B&W cinese!?!

cerchiamo di essere seriamente concreti
le CM 1 costano 800 euro da più di 8 anni.....e costavano 800,00 made in england e altrettanto assemblate in Cina...le Cremona Auditor all'epoca costavano 4 volte tanto ma non rendevano... rispetto al segmento e alla nicchia di appartenenza....tanto da restare a catalogo pochissimo tempo
Mediamente un prodotto cala quando sta per uscire di produzione o non lo riescono a vendere mentre se c'è un prodotto nuovo con tecnologia e altre novità è anche giusto economicamente che aumenti visto che l'operaio e non solo esige sempre qualcosina in più......o di questi passi significa che quasi quasi a distanza di tutti questi anni a furia di calar prezzi oggi ci pagavano loro per andarli a prendere......
Un esempio puà essere prorpio le Liuto che da 3750,00 euro sono state offerte a 1990,00....ma manco ci si può aspettare che arrivino i regali...altrimenti, facendo le debite proporzioni i tanto amati ampli e chip in classe D/T venduti a 200,00 euro, sono sovrapprezzati più di un Hi-End visto il lavoro e i materiali impiegati.
 
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Sarebbe interessante sapere se il tuo amico le ha pagate raginevolmente di meno oppure se il risparmio se lo è pappato tutto B&W (sulla qual cosa, intendiamoci, non avrei niente da eccepire essendo un'azienda a scopo di lucro. Però sono anche quelle spie che ti fanno capire quanto un'azienda ha a cuore la propria clientela).

Mi hai anticipato..................:D
 
la gryphon ha risposto ad una mia precisa richiesta e mi hanno messo per iscritto che i loro prOdotti non contengono materiali prodotti in Cina. Attendo che il moderatore mi autorizzi a postare il messaggio

Molto bene, finalmente qualcosa di nero su bianco, non vuote chiacchiere da bar.

Per inciso, per la pubblicazione sul forum non serve l'autorizzazione di un Moderatore, ma di chi ha inviato l'email (che credo non avrà problemi a concederla).

Tornando alla dichiarazione, la accolgo con molto piacere, qualcuno che finalmente fa tutto da sè ed è orgoglioso di provarlo.

Ho cercato un paio di immagini in rete ed ho trovato, ad esempio, questa vista d'insieme:

diablot.jpg


e questa della scheda Fono opzionale:

phonodiablo.jpg


Come tutti potete vedere la tecnologia danese si spreca, tutti quegli elettrolitici neri e azzurri, integrati, transistor danesi.

Di quegli elettrolitici ne ho piene le cassettiere del laboratorio: Jamicon, Nichicon, Elna......



- Ma la famosissima Elna non è americana?

Be', si, però mica è asiatica, poi si sa che gli USA e la Danimarca sono quasi la stessa cosa.

- Ma gli stabilimenti Elna non sono in Malesia, Tahilandia e Giappone?

Be', si.

- Ma la Jamicon non è Taiwanese?

Be', sì.

- Ma Nichicon chi è?

Uno dei più grandi produttori mondiali di condensatori, ditta fondata in Giappone 60 anni fa

- Ah, be', è giapponese

Si, ma ha aperto un grandissimo stabilimento in Cina.

- Forse volevano dire che i componenti attivi sono prodotti in Danimarca

Purtroppo non si vedono le sigle, basterebbe che qualcuno che ha un loro prodotto si prendesse la briga di aprire il coperchio e riportare le sigle scritte sui finali di potenza e su alcuni degli integrati per risalire al produttore, ma ho la sensazione che anche quella sia roba che arriva dal Far East.

- Forse volevano dire che il materiale di base, che ne so, il rame è di provenienza autoctona: la famosa miniera danese di rame a cielo aperto più grande l mondo!

Ma non è in Cile?

- E' vero.

- Ma allora che cosa producono di danese?

Forse le viti, il trasformatore, il telaio e gli stampati e mettono assieme il tutto.

- Come fanno tutti gli altri?

Si, effettivamente come fanno tutti: fanno il progetto e lo realizzano in pratica con componenti per lo più realizzati in Estremo Oriente da manodopera non specializzata con procedimenti antidiluviani e qualità finale scarsissima (così pare avvenga a detta di molti).



Ovviamente è tutto uno scherzo, però si dovrebbe chiarire il motivo per il quale una ditta cinese (più di una) o, comunque del Far East, possa realizzare integrati a grande scala di integrazioni e componenti attivi o passivi vari, di qualità ottima, utilizzati in tutto il mondo, ma un'altra ditta negli stessi Paesi non sia in grado poi di metterli assieme in modo decoroso (seguendo il progetto che gli viene fornito).

La proposta di postare le sigle dei componenti attivi però è seria, sarebbe interessanti sapere da quale produttore si riforniscono, o veramente si crede che siano componenti attivi Made in Denmark?

