Vorrei dire un paio di parole circa la questione della "proprietà" di un marchio e cosa può significare in pratica.
Tanto per fare il solito esempio in campo automobilistico (noto che si usa sempre questo ambito perciò mi adeguo) proprio in Italia abbiamo un esempio validissimo delle due possibilità, molto differenti tra loro: la FIAT (non è che ci siano molte alternative

).
Nel gruppo FIAT, ovvero di sua proprietà, fanno parte Alfa Romeo, Lancia, Ferrari; cosa potrebbe significare, che una Lancia e una FIAT sono la stessa cosa, che un Ferrari e una Fiat sono la stessa cosa? Si e No, dipende.
Un marchio può essere acquisito e fagocitato, facendo scomparire tutto e lasciando in vita solo il Logo, il prodotto non viene neanche più realizzato nelle fabbriche originali, che magari vengono rase al suolo o spezzettate e dedicate ad altro, in uno stabilimento del gruppo un mese si farà un modello di un marchio ed il mese dopo un altro modello di un altro marchio (estremizzando) o li si fa contemporaneamente su linee diverse, stessa manodopera, stessi progettisti, stesso "tutto quanto", cambia solo il marchietto e la forma del radiatore, questo è il caso di Fiat, Alfa e Lancia, tutto viene fatto a Mirafiori (o al sud), non esistono più operai Alfa ad Arese o tecnici Lancia a Chivasso o fornitori specifici per un marchio o l'altro, è tutto made in Fiat.
L'altro metodo di acquisizione è quello usato ed esemplficato con Ferrari: il management amministrativo viene nominato da Fiat, ma lo stabilimento è sempre il medesimo, la manodopera, i tecnici l'esperienza sono Ferrari, i soldi che hanno evitato a suo tempo la chiusura permettendo di sopravvivere alla concorrenza sono Fiat.
Due metodi completamente distinti e diversi.
Anche nel campo audio è così.
Un paio di esempi che conosco bene.
Uno è Studer, costruttore a livello mondiale ai massini livelli per prodotti da studio, principalmente mixer e, un tempo, registratori multipista famosi in tutto il modo, i mitici 24 piste A-80, con una branca, ai tempi, anche nel consumer con registratori prosumer, i Revox.
Quando è stata ora di ritirarsi il fondatore Willy Studer si è dato da fare per trovare un gruppo che assicurasse la continuità ai massimi livelli, senza però intervenire nella gestione tecnica ed ha scelto il Harman di cui ora fa parte, ma questo non vuol dire che ora la produzione avvenga negli stabilimenti che fanno gli ampli Harman Kardon

, è sempre in Svizzera; del gruppo Harman fanno parte, tra gli altri, AKG, JBL, Infiity, Mark Levinson, Lexicon, Crown, Harman Kardon, roba mica da ridere.
Stesso discorso per McIntosh, dopo il ritiro del fondatore e poi del socio Gordon Gow: la fabbrica è rimasta nello stesso stabilimento, non è cambiata una virgola, solo che ora la proprietà è passata alla citata D+M Holdings, di cui, oltre a Denon e Marantz, non solo i settori consumer che tutti conoscono, ma anche quelli pro, fanno parte Allen & Heat, Calrec (entrambi produttori dei grossi mixer audio da studio), Boston, ognuna con le proprie sedi e lavorazioni.
Stessa cosa dovrebbe essere per Quad ed altri nomi storici.
Ciao