Discussione che mi sembra abbastanza surreale.
Per prima cosa, basarsi su cosa c'è scritto sulla famigerata targhetta non vuol dire molto, come è già stato fatto notare basta una minima finitura fatta nel Paese di arrivo per giustificare l'automatica "nazionalizzazione" del prodotto stesso.
A parte questi estremi, non infrequenti, si badi bene, nessuno può poi dire dove siano realizzati i singoli componenti, nel caso di un "diffusore" (per precisione, anche un sub è un diffusore) ci può essere il mobile, i singoli altoparlanti, il crossover (in toto o come i singoli componenti, dove saranno mai realizzati i condensatori o le bobine?).
Escluse le piccole o piccolissime ditte quasi artigianali, tutte le altre, bene o male, ricadono in una delle ipotesi fatte prima e non c'è modo di saperlo se non scrivendo alla ditta stessa chiedendo conto dell'origine dei singoli componenti (dite che vi rispondono? E se vi rispondono saranno forse non bugie, ma verità con riserve mentali?

).
Detto tutto questo, vengo al nocciolo della questione: il diffusore è "costruito" in Cina, bene, è allora?
Non è che quando lo collego tutti i brani escono automaticamente cantati in cinese, no, rimangono gli stessi incisi sul CD/DVD/Vinile, non cambia nulla.
La qualità? Ma per piacere! Smettiamola con il luoghi comuni ormai superati, non ci si deve sempre limitare al paragone con i mercatini pieni di paccottaglia che ormai si trovano sempre più frequentemente nelle città (e dove compro regolarmente le lampadine per la mia auto, durano esattamente come le "originali" e costano un terzo).
Il fatto che sia costruito in Cina non significa che un oggetto sia automaticamente scadente, privo di qualità, di durata limitata e, magari, anche pericoloso.
Ci sono anche questi prodotti, ci sono gli orologi da 2 € pila di ricambio compresa, ma ci sono ampli di classe elevata, così come altri prodotti.
Se una ditta di gran nome fa realizzare, su proprio progetto, in Cina lo fa solo per risparmiare, ma non sulla qualità, ne va del suo buon nome.
Per non parlare del fatto che ci sono ditte, grosse ditte, cinesi specializzate in particolari rami che progettano in proprio un prodotto e poi lo vendono ai vari marchi e si tratta di prodotti validissimi, anche costosi, altro che paccottaglia.
In Giappone hanno iniziato così un po' dopo la seconda guerra mondiale, costruendo paccottaglia a poco prezzo, poi costruendo per altri ed ora realizzando in proprio, per non parlare di Taiwan e del mondo dell'informatica, non credo che qualcuno si rifiuti di comprare un PC made in Taiwan e lo voglia assolutamente made in USA, mi sembra che anche Apple faccia costruire qua e là (una CPU prodotta in Malesia, ma scherziamo? La voglio fatta in USA).
Per non parlare della Corea (che orrore, un TV coreano!

).
Ripeto: è fatto in Cina? Bene, l'ìmportante è che sia fatto bene.
Non è che se un prodotto è costruito in Inghilterra, Italia, Francia è sicuramente fatto meglio, ci sono tanti prodotti italiani, anche nel nostro settore, che non comprerei neanche a prezzo scontatissimo.
Ultima cosa, ma forse la più importante: io, se devo scegliere un diffusore (o un qualsiasi altro componente A/V)
lo ascolto, non vado a leggere la targhetta, non metto come primo parametro nella scelta che sia fatto "non in Cina", poichè la cosa non ha alcuna influenza sul risultato finale.
Ciao