), Panasonic Italia sostiene che l'aumento del voltaggio ha delle conseguenze sul livello del nero.
Al contrario, se ho capito bene quanto affermato da alcuni utenti - satoh, post. 422, pag. 29 di questa discussione - e confermato da Onslaught (post. 425, pag. 29 di questa discussione), l'innalzamento del voltaggio, e la conseguente compensazione della perdita di luminosità del pannello, non possono essere causa di un innalzamento del livello del nero.
C'è una contraddizione tra le due affermazioni o sono io che non ho capito qualcosa?
Sei tu che hai commesso un piccolo ma importantissimo errorino quando hai detto: "non
possono essere causa di un innalzamento del livello del nero".
Devi sostituire la parola "possono", con la parola "devono"
Come avevo ripetuto più volte, fino allo sfinimento, era stato confermato da diverse fonti attendibili (D-Nice in primis) che una compensazione della perdita di luminosità del pannello
non deve comportare un innalzamento del livello del nero. Se lo fa, vuol dire che l'approccio tecnico usato per la compensazione può essere considerato "non buono", o trovate voi altro termine più consono.
Già diverso tempo fa, nella disc di AVS, terminata l'analisi del metodo indicato da quel "famoso" brevetto di panasonic, ci fu un utente che taccio di "asinite" chi decise di adottare quel tipo di approccio (e io sono concorde), perchè è lampante che si tratta di un metodo economico basato su modifiche predefinite di variazioni di tensione, quando invece è noto che non è possibile stabilire a priori il grado esatto di decadimento di luminosità (ma non solo) di un pannello al plasma, dal momento che varia in funzione di parametri modificabili dall'utente, quali: il Contrasto, l'uso o meno del Contrasto dinamico, la Luminosità, ed il livello di risparmio energetico settato, il quale influisce direttamente ed in egual misura sul consumo di tutti i fosfori.
Inoltre non si devono dimenticare altri importanti aspetti di questa faccenda, che anche in questo caso avevo già segnalato in passato:
1. D-Nice aveva confermato che in tanti altri plasma (di altri brands) da lui calibrati e ricontrollati nel tempo, non aveva rilevato innalzamenti del livello del nero. E ha sempre sottolineato che un innalzamento del livello del nero col passare delle ore di utilizzo, non è da considerarsi "normale", bensì una cosa che sta riguardando solo i panasonic, e solo alcuni modelli in modo specifico.
2. A me, per adesso, nessuno è riuscito a togliere dalla testa che l'approccio usato da panasonic ha un secondo fine: quello di ottenere migliori performances iniziali sul livello del nero, che combinazione sono quelle che poi vengono rilevate durante le recensioni eseguite dalle varie riviste di settore, su TV nuovi.
Mi spiego meglio: su un pannello che viene dato per 100.000 ore di durata prima di raggiungere un decadimento della luminosità pari al 50% (la quale, nota bene, non dovrebbe mai comportare un innalzamento del livello del nero, nemmeno quando la luminosità massima sarà solo il 50% del valore iniziale), non vedo per quale motivo dovrebbe essere necessario cominciare ad eseguire modifiche al voltaggio applicato già durante le prime centinaia di ore di utilizzo. L'unica spiegazione tecnica soddisfacente che ho trovato, e che avevo già riportato in precedenza, è che la tensione applicata inizialmente sia inferiore a quella minima che invece normalmente dovrebbe essere applicata, e siccome è noto che se si scende al di sotto di un certo livello di tensione il pannello potrebbe spegnersi del tutto e non riaccendersi, ecco la necessità di cominciare a ritoccarla dopo poco tempo. Quindi, a che pro applicare inizialmente una tensione "a rischio"? Che beneficio porta una simile decisione? Porta il beneficio di ottenere un livello più basso del nero. Livello che però resterà tale solo per un periodo limitato di tempo, visto che poi sono costretti a rialzare la tensione. Quindi qual'è il vero vantaggio di una simile idea? Lascio a voi la risposta, io la mia idea l'ho già spiegata da tempo
