Ma una volgarissima ed universale risposta in frequenza da 20 a 20.000 Hz, oltre alla RT[SUB]60[/SUB] nel solito range di frequenze, no?
Tipo questo grafico che è il classico in cui viene indicato un range di tolleranza (zona grigia ) in cui deve rimanere lo RT[SUB]60[/SUB] (valori in secondi sul lato verticale del grafico) al variare della Frequenza (scala alla base):
Questi invece sono i valori per ambienti dedicati alla musica o alla riproduzione della sola parola:
in cui sono indicati i Tempi di Riverbero medi raccomandati rispettivamente per la musica (riga superiore) e parlato (riga inferiore) in funzione del volume dell'ambiente in m.[SUP]3[/SUP] (valori indicati alla base del grafico).
I piccoli ambienti come quelli casalinghi ricadono al pelo, ma il tutto è comunque indicativo.
Se poi si vuole utilizzare altri parametri OK, ma almeno usiamo allora misure quali, ad esempio: C80 (Chiarezza), RASTI (Speech Impression Index), R (Spatial Impression for Music), KT e KH (Sound Coloration), che si usano nella progettazione di auditorium, studi e simili,sono metodi universali codificati con formule ben precise, con regole cui attenersi.
Quanto al fatto che la correzione attiva sia valida solo per un punto si potrebbe rispondere che in effetti potrebbe essere una pecca se si è abituati a guardare un film correndo in lungo ed in largo per l'ambiente, magari qualcuno fa jogging mentre guarda "Il Maratoneta" o "Momenti di Gloria", tanto per immedesimarsi meglio.
Se, invece, si vuole guardare il film stando tranquillamente seduti, ma si desidera che anche altri, che stanno seduti accanto a noi, possano fruire degli effetti della correzione attiva, credo si possa rassicurarli poichè gli attuali sistemi permettono di allargare discretamente l'area da correggere con pochissimo degrado rispetto alla taratura fatta per un punto solo (non stiamo parlando di aree di decine e decine di m.[SUP]2[/SUP]
Mi sembra di ricordare che Dirac, tanto per citare uno dei vari sistemi seri utilizzati per questo scopo, ha delle impostazioni relative proprio a diversi usi dell'ambiente e disposizione del pubblico, sono sicuro che anche nell'uso del Digifast in fase di installazione si tiene conto di questa necessità e chi lo installa sa benissimo prendere le contromisure più opportune, così come sono certo saprà scegliere la curva di risposta più adatta da ottenere, che non è la "retta" che solitamemente chi non conosce assolutamente la materia tira in ballo a sproposito; mi sembra di ricordare che Bruel, ad esempio, ne abbia proposte due, ma ne esistono ache altre, per vari utilizzi.
Sicuramente e comunque meglio che beccarsi tutti i saliscendi della gamma bassa e non solo quella.
Che poi la correzione fatta in questo modo non sia più valida se ci si va a sedere in un angolo o in qualche altro strano posto dell'ambiente penso di poter dire che è vero, ma a chi importa?
Ciao