Allora, ieri giornata d’ascolto.
Premessa indispensabile: i miei giudizi non potranno essere di carattere “tecnico” (non avendo io competenze o pretese tali per poterne esprimere). Saranno più che altro le sensazioni che quanto ascoltato ha indotto in me.
Ho usato come DVD di riferimento “Il gladiatore”. Avendolo io visto diverse volte, conosco bene i passaggi sonori e musicali e questo mi permette di disporre di una base da cui partire per la valutazione dell’impianto.
Per primo ho ascoltato il kit B&W M/1, pilotato dall’Onkyo 503. Fermo restando che il mio unico metro di paragone era il mio kit casalingo all-in-one della JVC e che di conseguenza l’M/1 si presentava già di un’altra categoria, debbo dire che mi aspettavo di più. Non so se fosse colpa dell’amplificatore che (come da voi anticipatomi) mal si sposava con quei diffusori; sta di fatto che la prova mi ha lasciato qualche perplessità in entrambi i brani visionati (il dialogo tra Marco Aurelio e Commodo nella tenda del padre, dove – considerato il carattere “minimalista” della scena - il lavoro più importante lo svolgono i frontali e il centrale e la raffigurazione della battaglia di Cartagine nel Colosseo dove invece entrano in gioco tutti i diffusori e il sub per dare corpo agli effetti sonori e rappresentare al meglio suoni e musica sia diegetica sia extradiegetica). In entrambi i casi, mi è parso che i diffusori “soffrissero” nel rendere due situazioni completamente differenti.
Le prove successive le ho fatto abbinando l’Onkyo alle Wharfedale, in due configurazioni.
Lasciando in entrambi i casi lo stesso sub (il PowerCube 10+) e i posteriori (le Diamond SR), nella prima configurazione ho inserito i 9.2 come frontali e il CS come centrale, nella seconda i 9.3 come frontali e il CM come centrale.
Già la prima configurazione m’è parsa disimpegnarsi meglio rispetto al kit M/1. Ma il vero salto di qualità
c’è stato con la seconda configurazione: nella scena del Colosseo il sovrapporsi di effetti sonori, musica e vocio della folla era gestito in maniera fluida, coinvolgente ma non stancante, con una notevole ricchezza di dettagli. Quello che mi ha convinto però è stata soprattutto la scena del dialogo: nitidezza straordinaria delle parole (anche quando gli attori le sussurravano a bassa voce); effetti sonori di fondo (il sibilo del vento, il rumore dei passo) perfettamente delineati.
Allo stato attuale non avrei dubbi sull’acquisto. Tuttavia, se domani ho tempo, passo da un vicino centro Eu****s, dove ho visto – in sala ascolto – le Indiana Line (la fascia di prezzo dovrebbe essere la stessa) e provo ad ascoltarle. Così, tanto per non avere dubbi sulla bontà dell’eventuale acquisto di Onkyo- Wharfedale (e sperando di non confondermi le idee
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