3. Leggo spesso in questa discussione, nonchè nello stesso (molto vago) comunicato/i di panasonic, l'ammissione che il livello del nero si alzerà dopo un tot (non precisato) di tempo, ma che ciò non comporta una grave "perdita" sulle perfomances visive. Bene. Ma allora, a parte tutte le altre valide considerazioni che si possono fare e che sono già state fatte in merito, mi spiegate come mai in qualunque forum in giro per il mondo, incluso questo, è strapieno di gente che non vede l'ora di leggere nelle recensioni qual'è il livello assoluto minimo del nero misurato con sonda dei plasma panasonic, e poi confrontarlo subito con quello di altri modelli, dello stesso brand o meno, per poi elogiare o sminuire quel particolare TV rispetto ad altri, mentre adesso, trattandosi che questa cosa porta ad un evidente innalzamento del nero di alcuni panasonic, improvvisamente quei numeri misurati con sonda, e che sono l'unico vero parametro che va considerato valido, vengono in qualche modo sminuiti? Passare ad un aumento che va da 2 a 3 volte il valore iniziale, non è affatto poco cosa quando si vanno ad analizzare numeri rilevati con strumentazione. Cio dovrebbe inoltre comportare una completa rivalutazione di quel plasma rispetto alla concorrenza, proprio perchè il livello del nero è sempre stato, e lo è anche adesso, il punto di forza numero 1 di panasonic, che lo ha sempre sbandierato ai 4 venti da quando è sparita Pioneer. Allora, come la mettiamo?
4. Riguardo ai modelli 2010, la mia interpretazione dei vari comunicati di panasonic è che con quell'"innalzamento più graduale nel tempo" semplicemente avranno affinato il sistema aumentando il numero di step di modifica della tensione, e riducendo di conseguenza i singoli incrementi. Il tutto per rendere la cosa meno avvertibile ad occhio nudo. Ma il risultato finale dovrà essere sempre lo stesso, visto che il metodo utilizzato
è sempre lo stesso. Non si spreme sangue dalle rape.
Infine un commento alla risposta di panasonic Italia: come già espresso dagli altri utenti, "nessuna nuova buona nuova". Appare ormai evidente la presa di posizione aziendale anche in E.U, identica a quella in U.S.. Il non definire un problema questa cosa, è secondo me molto grave, perchè i consumatori non erano stati avvertiti prima di un simile comportamento, e perchè tale "feature", come è stata definita da panasonic, intacca una performance che è sempre stata ampiamente evidenziata e promossa da lei stessa. Come è stato più volte fatto notare da tantissimi utenti con diversi esempi, ne aggiungo uno nuovo: se per esempio comprassi una autovettura basandomi sui tempi di accellerazione dichiarati dai produttori, perchè per me sono l'aspetto più importante per la mia scelta, e alla fine decidessi di comprare il modello "xxx" perchè fa da 0 a 100 in 3 secondi, e dopo 6 mesi riscontrassi che invece me li fa in 6 secondi, sarei abbastanza arrabbiato se non fossi stato avvisato prima, perchè avrei potuto, sapendolo prima, fare una scelta diversa. E ovviamente farei di tutto per tutelare i miei diritti di consumatore, perchè a quel punto mi sentirei essere stato preso in giro, e non poco.
Dire che il problema non è un problema, ma è normale, visto tutto quanto sopra, è un sistema per non assumersi responsabilità e non intervenire. Staremo a vedere cosa succederà in U.S. e se gli faranno almeno una class-action, non tanto per recuperare 4 soldi, ma per una giusta questione di principio di tutela dei consumatori. Anche Toyota, inizialmente, in quel recente caso in U.S., assunse una posizione analoga, ma recentemente sappiamo tutti come poi è andata a finire quella faccenda, e la figuraccia che ci ha rimediato, nonchè la perdita di stima ed immagine da parte dei suoi (molti ormai ex) clienti, e non solo.