Ciao
 
Certo fa un po' tristezza , ci si arrabbatta a difendere questa o quella macchina (manco fossero amici parenti mogli) , per poi scoprire che tanto le "materie prime" provengono sempre dalle stesse parti. Si cerca di giustificare certi prezzi con "l'artigianato locale" poi la realta' e' molto piu' crudele.
E noi a pagare certe cifre magari sufragate dal pensiero di una realizzazione Made.
Queste sono aziende che delocalizzano e basta come fanno le altre, rimane poco spazio ai sogni e fantasie.
Nella speranza che certi risparmi siano girati in qualche modo ai consumatori.
Peccato di piu' non averle certe aziende italiane , anche se mezze cinesizzate. A me una Gryphon italiana che crea lavoro non mi dispiacerebbe ad averla. Ma e' un'altra storia.
Mi dispiace anche leggere ,tra le righe, accanimenti verso un marchio o l'altro e difensori di ufficio. Mi ci metto pure io.

L'interno del Gryphon promette bene , eccellente costruzione. Poi come suona non so' mai ascoltato.

Mi sono sfogato un po'...
 
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Volevo chiedere : Focal e McIntosh sono attualmente le uniche aziende che costruiscono quasi tutto nella nazione di appartenenza (diciamo in media un 90% dei componenti di un generico prodotto) o ce ne sono altre??
 
per poi scoprire che tanto le "materie prime" provengono sempre dalle stesse parti. Si cerca di giustificare certi prezzi con "l'artigianato locale" poi la realta' e' molto piu' crudele.
E noi a pagare certe cifre magari sufragate dal pensiero di una realizzazione Made.
quello che si sta cercando di far capire........conta un buon progetto......e chi non và in Cina + prchè non ha i mezzi per farlo, i suoi numeri non giustificano una produzione delocalizzata e allora deve fare quello che possiamo fare anche io e te.....comprare i componenti dai produttori cinesi o deloclizzati comunque lì e pagarli molto ma molto di più rispetto a chi ha altri e alti numeri produttivi.

Peccato di piu' non averle certe aziende italiane , anche se mezze cinesizzate. A me una Gryphon italiana che crea lavoro non mi dispiacerebbe ad averla. Ma e' un'altra storia.
Daccordissimo....e immagina che peccato non avere B&W che di PIL ne produce tanto ma tanto di più.......ma questa è veramente un'altra storia
 
Molto bene, finalmente qualcosa di nero su bianco, non vuote chiacchiere da bar.

Per inciso, per la pubblicazione sul forum non serve l'autorizzazione di un Moderatore, ma di chi ha inviato l'email (che credo non avrà problemi a concederla).

Tornando alla dichiarazione, la accolgo con molto piacere, qualcuno che finalmente fa tutto da sè ed è org..........[CUT]

Riporto l'estratto della messaggio ricevuto da Gryphon : "all subcontractors and even circuit board manufactures are placed in denmark,. small electronic components such as transistors are coming from all over the world, mostly japan. We do not buy any components or services in China." Dunque non si parla di China ma principalmente japan ed altre parti del mondo. Questo tanto onestà intellectuale.
 
Perchè l'euro non è una moneta forte e perde nei confronti delle altre.
L'euro non è una moneta forte solo per l'alta fedeltà? No, perchè in tanti altri settori di prodotti tecnologici i prezzi calano col progredire della produzione, oppure escono i prodotti nuovi (migliori) allo stesso prezzo di quelli vecchi.
Ma per l'alta fedeltà no. Prezzi stellari per due pezzi di legno (opss... volevo dire truciolare impiallacciato) messi in croce e assemblati in Cina.
Qui c'è ciccia da mordere.
 
Eh certo, l'Euro moneta debole... ma non lo sai la moneta dell'Hi-Fi e' il franco Svizzero.... senza contare che in alcuni casi si vende a peso d'oro....

riposto il link a questa intervista al capoccia di Cambridge Audio
http://www.cambridgeaudio.com/assets/documents/Hi-FiChoiceJuly07MBlicensed.pdf

Il pezzo forte e' a pagina 3, dove parla dell'AV

"There’s certainly less margin than there is on hi-fi. Everybody making AV receivers is making less than they do on their core
products, I should think, but there’s still margin to be made"
 
quello che si sta cercando di far capire........conta un buon progetto......e chi non và in Cina + prchè non ha i mezzi per farlo, i suoi numeri non giustificano una produzione delocalizzata e allora deve fare quello che possiamo fare anche io e te.....comprare i componenti dai produttori cinesi o deloclizzati comunque lì e pagarli molto ma molto d..........[CUT]

Come non quotarti Antonio.
 
