Sorry...non posso, fino a qualche anno fa non avevo problemi a rispondere perchè avevo più tempo, oggi ho appena il tempo per partecipare a qualche discussione e postare qualche info/news.
Per questo motivo da tempo non rispondo più a MP, (che non siano quelli dall'amministrazione di questo sito).
Per rispondere alla tua domanda, per un quadro di proiezione di due metri e mezzo di base, distanza di visione pari a tre metri e mezzo, una seduta che pone l'altezza degli occhi a circa 110/115 cm di altezza rispetto al pavimento, sguardo sostanzialmente ortogonale al piano verticale di proiezione, tengo il quadro a partire da 35 cm da terra, (il centrale è inclinato e va considerato che in un film con AR 2.40:1 l'immagine partirà da più di mezzo metro da terra).
Il discorso sarebbe di far sì che quantomeno la metà dell'altezza dell'intera matrice proiettata si trovi al di sotto del punto dove uno sguardo normalmente direzionato andrà ad intersecare il piano dello schermo, e normalmente è abbastanza ortogonale alla verticale del piano.
Quindi di massima (a parte il caso di sedute differenti), almeno la metà del proiettato sotto gli occhi, sopratutto per distanze ravvicinate e non addirittura 3/4 del quadro o persino l'intero quadro sopra la normale direzione dello sguardo, (alcune installazioni hanno persino l'intero schermo soprastante).
Ovviamente è un'installazione più complessa se si tratta di videoproiezione ed è indubbio che tocchi pensarla bene ed esiga maggiore studio e anche risorse.
Per rispettare almeno un poco l'ergonomia della visione, un'installazione con schermi piuttosto grandi, può prevedere le sedute su un livello più elevato del pavimento, altrimenti amen, ma in diversi casi sembrerà sempre che si stia avendo una visione piuttosto che guardare un film e il problema è che la vista umana non è fatta per guardare così.
Al di là di queste considerazioni, giova ricordare come posizionava i suoi televisori la casa danese B&O, tenendo presente che il Nordeuropa è all'avanguardia in campo ergonomico, (molte normative di oggi si rifanno ai loro studi).
Avevo due B&O il cui sostegno dedicato da pavimento era alto 38 cm ed erano un piacere a vedersi.
Nella visione di film e altro oggi si pone la questione del coinvolgimento, ma tenerne debito conto non può portare allo stravolgere il funzionamento della vista.
Per questo motivo da tempo non rispondo più a MP, (che non siano quelli dall'amministrazione di questo sito).
Per rispondere alla tua domanda, per un quadro di proiezione di due metri e mezzo di base, distanza di visione pari a tre metri e mezzo, una seduta che pone l'altezza degli occhi a circa 110/115 cm di altezza rispetto al pavimento, sguardo sostanzialmente ortogonale al piano verticale di proiezione, tengo il quadro a partire da 35 cm da terra, (il centrale è inclinato e va considerato che in un film con AR 2.40:1 l'immagine partirà da più di mezzo metro da terra).
Il discorso sarebbe di far sì che quantomeno la metà dell'altezza dell'intera matrice proiettata si trovi al di sotto del punto dove uno sguardo normalmente direzionato andrà ad intersecare il piano dello schermo, e normalmente è abbastanza ortogonale alla verticale del piano.
Quindi di massima (a parte il caso di sedute differenti), almeno la metà del proiettato sotto gli occhi, sopratutto per distanze ravvicinate e non addirittura 3/4 del quadro o persino l'intero quadro sopra la normale direzione dello sguardo, (alcune installazioni hanno persino l'intero schermo soprastante).
Ovviamente è un'installazione più complessa se si tratta di videoproiezione ed è indubbio che tocchi pensarla bene ed esiga maggiore studio e anche risorse.
Per rispettare almeno un poco l'ergonomia della visione, un'installazione con schermi piuttosto grandi, può prevedere le sedute su un livello più elevato del pavimento, altrimenti amen, ma in diversi casi sembrerà sempre che si stia avendo una visione piuttosto che guardare un film e il problema è che la vista umana non è fatta per guardare così.
Al di là di queste considerazioni, giova ricordare come posizionava i suoi televisori la casa danese B&O, tenendo presente che il Nordeuropa è all'avanguardia in campo ergonomico, (molte normative di oggi si rifanno ai loro studi).
Avevo due B&O il cui sostegno dedicato da pavimento era alto 38 cm ed erano un piacere a vedersi.
Nella visione di film e altro oggi si pone la questione del coinvolgimento, ma tenerne debito conto non può portare allo stravolgere il funzionamento della vista.