negli anni 60 prima dell'avvento della computer grafica l'unico modo per rendere proiettabile un negativo techniscope che ricordiamolo non e' un formato per la distribuzione...
Certo, tutto giusto.
Comunque, tutti i negativi, a prescindere dal sistema di ripresa, non sono formato di distribuzione, nel senso che l'unica pellicola direttamente proiettabile dopo lo sviluppo è quella invertibile. Ma stiamo parlando di teoria; quindi ogni negativo, anche quello del Cinemascope, tanto per dire, deve essere per forza stampato e reso positivo per la distribuzione nelle sale. Ovviamente, per semplificare il concetto; dato che esiste la necessità di diversi passaggi, o generazioni, per la post produzione.
questo comportava una amplificazione inevitabile della grana poiche' si stirava anchessa nella deformazione
Per questo motivo l'utilizzo di pellicola a bassa sensibilità, in questo caso parliamo di 50/18, caratterizzata dai suoi cristalli piccoli e compatti, aiuta molto a contenere il "degrado" della grana stessa. Tieni presente che una pellicola "normale" (mi si passi il termine) è dal doppio al quadruplo più sensibile, con particelle molto più grandi e meno compatte.
American Hustle, ripreso anch'esso in Techniscope, per esempio, è stato girato con pellicola Fuji da 250 e 500 asa! Però ha un DI, quindi la resa è ottima. (Inoltre, le emulsioni attuali hanno fatto un grande salto qualitativo rispetto al passato).
viceversa come dicevo sembra incredibile che non si utilizzino dei file derivati da scanning diretti dal negativo otticamente ineccepibili poiche sul negativo originale la definizione anche se a meta frame e la freschezza di contrasti e colori non mancano di certo
Infatti, stiamo dicendo la stessa cosa

Scansionando direttamente un negativo di camera techniscope, in questi casi, poi, da 50 asa, si avrebbe un risultato ottimo, con un'immagine davvero appagante, soprattutto per gli appassionati della resa squisitamente analogica.
...era quello di stirarlo verticalmente ad occupare i quattro fotogrammi standar del positivo anamorfizzato otticamente , questo comportava una amplificazione inevitabile della grana poiche' si stirava anchessa nella deformazione con il risultato di stampe poco meno che mediocri
Ecco, è bene sottolinearlo, stampe destinate alle sale; in quanto " l'anamorfizzazione" veniva applicata nella penultima fase di lavorazione, cioè quella della realizzazione dell'internegativo destinato alla stampa delle copie da proiezione.
Quindi l'interpositivo era ancora a 2 perforazioni.
mi ricordo che usassero anche negativi eastman per il techniscope
Ergo, Eastman Kodak Company