"all subcontractors and even circuit board manufactures are placed in denmark,. small electronic components such as transistors are coming from all over the world, mostly japan. We do not buy any components or services in China."
In semplici parole: le lavorazioni affidate a terzi (presumo tutta le lavorazioni meccaniche, ossia la realizzazione dei telai e relative parti, probabilmente anche i trasformatori) e la realizzazione delle varie schede e relativo assemblaggio finale sono fatti in Danimarca, i piccoli componenti elettronici (ossia tutto quanto) ed i tranistor arrivano da un po' dappertutto (vari Paesi dell'estremo Oriente) e dal Giappone; non acquistano componenti in Cina (ossia non si servono direttamente di ditte cinesi, ma è molto probabile che si servono di ditte site da altre parti che fanno realizzare in Cina).

Non l'avevo citata, la Rubycon, altra ditta famosissima che realizza condensatori di qualità è nata in Giappone pure lei 60 anni fa e da un po' ha aperto uno stabilimento in Cina, se Gryphon utilizza i loro condensatori (probabile) li ordina dal loro rappresentante in Europa, la ditta è giapponese, ma il componente è realizzato in Cina, per Gryphon è un prodotto giapponese.

In effetti non avrebbero detto una bugia, credo che a loro premesse far intendere che non fanno assemblare in Cina.

Però, a questo punto, il discorso diventa un pochino delicato.

Ossia: ti sta bene che i componenti arrivino dal Giappone, dall'Indonesia, da Taiwan, dalla Thailandia, dalla Malesia, chissà da quali altri posti, (ci sono anche India e Messico), tutti fanno ottime cose, tutti ma non i Cinesi, loro sono notoriamente dei trogloditi che, come ho scritto, piantano le viti con il martello; mi sembra un ragionamento, come dire, razzista: tutto va bene purchè non sia cinese.

Come ha fatto notare già qualcuno: ma quando tutto arrivava (ed arriva ancora ora quasi tutto il settore informatico) da Taiwan tutto era fatto bene e perfetto e prima ancora? Tutto arrivava dal Giappone ed anche all'ora c'era qualcuno che diceva: "Sono solo porcherie, non sanno inventare nulla" (per non parlare poi della Corea).

Infatti :D

Ciao
 
il problema Nordata non era attaccare la Cina e i Cinesi in quanto tale ma La B&W con l'argomento Made in China......solo che poi si scopre che quello che dovrebbe essere un prodotto made in Europe...., per il 90%..., è asiatico...e con l'aggravante di essere.....

<<""copioni e non innovativi"">>

.....ma io, tu e molti altri lo sapevamo già ;)

La risposta del Danese?
mmmmmmmmmmmmmm......se fosse stata fatta da un Italiano in Danimarca gli avrebbero detto che era il classico Paraculo Italiano...alla Roma Ladrona per intenderci
 
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In semplici parole: le lavorazioni affidate a terzi (presumo tutta le lavorazioni meccaniche, ossia la realizzazione dei telai e relative parti, probabilmente anche i trasformatori) e la realizzazione delle varie schede e relativo assemblaggio finale sono fatti in Danimarca, i piccoli componenti elettronici (ossia tutto quanto) ed i tranistor arriv..........[CUT]

Io lo so' perche' e' cosi' preso Nordata dal discorso.. sotto sotto ha paura che le sue Martin Logan sono cinesi dai... dillo.. :D
 
Comunque io a casa ho due coppie di diffusori: dei Dynaudio DM 2/7 e delle CM7 della B&W. Sulle prime c'è scritto "MADE IN DENMARK", mentre sulle seconde "MADE IN CHINA".
Non riscontro, ad occhio, nelle Dynaudio una qualità costruttiva superiore rispetto alle b&w. Nella mia mezza ignoranza in materia potrei dire che come qualità costruttiva sono simili, se non uguali.

Aldilà di questo, la dicitura "Made in....." non ha senso per prodotti che hanno miriadi di componenti al loro interno, ognuno dei quali può essere tranquillamente prodotto in un paese diverso dagli altri. La dicitura "Made in...." aveva senso in passato, quando spesso il prodotto veniva concepito, realizzato ed assemblato non solo nello stesso paese, ma addirittura nella stessa città.

In ultima analisi non terrei molto in considerazione la dicitura "Made in ....", dicitura che ormai per molti prodotti può essere considerata arcaica e che non tiene in considerazione le complesse evoluzioni delle produzioni in massa degli ultimi anni/decenni.
 
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Il luogo di provenienza puo' essere valido per le provenienze alimentari in qualche settore "critico" come la carne,olio etc etc etc.
Per il resto credo sia superato ed inutile.
 
Ma poiché i danesi sono notoriamente persone perbene e non truffatori come noi italiani (ricordo a me stesso che il pacco è una nostra esclusiva, per lo meno per chi è napoletano come me), io do credito alle parole del danese.....
 
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